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Levitico - Capitolo 1
I. RITUALE DEI SACRIFICI
Gli olocausti
[1]Il Signore chiamò Mosè e dalla tenda del convegno gli
disse: [2]«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando uno di
voi vorrà fare un'offerta al Signore, offrirete bestiame grosso o
minuto. [3]Se l'offerta è un olocausto di grosso bestiame, egli
offrirà un maschio senza difetto; l'offrirà all'ingresso della tenda
del convegno, per ottenere il favore del Signore. [4]Poserà la
mano sulla testa della vittima, che sarà accettata in suo favore per
fare il rito espiatorio per lui. [5]Poi immolerà il capo di
grosso bestiame davanti al Signore, e i sacerdoti, figli di Aronne,
offriranno il sangue e lo spargeranno intorno all'altare, che è
all'ingresso della tenda del convegno. [6]Scorticherà la vittima
e la taglierà a pezzi. [7]I figli del sacerdote Aronne porranno
il fuoco sull'altare e metteranno la legna sul fuoco, [8]poi
sulla legna e sul fuoco che è sull'altare disporranno i pezzi, la testa
e il grasso. [9]Laverà con acqua le interiora e le zampe; poi il
sacerdote brucerà il tutto sull'altare come olocausto, sacrificio
consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
[10]Se la sua offerta è un olocausto di bestiame minuto,
pecora o capra, egli offrirà un maschio senza difetto. [11]Lo
immolerà dal lato settentrionale dell'altare davanti al Signore e i
sacerdoti, figli di Aronne, spargeranno il sangue attorno all'altare. [12]Lo
taglierà a pezzi, con la testa e il grasso, e il sacerdote li disporrà
sulla legna, collocata sul fuoco dell'altare. [13]Laverà con
acqua le interiora e le zampe; poi il sacerdote offrirà il tutto e lo
brucerà sull'altare: olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo
soave per il Signore.
[14]Se la sua offerta al Signore è un olocausto di uccelli,
offrirà tortore o colombi. [15]Il sacerdote li offrirà
all'altare, ne staccherà la testa, che farà bruciare sull'altare, e il
sangue sarà spruzzato sulla parete dell'altare. [16]Poi toglierà
il gozzo con le sue immondezze e lo getterà al lato orientale
dell'altare, dov'è il luogo delle ceneri. [17]Dividerà
l'uccello in due metà prendendolo per le ali, ma senza separarlo, e il
sacerdote lo brucerà sull'altare, sulla legna che è sul fuoco, come
olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
Levitico - Capitolo 2
L'offerta
[1]Se qualcuno presenterà al Signore un'oblazione, la sua
offerta sarà di fior di farina, sulla quale verserà olio e porrà
incenso. [2]La porterà ai figli di Aronne, i sacerdoti; il
sacerdote prenderà da essa una manciata di fior di farina e d'olio, con
tutto l'incenso, e lo brucerà sull'altare come memoriale: è un
sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore. [3]Il
resto dell'offerta di oblazione sarà per Aronne e per i suoi figli,
cosa santissima, proveniente dai sacrifici consumati dal fuoco in onore
del Signore. [4]Quando offrirai una oblazione cotta nel forno,
essa consisterà in focacce azzime di fior di farina impastata con olio
e anche di schiacciate azzime spalmate di olio. [5]Se la tua
offerta sarà un'oblazione cotta sulla teglia, sarà di fior di farina,
azzima e impastata con olio; [6]la farai a pezzi e sopra vi
verserai olio: è un'oblazione. [7]Se la tua offerta sarà una
oblazione cotta nella pentola, sarà fatta con fior di farina nell'olio:
[8]porterai al Signore l'oblazione così preparata e la
presenterai al sacerdote, che la offrirà sull'altare. [9]Il
sacerdote preleverà dall'oblazione il memoriale e lo brucerà
sull'altare: sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il
Signore. [10]Il resto dell'oblazione sarà per Aronne e per i
suoi figli, cosa santissima, proveniente dai sacrifici consumati dal
fuoco per il Signore.
