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Esodo - Capitolo 1
I. LA LIBERAZIONE DALL'EGITTO
1. ISRAELE IN EGITTO
Prosperità degli Ebrei in Egitto
[1]Questi sono i nomi dei figli d'Israele entrati in Egitto
con Giacobbe e arrivati ognuno con la sua famiglia: [2]Ruben,
Simeone, Levi e Giuda, [3]Issacar, Zàbulon e Beniamino, [4]Dan
e Nèftali, Gad e Aser. [5]Tutte le persone nate da Giacobbe
erano settanta, Giuseppe si trovava gia in Egitto.
[6]Giuseppe poi morì e così tutti i suoi fratelli e tutta
quella generazione. [7]I figli d'Israele prolificarono e
crebbero, divennero numerosi e molto potenti e il paese ne fu ripieno.
Oppressione degli Ebrei
[8]Allora sorse sull'Egitto un nuovo re, che non aveva
conosciuto Giuseppe. [9]E disse al suo popolo: «Ecco che il
popolo dei figli d'Israele è più numeroso e più forte di noi. [10]Prendiamo
provvedimenti nei suoi riguardi per impedire che aumenti, altrimenti, in
caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi
e poi partirà dal paese». [11]Allora vennero imposti loro dei
sovrintendenti ai lavori forzati per opprimerli con i loro gravami, e
così costruirono per il faraone le città-deposito, cioè Pitom e
Ramses. [12]Ma quanto più opprimevano il popolo, tanto più si
moltiplicava e cresceva oltre misura; si cominciò a sentire come un
incubo la presenza dei figli d'Israele. [13]Per questo gli
Egiziani fecero lavorare i figli d'Israele trattandoli duramente. [14]Resero
loro amara la vita costringendoli a fabbricare mattoni di argilla e con
ogni sorta di lavoro nei campi: e a tutti questi lavori li obbligarono
con durezza.
[15]Poi il re d'Egitto disse alle levatrici degli Ebrei, delle
quali una si chiamava Sifra e l'altra Pua: [16]«Quando assistete
al parto delle donne ebree, osservate quando il neonato è ancora tra le
due sponde del sedile per il parto: se è un maschio, lo farete morire;
se è una femmina, potrà vivere». [17]Ma le levatrici temettero
Dio: non fecero come aveva loro ordinato il re d'Egitto e lasciarono
vivere i bambini. [18]Il re d'Egitto chiamò le levatrici e disse
loro: «Perché avete fatto questo e avete lasciato vivere i bambini?».
[19]Le levatrici risposero al faraone: «Le donne ebree non sono
come le egiziane: sono piene di vitalità: prima che arrivi presso di
loro la levatrice, hanno gia partorito!». [20]Dio beneficò le
levatrici. Il popolo aumentò e divenne molto forte. [21]E poiché
le levatrici avevano temuto Dio, egli diede loro una numerosa famiglia. [22]Allora
il faraone diede quest'ordine a tutto il suo popolo: «Ogni figlio
maschio che nascerà agli Ebrei, lo getterete nel Nilo, ma lascerete
vivere ogni figlia».
Esodo - Capitolo 2
2. GIOVINEZZA E VOCAZIONE DI MOSE'
Nascita di Mosè
[1]Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie
una figlia di Levi. [2]La donna concepì e partorì un figlio;
vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. [3]Ma non
potendo tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di papiro, lo
spalmò di bitume e di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i
giunchi sulla riva del Nilo. [4]La sorella del bambino si pose ad
osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto. [5]Ora la
figlia del faraone scese al Nilo per fare il bagno, mentre le sue
ancelle passeggiavano lungo la sponda del Nilo. Essa vide il cestello
fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo. [6]L'aprì e
vide il bambino: ecco, era un fanciullino che piangeva. Ne ebbe
compassione e disse: «E' un bambino degli Ebrei». [7]La sorella
del bambino disse allora alla figlia del faraone: «Devo andarti a
chiamare una nutrice tra le donne ebree, perché allatti per te il
bambino?». [8]«Và», le disse la figlia del faraone. La
fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. [9]La figlia del
faraone le disse: «Porta con te questo bambino e allattalo per me; io
ti darò un salario». La donna prese il bambino e lo allattò. [10]Quando
il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli
divenne un figlio per lei ed ella lo chiamò Mosè, dicendo: «Io l'ho
salvato dalle acque!».
Fuga di Mosè in Madian
[11]In quei giorni, Mosè, cresciuto in età, si recò dai
suoi fratelli e notò i lavori pesanti da cui erano oppressi. Vide un
Egiziano che colpiva un Ebreo, uno dei suoi fratelli. [12]Voltatosi
attorno e visto che non c'era nessuno, colpì a morte l'Egiziano e lo
seppellì nella sabbia. [13]Il giorno dopo, uscì di nuovo e,
vedendo due Ebrei che stavano rissando, disse a quello che aveva torto:
«Perché percuoti il tuo fratello?». [14]Quegli rispose: «Chi
ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di uccidermi,
come hai ucciso l'Egiziano?». Allora Mosè ebbe paura e pensò: «Certamente
la cosa si è risaputa». [15]Poi il faraone sentì parlare di
questo fatto e cercò di mettere a morte Mosè. Allora Mosè si allontanò
dal faraone e si stabilì nel paese di Madian e sedette presso un pozzo.
[16]Ora il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse
vennero ad attingere acqua per riempire gli abbeveratoi e far bere il
gregge del padre. [17]Ma arrivarono alcuni pastori e le
scacciarono. Allora Mosè si levò a difenderle e fece bere il loro
bestiame. [18]Tornate dal loro padre Reuel, questi disse loro: «Perché
oggi avete fatto ritorno così in fretta?». [19]Risposero: «Un
Egiziano ci ha liberate dalle mani dei pastori; è stato lui che ha
attinto per noi e ha dato da bere al gregge». [20]Quegli disse
alle figlie: «Dov'è? Perché avete lasciato là quell'uomo? Chiamatelo
a mangiare il nostro cibo!». [21]Così Mosè accettò di abitare
con quell'uomo, che gli diede in moglie la propria figlia Zippora. [22]Ella
gli partorì un figlio ed egli lo chiamò Gherson, perché diceva: «Sono
un emigrato in terra straniera!».
VOCAZIONE DI MOSE'
[23]Nel lungo corso di quegli anni, il re d'Egitto morì. Gli
Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e
il loro grido dalla schiavitù salì a Dio. [24]Allora Dio ascoltò
il loro lamento, si ricordò della sua alleanza con Abramo e Giacobbe. [25]Dio
guardò la condizione degli Israeliti e se ne prese pensiero.
Esodo - Capitolo 3
Il roveto ardente
[1]Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero,
sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò
al monte di Dio, l'Oreb. [2]L'angelo del Signore gli apparve in
una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il
roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. [3]Mosè
pensò: «Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché
il roveto non brucia?». [4]Il Signore vide che si era avvicinato
per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: «Mosè, Mosè!».
Rispose: «Eccomi!». [5]Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i
sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra
santa!». [6]E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di
Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si velò il
viso, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Missione di Mosè
[7]Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo
in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco
infatti le sue sofferenze. [8]Sono sceso per liberarlo dalla mano
dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e
spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove
si trovano il Cananeo, l'Hittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il
Gebuseo. [9]Ora dunque il grido degli Israeliti è arrivato fino
a me e io stesso ho visto l'oppressione con cui gli Egiziani li
tormentano. [10]Ora và! Io ti mando dal faraone. Fà uscire
dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». [11]Mosè disse a
Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire dall'Egitto
gli Israeliti?». [12]Rispose: «Io sarò con te. Eccoti il segno
che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo
dall'Egitto, servirete Dio su questo monte».
Rivelazione del nome divino
[13]Mosè disse a Dio: «Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico
loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come
si chiama? E io che cosa risponderò loro?». [14]Dio disse a Mosè:
«Io sono colui che sono!». Poi disse: «Dirai agli Israeliti: Io-Sono
mi ha mandato a voi». [15]Dio aggiunse a Mosè: «Dirai agli
Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio
di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome
per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione
in generazione.
Istruzioni sulla missione di Mosè
[16]Và! Riunisci gli anziani d'Israele e dì loro: Il
Signore, Dio dei vostri padri, mi è apparso, il Dio di Abramo, di
Isacco, di Giacobbe, dicendo: Sono venuto a vedere voi e ciò che vien
fatto a voi in Egitto. [17]E ho detto: Vi farò uscire dalla
umiliazione dell'Egitto verso il paese del Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo,
del Perizzita, dell'Eveo e del Gebuseo, verso un paese dove scorre latte
e miele. [18]Essi ascolteranno la tua voce e tu e gli anziani
d'Israele andrete dal re di Egitto e gli riferirete: Il Signore, Dio
degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare nel
deserto a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al Signore,
nostro Dio. [19]Io so che il re d'Egitto non vi permetterà di
partire, se non con l'intervento di una mano forte. [20]Stenderò
dunque la mano e colpirò l'Egitto con tutti i prodigi che opererò in
mezzo ad esso, dopo egli vi lascerà andare.
Spogliazione degli Egiziani
[21]Farò sì che questo popolo trovi grazia agli occhi degli
Egiziani: quando partirete, non ve ne andrete a mani vuote. [22]Ogni
donna domanderà alla sua vicina e all'inquilina della sua casa oggetti
di argento e oggetti d'oro e vesti; ne caricherete i vostri figli e le
vostre figlie e spoglierete l'Egitto».
Esodo - Capitolo 4
Potere taumaturgico concesso a Mosè
[1]Mosè rispose: «Ecco, non mi crederanno, non ascolteranno
la mia voce, ma diranno: Non ti è apparso il Signore!». [2]Il
Signore gli disse: «Che hai in mano?». Rispose: «Un bastone». [3]Riprese:
«Gettalo a terra!». Lo gettò a terra e il bastone diventò un
serpente, davanti al quale Mosè si mise a fuggire. [4]Il Signore
disse a Mosè: «Stendi la mano e prendilo per la coda!». Stese la
mano, lo prese e diventò di nuovo un bastone nella sua mano. [5]«Questo
perché credano che ti è apparso il Signore, il Dio dei loro padri, il
Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». [6]Il
Signore gli disse ancora: «Introduci la mano nel seno!». Egli si mise
in seno la mano e poi la ritirò: ecco la sua mano era diventata
lebbrosa, bianca come la neve. [7]Egli disse: «Rimetti la mano
nel seno!». Rimise in seno la mano e la tirò fuori: ecco era tornata
come il resto della sua carne. [8]«Dunque se non ti credono e
non ascoltano la voce del primo segno, crederanno alla voce del secondo!
[9]Se non credono neppure a questi due segni e non ascolteranno
la tua voce, allora prenderai acqua del Nilo e la verserai sulla terra
asciutta: l'acqua che avrai presa dal Nilo diventerà sangue sulla terra
asciutta».
Aronne interprete di Mosè
[10]Mosè disse al Signore: «Mio Signore, io non sono un buon
parlatore; non lo sono mai stato prima e neppure da quando tu hai
cominciato a parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di
lingua». [11]Il Signore gli disse: «Chi ha dato una bocca
all'uomo o chi lo rende muto o sordo, veggente o cieco? Non sono forse
io, il Signore? [12]Ora và! Io sarò con la tua bocca e ti
insegnerò quello che dovrai dire». [13]Mosè disse: «Perdonami,
Signore mio, manda chi vuoi mandare!». [14]Allora la collera del
Signore si accese contro Mosè e gli disse: «Non vi è forse il tuo
fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlar bene. Anzi sta
venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo. [15]Tu gli
parlerai e metterai sulla sua bocca le parole da dire e io sarò con te
e con lui mentre parlate e vi suggerirò quello che dovrete fare. [16]Parlerà
lui al popolo per te: allora egli sarà per te come bocca e tu farai per
lui le veci di Dio. [17]Terrai in mano questo bastone, con il
quale tu compirai i prodigi».
Ritorno di Mosè in Egitto. Partenza da Madian
[18]Mosè partì, tornò da Ietro suo suocero e gli disse: «Lascia
che io parta e torni dai miei fratelli che sono in Egitto, per vedere se
sono ancora vivi!». Ietro disse a Mosè: «Và pure in pace!». [19]Il
Signore disse a Mosè in Madian: «Và, torna in Egitto, perché sono
morti quanti insidiavano la tua vita!». [20]Mosè prese la
moglie e i figli, li fece salire sull'asino e tornò nel paese di
Egitto. Mosè prese in mano anche il bastone di Dio.
[21]Il Signore disse a Mosè: «Mentre tu parti per tornare in
Egitto, sappi che tu compirai alla presenza del faraone tutti i prodigi
che ti ho messi in mano; ma io indurirò il suo cuore ed egli non lascerà
partire il mio popolo. [22]Allora tu dirai al faraone: Dice il
Signore: Israele è il mio figlio primogenito. [23]Io ti avevo
detto: lascia partire il mio figlio perché mi serva! Ma tu hai
rifiutato di lasciarlo partire. Ecco io faccio morire il tuo figlio
primogenito!».
Circoncisione del figlio di Mosè
[24]Mentre si trovava in viaggio, nel luogo dove pernottava,
il Signore gli venne contro e cercò di farlo morire. [25]Allora
Zippora prese una selce tagliente, recise il prepuzio del figlio e con
quello gli toccò i piedi e disse: «Tu sei per me uno sposo di sangue».
[26]Allora si ritirò da lui. Essa aveva detto sposo di sangue a
causa della circoncisione.
Incontro con Aronne
[27]Il Signore disse ad Aronne: «Và incontro a Mosè nel
deserto!». Andò e lo incontrò al monte di Dio e lo baciò. [28]Mosè
riferì ad Aronne tutte le parole con le quali il Signore lo aveva
inviato e tutti i segni con i quali l'aveva accreditato.
[29]Mosè e Aronne andarono e adunarono tutti gli anziani
degli Israeliti. [30]Aronne parlò al popolo, riferendo tutte le
parole che il Signore aveva dette a Mosè, e compì i segni davanti agli
occhi del popolo. [31]Allora il popolo credette. Essi intesero
che il Signore aveva visitato gli Israeliti e che aveva visto la loro
afflizione; si inginocchiarono e si prostrarono.
Esodo - Capitolo 5
Primo incontro con il faraone
[1]Dopo, Mosè e Aronne vennero dal Faraone e gli
annunziarono: «Dice il Signore, il Dio d'Israele: Lascia partire il mio
popolo perché mi celebri una festa nel deserto!». [2]Il faraone
rispose: «Chi è il Signore, perché io debba ascoltare la sua voce per
lasciar partire Israele? Non conosco il Signore e neppure lascerò
partire Israele!». [3]Ripresero: «Il Dio degli Ebrei si è
presentato a noi. Ci sia dunque concesso di partire per un viaggio di
tre giorni nel deserto e celebrare un sacrificio al Signore, nostro Dio,
perché non ci colpisca di peste o di spada!». [4]Il re di
Egitto disse loro: «Perché, Mosè e Aronne, distogliete il popolo dai
suoi lavori? Tornate ai vostri lavori!». [5]Il faraone aggiunse:
«Ecco, ora sono numerosi più del popolo del paese, voi li vorreste far
cessare dai lavori forzati!».
Istruzioni ai capi dei lavori forzati
[6]In quel giorno il faraone diede questi ordini ai
sorveglianti del popolo e ai suoi scribi: «[7]Non darete più la
paglia al popolo per fabbricare i mattoni come facevate prima. Si
procureranno da sé la paglia. [8]Però voi dovete esigere il
numero di mattoni che facevano prima, senza ridurlo. Perché sono
fannulloni; per questo protestano: Vogliamo partire, dobbiamo
sacrificare al nostro Dio! [9]Pesi dunque il lavoro su questi
uomini e vi si trovino impegnati; non diano retta a parole false!».
[10]I sorveglianti del popolo e gli scribi uscirono e
parlarono al popolo: «Ha ordinato il faraone: Io non vi dò più
paglia. [11]Voi stessi andate a procurarvela dove ne troverete,
ma non diminuisca il vostro lavoro».
[12]Il popolo si disperse in tutto il paese d'Egitto a
raccattare stoppie da usare come paglia. [13]Ma i sorveglianti li
sollecitavano dicendo: «Porterete a termine il vostro lavoro; ogni
giorno il quantitativo giornaliero, come quando vi era la paglia». [14]Bastonarono
gli scribi degli Israeliti, quelli che i sorveglianti del faraone
avevano costituiti loro capi, dicendo: «Perché non avete portato a
termine anche ieri e oggi, come prima, il vostro numero di mattoni?».
Recriminazione degli scribi e del popolo
[15]Allora gli scribi degli Israeliti vennero dal faraone a
reclamare, dicendo: «Perché tratti così i tuoi servi? [16]Paglia
non vien data ai tuoi servi, ma i mattoni - ci si dice - fateli! Ed ecco
i tuoi servi sono bastonati e la colpa è del tuo popolo!». [17]Rispose:
«Fannulloni siete, fannulloni! Per questo dite: Vogliamo partire,
dobbiamo sacrificare al Signore. [18]Ora andate, lavorate! Non vi
sarà data paglia, ma voi darete lo stesso numero di mattoni».
[19]Gli scribi degli Israeliti si videro ridotti a mal
partito, quando fu loro detto: «Non diminuirete affatto il numero
giornaliero dei mattoni». [20]Quando, uscendo dalla presenza del
faraone, incontrarono Mosè e Aronne che stavano ad aspettarli, [21]dissero
loro: «Il Signore proceda contro di voi e giudichi; perché ci avete
resi odiosi agli occhi del faraone e agli occhi dei suoi ministri,
mettendo loro in mano la spada per ucciderci!».
[22]Allora Mosè si rivolse al Signore e disse: «Mio Signore,
perché hai maltrattato questo popolo? Perché dunque mi hai inviato? [23]Da
quando sono venuto dal faraone per parlargli in tuo nome, egli ha fatto
del male a questo popolo e tu non hai per nulla liberato il tuo popolo!».
Esodo - Capitolo 6
[1]Il Signore disse a Mosè: «Ora vedrai quello che sto per
fare al faraone con mano potente, li lascerà andare, anzi con mano
potente li caccerà dal suo paese!».
Nuovo racconto della vocazione di Mosè
[2]Dio parlò a Mosè e gli disse: «Io sono il Signore! [3]Sono
apparso ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe come Dio onnipotente, ma con il
mio nome di Signore non mi son manifestato a loro. [4]Ho anche
stabilito la mia alleanza con loro, per dar loro il paese di Canaan,
quel paese dov'essi soggiornarono come forestieri. [5]Sono ancora
io che ho udito il lamento degli Israeliti asserviti dagli Egiziani e mi
sono ricordato della mia alleanza. [6]Per questo dì agli
Israeliti: Io sono il Signore! Vi sottrarrò ai gravami degli Egiziani,
vi libererò dalla loro schiavitù e vi libererò con braccio teso e con
grandi castighi. [7]Io vi prenderò come mio popolo e diventerò
il vostro Dio. Voi saprete che io sono il Signore, il vostro Dio, che vi
sottrarrà ai gravami degli Egiziani. [8]Vi farò entrare nel
paese che ho giurato a mano alzata di dare ad Abramo, a Isacco e a
Giacobbe, e ve lo darò in possesso: io sono il Signore!».
[9]Mosè parlò così agli Israeliti, ma essi non ascoltarono
Mosè, perché erano all'estremo della sopportazione per la dura
schiavitù.
[10]Il Signore parlò a Mosè: [11]«Và e parla al
faraone re d'Egitto, perché lasci partire dal suo paese gli Israeliti!».
[12]Mosè disse alla presenza del Signore: «Ecco gli Israeliti
non mi hanno ascoltato: come vorrà ascoltarmi il faraone, mentre io ho
la parola impacciata?». [13]Il Signore parlò a Mosè e ad
Aronne e diede loro un incarico presso gli Israeliti e presso il faraone
re d'Egitto, per far uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto.
Genealogia di Mosè e di Aronne
[14]Questi sono i capi delle loro famiglie. Figli di Ruben,
primogenito d'Israele: Enoch, Pallu, Chezron e Carmi; queste sono le
famiglie di Ruben.