[11]Nessuna delle oblazioni che offrirete al Signore sarà
lievitata: non brucerete né lievito, né miele come sacrificio
consumato dal fuoco in onore del Signore; [12]potrete offrire
queste cose al Signore come offerta di primizie, ma non saliranno
sull'altare a titolo di profumo soave. [13]Dovrai salare ogni tua
offerta di oblazione: nella tua oblazione non lascerai mancare il sale
dell'alleanza del tuo Dio; sopra ogni tua offerta offrirai del sale.
[14]Se offrirai al Signore una oblazione di primizie, offrirai
come tua oblazione di primizie spighe di grano fresche abbrustolite sul
fuoco e chicchi pestati di grano nuovo. [15]Verserai olio sopra
di essa, vi metterai incenso: è una oblazione. [16]Il sacerdote
brucerà come memoriale una parte dei chicchi e dell'olio insieme con
tutto l'incenso: è un sacrificio consumato dal fuoco per il Signore.
Levitico - Capitolo 3
Il sacrificio di comunione
[1]Nel caso che la sua offerta sia un sacrificio di comunione
e se offre un capo di bestiame grosso, sarà un maschio o una femmina,
senza difetto; l'offrirà davanti al Signore, [2]poserà la mano
sulla testa della vittima e la immolerà all'ingresso della tenda del
convegno e i figli di Aronne, i sacerdoti, spargeranno il sangue attorno
all'altare. [3]Di questo sacrificio di comunione offrirà come
sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore il grasso che
avvolge le viscere e tutto quello che vi è sopra, [4]i due reni
con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato,
che distaccherà al di sopra dei reni; [5]i figli di Aronne lo
bruceranno sull'altare, sopra l'olocausto, posto sulla legna che è sul
fuoco: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il
Signore.
[6]Se la sua offerta di sacrificio di comunione per il Signore
è di bestiame minuto sarà un maschio o una femmina, senza difetto. [7]Se
presenta una pecora in offerta, la offrirà davanti al Signore; [8]poserà
la mano sulla testa della vittima e la immolerà davanti alla tenda del
convegno; i figli di Aronne ne spargeranno il sangue attorno all'altare;
[9]di questo sacrificio di comunione offrirà quale sacrificio
consumato dal fuoco per il Signore il grasso e cioè l'intiera coda
presso l'estremità della spina dorsale, il grasso che avvolge le
viscere e tutto quello che vi è sopra, [10]i due reni con il
loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che
distaccherà al di sopra dei reni; [11]il sacerdote li brucerà
sull'altare: è un alimento consumato dal fuoco per il Signore.
[12]Se la sua offerta è una capra, la offrirà davanti al
Signore; [13]poserà la mano sulla sua testa e la immolerà
davanti alla tenda del convegno; i figli di Aronne ne spargeranno il
sangue attorno all'altare. [14]Di essa preleverà, come offerta
consumata dal fuoco in onore del Signore, il grasso che avvolge le
viscere, tutto quello che vi è sopra, [15]i due reni con il loro
grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà
al di sopra dei reni; [16]il sacerdote li brucerà sull'altare:
è un cibo consumato dal fuoco per il Signore.
Ogni parte grassa appartiene al Signore. [17]E' una
prescrizione rituale perenne per le vostre generazioni in ogni vostra
dimora: non dovrete mangiare né grasso né sangue».
Levitico - Capitolo 4
Il sacrificio per il peccato
a) del sommo sacerdote
[1]Il Signore disse a Mosè: «Riferisci agli Israeliti: [2]Quando
un uomo inavvertitamente trasgredisce un qualsiasi divieto della legge
del Signore, facendo una cosa proibita: [3]se chi ha peccato è
il sacerdote che ha ricevuto l'unzione e così ha reso colpevole il
popolo, offrirà al Signore per il peccato da lui commesso un giovenco
senza difetto come sacrificio di espiazione. [4]Condurrà il
giovenco davanti al Signore all'ingresso della tenda del convegno; poserà
la mano sulla testa del giovenco e l'immolerà davanti al Signore. [5]Il
sacerdote che ha ricevuto l'unzione prenderà il sangue del giovenco e
lo porterà nell'interno della tenda del convegno; [6]intingerà
il dito nel sangue e farà sette aspersioni davanti al Signore di fronte
al velo del santuario. [7]Bagnerà con il sangue i corni
dell'altare dei profumi che bruciano davanti al Signore nella tenda del
convegno; verserà il resto del sangue alla base dell'altare degli
olocausti, che si trova all'ingresso della tenda del convegno. [8]Poi
dal giovenco del sacrificio toglierà tutto il grasso: il grasso che
avvolge le viscere, tutto quello che vi è sopra, [9]i due reni
con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato,
che distaccherà al di sopra dei reni. [10]Farà come si fa per
il giovenco del sacrificio di comunione e brucerà il tutto sull'altare
degli olocausti. [11]Ma la pelle del giovenco, la carne con la
testa, le viscere, le zampe e gli escrementi, [12]cioè tutto il
giovenco, egli lo porterà fuori dell'accampamento in luogo puro, dove
si gettano le ceneri, e lo brucerà sulla legna: dovrà essere bruciato
sul mucchio delle ceneri.
b) dell'assemblea d'Israele
[13]Se tutta la comunità d'Israele ha commesso una
inavvertenza, senza che tutta l'assemblea la conosca, violando così un
divieto della legge del Signore e rendendosi colpevole, [14]quando
il peccato commesso sarà conosciuto, l'assemblea offrirà come
sacrificio espiatorio un giovenco, un capo di grosso bestiame senza
difetto e lo condurrà davanti alla tenda del convegno. [15]Gli
anziani della comunità poseranno le mani sulla testa del giovenco e lo
si immolerà davanti al Signore. [16]Il sacerdote che ha ricevuto
l'unzione porterà il sangue del giovenco nell'interno della tenda del
convegno; [17]intingerà il dito nel sangue, e farà sette
aspersioni davanti al Signore di fronte al velo. [18]Bagnerà con
il sangue i corni dell'altare che è davanti al Signore nella tenda del
convegno e verserà il resto del sangue alla base dell'altare degli
olocausti, all'ingresso della tenda del convegno. [19]Toglierà
al giovenco tutte le parti grasse, per bruciarle sull'altare. [20]Farà
di questo giovenco come di quello offerto in sacrificio di espiazione:
tutto allo stesso modo. Il sacerdote farà per loro il rito espiatorio e
sarà loro perdonato. [21]Poi porterà il giovenco fuori del
campo e lo brucerà come ha bruciato il primo: è il sacrificio di
espiazione per l'assemblea.
c) di un capo
[22]Se è un capo chi ha peccato, violando per inavvertenza un
divieto del Signore suo Dio e così si è reso colpevole, [23]quando
conosca il peccato commesso, porterà come offerta un capro maschio
senza difetto. [24]Poserà la mano sulla testa del capro e lo
immolerà nel luogo dove si immolano gli olocausti davanti al Signore:
è un sacrificio espiatorio. [25]Il sacerdote prenderà con il
dito il sangue del sacrificio espiatorio e bagnerà i corni dell'altare
degli olocausti; verserà il resto del sangue alla base dell'altare
degli olocausti. [26]Poi brucerà sull'altare ogni parte grassa,
come il grasso del sacrificio di comunione. Il sacerdote farà per lui
il rito espiatorio per il suo peccato e gli sarà perdonato.
d) di un uomo del popolo
[27]Se chi ha peccato è stato qualcuno del popolo, violando
per inavvertenza un divieto del Signore, e così si è reso colpevole, [28]quando
conosca il peccato commesso, porti come offerta una capra femmina, senza
difetto, in espiazione del suo peccato. [29]Poserà la mano sulla
testa della vittima di espiazione e la immolerà nel luogo dove si
immolano gli olocausti. [30]Il sacerdote prenderà con il dito un
pò di sangue di essa e bagnerà i corni dell'altare degli olocausti;
poi verserà il resto del sangue alla base dell'altare. [31]Preleverà
tutte le parti grasse, come si preleva il grasso del sacrificio di
comunione, e il sacerdote le brucerà sull'altare, profumo soave in
onore del Signore. Il sacerdote farà per lui il rito espiatorio e gli
sarà perdonato. [32]Se porta una pecora come offerta per il
peccato, porterà una femmina senza difetto. [33]Poserà la mano
sulla testa della vittima espiatoria e la immolerà in espiazione nel
luogo dove si immolano gli olocausti. [34]Il sacerdote prenderà
con il dito un pò di sangue della vittima espiatoria e bagnerà i corni
dell'altare degli olocausti; poi verserà il resto del sangue alla base
dell'altare. [35]Preleverà tutte le parti grasse, come si
preleva il grasso della pecora del sacrificio di comunione e il
sacerdote le brucerà sull'altare sopra le vittime consumate dal fuoco
in onore del Signore. Il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per
il peccato commesso e gli sarà perdonato.