[15]Figli di Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e
Saul, figlio della Cananea; queste sono le famiglie di Simeone.
[16]Questi sono i nomi dei figli di Levi secondo le loro
generazioni: Gherson, Keat, Merari. Ora gli anni della vita di Levi
furono centotrentasette.
[17]Figli di Gherson: Libni e Simei secondo le loro famiglie.
[18]Figli di Keat: Amran, Isear, Ebron e Uzziel. Ora gli anni
della vita di Keat furono centotrentatrè.
[19]Figli di Merari: Macli e Musi; queste sono le famiglie di
Levi secondo le loro generazioni.
[20]Amram prese in moglie Iochebed, sua zia, la quale gli
partorì Aronne e Mosè. Ora gli anni della vita di Amram furono
centotrentasette.
[21]Figli di Isear: Core, Nefeg e Zicri.
[22]Figli di Uzziel: Misael, Elsafan, Sitri.
[23]Aronne prese in moglie Elisabetta, figlia di Amminadab,
sorella di Nacason, dalla quale ebbe i figli Nadab, Abiu, Eleazaro e
Itamar.
[24]Figli di Core: Assir, Elkana e Abiasaf; queste sono le
famiglie dei Coreiti.
[25]Eleazaro, figlio di Aronne, prese in moglie una figlia di
Putiel, la quale gli partorì Pincas. Questi sono i capi delle casate
dei leviti, ordinati con le loro famiglie.
[26]Sono questi quell'Aronne e quel Mosè ai quali il Signore
disse: «Fate uscire dal paese d'Egitto gli Israeliti, secondo le loro
schiere!».
[27]Questi dissero al faraone re d'Egitto di lasciar uscire
dall'Egitto gli Israeliti: Sono Mosè e Aronne.
Ripresa del racconto della vocazione di Mosè
[28]Questo avvenne quando il Signore parlò a Mosè nel paese
di Egitto: [29]il Signore disse a Mosè: «Io sono il Signore!
Riferisci al faraone, re d'Egitto, quanto io ti dico». [30]Mosè
disse alla presenza del Signore: «Ecco ho la parola impacciata e come
il faraone vorrà ascoltarmi?».
Esodo - Capitolo 7
3. LE PIAGHE D'EGITTO. LA PASQUA
Il bastone cambiato in serpente
[1]Il Signore disse a Mosè: «Vedi, io ti ho posto a far le
veci di Dio per il faraone: Aronne, tuo fratello, sarà il tuo profeta. [2]Tu
gli dirai quanto io ti ordinerò: Aronne, tuo fratello, parlerà al
faraone perché lasci partire gli Israeliti dal suo paese. [3]Ma
io indurirò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei
prodigi nel paese d'Egitto. [4]Il faraone non vi ascolterà e io
porrò la mano contro l'Egitto e farò così uscire dal paese d'Egitto
le mie schiere, il mio popolo degli Israeliti, con l'intervento di
grandi castighi. [5]Allora gli Egiziani sapranno che io sono il
Signore, quando stenderò la mano contro l'Egitto e farò uscire di
mezzo a loro gli Israeliti!».
[6]Mosè e Aronne eseguirono quanto il Signore aveva loro
comandato; operarono esattamente così. [7]Mosè aveva ottant'anni
e Aronne ottantatrè, quando parlarono al faraone.
[8]Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: [9]«Quando il
faraone vi chiederà: Fate un prodigio a vostro sostegno! tu dirai ad
Aronne: Prendi il bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un
serpente!». [10]Mosè e Aronne vennero dunque dal faraone ed
eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne gettò il
bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi ed esso divenne un
serpente. [11]Allora il faraone convocò i sapienti e gli
incantatori, e anche i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono
la stessa cosa. [12]Gettarono ciascuno il suo bastone e i bastoni
divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni. [13]Però
il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto
aveva predetto il Signore.
1a piaga: l'acqua cambiata in sangue
[14]Poi il Signore disse a Mosè: «Il cuore del faraone è
irremovibile: si è rifiutato di lasciar partire il popolo. [15]Và
dal faraone al mattino quando uscirà verso le acque. Tu starai davanti
a lui sulla riva del Nilo, tenendo in mano il bastone che si è cambiato
in serpente. [16]Gli riferirai: Il Signore, il Dio degli Ebrei,
mi ha inviato a dirti: Lascia partire il mio popolo, perché possa
servirmi nel deserto; ma tu finora non hai obbedito. [17]Dice il
Signore: Da questo fatto saprai che io sono il Signore; ecco, con il
bastone che ho in mano io batto un colpo sulle acque che sono nel Nilo:
esse si muteranno in sangue. [18]I pesci che sono nel Nilo
moriranno e il Nilo ne diventerà fetido, così che gli Egiziani non
potranno più bere le acque del Nilo!». [19]Il Signore disse a
Mosè: «Comanda ad Aronne: Prendi il tuo bastone e stendi la mano sulle
acque degli Egiziani, sui loro fiumi, canali, stagni, e su tutte le loro
raccolte di acqua; diventino sangue, e ci sia sangue in tutto il paese
d'Egitto, perfino nei recipienti di legno e di pietra!».
[20]Mosè e Aronne eseguirono quanto aveva ordinato il
Signore: Aronne alzò il bastone e percosse le acque che erano nel Nilo
sotto gli occhi del faraone e dei suoi servi. Tutte le acque che erano
nel Nilo si mutarono in sangue. [21]I pesci che erano nel Nilo
morirono e il Nilo ne divenne fetido, così che gli Egiziani non
poterono più berne le acque. Vi fu sangue in tutto il paese d'Egitto. [22]Ma
i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa. Il
cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto
aveva predetto il Signore. [23]Il faraone voltò le spalle e
rientrò nella sua casa e non tenne conto neppure di questo fatto. [24]Tutti
gli Egiziani scavarono allora nei dintorni del Nilo per attingervi acqua
da bere, perché non potevano bere le acque del Nilo. [25]Sette
giorni trascorsero dopo che il Signore aveva colpito il Nilo.
2a piaga: le rane
[26]Poi il Signore disse a Mosè: «Và a riferire al faraone:
Dice il Signore: Lascia andare il mio popolo perché mi possa servire! [27]Se
tu rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io colpirò tutto il tuo
territorio con le rane: [28]il Nilo comincerà a pullulare di
rane; esse usciranno, ti entreranno in casa, nella camera dove dormi e
sul tuo letto, nella casa dei tuoi ministri e tra il tuo popolo, nei
tuoi forni e nelle tue madie. [29]Contro di te e contro tutti i
tuoi ministri usciranno le rane».
Esodo - Capitolo 8
[1]Il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne: Stendi la
mano con il tuo bastone sui fiumi, sui canali e sugli stagni e fà
uscire le rane sul paese d'Egitto!». [2]Aronne stese la mano
sulle acque d'Egitto e le rane uscirono e coprirono il paese d'Egitto.
[3]Ma i maghi, con le loro magie, operarono la stessa cosa e
fecero uscire le rane sul paese d'Egitto. [4]Il faraone fece
chiamare Mosè e Aronne e disse: «Pregate il Signore, perché allontani
le rane da me e dal mio popolo; io lascerò andare il popolo, perché
possa sacrificare al Signore!». [5]Mosè disse al faraone: «Fammi
l'onore di comandarmi per quando io devo pregare in favore tuo e dei
tuoi ministri e del tuo popolo, per liberare dalle rane te e le tue
case, in modo che ne rimangano soltanto nel Nilo». [6]Rispose:
«Per domani». Riprese: «Secondo la tua parola! Perché tu sappia che
non esiste nessuno pari al Signore, nostro Dio, [7]le rane si
ritireranno da te e dalle tue case, dai tuoi servitori e dal tuo popolo:
ne rimarranno soltanto nel Nilo». [8]Mosè e Aronne si
allontanarono dal faraone e Mosè supplicò il Signore riguardo alle
rane, che aveva mandate contro il faraone. [9]Il Signore operò
secondo la parola di Mosè e le rane morirono nelle case, nei cortili e
nei campi. [10]Le raccolsero in tanti mucchi e il paese ne fu
ammorbato. [11]Ma il faraone vide ch'era intervenuto il sollievo,
si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il
Signore.
3a piaga: le zanzare
[12]Quindi il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne:
Stendi il tuo bastone, percuoti la polvere della terra: essa si muterà
in zanzare in tutto il paese d'Egitto». [13]Così fecero: Aronne
stese la mano con il suo bastone, colpì la polvere della terra e
infierirono le zanzare sugli uomini e sulle bestie; tutta la polvere del
paese si era mutata in zanzare in tutto l'Egitto. [14]I maghi
fecero la stessa cosa con le loro magie, per produrre zanzare, ma non
riuscirono e le zanzare infierivano sugli uomini e sulle bestie. [15]Allora
i maghi dissero al faraone: «E' il dito di Dio!». Ma il cuore del
faraone si ostinò e non diede ascolto, secondo quanto aveva predetto il
Signore.
4a piaga: i mosconi
[16]Poi il Signore disse a Mosè: «Alzati di buon mattino e
presentati al faraone quando andrà alle acque; gli riferirai: Dice il
Signore: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! [17]Se
tu non lasci partire il mio popolo, ecco manderò su di te, sui tuoi
ministri, sul tuo popolo e sulle tue case i mosconi: le case degli
Egiziani saranno piene di mosconi e anche il suolo sul quale essi si
trovano. [18]Ma in quel giorno io eccettuerò il paese di Gosen,
dove dimora il mio popolo, in modo che là non vi siano mosconi, perché
tu sappia che io, il Signore, sono in mezzo al paese! [19]Così
farò distinzione tra il mio popolo e il tuo popolo. Domani avverrà
questo segno».
[20]Così fece il Signore: una massa imponente di mosconi entrò
nella casa del faraone, nella casa dei suoi ministri e in tutto il paese
d'Egitto; la regione era devastata a causa dei mosconi. [21]Il
faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse: «Andate a sacrificare al
vostro Dio nel paese!». [22]Ma rispose Mosè: «Non è opportuno
far così perché quello che noi sacrifichiamo al Signore, nostro Dio,
è abominio per gli Egiziani. Se noi facciamo un sacrificio abominevole
agli Egiziani sotto i loro occhi, forse non ci lapideranno? [23]Andremo
nel deserto, a tre giorni di cammino, e sacrificheremo al Signore,
nostro Dio, secondo quanto egli ci ordinerà!». [24]Allora il
faraone replicò: «Vi lascerò partire e potrete sacrificare al Signore
nel deserto. Ma non andate troppo lontano e pregate per me». [25]Rispose
Mosè: «Ecco, uscirò dalla tua presenza e pregherò il Signore; domani
i mosconi si ritireranno dal faraone, dai suoi ministri e dal suo
popolo. Però il faraone cessi di burlarsi di noi, non lasciando partire
il popolo, perché possa sacrificare al Signore!». [26]Mosè si
allontanò dal faraone e pregò il Signore. [27]Il Signore agì
secondo la parola di Mosè e allontanò i mosconi dal faraone, dai suoi
ministri e dal suo popolo: non ne restò neppure uno. [28]Ma il
faraone si ostinò anche questa volta e non lasciò partire il popolo.
Esodo - Capitolo 9
5a piaga: mortalità del bestiame
[1]Allora il Signore si rivolse a Mosè: «Và a riferire al
faraone: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio
popolo, perché mi possa servire! [2]Se tu rifiuti di lasciarlo
partire e lo trattieni ancora, [3]ecco la mano del Signore viene
sopra il tuo bestiame che è nella campagna, sopra i cavalli, gli asini,
i cammelli, sopra gli armenti e le greggi, con una peste assai grave! [4]Ma
il Signore farà distinzione tra il bestiame di Israele e quello degli
Egiziani, così che niente muoia di quanto appartiene agli Israeliti». [5]Il
Signore fissò la data, dicendo: «Domani il Signore compirà questa
cosa nel paese!». [6]Appunto il giorno dopo, il Signore compì
questa cosa: morì tutto il bestiame degli Egiziani, ma del bestiame
degli Israeliti non morì neppure un capo. [7]Il faraone mandò a
vedere ed ecco neppur un capo era morto del bestiame d'Israele. Ma il
cuore del faraone rimase ostinato e non lasciò partire il popolo.
6a piaga: le ulcere
[8]Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Procuratevi una
manciata di fuliggine di fornace: Mosè la getterà in aria sotto gli
occhi del faraone. [9]Essa diventerà un pulviscolo diffuso su
tutto il paese d'Egitto e produrrà, sugli uomini e sulle bestie,
un'ulcera con pustole, in tutto il paese d'Egitto». [10]Presero
dunque fuliggine di fornace, si posero alla presenza del faraone, Mosè
la gettò in aria ed essa produsse ulcere pustolose, con eruzioni su
uomini e bestie. [11]I maghi non poterono stare alla presenza di
Mosè a causa delle ulcere che li avevano colpiti come tutti gli
Egiziani. [12]Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone,
il quale non diede loro ascolto, come il Signore aveva predetto a Mosè.
7a piaga: la grandine
[13]Poi il Signore disse a Mosè: «Alzati di buon mattino,
presentati al faraone e annunziagli: Dice il Signore, il Dio degli
Ebrei: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! [14]Perché
questa volta io mando tutti i miei flagelli contro di te, contro i tuoi
ministri e contro il tuo popolo, perché tu sappia che nessuno è come
me su tutta la terra. [15]Se fin da principio io avessi steso la
mano per colpire te e il tuo popolo con la peste, tu saresti ormai
cancellato dalla terra; [16]invece ti ho lasciato vivere, per
dimostrarti la mia potenza e per manifestare il mio nome in tutta la
terra. [17]Ancora ti opponi al mio popolo e non lo lasci partire!
[18]Ecco, io faccio cadere domani a questa stessa ora una
grandine violentissima come non c'era mai stata in Egitto dal giorno
della sua fondazione fino ad oggi. [19]Manda dunque fin d'ora a
mettere al riparo il tuo bestiame e quanto hai in campagna. Su tutti gli
uomini e su tutti gli animali che si trovano in campagna e che non
saranno ricondotti in casa, scenderà la grandine ed essi moriranno». [20]Chi
tra i ministri del faraone temeva il Signore fece ricoverare nella casa
i suoi schiavi e il suo bestiame; [21]chi invece non diede retta
alla parola del Signore lasciò schiavi e bestiame in campagna. [22]Il
Signore disse a Mosè: «Stendi la mano verso il cielo: vi sia grandine
in tutto il paese di Egitto, sugli uomini, sulle bestie e su tutte le
erbe dei campi nel paese di Egitto!». [23]Mosè stese il bastone
verso il cielo e il Signore mandò tuoni e grandine; un fuoco guizzò
sul paese e il Signore fece piovere grandine su tutto il paese d'Egitto.
[24]Ci furono grandine e folgori in mezzo alla grandine:
grandinata così violenta non vi era mai stata in tutto il paese
d'Egitto, dal tempo in cui era diventato nazione! [25]La grandine
colpì, in tutto il paese d'Egitto, quanto era nella campagna: uomini e
bestie; la grandine colpì anche tutta l'erba della campagna e schiantò
tutti gli alberi della campagna. [26]Soltanto nel paese di Gosen,
dove stavano gli Israeliti, non vi fu grandine. [27]Allora il
faraone mandò a chiamare Mosè e Aronne e disse loro: «Questa volta ho
peccato: il Signore ha ragione; io e il mio popolo siamo colpevoli. [28]Pregate
il Signore: basta con i tuoni e la grandine! Vi lascerò partire e non
resterete qui più oltre». [29]Mosè gli rispose: «Quando sarò
uscito dalla città, stenderò le mani verso il Signore: i tuoni
cesseranno e non vi sarà più grandine, perché tu sappia che la terra
è del Signore. [30]Ma quanto a te e ai tuoi ministri, io so che
ancora non temerete il Signore Dio». [31]Ora il lino e l'orzo
erano stati colpiti, perché l'orzo era in spiga e il lino in fiore; [32]ma
il grano e la spelta non erano stati colpiti, perché tardivi. [33]Mosè
si allontanò dal faraone e dalla città; stese allora le mani verso il
Signore: i tuoni e la grandine cessarono e la pioggia non si rovesciò
più sulla terra. [34]Il faraone vide che la pioggia era cessata,
come anche la grandine e i tuoni, e allora continuò a peccare e si
ostinò, insieme con i suoi ministri. [35]Il cuore del faraone si
ostinò ed egli non lasciò partire gli Israeliti, come aveva predetto
il Signore per mezzo di Mosè.
Esodo - Capitolo 10
8a piaga: le cavallette
[1]Allora il Signore disse a Mosè: «Và dal faraone, perché
io ho reso irremovibile il suo cuore e il cuore dei suoi ministri, per
operare questi miei prodigi in mezzo a loro [2]e perché tu possa
raccontare e fissare nella memoria di tuo figlio e di tuo nipote come io
ho trattato gli Egiziani e i segni che ho compiuti in mezzo a loro e così
saprete che io sono il Signore!». [3]Mosè e Aronne entrarono
dal faraone e gli dissero: «Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Fino a
quando rifiuterai di piegarti davanti a me? Lascia partire il mio
popolo, perché mi possa servire. [4]Se tu rifiuti di lasciar
partire il mio popolo, ecco io manderò da domani le cavallette sul tuo
territorio. [5]Esse copriranno il paese, così da non potersi più
vedere il suolo: divoreranno ciò che è rimasto, che vi è stato
lasciato dalla grandine, e divoreranno ogni albero che germoglia nella
vostra campagna. [6]Riempiranno le tue case, le case di tutti i
tuoi ministri e le case di tutti gli Egiziani, cosa che non videro i
tuoi padri, né i padri dei tuoi padri, da quando furono su questo suolo
fino ad oggi!». Poi voltarono le spalle e uscirono dalla presenza del
faraone. [7]I ministri del faraone gli dissero: «Fino a quando
costui resterà tra noi come una trappola? Lascia partire questa gente
perché serva il Signore suo Dio! Non sai ancora che l'Egitto va in
rovina?».
[8]Mosè e Aronne furono richiamati presso il faraone, che
disse loro: «Andate, servite il Signore, vostro Dio! Ma chi sono quelli
che devono partire?». [9]Mosè disse: «Andremo con i nostri
giovani e i nostri vecchi, con i figli e le figlie, con il nostro
bestiame e le nostre greggi perché per noi è una festa del Signore». [10]Rispose:
«Il Signore sia con voi, come io intendo lasciar partire voi e i vostri
bambini! Ma badate che voi avete di mira un progetto malvagio. [11]Così
non va! Partite voi uomini e servite il Signore, se davvero voi cercate
questo!». Li allontanarono dal faraone. [12]Allora il Signore
disse a Mosè: «Stendi la mano sul paese d'Egitto per mandare le
cavallette: assalgano il paese d'Egitto e mangino ogni erba di quanto la
grandine ha risparmiato!». [13]Mosè stese il bastone sul paese
di Egitto e il Signore diresse sul paese un vento d'oriente per tutto
quel giorno e tutta la notte. Quando fu mattina, il vento di oriente
aveva portato le cavallette. [14]Le cavallette assalirono tutto
il paese d'Egitto e vennero a posarsi in tutto il territorio d'Egitto.
Fu una cosa molto grave: tante non ve n'erano mai state prima, né vi
furono in seguito. [15]Esse coprirono tutto il paese, così che
il paese ne fu oscurato; divorarono ogni erba della terra e ogni frutto
d'albero che la grandine aveva risparmiato: nulla di verde rimase sugli
alberi e delle erbe dei campi in tutto il paese di Egitto. [16]Il
faraone allora convocò in fretta Mosè e Aronne e disse: «Ho peccato
contro il Signore, vostro Dio, e contro di voi. [17]Ma ora
perdonate il mio peccato anche questa volta e pregate il Signore vostro
Dio perché almeno allontani da me questa morte!».
[18]Egli si allontanò dal faraone e pregò il Signore. [19]Il
Signore cambiò la direzione del vento e lo fece soffiare dal mare con
grande forza: esso portò via le cavallette e le abbattè nel Mare
Rosso; neppure una cavalletta rimase in tutto il territorio di Egitto. [20]Ma
il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò
partire gli Israeliti.