Levitico - Capitolo 5
Alcuni casi di sacrificio per il peccato
[1]Se una persona pecca perché nulla dichiara, benché abbia
udito la formula di scongiuro e sia essa stessa testimone o abbia visto
o sappia, sconterà la sua iniquità. [2]Oppure quando qualcuno,
senza avvedersene, tocca una cosa immonda, come il cadavere d'una bestia
o il cadavere d'un animale domestico o quello d'un rettile, rimarrà
egli stesso immondo e colpevole. [3]Oppure quando, senza
avvedersene, tocca una immondezza umana - una qualunque delle cose per
le quali l'uomo diviene immondo - quando verrà a saperlo, sarà
colpevole. [4]Oppure quando uno, senza badarvi, parlando con
leggerezza, avrà giurato, con uno di quei giuramenti che gli uomini
proferiscono alla leggera, di fare qualche cosa di male o di bene, se lo
saprà, ne sarà colpevole.
[5]Quando uno dunque si sarà reso colpevole d'una di queste
cose, confesserà il peccato commesso; [6]porterà al Signore,
come riparazione della sua colpa per il peccato commesso, una femmina
del bestiame minuto, pecora o capra, come sacrificio espiatorio; il
sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il suo peccato.
Il sacrificio per il peccato dell'uomo del popolo (seguito)
[7]Se non ha mezzi per procurarsi una pecora o una capra,
porterà al Signore, come riparazione della sua colpa per il suo
peccato, due tortore o due colombi: uno come sacrificio espiatorio,
l'altro come olocausto. [8]Li porterà al sacerdote, il quale
offrirà prima quello per l'espiazione: gli spaccherà la testa vicino
alla nuca, ma senza staccarla; [9]poi spargerà il sangue del
sacrificio per il peccato sopra la parete dell'altare e ne spremerà il
resto alla base dell'altare. Questo è un sacrificio espiatorio. [10]Dell'altro
uccello offrirà un olocausto, secondo le norme stabilite. Così il
sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il peccato che ha
commesso e gli sarà perdonato.
[11]Ma se non ha mezzi per procurarsi due tortore o due
colombi, porterà, come offerta per il peccato commesso, un decimo di efa
di fior di farina, come sacrificio espiatorio; non vi metterà né olio
né incenso, perché è un sacrificio per il peccato. [12]Porterà
la farina al sacerdote, che ne prenderà una manciata come memoriale,
facendola bruciare sull'altare sopra le vittime consumate dal fuoco in
onore del Signore. E' un sacrificio espiatorio. [13]Così il
sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il peccato commesso in
uno dei casi suddetti e gli sarà perdonato. Il resto sarà per il
sacerdote, come nell'oblazione».
Il sacrificio di riparazione
[14]Il Signore aggiunse a Mosè: [15]«Se qualcuno
commetterà una mancanza e peccherà per errore riguardo a cose
consacrate al Signore, porterà al Signore, in sacrificio di
riparazione, un ariete senza difetto, preso dal gregge, che valuterai in
sicli d'argento in base al siclo del santuario; [16]risarcirà il
danno fatto al santuario, aggiungendovi un quinto, e lo darà al
sacerdote, il quale farà per lui il rito espiatorio con l'ariete
offerto come sacrificio di riparazione e gli sarà perdonato. [17]Quando
uno peccherà facendo, senza saperlo, una cosa vietata dal Signore, sarà
colpevole e dovrà scontare la mancanza. [18]Presenterà al
sacerdote, come sacrificio di riparazione, un ariete senza difetto,
preso dal bestiame minuto, secondo la tua stima; il sacerdote farà per
lui il rito espiatorio per l'errore commesso per ignoranza e gli sarà
perdonato. [19]E' un sacrificio di riparazione; quell'individuo
si era certo reso colpevole verso il Signore».