9a piaga: le tenebre
[21]Poi il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano verso il
cielo: verranno tenebre sul paese di Egitto, tali che si potranno
palpare!». [22]Mosè stese la mano verso il cielo: vennero dense
tenebre su tutto il paese d'Egitto, per tre giorni. [23]Non si
vedevano più l'un l'altro e per tre giorni nessuno si potè muovere dal
suo posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce là dove abitavano.
[24]Allora il faraone convocò Mosè e disse: «Partite,
servite il Signore! Solo rimanga il vostro bestiame minuto e grosso!
Anche i vostri bambini potranno partire con voi». [25]Rispose
Mosè: «Anche tu metterai a nostra disposizione sacrifici e olocausti e
noi li offriremo al Signore nostro Dio. [26]Anche il nostro
bestiame partirà con noi: neppure un'unghia ne resterà qui. Perché da
esso noi dobbiamo prelevare le vittime per servire il Signore, nostro
Dio, e noi non sapremo come servire il Signore finché non saremo
arrivati in quel luogo». [27]Ma il Signore rese ostinato il
cuore del faraone, il quale non volle lasciarli partire. [28]Gli
rispose dunque il faraone: «Vattene da me! Guardati dal ricomparire
davanti a me, perché quando tu rivedrai la mia faccia morirai». [29]Mosè
disse: «Hai parlato bene: non vedrò più la tua faccia!».
Esodo - Capitolo 11
Annuncio della morte dei primogeniti
[1]Il Signore disse a Mosè: «Ancora una piaga manderò
contro il faraone e l'Egitto; dopo, egli vi lascerà partire di qui. Vi
lascerà partire senza restrizione, anzi vi caccerà via di qui. [2]Dì
dunque al popolo, che ciascuno dal suo vicino e ciascuna dalla sua
vicina si facciano dare oggetti d'argento e oggetti d'oro».
[3]Ora il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli
occhi degli Egiziani. Inoltre Mosè era un uomo assai considerato nel
paese d'Egitto, agli occhi dei ministri del faraone e del popolo.
[4]Mosè riferì: «Dice il Signore: Verso la metà della
notte io uscirò attraverso l'Egitto: [5]morirà ogni primogenito
nel paese di Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono
fino al primogenito della schiava che sta dietro la mola, e ogni
primogenito del bestiame. [6]Un grande grido si alzerà in tutto
il paese di Egitto, quale non vi fu mai e quale non si ripeterà mai più.
[7]Ma contro tutti gli Israeliti neppure un cane punterà la
lingua, né contro uomini, né contro bestie, perché sappiate che il
Signore fa distinzione tra l'Egitto e Israele.
[8]Tutti questi tuoi servi scenderanno a me e si prostreranno
davanti a me, dicendo: Esci tu e tutto il popolo che ti segue! Dopo, io
uscirò!». Mosè acceso di collera, si allontanò dal faraone.
[9]Il Signore aveva appunto detto a Mosè: «Il faraone non vi
ascolterà, perché si moltiplichino i miei prodigi nel paese d'Egitto».
[10]Mosè e Aronne avevano fatto tutti questi prodigi davanti al
faraone; ma il Signore aveva reso ostinato il cuore del faraone, il
quale non lasciò partire gli Israeliti dal suo paese.
Esodo - Capitolo 12
La pasqua
[1]Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto: [2]«Questo
mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese
dell'anno. [3]Parlate a tutta la comunità di Israele e dite: Il
dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un
agnello per casa. [4]Se la famiglia fosse troppo piccola per
consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della
casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere
l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne. [5]Il vostro
agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo
tra le pecore o tra le capre [6]e lo serberete fino al
quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità
d'Israele lo immolerà al tramonto. [7]Preso un pò del suo
sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in cui
lo dovranno mangiare. [8]In quella notte ne mangeranno la carne
arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. [9]Non
lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco
con la testa, le gambe e le viscere. [10]Non ne dovete far
avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo
brucerete nel fuoco. [11]Ecco in qual modo lo mangerete: con i
fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in
fretta. E' la pasqua del Signore! [12]In quella notte io passerò
per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto,
uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dei dell'Egitto. Io
sono il Signore! [13]Il sangue sulle vostre case sarà il segno
che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà
per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto. [14]Questo
giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del
Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito
perenne.
La festa degli azzimi
[15]Per sette giorni voi mangerete azzimi.
Gia dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case,
perché chiunque mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno
settimo, quella persona sarà eliminata da Israele.
[16]Nel primo giorno avrete una convocazione sacra; nel
settimo giorno una convocazione sacra: durante questi giorni non si farà
alcun lavoro; potrà esser preparato solo ciò che deve essere mangiato
da ogni persona.
[17]Osservate gli azzimi, perché in questo stesso giorno io
ho fatto uscire le vostre schiere dal paese d'Egitto; osserverete questo
giorno di generazione in generazione come rito perenne. [18]Nel
primo mese, il giorno quattordici del mese, alla sera, voi mangerete
azzimi fino al ventuno del mese, alla sera.
[19]Per sette giorni non si troverà lievito nelle vostre
case, perché chiunque mangerà del lievito, sarà eliminato dalla
comunità di Israele, forestiero o nativo del paese. [20]Non
mangerete nulla di lievitato; in tutte le vostre dimore mangerete azzimi».
Prescrizioni per la pasqua
[21]Mosè convocò tutti gli anziani d'Israele e disse loro:
«Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra
famiglia e immolate la pasqua. [22]Prenderete un fascio di issòpo,
lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spruzzerete
l'architrave e gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi
uscirà dalla porta della sua casa fino al mattino. [23]Il
Signore passerà per colpire l'Egitto, vedrà il sangue sull'architrave
e sugli stipiti: allora il Signore passerà oltre la porta e non
permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire. [24]Voi
osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi
figli per sempre. [25]Quando poi sarete entrati nel paese che il
Signore vi darà, come ha promesso, osserverete questo rito. [26]Allora
i vostri figli vi chiederanno: Che significa questo atto di culto? [27]Voi
direte loro: E' il sacrificio della pasqua per il Signore, il quale è
passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l'Egitto
e salvò le nostre case».
Il popolo si inginocchiò e si prostrò.
[28]Poi gli Israeliti se ne andarono ed eseguirono ciò che il
Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne; in tal modo essi fecero.
10a piaga: morte dei primogeniti
[29]A mezzanotte il Signore percosse ogni primogenito nel
paese d'Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al
primogenito del prigioniero nel carcere sotterraneo, e tutti i
primogeniti del bestiame. [30]Si alzò il faraone nella notte e
con lui i suoi ministri e tutti gli Egiziani; un grande grido scoppiò
in Egitto, perché non c'era casa dove non ci fosse un morto!
[31]Il faraone convocò Mosè e Aronne nella notte e disse: «Alzatevi
e abbandonate il mio popolo, voi e gli Israeliti! Andate a servire il
Signore come avete detto. [32]Prendete anche il vostro bestiame e
le vostre greggi, come avete detto, e partite! Benedite anche me!». [33]Gli
Egiziani fecero pressione sul popolo, affrettandosi a mandarli via dal
paese, perché dicevano: «Stiamo per morire tutti!». [34]Il
popolo portò con sé la pasta prima che fosse lievitata, recando sulle
spalle le madie avvolte nei mantelli.
Spogliazione degli Egiziani
[35]Gli Israeliti eseguirono l'ordine di Mosè e si fecero
dare dagli Egiziani oggetti d'argento e d'oro e vesti. [36]Il
Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli
Egiziani, i quali annuirono alle loro richieste. Così essi spogliarono
gli Egiziani.
Partenza di Israele
[37]Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in
numero di seicentomila uomini capaci di camminare, senza contare i
bambini. [38]Inoltre una grande massa di gente promiscua partì
con loro e insieme greggi e armenti in gran numero. [39]Fecero
cuocere la pasta che avevano portata dall'Egitto in forma di focacce
azzime, perché non era lievitata: erano infatti stati scacciati
dall'Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati
provviste per il viaggio.
[40]Il tempo durante il quale gli Israeliti abitarono in
Egitto fu di quattrocentotrent'anni. [41]Al termine dei
quattrocentotrent'anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del
Signore uscirono dal paese d'Egitto. [42]Notte di veglia fu
questa per il Signore per farli uscire dal paese d'Egitto. Questa sarà
una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di
generazione in generazione.
Prescrizioni sulla pasqua
[43]Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Questo è il rito
della pasqua: nessun straniero ne deve mangiare.
[44]Quanto a ogni schiavo acquistato con denaro, lo
circonciderai e allora ne potrà mangiare.
[45]L'avventizio e il mercenario non ne mangeranno.
[46]In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne
fuori di casa; non ne spezzerete alcun osso.
[47]Tutta la comunità d'Israele la celebrerà. [48]Se
un forestiero è domiciliato presso di te e vuol celebrare la pasqua del
Signore, sia circonciso ogni suo maschio: allora si accosterà per
celebrarla e sarà come un nativo del paese. Ma nessun non circonciso ne
deve mangiare.
[49]Vi sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero,
che è domiciliato in mezzo a voi».
[50]Tutti gli Israeliti fecero così; come il Signore aveva
ordinato a Mosè e ad Aronne, in tal modo operarono.
[51]Proprio in quel giorno il Signore fece uscire gli
Israeliti dal paese d'Egitto, ordinati secondo le loro schiere.
Esodo - Capitolo 13
I primogeniti e gli azzimi
[1]Il Signore disse a Mosè: [2]«Consacrami ogni
primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini
o di animali -: esso appartiene a me».
[3]Mosè disse al popolo: «Ricordati di questo giorno, nel
quale siete usciti dall'Egitto, dalla condizione servile, perché con
mano potente il Signore vi ha fatti uscire di là: non si mangi ciò che
è lievitato. [4]Oggi voi uscite nel mese di Abib. [5]Quando
il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo, dell'Hittita,
dell'Amorreo, dell'Eveo e del Gebuseo, che ha giurato ai tuoi padri di
dare a te, terra dove scorre latte e miele, allora tu compirai questo
rito in questo mese.
[6]Per sette giorni mangerai azzimi.
Nel settimo vi sarà una festa in onore del Signore.
[7]Nei sette giorni si mangeranno azzimi e non ci sarà presso
di te ciò che è lievitato; non ci sarà presso di te il lievito, entro
tutti i tuoi confini.
[8]In quel giorno tu istruirai tuo figlio: E' a causa di
quanto ha fatto il Signore per me, quando sono uscito dall'Egitto.
[9]Sarà per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi
occhi, perché la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano
potente infatti il Signore ti ha fatto uscire dall'Egitto. [10]Osserverai
questo rito alla sua ricorrenza ogni anno.
Ancora i primogeniti
[11]Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del
Cananeo, come ha giurato a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato in
possesso, [12]tu riserverai per il Signore ogni primogenito del
seno materno; ogni primo parto del bestiame, se di sesso maschile,
appartiene al Signore. [13]Riscatterai ogni primo parto
dell'asino mediante un capo di bestiame minuto; se non lo riscatti, gli
spaccherai la nuca. Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i tuoi
figli. [14]Quando tuo figlio domani ti chiederà: Che significa
ciò?, tu gli risponderai: Con braccio potente il Signore ci ha fatti
uscire dall'Egitto, dalla condizione servile. [15]Poiché il
faraone si ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni
primogenito nel paese d'Egitto, i primogeniti degli uomini e i
primogeniti del bestiame. Per questo io sacrifico al Signore ogni primo
frutto del seno materno, se di sesso maschile, e riscatto ogni
primogenito dei miei figli. [16]Questo sarà un segno sulla tua
mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che con braccio
potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto».
4. L'USCITA DALL'EGITTO
Partenza degli Israeliti
[17]Quando il faraone lasciò partire il popolo, Dio non lo
condusse per la strada del paese dei Filistei, benché fosse più corta,
perché Dio pensava: «Altrimenti il popolo, vedendo imminente la
guerra, potrebbe pentirsi e tornare in Egitto». [18]Dio guidò
il popolo per la strada del deserto verso il Mare Rosso. Gli Israeliti,
ben armati uscivano dal paese d'Egitto. [19]Mosè prese con sé
le ossa di Giuseppe, perché questi aveva fatto giurare solennemente gli
Israeliti: «Dio, certo, verrà a visitarvi; voi allora vi porterete via
le mie ossa». [20]Partirono da Succot e si accamparono a Etam,
sul limite del deserto. [21]Il Signore marciava alla loro testa
di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere,
e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce, così che
potessero viaggiare giorno e notte. [22]Di giorno la colonna di
nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco
durante la notte.
Esodo - Capitolo 14
Da Etam al mar Rosso
[1]Il Signore disse a Mosè: [2]«Comanda agli
Israeliti che tornino indietro e si accampino davanti a Pi-Achirot, tra
Migdol e il mare, davanti a Baal-Zefon; di fronte ad esso vi accamperete
presso il mare. [3]Il faraone penserà degli Israeliti: Vanno
errando per il paese; il deserto li ha bloccati! [4]Io renderò
ostinato il cuore del faraone ed egli li inseguirà; io dimostrerò la
mia gloria contro il faraone e tutto il suo esercito, così gli Egiziani
sapranno che io sono il Signore!».
Essi fecero in tal modo.
Gli Egiziani inseguono Israele
[5]Quando fu riferito al re d'Egitto che il popolo era
fuggito, il cuore del faraone e dei suoi ministri si rivolse contro il
popolo. Dissero: «Che abbiamo fatto, lasciando partire Israele, così
che più non ci serva!».
[6]Attaccò allora il cocchio e prese con sé i suoi soldati.
[7]Prese poi seicento carri scelti e tutti i carri di Egitto
con i combattenti sopra ciascuno di essi. [8]Il Signore rese
ostinato il cuore del faraone, re di Egitto, il quale inseguì gli
Israeliti mentre gli Israeliti uscivano a mano alzata. [9]Gli
Egiziani li inseguirono e li raggiunsero, mentre essi stavano accampati
presso il mare: tutti i cavalli e i carri del faraone, i suoi cavalieri
e il suo esercito si trovarono presso Pi-Achirot, davanti a Baal-Zefon.
[10]Quando il faraone fu vicino, gli Israeliti alzarono gli
occhi: ecco, gli Egiziani muovevano il campo dietro di loro! Allora gli
Israeliti ebbero grande paura e gridarono al Signore. [11]Poi
dissero a Mosè: «Forse perché non c'erano sepolcri in Egitto ci hai
portati a morire nel deserto? Che hai fatto, portandoci fuori
dall'Egitto? [12]Non ti dicevamo in Egitto: Lasciaci stare e
serviremo gli Egiziani, perché è meglio per noi servire l'Egitto che
morire nel deserto?». [13]Mosè rispose: «Non abbiate paura!
Siate forti e vedrete la salvezza che il Signore oggi opera per voi;
perché gli Egiziani che voi oggi vedete, non li rivedrete mai più! [14]Il
Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli».
Miracolo del mare
[15]Il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me?
Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. [16]Tu intanto
alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli
Israeliti entrino nel mare all'asciutto. [17]Ecco io rendo
ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io
dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi
carri e sui suoi cavalieri. [18]Gli Egiziani sapranno che io sono
il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi
carri e i suoi cavalieri».
[19]L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele,
cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal
davanti passò indietro. [20]Venne così a trovarsi tra
l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. Ora la nube era
tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così
gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.
[21]Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante
tutta la notte, risospinse il mare con un forte vento d'oriente,
rendendolo asciutto; le acque si divisero. [22]Gli Israeliti
entrarono nel mare asciutto, mentre le acque erano per loro una muraglia
a destra e a sinistra. [23]Gli Egiziani li inseguirono con tutti
i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri, entrando dietro
di loro in mezzo al mare.
[24]Ma alla veglia del mattino il Signore dalla colonna di
fuoco e di nube gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in
rotta. [25]Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento
riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di
fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli
Egiziani!».
[26]Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le
acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri».
[27]Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del
mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo,
gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare.
[28]Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di
tutto l'esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a
Israele: non ne scampò neppure uno. [29]Invece gli Israeliti
avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano
per loro una muraglia a destra e a sinistra. [30]In quel giorno
il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani e Israele vide gli
Egiziani morti sulla riva del mare; [31]Israele vide la mano
potente con la quale il Signore aveva agito contro l'Egitto e il popolo
temette il Signore e credette in lui e nel suo servo Mosè.
Esodo - Capitolo 15
Canto di vittoria
[1]Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al
Signore e dissero:
«Voglio cantare in onore del Signore:
perché ha mirabilmente trionfato,
ha gettato in mare
cavallo e cavaliere.
[2]Mia forza e mio canto è il Signore,
egli mi ha salvato.
E' il mio Dio e lo voglio lodare,
è il Dio di mio padre
e lo voglio esaltare!
[3]Il Signore è prode in guerra,
si chiama Signore.
[4]I carri del faraone e il suo esercito
ha gettato nel mare
e i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mare Rosso.
[5]Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
[6]La tua destra, Signore,
terribile per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico;
[7]con sublime grandezza
abbatti i tuoi avversari,
scateni il tuo furore
che li divora come paglia.
[8]Al soffio della tua ira
si accumularono le acque,
si alzarono le onde
come un argine,
si rappresero gli abissi
in fondo al mare.
[9]Il nemico aveva detto:
Inseguirò, raggiungerò,
spartirò il bottino,
se ne sazierà la mia brama;
sfodererò la spada,
li conquisterà la mia mano!
[10]Soffiasti con il tuo alito:
il mare li coprì,
sprofondarono come piombo
in acque profonde.
[11]Chi è come te fra gli dei, Signore?
Chi è come te,
maestoso in santità,
tremendo nelle imprese,
operatore di prodigi?
[12]Stendesti la destra:
la terra li inghiottì.
[13]Guidasti con il tuo favore
questo popolo che hai riscattato,
lo conducesti con forza
alla tua santa dimora.
[14]Hanno udito i popoli e tremano;
dolore incolse gli abitanti della Filistea.
[15]Gia si spaventano i capi di Edom,
i potenti di Moab li prende il timore;
tremano tutti gli abitanti di Canaan.
[16]Piombano sopra di loro
la paura e il terrore;
per la potenza del tuo braccio
restano immobili come pietra,
finché sia passato il tuo popolo, Signore,
finché sia passato questo tuo popolo
che ti sei acquistato.
[17]Lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua sede,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
[18]Il Signore regna
in eterno e per sempre!».
[19]Quando infatti i cavalli del faraone, i suoi carri e i
suoi cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di
essi le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato
sull'asciutto in mezzo al mare. [20]Allora Maria, la profetessa,
sorella di Aronne, prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le
donne con i timpani, formando cori di danze. [21]Maria fece loro
cantare il ritornello:
«Cantate al Signore
perché ha mirabilmente trionfato:
ha gettato in mare
cavallo e cavaliere!».
II. IL CAMMINO NEL DESERTO
Mara
[22]Mosè fece levare l'accampamento di Israele dal Mare Rosso
ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel
deserto e non trovarono acqua. [23]Arrivarono a Mara, ma non
potevano bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo erano
state chiamate Mara. [24]Allora il popolo mormorò contro Mosè:
«Che berremo?». [25]Egli invocò il Signore, il quale gli indicò
un legno. Lo gettò nell'acqua e l'acqua divenne dolce. In quel luogo il
Signore impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise
alla prova. [26]Disse: «Se tu ascolterai la voce del Signore tuo
Dio e farai ciò che è retto ai suoi occhi, se tu presterai orecchio ai
suoi ordini e osserverai tutte le sue leggi, io non t'infliggerò
nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono
il Signore, colui che ti guarisce!». [27]Poi arrivarono a Elim,
dove sono dodici sorgenti di acqua e settanta palme. Qui si accamparono
presso l'acqua.
Esodo - Capitolo 16
La manna e le quaglie
[1]Levarono l'accampamento da Elim e tutta la comunità degli
Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elim e il Sinai,
il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d'Egitto.
[2]Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò
contro Mosè e contro Aronne. [3]Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo
morti per mano del Signore nel paese d'Egitto, quando eravamo seduti
presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci
avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa
moltitudine».
[4]Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far
piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni
giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per
vedere se cammina secondo la mia legge o no. [5]Ma il sesto
giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il
doppio di ciò che raccoglieranno ogni altro giorno».
[6]Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: «Questa sera
saprete che il Signore vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto; [7]domani
mattina vedrete la Gloria del Signore; poiché egli ha inteso le vostre
mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché
mormoriate contro di noi?». [8]Mosè disse: «Quando il Signore
vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà,
sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni, con le quali
mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi
vanno le vostre mormorazioni, ma contro il Signore».
[9]Mosè disse ad Aronne: «Dà questo comando a tutta la
comunità degli Israeliti: Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché
egli ha inteso le vostre mormorazioni!». [10]Ora mentre Aronne
parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il
deserto: ed ecco la Gloria del Signore apparve nella nube.
[11]Il Signore disse a Mosè: [12]«Ho inteso la
mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: Al tramonto mangerete
carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il
Signore vostro Dio». [13]Ora alla sera le quaglie salirono e
coprirono l'accampamento; al mattino vi era uno strato di rugiada
intorno all'accampamento. [14]Poi lo strato di rugiada svanì ed
ecco sulla superficie del deserto vi era una cosa minuta e granulosa,
minuta come è la brina sulla terra. [15]Gli Israeliti la videro
e si dissero l'un l'altro: «Man hu: che cos'è?», perché non
sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «E' il pane che il Signore
vi ha dato in cibo.
[16]Ecco che cosa comanda il Signore: Raccoglietene quanto
ciascuno può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle
persone con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda».
[17]Così fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto chi
poco. [18]Si misurò con l'omer: colui che ne aveva preso
di più, non ne aveva di troppo, colui che ne aveva preso di meno non ne
mancava: avevano raccolto secondo quanto ciascuno poteva mangiarne. [19]Poi
Mosè disse loro: «Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino». [20]Essi
non obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi
si generarono vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro.
[21]Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto
ciascuno mangiava; quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva.
[22]Nel sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane,
due omer a testa. Allora tutti i principi della comunità vennero
ad informare Mosè. [23]E disse loro: «E' appunto ciò che ha
detto il Signore: Domani è sabato, riposo assoluto consacrato al
Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò che avete da
bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino a domani
mattina».
[24]Essi lo misero in serbo fino al mattino, come aveva
ordinato Mosè, e non imputridì, né vi si trovarono vermi.
[25]Disse Mosè: «Mangiatelo oggi, perché è sabato in onore
del Signore: oggi non lo troverete nella campagna. [26]Sei giorni
lo raccoglierete, ma il settimo giorno è sabato: non ve ne sarà».
[27]Nel settimo giorno alcuni del popolo uscirono per
raccoglierne, ma non ne trovarono. [28]Disse allora il Signore a
Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei ordini e le mie
leggi? [29]Vedete che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo
egli vi dà al sesto giorno il pane per due giorni. Restate ciascuno al
proprio posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova».
[30]Il popolo dunque riposò nel settimo giorno.
[31]La casa d'Israele la chiamò manna. Era simile al seme del
coriandolo e bianca; aveva il sapore di una focaccia con miele.
[32]Mosè disse: «Questo ha ordinato il Signore: Riempitene
un omer e conservatelo per i vostri discendenti, perché vedano
il pane che vi ho dato da mangiare nel deserto, quando vi ho fatti
uscire dal paese d'Egitto».
[33]Mosè disse quindi ad Aronne: «Prendi un'urna e mettici
un omer completo di manna; deponila davanti al Signore e
conservala per i vostri discendenti».
[34]Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne
la depose per conservarla davanti alla Testimonianza.
[35]Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant'anni, fino
al loro arrivo in una terra abitata, mangiarono cioè la manna finché
furono arrivati ai confini del paese di Canaan. [36]L'omer
è la decima parte di un efa.
Esodo - Capitolo 17
L'acqua scaturita dalla roccia
[1]Tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento dal
deserto di Sin, secondo l'ordine che il Signore dava di tappa in tappa,
e si accampò a Refidim. Ma non c'era acqua da bere per il popolo. [2]Il
popolo protestò contro Mosè: «Dateci acqua da bere!». Mosè disse
loro: «Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il
Signore?». [3]In quel luogo dunque il popolo soffriva la sete
per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché
ci hai fatti uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri
figli e il nostro bestiame?». [4]Allora Mosè invocò l'aiuto
del Signore, dicendo: «Che farò io per questo popolo? Ancora un poco e
mi lapideranno!». [5]Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti
al popolo e prendi con te alcuni anziani di Israele. Prendi in mano il
bastone con cui hai percosso il Nilo, e và! [6]Ecco, io starò
davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà
acqua e il popolo berrà». Mosè così fece sotto gli occhi degli
anziani d'Israele. [7]Si chiamò quel luogo Massa e Meriba, a
causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il
Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».
Combattimento contro Amalek
[8]Allora Amalek venne a combattere contro Israele a Refidim. [9]Mosè
disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia
contro Amalek. Domani io starò ritto sulla cima del colle con in mano
il bastone di Dio». [10]Giosuè eseguì quanto gli aveva
ordinato Mosè per combattere contro Amalek, mentre Mosè, Aronne, e Cur
salirono sulla cima del colle. [11]Quando Mosè alzava le mani,
Israele era il più forte, ma quando le lasciava cadere, era più forte
Amalek. [12]Poiché Mosè sentiva pesare le mani dalla
stanchezza, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi
sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l'altro dall'altra,
sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al
tramonto del sole. [13]Giosuè sconfisse Amalek e il suo popolo
passandoli poi a fil di spada. [14]Allora il Signore disse a Mosè:
«Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosuè:
io cancellerò del tutto la memoria di Amalek sotto il cielo!».
[15]Allora Mosè costruì un altare, lo chiamò «Il Signore
è il mio vessillo» [16]e disse:
«Una mano s'è levata sul trono del Signore:
vi sarà guerra del Signore contro Amalek
di generazione in generazione!».
Esodo - Capitolo 18
Incontro di Ietro e di Mosè
[1]Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, venne a
sapere quanto Dio aveva operato per Mosè e per Israele, suo popolo,
come il Signore aveva fatto uscire Israele dall'Egitto. [2]Allora
Ietro prese con sé Zippora, moglie di Mosè, che prima egli aveva
rimandata, [3]e insieme i due figli di lei, uno dei quali si
chiamava Gherson, perché egli aveva detto: «Sono un emigrato in terra
straniera», [4]e l'altro si chiamava Eliezer, perché «Il Dio
di mio padre è venuto in mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del
faraone». [5]Ietro dunque, suocero di Mosè, con i figli e la
moglie di lui venne da Mosè nel deserto, dove era accampato, presso la
montagna di Dio. [6]Egli fece dire a Mosè: «Sono io, Ietro, tuo
suocero, che vengo da te con tua moglie e i suoi due figli!». [7]Mosè
andò incontro al suocero, si prostrò davanti a lui e lo baciò; poi si
informarono l'uno della salute dell'altro ed entrarono sotto la tenda. [8]Mosè
raccontò al suocero quanto il Signore aveva fatto al faraone e agli
Egiziani per Israele, tutte le difficoltà loro capitate durante il
viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati. [9]Ietro gioì
di tutti i benefici che il Signore aveva fatti a Israele, quando lo
aveva liberato dalla mano degli Egiziani. [10]Disse Ietro: «Benedetto
sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla
mano del faraone: egli ha strappato questo popolo dalla mano
dell'Egitto! [11]Ora io so che il Signore è più grande di tutti
gli dei, poiché egli ha operato contro gli Egiziani con quelle stesse
cose di cui essi si vantavano». [12]Poi Ietro, suocero di Mosè,
offrì un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e tutti gli
anziani d'Israele e fecero un banchetto con il suocero di Mosè davanti
a Dio.
Istituzione dei giudici
[13]Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo
e il popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera. [14]Allora
Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: «Che cos'è questo
che fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta
presso di te dalla mattina alla sera?». [15]Mosè rispose al
suocero: «Perché il popolo viene da me per consultare Dio. [16]Quando
hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra
l'uno e l'altro e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi». [17]Il
suocero di Mosè gli disse: «Non va bene quello che fai! [18]Finirai
per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è
troppo pesante per te; tu non puoi attendervi da solo. [19]Ora
ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te! Tu stà davanti
a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio. [20]A
loro spiegherai i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la
quale devono camminare e le opere che devono compiere. [21]Invece
sceglierai tra tutto il popolo uomini integri che temono Dio, uomini
retti che odiano la venalità e li costituirai sopra di loro come capi
di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. [22]Essi
dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una
questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno
ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno
con te. [23]Se tu fai questa cosa e se Dio te la comanda, potrai
resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua mèta».
[24]Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva
suggerito. [25]Mosè dunque scelse uomini capaci in tutto Israele
e li costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di
centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. [26]Essi
giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari
difficili li sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli
affari minori. [27]Poi Mosè congedò il suocero, il quale tornò
al suo paese.
Esodo - Capitolo 19
III. L'ALLEANZA SUL SINAI
1. L'ALLEANZA E IL DECALOGO
Arrivo al Sinai
[1]Al terzo mese dall'uscita degli Israeliti dal paese di
Egitto, proprio in quel giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. [2]Levato
l'accampamento da Refidim, arrivarono al deserto del Sinai, dove si
accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
Promessa dell'alleanza
[3]Mosè salì verso Dio e il Signore lo chiamò dal monte,
dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli
Israeliti: [4]Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto
all'Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire
fino a me. [5]Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete
la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli,
perché mia è tutta la terra! [6]Voi sarete per me un regno di
sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai agli Israeliti».
[7]Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro
tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. [8]Tutto
il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo
faremo!». Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo.
Preparazione dell'alleanza
[9]Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire verso
di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con
te e credano sempre anche a te».
Mosè riferì al Signore le parole del popolo.
[10]Il Signore disse a Mosè: «Và dal popolo e purificalo
oggi e domani: lavino le loro vesti [11]e si tengano pronti per
il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte
Sinai alla vista di tutto il popolo. [12]Fisserai per il popolo
un limite tutto attorno, dicendo: Guardatevi dal salire sul monte e dal
toccare le falde. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte.
[13]Nessuna mano però dovrà toccare costui: dovrà essere
lapidato o colpito con tiro di arco.
Animale o uomo non dovrà sopravvivere.
Quando suonerà il corno, allora soltanto essi potranno salire sul
monte».
[14]Mosè scese dal monte verso il popolo; egli fece
purificare il popolo ed essi lavarono le loro vesti. [15]Poi
disse al popolo: «Siate pronti in questi tre giorni: non unitevi a
donna».
La teofonia
[16]Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono
tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba:
tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore.
[17]Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento
incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte.
[18]Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era
sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una
fornace: tutto il monte tremava molto. [19]Il suono della tromba
diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con
voce di tuono.
[20]Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del
monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì.
[21]Poi il Signore disse a Mosè: «Scendi, scongiura il
popolo di non irrompere verso il Signore per vedere, altrimenti ne cadrà
una moltitudine! [22]Anche i sacerdoti, che si avvicinano al
Signore, si tengano in stato di purità, altrimenti il Signore si
avventerà contro di loro!».
[23]Mosè disse al Signore: «Il popolo non può salire al
monte Sinai, perché tu stesso ci hai avvertiti dicendo: Fissa un limite
verso il monte e dichiaralo sacro».
[24]Il Signore gli disse: «Và, scendi, poi salirai tu e
Aronne con te. Ma i sacerdoti e il popolo non si precipitino per salire
verso il Signore, altrimenti egli si avventerà contro di loro!».
[25]Mosè scese verso il popolo e parlò.
Esodo - Capitolo 20
Il decalogo
[1]Dio allora pronunciò tutte queste parole: [2]«Io
sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto,
dalla condizione di schiavitù: [3]non avrai altri dei di fronte
a me. [4]Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è
lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò
che è nelle acque sotto la terra. [5]Non ti prostrerai davanti a
loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio
geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla
quarta generazione, per coloro che mi odiano, [6]ma che dimostra
il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e
osservano i miei comandi.
[7]Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché
il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
[8]Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: [9]sei
giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; [10]ma il settimo
giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun
lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né
la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso
di te. [11]Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e
la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno
settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha
dichiarato sacro.
[12]Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi
giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
[13]Non uccidere.
[14]Non commettere adulterio.
[15]Non rubare.
[16]Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo
prossimo.
[17]Non desiderare la casa del tuo prossimo.
Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la
sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che
appartenga al tuo prossimo».
[18]Tutto il popolo percepiva i tuoni e i lampi, il suono del
corno e il monte fumante. Il popolo vide, fu preso da tremore e si tenne
lontano.
[19]Allora dissero a Mosè: «Parla tu a noi e noi
ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo!».
[20]Mosè disse al popolo: «Non abbiate timore: Dio è venuto
per mettervi alla prova e perché il suo timore vi sia sempre presente e
non pecchiate».
[21]Il popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò
verso la nube oscura, nella quale era Dio.
2. IL CODICE DELL'ALLEANZA
Legge dell'altare
[22]Il Signore disse a Mosè: «Dirai agli Israeliti: Avete
visto che vi ho parlato dal cielo! [23]Non fate dei d'argento e
dei d'oro accanto a me: non fatene per voi! [24]Farai per me un
altare di terra e, sopra, offrirai i tuoi olocausti e i tuoi sacrifici
di comunione, le tue pecore e i tuoi buoi; in ogni luogo dove io vorrò
ricordare il mio nome, verrò a te e ti benedirò. [25]Se tu mi
fai un altare di pietra, non lo costruirai con pietra tagliata, perché
alzando la tua lama su di essa, tu la renderesti profana. [26]Non
salirai sul mio altare per mezzo di gradini, perché là non si scopra
la tua nudità.
Esodo - Capitolo 21
Leggi sugli schiavi
[1]Queste sono le norme che tu esporrai loro. [2]Quando
tu avrai acquistato uno schiavo ebreo, egli ti servirà per sei anni e
nel settimo potrà andarsene libero, senza riscatto. [3]Se è
entrato solo, uscirà solo; se era coniugato, sua moglie se ne andrà
con lui. [4]Se il suo padrone gli ha dato moglie e questa gli ha
partorito figli o figlie, la donna e i suoi figli saranno proprietà del
padrone ed egli se ne andrà solo. [5]Ma se lo schiavo dice: Io
sono affezionato al mio padrone, a mia moglie, ai miei figli; non voglio
andarmene in libertà, [6]allora il suo padrone lo condurrà
davanti a Dio, lo farà accostare al battente o allo stipite della porta
e gli forerà l'orecchio con la lesina; quegli sarà suo schiavo per
sempre.
[7]Quando un uomo venderà la figlia come schiava, essa non se
ne andrà come se ne vanno gli schiavi. [8]Se essa non piace al
padrone, che così non se la prende come concubina, la farà riscattare.
Comunque egli non può venderla a gente straniera, agendo con frode
verso di lei. [9]Se egli la vuol dare come concubina al proprio
figlio, si comporterà nei suoi riguardi secondo il diritto delle
figlie. [10]Se egli ne prende un'altra per sé, non diminuirà
alla prima il nutrimento, il vestiario, la coabitazione. [11]Se
egli non fornisce a lei queste cose, essa potrà andarsene, senza che
sia pagato il prezzo del riscatto.
Omicidio
[12]Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà
messo a morte. [13]Però per colui che non ha teso insidia, ma
che Dio gli ha fatto incontrare, io ti fisserò un luogo dove potrà
rifugiarsi. [14]Ma, quando un uomo attenta al suo prossimo per
ucciderlo con inganno, allora lo strapperai anche dal mio altare, perché
sia messo a morte.
[15]Colui che percuote suo padre o sua madre sarà messo a
morte.
[16]Colui che rapisce un uomo e lo vende, se lo si trova
ancora in mano a lui, sarà messo a morte.
[17]Colui che maledice suo padre o sua madre sarà messo a
morte.
Colpi e ferite
[18]Quando alcuni uomini rissano e uno colpisce il suo
prossimo con una pietra o con il pugno e questi non è morto, ma debba
mettersi a letto, [19]se poi si alza ed esce con il bastone, chi
lo ha colpito sarà ritenuto innocente, ma dovrà pagare il riposo
forzato e procurargli le cure.
[20]Quando un uomo colpisce con il bastone il suo schiavo o la
sua schiava e gli muore sotto le sue mani, si deve fare vendetta. [21]Ma
se sopravvive un giorno o due, non sarà vendicato, perché è acquisto
del suo denaro.
[22]Quando alcuni uomini rissano e urtano una donna incinta,
così da farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà
un'ammenda, secondo quanto imporrà il marito della donna, e il
colpevole pagherà attraverso un arbitrato. [23]Ma se segue una
disgrazia, allora pagherai vita per vita: [24]occhio per occhio,
dente per dente, mano per mano, piede per piede, [25]bruciatura
per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido.
[26]Quando un uomo colpisce l'occhio del suo schiavo o della
sua schiava e lo acceca, gli darà la libertà in compenso dell'occhio. [27]Se
fa cadere il dente del suo schiavo o della sua schiava, gli darà la
libertà in compenso del dente.
[28]Quando un bue cozza con le corna contro un uomo o una
donna e ne segue la morte, il bue sarà lapidato e non se ne mangerà la
carne. Però il proprietario del bue è innocente.
[29]Ma se il bue era solito cozzare con le corna gia prima e
il padrone era stato avvisato e non lo aveva custodito, se ha causato la
morte di un uomo o di una donna, il bue sarà lapidato e anche il suo
padrone dev'essere messo a morte. [30]Se invece gli viene imposta
una compensazione, egli pagherà il riscatto della propria vita, secondo
quanto gli verrà imposto. [31]Se cozza con le corna contro un
figlio o se cozza contro una figlia, si procederà nella stessa maniera.
[32]Se il bue colpisce con le corna uno schiavo o una schiava,
si pagheranno al padrone trenta sicli d'argento e il bue sarà lapidato.
[33]Quando un uomo lascia una cisterna aperta oppure quando un
uomo scava una cisterna e non la copre, se vi cade un bue o un asino, [34]il
proprietario della cisterna deve dare l'indennizzo: verserà il denaro
al padrone della bestia e l'animale morto gli apparterrà.
[35]Quando il bue di un uomo cozza contro il bue del suo
prossimo e ne causa la morte, essi venderanno il bue vivo e se ne
divideranno il prezzo; si divideranno anche la bestia morta. [36]Ma
se è notorio che il bue cozzava gia prima e il suo padrone non lo ha
custodito, egli dovrà dare come indennizzo bue per bue e la bestia
morta gli apparterrà.
Furti di animali
[37]Quando un uomo ruba un bue o un montone e poi lo scanna o
lo vende, darà come indennizzo cinque capi di grosso bestiame per il
bue e quattro capi di bestiame per il montone.
Esodo - Capitolo 22
[1]Se un ladro viene sorpreso mentre sta facendo una breccia
in un muro e viene colpito e muore, non vi è vendetta di sangue. [2]Ma
se il sole si era gia alzato su di lui, a suo riguardo vi è vendetta di
sangue.
Il ladro dovrà dare l'indennizzo: se non avrà di che pagare, sarà
venduto in compenso dell'oggetto rubato. [3]Se si trova ancora in
vita e in suo possesso ciò che è stato rubato, si tratti di bue, di
asino o di montone, restituirà il doppio.
Delitti che esigono un indennizzo
[4]Quando un uomo usa come pascolo un campo o una vigna e
lascia che il suo bestiame vada a pascolare nel campo altrui, deve dare
l'indennizzo con il meglio del suo campo e con il meglio della sua
vigna.
[5]Quando un fuoco si propaga e si attacca ai cespugli
spinosi, se viene bruciato un mucchio di covoni o il grano in spiga o il
grano in erba, colui che ha provocato l'incendio darà l'indennizzo.
[6]Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo argento od
oggetti e poi nella casa di questo uomo viene commesso un furto, se si
trova il ladro, restituirà il doppio. [7]Se il ladro non si
trova, il padrone della casa si accosterà a Dio per giurare che non ha
allungato la mano sulla proprietà del suo prossimo.