[20]Il Signore disse a Mosè: [21]«Quando uno peccherà
e commetterà una mancanza verso il Signore, rifiutando al suo prossimo
un deposito da lui ricevuto o un pegno consegnatogli o una cosa rubata o
estorta con frode [22]o troverà una cosa smarrita, mentendo a
questo proposito e giurando il falso circa qualcuna delle cose per cui
un uomo può peccare, [23]se avrà così peccato e si sarà reso
colpevole, restituirà la cosa rubata o estorta con frode o il deposito
che gli era stato affidato o l'oggetto smarrito che aveva trovato [24]o
qualunque cosa per cui abbia giurato il falso. Farà la restituzione per
intero, aggiungendovi un quinto e renderà ciò al proprietario il
giorno stesso in cui offrirà il sacrificio di riparazione. [25]Porterà
al sacerdote, come sacrificio di riparazione in onore del Signore, un
ariete senza difetto, preso dal bestiame minuto secondo la tua stima. [26]Il
sacerdote farà il rito espiatorio per lui davanti al Signore e gli sarà
perdonato, qualunque sia la mancanza di cui si è reso colpevole».
Levitico - Capitolo 6
Il sacerdozio e i sacrifici
A. L'olocausto
[1]Il Signore disse ancora a Mosè: [2]«Dà quest'ordine
ad Aronne e ai suoi figli: Questa è la legge per l'olocausto.
L'olocausto rimarrà acceso sul braciere sopra l'altare tutta la notte,
fino al mattino; il fuoco dell'altare sarà tenuto acceso. [3]Il
sacerdote, indossata la tunica di lino e vestiti i calzoni di lino,
toglierà la cenere, in cui il fuoco avrà ridotto l'olocausto
sull'altare, e la deporrà al fianco dell'altare. [4]Poi,
spogliatosi delle vesti e indossatene altre, porterà la cenere fuori
del campo, in un luogo mondo. [5]Il fuoco sarà tenuto acceso
sull'altare e non si lascerà spegnere; il sacerdote vi brucerà legna
ogni mattina, vi disporrà sopra l'olocausto e vi brucerà sopra il
grasso dei sacrifici. [6]Il fuoco dev'esser sempre tenuto acceso
sull'altare, senza lasciarlo spegnere.
B. L'offerta
[7]Questa è la legge dell'oblazione. I figli di Aronne la
offriranno al Signore, dinanzi all'altare. [8]Il sacerdote
preleverà una manciata di fior di farina con il suo olio e con tutto
l'incenso che è sopra l'offerta e brucerà ogni cosa sull'altare con
soave profumo in ricordo del Signore. [9]Aronne e i suoi figli
mangeranno quel che rimarrà dell'oblazione; lo si mangerà senza
lievito, in luogo santo, nel recinto della tenda del convegno. [10]Non
si cuocerà con lievito; è la parte che ho loro assegnata delle offerte
a me bruciate con il fuoco. E' cosa santissima come il sacrificio
espiatorio. [11]Ogni maschio tra i figli di Aronne potrà
mangiarne. E' un diritto perenne delle vostre generazioni sui sacrifici
consumati dal fuoco in onore del Signore. Tutto ciò che verrà a
contatto con queste cose sarà sacro».
[12]Il Signore aggiunse a Mosè: [13]«L'offerta che
Aronne e i suoi figli faranno al Signore il giorno in cui riceveranno
l'unzione è questa: un decimo di efa di fior di farina, come
oblazione perpetua, metà la mattina e metà la sera. [14]Essa
sarà preparata con olio, nella teglia: la presenterai in una misura
stemperata; l'offrirai in pezzi, come profumo soave per il Signore. [15]Anche
il sacerdote che, tra i figli di Aronne, sarà unto per succedergli, farà
questa offerta; è una prescrizione perenne: sarà bruciata tutta in
onore del Signore. [16]Ogni oblazione del sacerdote sarà
bruciata tutta; non se ne potrà mangiare».