[8]Qualunque sia l'oggetto di una frode, si tratti di un bue,
di un asino, di un montone, di una veste, di qualunque oggetto perduto,
di cui uno dice: «E' questo!», la causa delle due parti andrà fino a
Dio: colui che Dio dichiarerà colpevole restituirà il doppio al suo
prossimo.
[9]Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo un asino o
un bue o un capo di bestiame minuto o qualsiasi bestia, se la bestia è
morta o si è prodotta una frattura o è stata rapita senza testimone, [10]tra
le due parti interverrà un giuramento per il Signore, per dichiarare
che il depositario non ha allungato la mano sulla proprietà del suo
prossimo. Il padrone della bestia accetterà e l'altro non dovrà
restituire. [11]Ma se la bestia è stata rubata quando si trovava
presso di lui, pagherà l'indennizzo al padrone di essa. [12]Se
invece è stata sbranata, la porterà in testimonianza e non dovrà dare
l'indennizzo per la bestia sbranata.
[13]Quando un uomo prende in prestito dal suo prossimo una
bestia e questa si è prodotta una frattura o è morta in assenza del
padrone, dovrà pagare l'indennizzo. [14]Ma se il padrone si
trova presente, non deve restituire; se si tratta di una bestia presa a
nolo, la sua perdita è compensata dal prezzo del noleggio.
Violenza a una vergine
[15]Quando un uomo seduce una vergine non ancora fidanzata e
pecca con lei, ne pagherà la dote nuziale ed essa diverrà sua moglie. [16]Se
il padre di lei si rifiuta di dargliela, egli dovrà versare una somma
di denaro pari alla dote nuziale delle vergini.
Leggi morali e religiose
[17]Non lascerai vivere colei che pratica la magìa.
[18]Chiunque si abbrutisce con una bestia sia messo a morte.
[19]Colui che offre un sacrificio agli dei, oltre al solo
Signore, sarà votato allo sterminio.
[20]Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché
voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto.
[21]Non maltratterai la vedova o l'orfano. [22]Se tu lo
maltratti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido, [23]la
mia collera si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli
saranno vedove e i vostri figli orfani.
[24]Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo,
all'indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi
non dovete imporgli alcun interesse.
[25]Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo
renderai al tramonto del sole, [26]perché è la sua sola
coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi
dormendo? Altrimenti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò il
suo grido, perché io sono pietoso.
[27]Non bestemmierai Dio e non maledirai il principe del tuo
popolo.
Primizie e primogeniti
[28]Non ritarderai l'offerta di ciò che riempie il tuo
granaio e di ciò che stilla dal tuo frantoio.
Il primogenito dei tuoi figli lo darai a me.
[29]Così farai per il tuo bue e per il tuo bestiame minuto:
sette giorni resterà con sua madre, l'ottavo giorno me lo darai.
[30]Voi sarete per me uomini santi: non mangerete la carne di
una bestia sbranata nella campagna, la getterete ai cani.
Esodo - Capitolo 23
La giustizia. I doveri verso i nemici
[1]Non spargerai false dicerie; non presterai mano al
colpevole per essere testimone in favore di un'ingiustizia. [2]Non
seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo per
deviare verso la maggioranza, per falsare la giustizia.
[3]Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo.
[4]Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino
dispersi, glieli dovrai ricondurre. [5]Quando vedrai l'asino del
tuo nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso:
mettiti con lui ad aiutarlo.
[6]Non farai deviare il giudizio del povero, che si rivolge a
te nel suo processo.
[7]Ti terrai lontano da parola menzognera. Non far morire
l'innocente e il giusto, perché io non assolvo il colpevole.
[8]Non accetterai doni, perché il dono acceca chi ha gli
occhi aperti e perverte anche le parole dei giusti.
[9]Non opprimerai il forestiero: anche voi conoscete la vita
del forestiero, perché siete stati forestieri nel paese d'Egitto.
Anno sabbatico e sabato
[10]Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai il
prodotto, [11]ma nel settimo anno non la sfrutterai e la lascerai
incolta: ne mangeranno gli indigenti del tuo popolo e ciò che
lasceranno sarà divorato dalle bestie della campagna. Così farai per
la tua vigna e per il tuo oliveto.
[12]Per sei giorni farai i tuoi lavori, ma nel settimo giorno
farai riposo, perché possano goder quiete il tuo bue e il tuo asino e
possano respirare i figli della tua schiava e il forestiero.
[13]Farete attenzione a quanto vi ho detto: non pronunciate il
nome di altri dei; non si senta sulla tua bocca!
Feste d'Israele
[14]Tre volte all'anno farai festa in mio onore:
[15]Osserverai la festa degli azzimi: mangerai azzimi durante
sette giorni, come ti ho ordinato, nella ricorrenza del mese di Abib,
perché in esso sei uscito dall'Egitto.
Non si dovrà comparire davanti a me a mani vuote.
[16]Osserverai la festa della mietitura, delle primizie dei
tuoi lavori, di ciò che semini nel campo; la festa del raccolto, al
termine dell'anno, quando raccoglierai il frutto dei tuoi lavori nei
campi.
[17]Tre volte all'anno ogni tuo maschio comparirà alla
presenza del Signore Dio.
[18]Non offrirai con pane lievitato il sangue del sacrificio
in mio onore e il grasso della vittima per la mia festa non starà fino
al mattino.
[19]Il meglio delle primizie del tuo suolo lo porterai alla
casa del Signore, tuo Dio.
Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre.
Promesse e istruzioni per l'ingresso in Canaan
[20]Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul
cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. [21]Abbi
rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui;
egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio
nome è in lui. [22]Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò,
io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari.
[23]Quando il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà
entrare presso l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, il Cananeo, l'Eveo e
il Gebuseo e io li distruggerò, [24]tu non ti prostrerai davanti
ai loro dei e non li servirai; tu non ti comporterai secondo le loro
opere, ma dovrai demolire e dovrai frantumare le loro stele.
[25]Voi servirete al Signore, vostro Dio. Egli benedirà il
tuo pane e la tua acqua. Terrò lontana da te la malattia. [26]Non
vi sarà nel tuo paese donna che abortisca o che sia sterile. Ti farò
giungere al numero completo dei tuoi giorni.
[27]Manderò il mio terrore davanti a te e metterò in rotta
ogni popolo in mezzo al quale entrerai; farò voltar le spalle a tutti i
tuoi nemici davanti a te.
[28]Manderò i calabroni davanti a te ed essi scacceranno
dalla tua presenza l'Eveo, il Cananeo e l'Hittita. [29]Non li
scaccerò dalla tua presenza in un solo anno, perché il paese non resti
deserto e le bestie selvatiche si moltiplichino contro di te. [30]A
poco a poco li scaccerò dalla tua presenza, finché avrai tanti figli
da occupare il paese.
[31]Stabilirò il tuo confine dal Mare Rosso fino al mare dei
Filistei e dal deserto fino al fiume, perché ti consegnerò in mano gli
abitanti del paese e li scaccerò dalla tua presenza. [32]Ma tu
non farai alleanza con loro e con i loro dei; [33]essi non
abiteranno più nel tuo paese, altrimenti ti farebbero peccare contro di
me, perché tu serviresti i loro dei e ciò diventerebbe una trappola
per te».
Esodo - Capitolo 24
3. CONCLUSIONE DELL'ALLEANZA
[1]Aveva detto a Mosè: «Sali verso il Signore tu e Aronne,
Nadab e Abiu e insieme settanta anziani d'Israele; voi vi prostrerete da
lontano, [2]poi Mosè avanzerà solo verso il Signore, ma gli
altri non si avvicineranno e il popolo non salirà con lui».
[3]Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del
Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Tutti
i comandi che ha dati il Signore, noi li eseguiremo!».
[4]Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di
buon mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele
per le dodici tribù d'Israele. [5]Incaricò alcuni giovani tra
gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come
sacrifici di comunione, per il Signore.
[6]Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e
ne versò l'altra metà sull'altare.
[7]Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla
presenza del popolo. Dissero: «Quanto il Signore ha ordinato, noi lo
faremo e lo eseguiremo!».
[8]Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo,
dicendo: «Ecco il sangue dell'alleanza, che il Signore ha concluso con
voi sulla base di tutte queste parole!».
[9]Poi Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta
anziani di Israele. [10]Essi videro il Dio d'Israele: sotto i
suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffiro, simile in
purezza al cielo stesso. [11]Contro i privilegiati degli
Israeliti non stese la mano: essi videro Dio e tuttavia mangiarono e
bevvero.
Mosè sul monte
[12]Il Signore disse a Mosè: «Sali verso di me sul monte e
rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i
comandamenti che io ho scritto per istruirli».
[13]Mosè si alzò con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì
sul monte di Dio. [14]Agli anziani aveva detto: «Restate qui ad
aspettarci, fin quando torneremo da voi; ecco avete con voi Aronne e Cur:
chiunque avrà una questione si rivolgerà a loro».
[15]Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte.
[16]La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e
la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò
Mosè dalla nube.
[17]La Gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti
come fuoco divorante sulla cima della montagna. [18]Mosè entrò
dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte
quaranta giorni e quaranta notti.
Esodo - Capitolo 25
4. PRESCRIZIONI SULLA COSTRUZIONE DEL SANTUARIO E SUI SUOI MINISTRI
Contributo per il santuario
[1]Il Signore disse a Mosè: [2]«Ordina agli Israeliti
che raccolgano per me un'offerta. La raccoglierete da chiunque sia
generoso di cuore. [3]Ed ecco che cosa raccoglierete da loro come
contributo: oro, argento e rame, [4]tessuti di porpora viola e
rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, [5]pelle di
montone tinta di rosso, pelle di tasso e legno di acacia, [6]olio
per il candelabro, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, [7]pietre
di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale. [8]Essi
mi faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro. [9]Eseguirete
ogni cosa secondo quanto ti mostrerò, secondo il modello della Dimora e
il modello di tutti i suoi arredi.
La tenda e il suo arredamento. L'arca
[10]Faranno dunque un'arca di legno di acacia: avrà due
cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e
mezzo di altezza. [11]La rivestirai d'oro puro: dentro e fuori la
rivestirai e le farai intorno un bordo d'oro. [12]Fonderai per
essa quattro anelli d'oro e li fisserai ai suoi quattro piedi: due
anelli su di un lato e due anelli sull'altro. [13]Farai stanghe
di legno di acacia e le rivestirai d'oro. [14]Introdurrai le
stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca con
esse. [15]Le stanghe dovranno rimanere negli anelli dell'arca:
non verranno tolte di lì. [16]Nell'arca collocherai la
Testimonianza che io ti darò.
[17]Farai il coperchio, o propiziatorio, d'oro puro; avrà due
cubiti e mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza. [18]Farai
due cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità
del coperchio. [19]Fà un cherubino ad una estremità e un
cherubino all'altra estremità. Farete i cherubini tutti di un pezzo con
il coperchio alle sue due estremità. [20]I cherubini avranno le
due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; saranno
rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini saranno rivolte
verso il coperchio. [21]Porrai il coperchio sulla parte superiore
dell'arca e collocherai nell'arca la Testimonianza che io ti darò.
[22]Io ti darò convegno appunto in quel luogo: parlerò con
te da sopra il propiziatorio, in mezzo ai due cherubini che saranno
sull'arca della Testimonianza, ti darò i miei ordini riguardo agli
Israeliti.
Tavola dei pani dell'offerta
[23]Farai una tavola di legno di acacia: avrà due cubiti di
lunghezza, un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. [24]La
rivestirai d'oro puro e le farai intorno un bordo d'oro. [25]Le
farai attorno una cornice di un palmo e farai un bordo d'oro per la
cornice. [26]Le farai quattro anelli d'oro e li fisserai ai
quattro angoli che costituiranno i suoi quattro piedi. [27]Gli
anelli saranno contigui alla cornice e serviranno a inserire le stanghe
destinate a trasportare la tavola. [28]Farai le stanghe di legno
di acacia e le rivestirai d'oro; con esse si trasporterà la tavola. [29]Farai
anche i suoi accessori, piatti, coppe, anfore e tazze per le libazioni:
li farai d'oro puro. [30]Sulla tavola collocherai i pani
dell'offerta: saranno sempre alla mia presenza.
Il candelabro
[31]Farai anche un candelabro d'oro puro. Il candelabro sarà
lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi
bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo.
[32]Sei bracci usciranno dai suoi lati: tre bracci del
candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro lato.
[33]Vi saranno su di un braccio tre calici in forma di fiore
di mandorlo, con bulbo e corolla e così anche sull'altro braccio tre
calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così sarà
per i sei bracci che usciranno dal candelabro. [34]Il fusto del
candelabro avrà quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i
loro bulbi e le loro corolle: [35]un bulbo sotto i due bracci che
si dipartano da esso e un bulbo sotto gli altri due bracci e un bulbo
sotto i due altri bracci che si dipartano da esso; così per tutti i sei
bracci che escono dal candelabro. [36]I bulbi e i relativi bracci
saranno tutti di un pezzo: il tutto sarà formato da una sola massa
d'oro puro lavorata a martello.
[37]Farai le sue sette lampade: vi si collocheranno sopra in
modo da illuminare lo spazio davanti ad esso. [38]I suoi
smoccolatoi e i suoi portacenere saranno d'oro puro. [39]Lo si
farà con un talento di oro puro, esso con tutti i suoi accessori.
[40]Guarda ed eseguisci secondo il modello che ti è stato
mostrato sul monte.
Esodo - Capitolo 26
La Dimora. Le stoffe e la copertura
[1]Quanto alla Dimora, la farai con dieci teli di bisso
ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. Vi farai
figure di cherubini, lavoro d'artista. [2]Lunghezza di un telo:
ventotto cubiti; larghezza: quattro cubiti per un telo; la stessa
dimensione per tutti i teli. [3]Cinque teli saranno uniti l'uno
all'altro e anche gli altri cinque saranno uniti l'uno all'altro. [4]Farai
cordoni di porpora viola sull'orlo del primo telo all'estremità della
sutura; così farai sull'orlo del telo estremo nella seconda sutura. [5]Farai
cinquanta cordoni al primo telo e farai cinquanta cordoni all'estremità
della seconda sutura: i cordoni corrisponderanno l'uno all'altro. [6]Farai
cinquanta fibbie d'oro e unirai i teli l'uno all'altro mediante le
fibbie, così il tutto formerà una sola Dimora. [7]Farai poi
teli di pelo di capra per costituire la tenda al di sopra della Dimora.
Ne farai undici teli. [8]Lunghezza di un telo: trenta cubiti;
larghezza: quattro cubiti per un telo. La stessa dimensione per gli
undici teli. [9]Unirai insieme cinque teli a parte e sei teli a
parte. Piegherai indietro il sesto telo raddoppiandolo sulla parte
anteriore della tenda. [10]Farai cinquanta cordoni sull'orlo del
primo telo, che è all'estremità della sutura, e cinquanta cordoni
sull'orlo del telo della seconda sutura. [11]Farai cinquanta
fibbie di rame, introdurrai le fibbie nei cordoni e unirai insieme la
tenda; così essa formerà un tutto unico. [12]La parte che pende
in eccedenza nei teli della tenda, la metà cioè di un telo che
sopravanza, penderà sulla parte posteriore della Dimora. [13]Il
cubito in eccedenza da una parte, come il cubito in eccedenza dall'altra
parte, nel senso della lunghezza dei teli della tenda, ricadranno sui
due lati della Dimora per coprirla da una parte e dall'altra. [14]Farai
poi per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di rosso e al
di sopra una copertura di pelli di tasso.
Il legname
[15]Poi farai per la Dimora le assi di legno di acacia, da
porsi verticali. [16]Dieci cubiti la lunghezza di un'asse e un
cubito e mezzo la larghezza. [17]Ogni asse avrà due sostegni,
congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così farai per tutte le assi
della Dimora. [18]Farai dunque le assi per la Dimora: venti assi
sul lato verso il mezzogiorno, a sud. [19]Farai anche quaranta
basi d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse, per i suoi
due sostegni e due basi sotto l'altra asse per i suoi sostegni. [20]Per
il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, [21]come
anche le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi
sotto l'altra asse. [22]Per la parte posteriore della Dimora,
verso occidente, farai sei assi. [23]Farai inoltre due assi per
gli angoli della Dimora sulla parte posteriore. [24]Esse saranno
formate ciascuna da due pezzi uguali abbinati e perfettamente congiunti
dal basso fino alla cima, all'altezza del primo anello. Così sarà per
ambedue: esse formeranno i due angoli. [25]Vi saranno dunque otto
assi con le loro basi d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e
due basi sotto l'altra asse. [26]Farai inoltre traverse di legno
di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora [27]e
cinque traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e cinque
traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente. [28]La
traversa mediana, a mezza altezza delle assi, le attraverserà da una
estremità all'altra. [29]Rivestirai d'oro le assi, farai in oro
i loro anelli, che serviranno per inserire le traverse, e rivestirai
d'oro anche le traverse. [30]Costruirai la Dimora nel modo che ti
è stato mostrato sul monte.
Il velo
[31]Farai il velo di porpora viola, di porpora rossa, di
scarlatto e di bisso ritorto. Lo si farà con figure di cherubini,
lavoro di disegnatore. [32]Lo appenderai a quattro colonne di
acacia, rivestite d'oro, con uncini d'oro e poggiate su quattro basi
d'argento.
[33]Collocherai il velo sotto le fibbie e là, nell'interno
oltre il velo, introdurrai l'arca della Testimonianza. Il velo sarà per
voi la separazione tra il Santo e il Santo dei santi. [34]Porrai
il coperchio sull'arca della Testimonianza nel Santo dei santi.
[35]Collocherai la tavola fuori del velo e il candelabro di
fronte alla tavola sul lato meridionale della Dimora; collocherai la
tavola sul lato settentrionale. [36]Poi farai una cortina
all'ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di
scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore. [37]Farai per
la cortina cinque colonne di acacia e le rivestirai d'oro. I loro uncini
saranno d'oro e fonderai per esse cinque basi di rame.
Esodo - Capitolo 27
L'altare degli olocausti
[1]Farai l'altare di legno di acacia: avrà cinque cubiti di
lunghezza e cinque cubiti di larghezza. L'altare sarà quadrato e avrà
l'altezza di tre cubiti. [2]Farai ai suoi quattro angoli quattro
corni e saranno tutti di un pezzo. Lo rivestirai di rame. [3]Farai
i suoi recipienti per raccogliere le ceneri, le sue pale, i suoi vasi
per la aspersione, le sue forchette e i suoi bracieri. Farai di rame
tutti questi accessori. [4]Farai per esso una graticola di rame
alle sue quattro estremità. [5]La porrai sotto la cornice
dell'altare, in basso: la rete arriverà a metà dell'altezza
dell'altare. [6]Farai anche stanghe per l'altare: saranno stanghe
di legno di acacia e le rivestirai di rame. [7]Si introdurranno
queste stanghe negli anelli e le stanghe saranno sui due lati
dell'altare quando lo si trasporta. [8]Lo farai di tavole, vuoto
nell'interno: lo si farà come ti fu mostrato sul monte.
L'atrio
[9]Farai poi il recinto della Dimora. Sul lato meridionale,
verso sud, il recinto avrà tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza
di cento cubiti sullo stesso lato. [10]Vi saranno venti colonne
con venti basi di rame. Gli uncini delle colonne e le loro aste
trasversali saranno d'argento. [11]Allo stesso modo sul lato
rivolto a settentrione: tendaggi per cento cubiti di lunghezza, le
relative venti colonne con le venti basi di rame, gli uncini delle
colonne e le aste trasversali d'argento. [12]La larghezza del
recinto verso occidente avrà cinquanta cubiti di tendaggi, con le
relative dieci colonne e le dieci basi. [13]La larghezza del
recinto sul lato orientale verso levante sarà di cinquanta cubiti: [14]quindici
cubiti di tendaggi con le relative tre colonne e le tre basi alla prima
ala; [15]all'altra ala quindici cubiti di tendaggi, con le tre
colonne e le tre basi. [16]Alla porta del recinto vi sarà una
cortina di venti cubiti, lavoro di ricamatore, di porpora viola, porpora
rossa, scarlatto e bisso ritorto, con le relative quattro colonne e le
quattro basi. [17]Tutte le colonne intorno al recinto saranno
fornite di aste trasversali d'argento: i loro uncini saranno d'argento e
le loro basi di rame. [18]La lunghezza del recinto sarà di cento
cubiti, la larghezza di cinquanta, l'altezza di cinque cubiti; di bisso
ritorto, con le basi di rame. [19]Tutti gli arredi della Dimora
per tutti i suoi servizi e tutti i picchetti come anche i picchetti del
recinto saranno di rame.
L'olio per il candelabro
[20]Tu ordinerai agli Israeliti che ti procurino olio puro di
olive schiacciate per il candelabro, per tener sempre accesa una
lampada. [21]Nella tenda del convegno, al di fuori del velo che
sta davanti alla Testimonianza, Aronne e i suoi figli la prepareranno,
perché dalla sera alla mattina essa sia davanti al Signore: rito
perenne presso gli Israeliti di generazione in generazione.
Esodo - Capitolo 28
Gli abiti dei sacerdoti
[1]Tu fà avvicinare a te tra gli Israeliti, Aronne tuo
fratello e i suoi figli con lui, perché siano miei sacerdoti; Aronne e
Nadab, Abiu, Eleazaro, Itamar, figli di Aronne.
[2]Farai per Aronne, tuo fratello, abiti sacri, che esprimano
gloria e maestà. [3]Tu parlerai a tutti gli artigiani più
esperti, ai quali io ho dato uno spirito di saggezza, ed essi faranno
gli abiti di Aronne per la sua consacrazione e per l'esercizio del
sacerdozio in mio onore. [4]Ed ecco gli abiti che faranno: il
pettorale e l'efod, il manto, la tunica damascata, il turbante e
la cintura. Faranno vesti sacre per Aronne tuo fratello e per i suoi
figli, perché esercitino il sacerdozio in mio onore. [5]Essi
dovranno usare oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso.
L'efod
[6]Faranno l'efod con oro, porpora viola e porpora
rossa, scarlatto e bisso ritorto, artisticamente lavorati. [7]Avrà
due spalline attaccate alle due estremità e in tal modo formerà un
pezzo ben unito. [8]La cintura per fissarlo e che sta sopra di
esso sarà della stessa fattura e sarà d'un sol pezzo: sarà intessuta
d'oro, di porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. [9]Prenderai
due pietre di ònice e inciderai su di esse i nomi degli Israeliti: [10]sei
dei loro nomi sulla prima pietra e gli altri sei nomi sulla seconda
pietra, in ordine di nascita. [11]Inciderai le due pietre con i
nomi degli Israeliti, seguendo l'arte dell'intagliatore di pietre per
l'incisione di un sigillo; le inserirai in castoni d'oro. [12]Fisserai
le due pietre sulle spalline dell'efod, come pietre che ricordino
presso di me gli Israeliti; così Aronne porterà i loro nomi sulle sue
spalle davanti al Signore, come un memoriale. [13]Farai anche i
castoni d'oro [14]e due catene d'oro in forma di cordoni, con un
lavoro d'intreccio; poi fisserai le catene a intreccio sui castoni.
Il pettorale
[15]Farai il pettorale del giudizio, artisticamente lavorato,
di fattura uguale a quella dell'efod: con oro, porpora viola,
porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. [16]Sarà quadrato,
doppio; avrà una spanna di lunghezza e una spanna di larghezza. [17]Lo
coprirai con una incastonatura di pietre preziose, disposte in quattro
file. Una fila: una cornalina, un topazio e uno smeraldo: così la prima
fila. [18]La seconda fila: un turchese, uno zaffìro e un
berillo. [19]La terza fila: un giacinto, un'àgata e un'ametista.
[20]La quarta fila: un crisòlito, un ònice e un diaspro.
Saranno inserite nell'oro mediante i loro castoni. [21]Le pietre
corrisponderanno ai nomi degli Israeliti: dodici, secondo i loro nomi, e
saranno incise come sigilli, ciascuna con il nome corrispondente,
secondo le dodici tribù. [22]Poi farai sul pettorale catene in
forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro. [23]Farai sul
pettorale due anelli d'oro e metterai i due anelli alle estremità del
pettorale. [24]Metterai le due catene d'oro sui due anelli alle
estremità del pettorale. [25]Quanto alle due altre estremità
delle catene, le fisserai sui due castoni e le farai passare sulle due
spalline dell'efod nella parte anteriore. [26]Farai due
anelli d'oro e li metterai sulle due estremità del pettorale sul suo
bordo che è dalla parte dell'efod, verso l'interno. [27]Farai
due altri anelli d'oro e li metterai sulle due spalline dell'efod
in basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza del punto di attacco, al
di sopra della cintura dell'efod. [28]Si legherà il
pettorale con i suoi anelli agli anelli dell'efod mediante un
cordone di porpora viola, perché stia al di sopra della cintura dell'efod
e perché il pettorale non si distacchi dall'efod. [29]Così
Aronne porterà i nomi degli Israeliti sul pettorale del giudizio, sopra
il suo cuore, quando entrerà nel Santo, come memoriale davanti al
Signore per sempre. [30]Unirai al pettorale del giudizio gli urim
e i tummim. Saranno così sopra il cuore di Aronne quando entrerà
alla presenza del Signore: Aronne porterà il giudizio degli Israeliti
sopra il suo cuore alla presenza del Signore per sempre.
Il manto
[31]Farai il manto dell'efod, tutto di porpora viola [32]con
in mezzo una scollatura per la testa; il bordo attorno alla scollatura
sarà un lavoro di tessitore come la scollatura di una corazza, che non
si lacera. [33]Farai sul suo lembo melagrane di porpora viola, di
porpora rossa e di scarlatto, intorno al suo lembo, e in mezzo porrai
sonagli d'oro: [34]un sonaglio d'oro e una melagrana, un sonaglio
d'oro e una melagrana intorno all'orlo del manto. [35]Esso
rivestirà Aronne nelle funzioni sacerdotali e se ne sentirà il suono
quando egli entrerà nel Santo alla presenza del Signore e quando ne
uscirà; così non morirà.
Il segno della consacrazione
[36]Farai una lamina d'oro puro e vi inciderai, come su di un
sigillo: «Sacro al Signore». [37]L'attaccherai con un cordone
di porpora viola al turbante, sulla parte anteriore. [38]Starà
sulla fronte di Aronne; Aronne porterà il carico delle colpe che
potranno commettere gli Israeliti, in occasione delle offerte sacre da
loro presentate. Aronne la porterà sempre sulla sua fronte, per
attirare su di essi il favore del Signore.
[39]Tesserai la tunica di bisso. Farai un turbante di bisso e
una cintura, lavoro di ricamo.
Abiti dei sacerdoti
[40]Per i figli di Aronne farai tuniche e cinture. Per essi
farai anche berretti a gloria e decoro. [41]Farai indossare
queste vesti ad Aronne, tuo fratello, e ai suoi figli. Poi li ungerai,
darai loro l'investitura e li consacrerai, perché esercitino il
sacerdozio in mio onore. [42]Farai loro inoltre calzoni di lino,
per coprire la loro nudità; dovranno arrivare dai fianchi fino alle
cosce. [43]Aronne e i suoi figli li indosseranno quando
entreranno nella tenda del convegno o quando si avvicineranno all'altare
per officiare nel santuario, perché non incorrano in una colpa che li
farebbe morire. E' una prescrizione rituale perenne per lui e per i suoi
discendenti.
Esodo - Capitolo 29
Consacrazione di Aronne e dei suoi figli. Preparazione
[1]Osserverai questo rito per consacrarli al mio sacerdozio.
Prendi un giovenco e due arieti senza difetto; [2]poi pani
azzimi, focacce azzime impastate con olio e schiacciate azzime cosparse
di olio: di fior di farina di frumento. [3]Le disporrai in un
solo canestro e le offrirai nel canestro insieme con il giovenco e i due
arieti.
Purificazione. Abiti indossati. Unzione
[4]Farai avvicinare Aronne e i suoi figli all'ingresso della
tenda del convegno e li farai lavare con acqua. [5]Prenderai le
vesti e rivestirai Aronne della tunica, del manto dell'efod,
dell'efod e del pettorale; lo cingerai con la cintura dell'efod;
[6]gli porrai sul capo il turbante e fisserai il diadema sacro
sopra il turbante. [7]Poi prenderai l'olio dell'unzione, lo
verserai sul suo capo e lo ungerai. [8]Quanto ai suoi figli, li
farai avvicinare, li rivestirai di tuniche; [9]li cingerai con la
cintura e legherai loro i berretti. Il sacerdozio apparterrà loro per
decreto perenne. Così darai l'investitura ad Aronne e ai suoi figli.
Offerte
[10]Farai poi avvicinare il giovenco davanti alla tenda del
convegno. Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa. [11]Immolerai
il giovenco davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno. [12]Prenderai
parte del suo sangue e con il dito lo spalmerai sui corni dell'altare.
Il resto del sangue lo verserai alla base dell'altare. [13]Prenderai
tutto il grasso che avvolge le viscere, il lobo del fegato, i reni con
il grasso che vi è sopra, e li farai ardere in sacrificio sull'altare. [14]Ma
la carne del giovenco, la sua pelle e i suoi escrementi, li brucerai
fuori del campo, perché si tratta di un sacrificio per il peccato.
[15]Prenderai poi uno degli arieti; Aronne e i suoi figli
poseranno le mani sulla sua testa. [16]Immolerai l'ariete, ne
raccoglierai il sangue e lo spargerai intorno all'altare. [17]Poi
farai a pezzi l'ariete, ne laverai le viscere e le zampe e le disporrai
sui quarti e sulla testa. [18]Allora brucerai in soave odore
sull'altare tutto l'ariete. E' un olocausto in onore del Signore, un
profumo gradito, una offerta consumata dal fuoco per il Signore.
[19]Poi prenderai il secondo ariete; Aronne e i suoi figli
poseranno le mani sulla sua testa. [20]Lo immolerai, prenderai
parte del suo sangue e ne porrai sul lobo dell'orecchio destro di
Aronne, sul lobo dell'orecchio destro dei suoi figli, sul pollice della
loro mano destra e sull'alluce del loro piede destro; poi spargerai il
sangue intorno all'altare. [21]Prenderai di questo sangue
dall'altare e insieme un pò d'olio dell'unzione e ne spruzzerai Aronne
e le sue vesti, i figli di Aronne e le loro vesti: così sarà
consacrato lui con le sue vesti e insieme con lui i suoi figli con le
loro vesti.
Investitura dei sacerdoti
[22]Poi prenderai il grasso dell'ariete: la coda, il grasso
che copre le viscere, il lobo del fegato, i due reni con il grasso che
vi è sopra, e la coscia destra, perché è l'ariete dell'investitura. [23]Prenderai
anche un pane rotondo, una focaccia all'olio e una schiacciata dal
canestro di azzimi deposto davanti al Signore. [24]Metterai il
tutto sulle palme di Aronne e sulle palme dei suoi figli e farai
compiere il gesto di presentazione proprio dell'offerta agitata davanti
al Signore. [25]Poi riprenderai ogni cosa dalle loro mani e la
brucerai in odore soave sull'altare, sopra l'olocausto, come profumo
gradito davanti al Signore: è un'offerta consumata dal fuoco in onore
del Signore.
[26]Prenderai il petto dell'ariete dell'investitura di Aronne
e compirai il gesto di presentazione dell'offerta, agitandola davanti al
Signore: sarà la tua porzione. [27]Consacrerai il petto,
presentato con il gesto dell'offerta, e la coscia del contributo,
prelevati dall'ariete dell'investitura: queste cose saranno di Aronne e
dei suoi figli. [28]Dovranno appartenere ad Aronne e ai suoi
figli come porzione loro riservata dagli Israeliti in forza di legge
perenne. Perché è un contributo, un prelevamento cioè che gli
Israeliti dovranno operare in tutti i loro sacrifici di comunione, un
prelevamento dovuto al Signore.
[29]Le vesti sacre di Aronne passeranno, dopo di lui, ai suoi
figli, che se ne rivestiranno per ricevere l'unzione e l'investitura. [30]Quello
dei figli di Aronne, che gli succederà nel sacerdozio ed entrerà nella
tenda del convegno per officiare nel santuario, porterà queste vesti
per sette giorni.
Pasto sacro
[31]Poi prenderai l'ariete dell'investitura e ne cuocerai le
carni in luogo santo. [32]Aronne e i suoi figli mangeranno la
carne dell'ariete e il pane contenuto nel canestro all'ingresso della
tenda del convegno. [33]Mangeranno così ciò che sarà servito
per fare la espiazione, nel corso della loro investitura e
consacrazione. Nessun estraneo ne deve mangiare, perché sono cose
sante. [34]Nel caso che al mattino ancora restasse carne del
sacrificio d'investitura e del pane, brucerai questo avanzo nel fuoco.
Non lo si mangerà: è cosa santa.
[35]Farai dunque ad Aronne e ai suoi figli secondo quanto ti
ho comandato. Per sette giorni ne farai l'investitura.
Consacrazione dell'altare degli olocausti
[36]In ciascun giorno offrirai un giovenco in sacrificio per
il peccato, in espiazione; toglierai il peccato dall'altare facendo per
esso il sacrificio espiatorio e in seguito lo ungerai per consacrarlo. [37]Per
sette giorni farai il sacrificio espiatorio per l'altare e lo
consacrerai. Diverrà allora una cosa santissima e quanto toccherà
l'altare sarà santo.
Olocausto quotidiano
[38]Ecco ciò che tu offrirai sull'altare: due agnelli di un
anno ogni giorno, per sempre. [39]Offrirai uno di questi agnelli
al mattino, il secondo al tramonto. [40]Con il primo agnello
offrirai un decimo di efa di fior di farina impastata con un
quarto di hin di olio vergine e una libazione di un quarto di hin
di vino. [41]Offrirai il secondo agnello al tramonto con
un'oblazione e una libazione come quelle del mattino: profumo soave,
offerta consumata dal fuoco in onore del Signore. [42]Questo è
l'olocausto perenne per le vostre generazioni, all'ingresso della tenda
del convegno, alla presenza del Signore, dove io vi darò convegno per
parlare con te.
[43]Io darò convegno agli Israeliti in questo luogo, che sarà
consacrato dalla mia Gloria. [44]Consacrerò la tenda del
convegno e l'altare. Consacrerò anche Aronne e i suoi figli, perché
siano miei sacerdoti. [45]Abiterò in mezzo agli Israeliti e sarò
il loro Dio. [46]Sapranno che io sono il Signore, il loro Dio,
che li ho fatti uscire dal paese d'Egitto, per abitare in mezzo a loro,
io il Signore, loro Dio.
Esodo - Capitolo 30
Altare dei profumi
[1]Farai poi un altare sul quale bruciare l'incenso: lo farai
di legno di acacia. [2]Avrà un cubito di lunghezza e un cubito
di larghezza, sarà cioè quadrato; avrà due cubiti di altezza e i suoi
corni saranno tutti di un pezzo. [3]Rivestirai d'oro puro il suo
piano, i suoi lati, i suoi corni e gli farai intorno un bordo d'oro. [4]Farai
anche due anelli d'oro al di sotto del bordo, sui due fianchi, ponendoli
cioè sui due lati opposti: serviranno per inserire le stanghe destinate
a trasportarlo. [5]Farai le stanghe di legno di acacia e le
rivestirai d'oro. [6]Porrai l'altare davanti al velo che nasconde
l'arca della Testimonianza, di fronte al coperchio che è sopra la
Testimonianza, dove io ti darò convegno. [7]Aronne brucerà su
di esso l'incenso aromatico: lo brucerà ogni mattina quando riordinerà
le lampade [8]e lo brucerà anche al tramonto, quando Aronne
riempirà le lampade: incenso perenne davanti al Signore per le vostre
generazioni. [9]Non vi offrirete sopra incenso estraneo, né
olocausto, né oblazione; né vi verserete libazione. [10]Una
volta all'anno Aronne farà il rito espiatorio sui corni di esso: con il
sangue del sacrificio per il peccato vi farà sopra una volta all'anno
il rito espiatorio per le vostre generazioni. E' cosa santissima per il
Signore».
Imposta per il censimento
[11]Il Signore parlò a Mosè e gli disse: [12]«Quando
per il censimento farai la rassegna degli Israeliti, ciascuno di essi
pagherà al Signore il riscatto della sua vita all'atto del censimento,
perché non li colpisca un flagello in occasione del loro censimento. [13]Chiunque
verrà sottoposto al censimento, pagherà un mezzo siclo, computato
secondo il siclo del santuario, il siclo di venti ghera. Questo
mezzo siclo sarà un'offerta prelevata in onore del Signore. [14]Ogni
persona sottoposta al censimento, dai venti anni in su, paghi l'offerta
prelevata per il Signore. [15]Il ricco non darà di più e il
povero non darà di meno di mezzo siclo, per soddisfare all'offerta
prelevata per il Signore, a riscatto delle vostre vite. [16]Prenderai
il denaro di questo riscatto ricevuto dagli Israeliti e lo impiegherai
per il servizio della tenda del convegno. Esso sarà per gli Israeliti
come un memoriale davanti al Signore per il riscatto delle vostre vite».
La conca
[17]Il Signore parlò a Mosè: [18]«Farai una conca di
rame con il piedestallo di rame, per le abluzioni; la collocherai tra la
tenda del convegno e l'altare e vi metterai acqua. [19]Aronne e i
suoi figli vi attingeranno per lavarsi le mani e i piedi. [20]Quando
entreranno nella tenda del convegno, faranno una abluzione con l'acqua,
perché non muoiano; così quando si avvicineranno all'altare per
officiare, per bruciare un'offerta da consumare con il fuoco in onore
del Signore, [21]si laveranno le mani e i piedi e non moriranno.
E' una prescrizione rituale perenne per lui e per i suoi discendenti, in
tutte le loro generazioni».
L'olio dell'unzione
[22]Il Signore parlò a Mosè: [23]«Procùrati balsami
pregiati: mirra vergine per il peso di cinquecento sicli, cinnamòmo
odorifero, la metà, cioè duecentocinquanta sicli, canna odorifera,
duecentocinquanta, [24]cassia, cinquecento sicli, secondo il
siclo del santuario, e un hin d'olio d'oliva. [25]Ne farai
l'olio per l'unzione sacra, un unguento composto secondo l'arte del
profumiere: sarà l'olio per l'unzione sacra. [26]Con esso
ungerai la tenda del convegno, l'arca della Testimonianza, [27]la
tavola e tutti i suoi accessori, il candelabro con i suoi accessori,
l'altare del profumo, [28]l'altare degli olocausti e tutti i suoi
accessori; la conca e il suo piedestallo. [29]Consacrerai queste
cose, le quali diventeranno santissime: quanto le toccherà sarà santo.
[30]Ungerai anche Aronne e i suoi figli e li consacrerai perché
esercitino il mio sacerdozio. [31]Agli Israeliti dirai: Questo
sarà per voi l'olio dell'unzione sacra per le vostre generazioni. [32]Non
si dovrà versare sul corpo di nessun uomo e di simile a questo non ne
dovrete fare: è una cosa santa e santa la dovrete ritenere. [33]Chi
ne farà di simile a questo o ne porrà sopra un uomo estraneo sarà
eliminato dal suo popolo».
Il profumo
[34]Il Signore disse a Mosè: «Procùrati balsami: storàce,
ònice, galbano come balsami e incenso puro: il tutto in parti uguali. [35]Farai
con essi un profumo da bruciare, una composizione aromatica secondo
l'arte del profumiere, salata, pura e santa. [36]Ne pesterai un
poco riducendola in polvere minuta e ne metterai davanti alla
Testimonianza, nella tenda del convegno, dove io ti darò convegno. Cosa
santissima sarà da voi ritenuta. [37]Non farete per vostro uso
alcun profumo di composizione simile a quello che devi fare: lo riterrai
una cosa santa in onore del Signore. [38]Chi ne farà di simile
per sentirne il profumo sarà eliminato dal suo popolo».
Esodo - Capitolo 31
Gli operai del santuario
[1]Il Signore parlò a Mosè e gli disse: [2]«Vedi, ho
chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù
di Giuda. [3]L'ho riempito dello spirito di Dio, perché abbia
saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, [4]per
concepire progetti e realizzarli in oro, argento e rame, [5]per
intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere
ogni sorta di lavoro. [6]Ed ecco gli ho dato per compagno Ooliab,
figlio di Achisamach, della tribù di Dan. Inoltre nel cuore di ogni
artista ho infuso saggezza, perché possano eseguire quanto ti ho
comandato: [7]la tenda del convegno, l'arca della Testimonianza,
il coperchio sopra di essa e tutti gli accessori della tenda; [8]la
tavola con i suoi accessori, il candelabro puro con i suoi accessori,
l'altare dei profumi [9]e l'altare degli olocausti con tutti i
suoi accessori, la conca con il suo piedestallo, [10]le vesti
ornamentali, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi
figli per esercitare il sacerdozio; [11]l'olio dell'unzione e il
profumo degli aromi per il santuario. Essi eseguiranno ogni cosa secondo
quanto ti ho ordinato».
Riposo sabbatico
[12]Il Signore disse a Mosè: [13]«Quanto a te, parla
agli Israeliti e riferisci loro: In tutto dovrete osservare i miei
sabati, perché il sabato è un segno tra me e voi, per le vostre
generazioni, perché si sappia che io sono il Signore che vi santifica. [14]Osserverete
dunque il sabato, perché lo dovete ritenere santo. Chi lo profanerà
sarà messo a morte; chiunque in quel giorno farà qualche lavoro, sarà
eliminato dal suo popolo. [15]Durante sei giorni si lavori, ma il
settimo giorno vi sarà riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque farà
un lavoro di sabato sarà messo a morte. [16]Gli Israeliti
osserveranno il sabato, festeggiando il sabato nelle loro generazioni
come un'alleanza perenne. [17]Esso è un segno perenne fra me e
gli Israeliti, perché il Signore in sei giorni ha fatto il cielo e la
terra, ma nel settimo ha cessato e si è riposato».
Consegna a Mosè delle tavole della legge
[18]Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul
monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di
pietra, scritte dal dito di Dio.
Esodo - Capitolo 32
5. IL VITELLO D'ORO E L'ALLEANZA RINNOVATA
Il vitello d'oro
[1]Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla
montagna, si affollò intorno ad Aronne e gli disse: «Facci un dio che
cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti
uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto». [2]Aronne
rispose loro: «Togliete i pendenti d'oro che hanno agli orecchi le
vostre mogli e le vostre figlie e portateli a me». [3]Tutto il
popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad
Aronne. [4]Egli li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in
una forma e ne ottenne un vitello di metallo fuso. Allora dissero: «Ecco
il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto!».
[5]Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e
proclamò: «Domani sarà festa in onore del Signore». [6]Il
giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono
sacrifici di comunione. Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si
alzò per darsi al divertimento.
Il Signore avverte Mosè
[7]Allora il Signore disse a Mosè: «Và, scendi, perché il
tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto, si è
pervertito. [8]Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io
avevo loro indicata! Si son fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si
sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco
il tuo Dio, Israele; colui che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto».
[9]Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo
popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervice. [10]Ora
lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te
invece farò una grande nazione».
Preghiera di Mosè
[11]Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché,
Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto
uscire dal paese d'Egitto con grande forza e con mano potente? [12]Perché
dovranno dire gli Egiziani: Con malizia li ha fatti uscire, per farli
perire tra le montagne e farli sparire dalla terra? Desisti dall'ardore
della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. [13]Ricòrdati
di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per
te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le
stelle del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai
tuoi discendenti, che lo possederanno per sempre».
[14]Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo
popolo.
Mosè spezza le tavole della legge
[15]Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due
tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e
dall'altra. [16]Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era
scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.
[17]Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a
Mosè: «C'è rumore di battaglia nell'accampamento». [18]Ma
rispose Mosè:
«Non è il grido di chi canta: Vittoria!
Non è il grido di chi canta: Disfatta!
Il grido di chi canta a due cori
io sento».
[19]Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello
e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le
tavole e le spezzò ai piedi della montagna. [20]Poi afferrò il
vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò
fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece
trangugiare agli Israeliti.
[21]Mosè disse ad Aronne: «Che ti ha fatto questo popolo,
perché tu l'abbia gravato di un peccato così grande?». [22]Aronne
rispose: «Non si accenda l'ira del mio signore; tu stesso sai che
questo popolo è inclinato al male. [23]Mi dissero: Facci un dio,
che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha
fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato. [24]Allora
io dissi: Chi ha dell'oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io
l'ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello».
Zelo dei leviti
[25]Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché
Aronne gli aveva tolto ogni freno, così da farne il ludibrio dei loro
avversari. [26]Mosè si pose alla porta dell'accampamento e
disse: «Chi sta con il Signore, venga da me!». Gli si raccolsero
intorno tutti i figli di Levi. [27]Gridò loro: «Dice il
Signore, il Dio d'Israele: Ciascuno di voi tenga la spada al fianco.
Passate e ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida
ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio
parente».
[28]I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in
quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo. [29]Allora
Mosè disse: «Ricevete oggi l'investitura dal Signore; ciascuno di voi
è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi Egli vi
accordasse una benedizione».
Nuova preghiera di Mosè
[30]Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso
un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il
perdono della vostra colpa».
[31]Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo popolo ha
commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d'oro. [32]Ma
ora, se tu perdonassi il loro peccato... E se no, cancellami dal tuo
libro che hai scritto!».
[33]Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro
colui che ha peccato contro di me. [34]Ora và, conduci il popolo
là dove io ti ho detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno
della mia visita li punirò per il loro peccato».
[35]Il Signore percosse il popolo, perché aveva fatto il
vitello fabbricato da Aronne.
Esodo - Capitolo 33
L'ordine di partenza
[1]Il Signore parlò a Mosè: «Su, esci di qui tu e il popolo
che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, verso la terra che ho promesso
con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: Alla tua
discendenza la darò. [2]Manderò davanti a te un angelo e
scaccerò il Cananeo, l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il
Gebuseo. [3]Và pure verso la terra dove scorre latte e miele...
Ma io non verrò in mezzo a te, per non doverti sterminare lungo il
cammino, perché tu sei un popolo di dura cervice».
[4]Il popolo udì questa triste notizia e tutti fecero lutto:
nessuno più indossò i suoi ornamenti.
[5]Il Signore disse a Mosè: «Riferisci agli Israeliti: Voi
siete un popolo di dura cervice; se per un momento io venissi in mezzo a
te, io ti sterminerei. Ora togliti i tuoi ornamenti e poi saprò che
cosa dovrò farti».
[6]Gli Israeliti si spogliarono dei loro ornamenti dal monte
Oreb in poi.
La tenda
[7]Mosè a ogni tappa prendeva la tenda e la piantava fuori
dell'accampamento, ad una certa distanza dall'accampamento, e l'aveva
chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta
fuori dell'accampamento, si recava chiunque volesse consultare il
Signore.
[8]Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo
si alzava in piedi, stando ciascuno all'ingresso della sua tenda:
guardavano passare Mosè, finché fosse entrato nella tenda. [9]Quando
Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava
all'ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con Mosè. [10]Tutto
il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all'ingresso della tenda
e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all'ingresso della propria
tenda. [11]Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia,
come un uomo parla con un altro. Poi questi tornava nell'accampamento,
mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si
allontanava dall'interno della tenda.
Preghiera di Mosè
[12]Mosè disse al Signore: «Vedi, tu mi ordini: Fà salire
questo popolo, ma non mi hai indicato chi manderai con me; eppure hai
detto: Ti ho conosciuto per nome, anzi hai trovato grazia ai miei occhi.
[13]Ora, se davvero ho trovato grazia ai tuoi occhi, indicami la
tua via, così che io ti conosca, e trovi grazia ai tuoi occhi;
considera che questa gente è il tuo popolo».
[14]Rispose: «Io camminerò con voi e ti darò riposo». [15]Riprese:
«Se tu non camminerai con noi, non farci salire di qui. [16]Come
si saprà dunque che ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo
popolo, se non nel fatto che tu cammini con noi? Così saremo distinti,
io e il tuo popolo, da tutti i popoli che sono sulla terra».
[17]Disse il Signore a Mosè: «Anche quanto hai detto io farò,
perché hai trovato grazia ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome».
Mosè sulla montagna
[18]Gli disse: «Mostrami la tua Gloria!».
[19]Rispose: «Farò passare davanti a te tutto il mio
splendore e proclamerò il mio nome: Signore, davanti a te. Farò grazia
a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di chi vorrò aver
misericordia». [20]Soggiunse: «Ma tu non potrai vedere il mio
volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo». [21]Aggiunse
il Signore: «Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: [22]quando
passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti
coprirò con la mano finché sarò passato. [23]Poi toglierò la
mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere».
Esodo - Capitolo 34
L'alleanza rinnovata. Le tavole della legge
[1]Poi il Signore disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra
come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle
tavole di prima, che hai spezzate. [2]Tieniti pronto per domani
mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù per me
in cima al monte. [3]Nessuno salga con te, nessuno si trovi sulla
cima del monte e lungo tutto il monte; neppure armenti o greggi vengano
a pascolare davanti a questo monte».
[4]Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò
di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva
comandato, con le due tavole di pietra in mano.
Apparizione divina
[5]Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di
lui e proclamò il nome del Signore. [6]Il Signore passò davanti
a lui proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e
pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, [7]che
conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la
trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga
la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e
alla quarta generazione».
[8]Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. [9]Disse:
«Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore
cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona
la nostra colpa e il nostro peccato: fà di noi la tua eredità».
L'alleanza
[10]Il Signore disse: «Ecco io stabilisco un'alleanza: in
presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono
mai compiute in nessun paese e in nessuna nazione: tutto il popolo in
mezzo al quale ti trovi vedrà l'opera del Signore, perché terribile è
quanto io sto per fare con te.
[11]Osserva dunque ciò che io oggi ti comando. Ecco io
scaccerò davanti a te l'Amorreo, il Cananeo, l'Hittita, il Perizzita,
l'Eveo e il Gebuseo. [12]Guardati bene dal far alleanza con gli
abitanti del paese nel quale stai per entrare, perché ciò non diventi
una trappola in mezzo a te. [13]Anzi distruggerete i loro altari,
spezzerete le loro stele e taglierete i loro pali sacri. [14]Tu
non devi prostrarti ad altro Dio, perché il Signore si chiama Geloso:
egli è un Dio geloso. [15]Non fare alleanza con gli abitanti di
quel paese, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dei e faranno
sacrifici ai loro dei, inviteranno anche te: tu allora mangeresti le
loro vittime sacrificali. [16]Non prendere per mogli dei tuoi
figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro
dei, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dei.
[17]Non ti farai un dio di metallo fuso.
[18]Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni
mangerai pane azzimo, come ti ho comandato, nel tempo stabilito del mese
di Abib; perché nel mese di Abib sei uscito dall'Egitto.
[19]Ogni essere che nasce per primo dal seno materno è mio:
ogni tuo capo di bestiame maschio, primogenito del bestiame grosso e
minuto. [20]Il primogenito dell'asino riscatterai con un altro
capo di bestiame e, se non lo vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca.
Ogni primogenito dei tuoi figli lo dovrai riscattare.
Nessuno venga davanti a me a mani vuote.
[21]Per sei giorni lavorerai, ma nel settimo riposerai; dovrai
riposare anche nel tempo dell'aratura e della mietitura.
[22]Celebrerai anche la festa della settimana, la festa cioè
delle primizie della mietitura del frumento e la festa del raccolto al
volgere dell'anno.
[23]Tre volte all'anno ogni tuo maschio compaia alla presenza
del Signore Dio, Dio d'Israele. [24]Perché io scaccerò le
nazioni davanti a te e allargherò i tuoi confini; così quando tu, tre
volte all'anno, salirai per comparire alla presenza del Signore tuo Dio,
nessuno potrà desiderare di invadere il tuo paese.
[25]Non sacrificherai con pane lievitato il sangue della mia
vittima sacrificale; la vittima sacrificale della festa di pasqua non
dovrà rimanere fino alla mattina.
[26]Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei
primi prodotti della tua terra.
Non cuocerai un capretto nel latte di sua madre».
[27]Il Signore disse a Mosè: «Scrivi queste parole, perché
sulla base di queste parole io ho stabilito un'alleanza con te e con
Israele».
[28]Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta
notti senza mangiar pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle
tavole le parole dell'alleanza, le dieci parole.
Mosè ridiscende dal monte
[29]Quando Mosè scese dal monte Sinai - le due tavole della
Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal
monte - non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante,
poiché aveva conversato con lui. [30]Ma Aronne e tutti gli
Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero
timore di avvicinarsi a lui. [31]Mosè allora li chiamò e
Aronne, con tutti i capi della comunità, andò da lui. Mosè parlò a
loro. [32]Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed
egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte
Sinai. [33]Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un
velo sul viso. [34]Quando entrava davanti al Signore per parlare
con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando fosse uscito. Una volta
uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. [35]Gli
Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso
era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando fosse
di nuovo entrato a parlare con lui.
Esodo - Capitolo 35
6. COSTRUZIONE ED EREZIONE DEL SANTUARIO
La legge del riposo sabbatico
[1]Mosè radunò tutta la comunità degli Israeliti e disse
loro: «Queste sono le cose che il Signore ha comandato di fare: [2]Per
sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un
giorno di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà
qualche lavoro sarà messo a morte. [3]Non accenderete il fuoco
in giorno di sabato, in nessuna delle vostre dimore».
Raccolta di materiali
[4]Mosè disse a tutta la comunità degli Israeliti: «Questo
il Signore ha comandato: [5]Prelevate su quanto possedete un
contributo per il Signore. Quanti hanno cuore generoso, portino questo
contributo volontario per il Signore: oro, argento e rame, [6]tessuti
di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, [7]pelli
di montone tinte di rosso, pelli di tasso e legno di acacia, [8]olio
per l'illuminazione, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, [9]pietre
di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale. [10]Tutti
gli artisti che sono tra di voi vengano ed eseguiscano quanto il Signore
ha comandato: [11]la Dimora, la sua tenda, la sua copertura, le
sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi, [12]l'arca
e le sue stanghe, il coperchio e il velo che lo nasconde, [13]la
tavola con le sue stanghe e tutti i suoi accessori e i pani
dell'offerta, [14]il candelabro per illuminare con i suoi
accessori, le sue lampade e l'olio per l'illuminazione, [15]l'altare
dei profumi con le sue stanghe, l'olio dell'unzione e il profumo
aromatico, la cortina d'ingresso alla porta della Dimora, [16]l'altare
degli olocausti con la sua graticola, le sue sbarre e tutti i suoi
accessori, la conca con il suo piedestallo, [17]i tendaggi del
recinto, le sue colonne e le sue basi e la cortina alla porta del
recinto, [18]i picchetti della Dimora, i picchetti del recinto e
le loro corde, [19]le vesti liturgiche per officiare nel
santuario, le vesti sacre per il sacerdote Aronne e le vesti dei suoi
figli per esercitare il sacerdozio».
[20]Allora tutta la comunità degli Israeliti si ritirò dalla
presenza di Mosè. [21]Poi quanti erano di cuore generoso ed
erano mossi dal loro spirito, vennero a portare l'offerta per il
Signore, per la costruzione della tenda del convegno, per tutti i suoi
oggetti di culto e per le vesti sacre. [22]Vennero uomini e
donne, quanti erano di cuore generoso, e portarono fermagli, pendenti,
anelli, collane, ogni sorta di gioielli d'oro: quanti volevano
presentare un'offerta di oro al Signore la portarono. [23]Quanti
si trovavano in possesso di tessuti di porpora viola e rossa, di
scarlatto, di bisso, di pelo di capra, di pelli di montone tinte di
rosso e di pelli di tasso ne portarono. [24]Quanti potevano
offrire un'offerta in argento o rame ne offrirono per il Signore. Così
anche quanti si trovavano in possesso di legno di acacia per qualche
opera della costruzione, ne portarono.
[25]Inoltre tutte le donne esperte filarono con le mani e
portarono filati di porpora viola e rossa, di scarlatto e di bisso. [26]Tutte
le donne che erano di cuore generoso, secondo la loro abilità, filarono
il pelo di capra. [27]I capi portarono le pietre di ònice e le
pietre preziose da incastonare nell'efod e nel pettorale, [28]balsami
e olio per l'illuminazione, per l'olio dell'unzione e per l'incenso
aromatico. [29]Così tutti, uomini e donne, che erano di cuore
generoso a portare qualche cosa per la costruzione che il Signore per
mezzo di Mosè aveva comandato di fare, la portarono: gli Israeliti
portarono la loro offerta volontaria al Signore.
Gli operai del santuario
[30]Mosè disse agli Israeliti: «Vedete, il Signore ha
chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù
di Giuda. [31]L'ha riempito dello spirito di Dio, perché egli
abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, [32]per
concepire progetti e realizzarli in oro, argento, rame, [33]per
intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere
ogni sorta di lavoro ingegnoso. [34]Gli ha anche messo nel cuore
il dono di insegnare e così anche ha fatto con Ooliab, figlio di
Achisamach, della tribù di Dan. [35]Li ha riempiti di saggezza
per compiere ogni genere di lavoro d'intagliatore, di disegnatore, di
ricamatore in porpora viola, in porpora rossa, in scarlatto e in bisso,
e di tessitore: capaci di realizzare ogni sorta di lavoro e ideatori di
progetti.
Esodo - Capitolo 36
[1]Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti che il Signore aveva
dotati di saggezza e d'intelligenza, perché fossero in grado di
eseguire i lavori della costruzione del santuario, fecero ogni cosa
secondo ciò che il Signore aveva ordinato.
Fine della raccolta
[2]Mosè chiamò Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti, nel
cuore dei quali il Signore aveva messo saggezza, quanti erano portati a
prestarsi per l'esecuzione dei lavori. [3]Essi ricevettero da Mosè
ogni contributo portato dagli Israeliti per il lavoro della costruzione
del santuario. Ma gli Israeliti continuavano a portare ogni mattina
offerte volontarie. [4]Allora tutti gli artisti, che eseguivano i
lavori per il santuario, lasciarono il lavoro che stavano facendo [5]e
vennero a dire a Mosè: «Il popolo porta più di quanto è necessario
per il lavoro che il Signore ha ordinato». [6]Mosè allora fece
proclamare nel campo: «Nessuno, uomo o donna, offra più alcuna cosa
come contributo per il santuario». Così si impedì al popolo di
portare altre offerte; [7]perché quanto il popolo aveva gia
offerto era sufficiente, anzi sovrabbondante, per l'esecuzione di tutti
i lavori.
La Dimora
[8]Tutti gli artisti addetti ai lavori fecero la Dimora.
Bezaleel la fece con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di
porpora rossa e di scarlatto. La fece con figure di cherubini
artisticamente lavorati. [9]Lunghezza di ciascun telo ventotto
cubiti; larghezza quattro cubiti per ciascun telo; la stessa dimensione
per tutti i teli. [10]Unì cinque teli l'uno all'altro e anche i
cinque altri teli unì l'uno all'altro. [11]Fece cordoni di
porpora viola sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura e
fece la stessa cosa sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura
e fece la stessa cosa sull'orlo del telo estremo nella seconda sutura. [12]Fece
cinquanta cordoni al primo telo e fece anche cinquanta cordoni
all'estremità del telo della seconda sutura: i cordoni corrispondevano
l'uno all'altro. [13]Fece cinquanta fibbie d'oro e unì i teli
l'uno all'altro mediante le fibbie; così il tutto venne a formare una
sola Dimora. [14]Fece poi teli di peli di capra per costituire la
tenda al di sopra della Dimora. Ne fece undici teli. [15]Lunghezza
di un telo trenta cubiti; larghezza quattro cubiti per un telo; la
stessa dimensione per gli undici teli. [16]Unì insieme cinque
teli a parte e sei teli a parte. [17]Fece cinquanta cordoni
sull'orlo del telo della seconda sutura. [18]Fece cinquanta
fibbie di rame, per unire insieme la tenda, così da formare un tutto
unico. [19]Fece poi per la tenda una copertura di pelli di
montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso.
Il legname
[20]Poi fece per la Dimora assi di legno di acacia, verticali.
[21]Dieci cubiti la lunghezza di un asse e un cubito e mezzo la
larghezza. [22]Ogni asse aveva due sostegni, congiunti l'uno
all'altro da un rinforzo. Così fece per tutte le assi della Dimora. [23]Fece
dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno,
a sud. [24]Fece anche quaranta basi d'argento sotto le venti
assi, due basi sotto un'asse per i suoi due sostegni e due basi sotto
l'altra asse per i suoi due sostegni. [25]Per il secondo lato
della Dimora, verso il settentrione, venti assi, [26]come le loro
quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra
asse. [27]Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente,
fece sei assi. [28]Fece inoltre due assi per gli angoli della
Dimora nella parte posteriore. [29]Esse erano formate ciascuna da
due pezzi uguali, abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla
cima, all'altezza del primo anello. Così fece per ambedue: esse vennero
a formare i due angoli. [30]Vi erano dunque otto assi con le loro
basi d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto
l'altra asse. [31]Fece inoltre traverse di legno di acacia:
cinque per le assi di un lato della Dimora, [32]cinque traverse
per le assi dell'altro lato della Dimora e cinque traverse per le assi
della parte posteriore, verso occidente. [33]Fece la traversa
mediana che, a mezza altezza delle assi, le attraversava da una estremità
all'altra. [34]Rivestì d'oro le assi, fece in oro i loro anelli,
che servivano per inserire le traverse, e rivestì d'oro anche le
traverse.
Il velo
[35]Fece il velo di porpora viola e di porpora rossa, di
scarlatto e di bisso ritorto. Lo fece con figure di cherubini, lavoro di
disegnatore. [36]Fece per esso quattro colonne di acacia, le
rivestì d'oro; anche i loro uncini erano d'oro e fuse per esse quattro
basi d'argento. [37]Fecero poi una cortina per l'ingresso della
tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso
ritorto, lavoro di ricamatore; [38]le sue cinque colonne con i
loro uncini. Rivestì d'oro i loro capitelli e le loro aste trasversali
e fece le loro cinque basi di rame.
Esodo - Capitolo 37
L'arca
[1]Bezaleel fece l'arca di legno di acacia: aveva due cubiti e
mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di
altezza. [2]La rivestì d'oro puro, dentro e fuori. Le fece
intorno un bordo d'oro. [3]Fuse per essa quattro anelli d'oro e
li fissò ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli
sull'altro. [4]Fece stanghe di legno di acacia e le rivestì
d'oro. [5]Introdusse le stanghe negli anelli sui due lati
dell'arca per trasportare l'arca.
[6]Fece il coperchio d'oro puro: aveva due cubiti e mezzo di
lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza. [7]Fece due cherubini
d'oro: li fece lavorati a martello sulle due estremità del coperchio: [8]un
cherubino ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. Fece i
cherubini tutti di un pezzo con il coperchio, alle sue due estremità. [9]I
cherubini avevano le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il
coperchio; erano rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini
erano rivolte verso il coperchio.
La tavola dei pani dell'offerta
[10]Fece la tavola di legno di acacia: aveva due cubiti di
lunghezza, un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. [11]La
rivestì d'oro puro e le fece intorno un bordo d'oro. [12]Le fece
attorno una cornice di un palmo e un bordo d'oro per la cornice. [13]Fuse
per essa quattro anelli d'oro e li fissò ai quattro angoli che
costituivano i suoi quattro piedi. [14]Gli anelli erano fissati
alla cornice e servivano per inserire le stanghe destinate a trasportare
la tavola. [15]Fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì
d'oro. [16]Fece anche gli accessori della tavola: piatti, coppe,
anfore e tazze per le libazioni; li fece di oro puro.
Il candelabro
[17]Fece il candelabro d'oro puro; lo fece lavorato a
martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le
sue corolle facevano corpo con esso. [18]Sei bracci uscivano dai
suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del
candelabro dall'altro. [19]Vi erano su un braccio tre calici in
forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla; anche sull'altro
braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla.
Così era per i sei bracci che uscivano dal candelabro. [20]Il
fusto del candelabro aveva quattro calici in forma di fiore di mandorlo,
con i loro bulbi e le loro corolle: [21]un bulbo sotto due bracci
che si dipartivano da esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si
dipartivano da esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si
dipartivano da esso; così per tutti i sei bracci che uscivano dal
candelabro. [22]I bulbi e i relativi bracci facevano corpo con
esso: il tutto era formato da una sola massa d'oro puro lavorata a
martello. [23]Fece le sue sette lampade, i suoi smoccolatoi e i
suoi portacenere d'oro puro. [24]Impiegò un talento d'oro puro
per esso e per tutti i suoi accessori.
L'altare dei profumi. L'olio di unzione e il profumo
[25]Fece l'altare per bruciare l'incenso, di legno di acacia;
aveva un cubito di lunghezza e un cubito di larghezza, era cioè
quadrato; aveva due cubiti di altezza e i suoi corni erano di un sol
pezzo.
[26]Rivestì d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi
corni e gli fece intorno un orlo d'oro. [27]Fece anche due anelli
d'oro sotto l'orlo, sui due fianchi, cioè sui due lati opposti;
servivano per inserire le stanghe destinate a trasportarlo. [28]Fece
le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro.
[29]Preparò l'olio dell'unzione sacra e il profumo aromatico
da bruciare, puro, secondo l'arte del profumiere.
Esodo - Capitolo 38
L'altare degli olocausti
[1]Fece l'altare di legno di acacia: aveva cinque cubiti di
lunghezza e cinque cubiti di larghezza, era cioè quadrato, e aveva
l'altezza di tre cubiti. [2]Fece i suoi corni ai suoi quattro
angoli: i suoi corni erano tutti di un pezzo; lo rivestì di rame. [3]Fece
anche tutti gli accessori dell'altare: i recipienti per raccogliere le
ceneri, le sue pale, i suoi vasi per aspersione, le sue forchette e i
bracieri: fece di rame tutti i suoi accessori. [4]Fece per
l'altare una graticola, lavorata a forma di rete, di rame, e la pose
sotto la cornice dell'altare in basso: la rete arrivava a metà altezza
dell'altare. [5]Fuse quattro anelli e li pose alle quattro
estremità della graticola di rame, per inserirvi le stanghe. [6]Fece
anche le stanghe di legno di acacia e le rivestì di rame. [7]Introdusse
le stanghe negli anelli sui lati dell'altare: servivano a trasportarlo.
Fece l'altare di tavole, vuoto all'interno.
La conca
[8]Fece la conca di rame e il suo piedestallo di rame,
impiegandovi gli specchi delle donne, che nei tempi stabiliti venivano a
prestar servizio all'ingresso della tenda del convegno.
Costruzione dell'atrio
[9]Fece il recinto: sul lato meridionale, verso sud, il
recinto aveva tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza di cento
cubiti sullo stesso lato. [10]Vi erano le loro venti colonne con
le venti basi di rame. Gli uncini delle colonne e le loro aste
trasversali erano d'argento. [11]Anche sul lato rivolto a
settentrione vi erano tendaggi per cento cubiti di lunghezza, le
relative venti colonne con le venti basi di rame, gli uncini delle
colonne e le aste trasversali d'argento. [12]Sul lato verso
occidente vi erano cinquanta cubiti di tendaggi, con le relative dieci
colonne e le dieci basi, [13]i capitelli delle colonne e i loro
uncini d'argento. Sul lato orientale, verso levante, vi erano cinquanta
cubiti: [14]quindici cubiti di tendaggi, con le relative tre
colonne e le tre basi alla prima ala; [15]all'altra ala quindici
cubiti di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi. [16]Tutti i
tendaggi che delimitavano il recinto erano di bisso ritorto. [17]Le
basi delle colonne erano di rame, gli uncini delle colonne e le aste
trasversali erano d'argento; il rivestimento dei loro capitelli era
d'argento e tutte le colonne del recinto avevano aste trasversali
d'argento. [18]Alla porta del recinto vi era una cortina, lavoro
di ricamatore, di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso
ritorto: la sua lunghezza era di venti cubiti, la sua altezza, nel senso
della larghezza, era di cinque cubiti, come i tendaggi del recinto. [19]Le
colonne relative erano quattro, con le quattro basi di rame, i loro
uncini d'argento, il rivestimento dei loro capitelli e le loro aste
trasversali d'argento. [20]Tutti i picchetti della Dimora e del
recinto circostante erano di rame.
Computo dei metalli
[21]Questo è il computo dei metalli impiegati per la Dimora,
la Dimora della Testimonianza, redatto per ordine di Mosè e per opera
dei leviti, sotto la direzione d'Itamar, figlio del sacerdote Aronne.
[22]Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di
Giuda, eseguì quanto il Signore aveva ordinato a Mosè; [23]insieme
con lui Ooliab, figlio di Achisamach della tribù di Dan, intagliatore,
decoratore e ricamatore di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e
bisso.
[24]Totale dell'oro impiegato per il lavoro, cioè per tutto
il lavoro del santuario - era l'oro presentato in offerta -: ventinove
talenti e settecentotrenta sicli, in sicli del santuario. [25]L'argento
raccolto, in occasione del censimento della comunità, pesava cento
talenti e millesettecentosettantacinque sicli, in sicli del santuario, [26]cioè
un beka a testa, vale a dire mezzo siclo, secondo il siclo del
santuario, per ciascuno di coloro che furono sottoposti al censimento,
dai vent'anni in su. Erano seicentotremilacinquecentocinquanta. [27]Cento
talenti di argento servirono a fondere le basi del santuario e le basi
del velo: cento basi per cento talenti, cioè un talento per ogni base. [28]Con
i millesettecentosettantacinque sicli fece gli uncini delle colonne,
rivestì i loro capitelli e le riunì con le aste trasversali. [29]Il
rame presentato in offerta assommava a settanta talenti e
duemilaquattrocento sicli. [30]Con esso fece le basi per
l'ingresso della tenda del convegno, l'altare di rame con la sua
graticola di rame e tutti gli accessori dell'altare, [31]le basi
del recinto, le basi della porta del recinto, tutti i picchetti della
Dimora e tutti i picchetti del recinto.
Esodo - Capitolo 39
L'abito del sommo sacerdote
[1]Con porpora viola e porpora rossa, con scarlatto e bisso
fece le vesti liturgiche per officiare nel santuario. Fecero le vesti
sacre di Aronne, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
L'efod
[2]Fecero l'efod con oro, porpora viola e porpora
rossa, scarlatto e bisso ritorto. [3]Fecero placche d'oro battuto
e le tagliarono in striscie sottili, per intrecciarle con la porpora
viola, la porpora rossa, lo scarlatto e il bisso, lavoro d'artista. [4]Fecero
all'efod due spalline, che vennero attaccate alle sue due
estremità; così ne risultò un pezzo tutto unito. [5]La
cintura, che lo teneva legato e che stava sopra di esso, era della
stessa fattura ed era di un sol pezzo: era intessuta d'oro, di porpora
viola e porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, come il Signore
aveva ordinato a Mosè.
[6]Lavorarono le pietre di ònice, inserite in castoni d'oro,
incise con i nomi degli Israeliti, secondo l'arte d'incidere i sigilli. [7]Fissarono
le due pietre sulle spalline dell'efod, come pietre a ricordo
degli Israeliti, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Il pettorale
[8]Fecero il pettorale, lavoro d'artista, come l'efod:
con oro, porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. [9]Era
quadrato e lo fecero doppio; aveva una spanna di lunghezza e una spanna
di larghezza. [10]Lo coprirono con una incastonatura di pietre
preziose, disposte in quattro file di pietre. Una fila: una cornalina,
un topazio e uno smeraldo, così la prima fila. [11]La seconda
fila: un turchese, uno zaffìro e un berillo. [12]La terza fila:
un giacinto, un'àgata e una ametista. [13]La quarta fila: un
crisòlito, un ònice e un diaspro. Erano inserite nell'oro mediante i
loro castoni. [14]Le pietre corrispondevano ai nomi degli
Israeliti: dodici, secondo i loro nomi ed erano incise come i sigilli,
ciascuna con il nome corrispondente, secondo le dodici tribù. [15]Fecero
sul pettorale catene in forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro.
[16]Fecero due castoni d'oro e due anelli d'oro e misero i due
anelli alle due estremità del pettorale. [17]Misero le due
catene d'oro sui due anelli alle due estremità del pettorale. [18]Quanto
alle due altre estremità delle catene, le fissarono sui due castoni e
le fecero passare sulle spalline dell'efod, nella parte
anteriore. [19]Fecero due altri anelli d'oro e li collocarono
alle due estremità del pettorale sull'orlo che era dalla parte dell'efod,
verso l'interno. [20]Fecero due altri anelli d'oro e li posero
sulle due spalline dell'efod in basso, sul suo lato anteriore, in
vicinanza del punto di attacco, al di sopra della cintura dell'efod.
[21]Poi legarono il pettorale con i suoi anelli agli anelli dell'efod
mediante un cordone di porpora viola, perché stesse al di sopra della
cintura dell'efod e perché il pettorale non si distaccasse dall'efod,
come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Il manto
[22]Fece il manto dell'efod, lavoro di tessitore, tutto
di porpora viola; [23]la scollatura del manto, in mezzo, era come
la scollatura di una corazza: intorno aveva un bordo, perché non si
lacerasse. [24]Fecero sul lembo del manto melagrane di porpora
viola, di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. [25]Fecero
sonagli d'oro puro e collocarono i sonagli in mezzo alle melagrane,
intorno all'orlo del manto: [26]un sonaglio e una melagrana, un
sonaglio e una melagrana lungo tutto il giro del lembo del manto, per
l'esercizio del ministero, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Abiti sacerdotali
[27]Fecero le tuniche di bisso, lavoro di tessitore, per
Aronne e per i suoi figli; [28]il turbante di bisso, gli
ornamenti dei berretti di bisso e i calzoni di lino di bisso ritorto; [29]la
cintura di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di
scarlatto, lavoro di ricamatore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Il segno della consacrazione
[30]Fecero la lamina, il diadema sacro d'oro puro, e vi
scrissero sopra a caratteri incisi come un sigillo: «Sacro al Signore».
[31]Vi fissarono un cordone di porpora viola per porre il diadema
sopra il turbante, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
[32]Così fu finito tutto il lavoro della Dimora, della tenda
del convegno. Gli Israeliti eseguirono ogni cosa come il Signore aveva
ordinato a Mosè: così essi fecero.
Consegna a Mosè delle opere eseguite
[33]Portarono dunque a Mosè la Dimora, la tenda e tutti i
suoi accessori: le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue
colonne e le sue basi, [34]la copertura di pelli di montone tinte
di rosso, la copertura di pelli di tasso e il velo per far da cortina, [35]l'arca
della Testimonianza con le sue stanghe e il coperchio, [36]la
tavola con tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta, [37]il
candelabro d'oro puro con le sue lampade, le lampade cioè che dovevano
essere collocate sopra di esso, con tutti i suoi accessori, e l'olio per
l'illuminazione, [38]l'altare d'oro, l'olio dell'unzione, il
profumo aromatico da bruciare e la cortina per l'ingresso della tenda. [39]L'altare
di rame con la sua graticola di rame, le sue stanghe e tutti i suoi
accessori, la conca e il suo piedestallo, [40]i tendaggi del
recinto, le sue colonne, le sue basi e la cortina per la porta del
recinto, le sue corde, i suoi picchetti e tutti gli arredi del servizio
della Dimora, per la tenda del convegno, [41]le vesti liturgiche
per officiare nel santuario, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le
vesti dei suoi figli per l'esercizio del sacerdozio. [42]Secondo
quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, gli Israeliti avevano eseguito
ogni lavoro. [43]Mosè vide tutta l'opera e riscontrò che
l'avevano eseguita come il Signore aveva ordinato. Allora Mosè li
benedisse.
Esodo - Capitolo 40
Erezione e consacrazione del santuario
[1]Il Signore parlò a Mosè e gli disse: [2]«Il primo
giorno del primo mese erigerai la Dimora, la tenda del convegno. [3]Dentro
vi collocherai l'arca della Testimonianza, davanti all'arca tenderai il
velo. [4]Vi introdurrai la tavola e disporrai su di essa ciò che
vi deve essere disposto; introdurrai anche il candelabro e vi preparerai
sopra le sue lampade. [5]Metterai l'altare d'oro per i profumi
davanti all'arca della Testimonianza e metterai infine la cortina
all'ingresso della tenda. [6]Poi metterai l'altare degli
olocausti di fronte all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno.
[7]Metterai la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi
porrai l'acqua. [8]Disporrai il recinto tutt'attorno e metterai
la cortina alla porta del recinto. [9]Poi prenderai l'olio
dell'unzione e ungerai con esso la Dimora e quanto vi sarà dentro e la
consacrerai con tutti i suoi arredi; così diventerà cosa santa. [10]Ungerai
anche l'altare degli olocausti e tutti i suoi arredi; consacrerai
l'altare e l'altare diventerà cosa santissima. [11]Ungerai anche
la conca con il suo piedestallo e la consacrerai. [12]Poi farai
avvicinare Aronne e i suoi figli all'ingresso della tenda del convegno e
li laverai con acqua. [13]Farai indossare ad Aronne le vesti
sacre, lo ungerai, lo consacrerai e così egli eserciterà il mio
sacerdozio. [14]Farai avvicinare anche i suoi figli e farai loro
indossare le tuniche. [15]Li ungerai, come il loro padre, e così
eserciteranno il mio sacerdozio; in tal modo la loro unzione conferirà
loro un sacerdozio perenne, per le loro generazioni».
Esecuzione degli ordini divini
[16]Mosè fece in tutto secondo quanto il Signore gli aveva
ordinato. Così fece: [17]nel secondo anno, nel primo giorno del
primo mese fu eretta la Dimora. [18]Mosè eresse la Dimora: pose
le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne;
[19]poi stese la tenda sopra la Dimora e sopra ancora mise la
copertura della tenda, come il Signore gli aveva ordinato.
[20]Prese la Testimonianza, la pose dentro l'arca; mise le
stanghe all'arca e pose il coperchio sull'arca; [21]poi
introdusse l'arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da
cortina e lo tese davanti all'arca della Testimonianza, come il Signore
aveva ordinato a Mosè.
[22]Nella tenda del convegno collocò la tavola, sul lato
settentrionale della Dimora, al di fuori del velo. [23]Dispose su
di essa il pane in focacce sovrapposte alla presenza del Signore, come
il Signore aveva ordinato a Mosè.
[24]Collocò inoltre il candelabro nella tenda del convegno,
di fronte alla tavola sul lato meridionale della Dimora, [25]e vi
preparò sopra le lampade davanti al Signore, come il Signore aveva
ordinato a Mosè.
[26]Collocò poi l'altare d'oro nella tenda del convegno,
davanti al velo, [27]e bruciò su di esso il profumo aromatico,
come il Signore aveva ordinato a Mosè. [28]Mise infine la
cortina all'ingresso della Dimora. [29]Poi collocò l'altare
degli olocausti all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno, e
offrì su di esso l'olocausto e l'offerta, come il Signore aveva
ordinato a Mosè.
[30]Collocò la conca fra la tenda del convegno e l'altare e
vi mise dentro l'acqua per le abluzioni. [31]Mosè, Aronne e i
suoi figli si lavavano con essa le mani e i piedi: [32]quando
entravano nella tenda del convegno e quando si accostavano all'altare,
essi si lavavano, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
[33]Infine eresse il recinto intorno alla Dimora e all'altare
e mise la cortina alla porta del recinto. Così Mosè terminò l'opera.
Il Signore prende possesso del santuario
[34]Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria
del Signore riempì la Dimora. [35]Mosè non potè entrare nella
tenda del convegno, perché la nube dimorava su di essa e la Gloria del
Signore riempiva la Dimora.
La nube guida gli Israeliti
[36]Ad ogni tappa, quando la nube s'innalzava e lasciava la
Dimora, gli Israeliti levavano l'accampamento. [37]Se la nube non
si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. [38]Perché
la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la
notte vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per
tutto il tempo del loro viaggio.
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