C. Il sacrificio per il peccato
[17]Il Signore disse ancora a Mosè: [18]«Parla ad
Aronne e ai suoi figli e dì loro: Questa è la legge del sacrificio
espiatorio. Nel luogo dove si immola l'olocausto sarà immolata davanti
al Signore la vittima per il peccato. E' cosa santissima. [19]La
mangerà il sacerdote che l'offrirà per il peccato; dovrà mangiarla in
luogo santo, nel recinto della tenda del convegno. [20]Qualunque
cosa ne toccherà le carni sarà sacra; se parte del suo sangue schizza
sopra una veste, il posto dove sarà schizzato il sangue lo laverai in
luogo santo. [21]Ma il vaso di terra, che sarà servito a
cuocerla, sarà spezzato; che se è stata cotta in un vaso di rame,
questo sarà strofinato bene e sciacquato con acqua. [22]Ogni
maschio di famiglia sacerdotale ne potrà mangiare; è cosa santissima. [23]Ma
non si potrà mangiare alcuna vittima espiatoria, il cui sangue va
portato nella tenda del convegno, per il rito espiatorio nel santuario.
Essa sarà bruciata nel fuoco.
Levitico - Capitolo 7
D. Il sacrificio di riparazione
[1]Questa è la legge del sacrificio di riparazione; è cosa
santissima. [2]Nel luogo, dove si immola l'olocausto, si immolerà
la vittima di riparazione; se ne spargerà il sangue attorno all'altare [3]e
se ne offrirà tutto il grasso: la coda, il grasso che copre le viscere,
[4]i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e
al lobo del fegato che si distaccherà sopra i reni. [5]Il
sacerdote brucerà tutto questo sull'altare come sacrificio consumato
dal fuoco in onore del Signore. Questo è un sacrificio di riparazione. [6]Ogni
maschio di famiglia sacerdotale ne potrà mangiare; lo si mangerà in
luogo santo; è cosa santissima.
Diritti dei sacerdoti
[7]Il sacrificio di riparazione è come il sacrificio
espiatorio; la stessa legge vale per ambedue; la vittima sarà del
sacerdote che avrà compiuta l'espiazione. [8]Il sacerdote, che
avrà fatto l'olocausto per qualcuno, avrà per sé la pelle
dell'olocausto da lui offerto. [9]Così anche ogni oblazione,
cotta nel forno o preparata nella pentola o nella teglia, sarà del
sacerdote che l'ha offerta. [10]Ogni oblazione impastata con olio
o asciutta sarà per tutti i figli di Aronne in misura uguale.
E. Il sacrificio di comunione:
a) il sacrificio con lode
[11]Questa è la legge del sacrificio di comunione, che si
offrirà al Signore. [12]Se uno l'offre in ringraziamento, offrirà,
con il sacrificio di comunione, focacce senza lievito intrise con olio,
schiacciate senza lievito unte con olio e fior di farina cotta, in forma
di focacce intrise con olio. [13]Presenterà anche, come offerta,
oltre le dette focacce, focacce di pan lievitato, insieme con il
sacrificio di ringraziamento. [14]Di ognuna di queste offerte una
parte si presenterà come oblazione prelevata in onore del Signore; essa
sarà del sacerdote che ha sparso il sangue della vittima del sacrificio
di comunione. [15]La carne del sacrificio di ringraziamento dovrà
mangiarsi il giorno stesso in cui esso viene offerto; non se ne lascerà
nulla fino alla mattina.
b) sacrifici votivi o volontari
[16]Ma se il sacrificio che uno offre è votivo o volontario,
la vittima si mangerà il giorno in cui verrà offerta, il resto dovrà
esser mangiato il giorno dopo; [17]ma quel che sarà rimasto
della carne del sacrificio fino al terzo giorno, dovrà bruciarsi nel
fuoco.
Regole generali
[18]Se uno mangia la carne del sacrificio di comunione il
terzo giorno, l'offerente non sarà gradito; dell'offerta non gli sarà
tenuto conto; sarà un abominio; chi ne avrà mangiato subirà la pena
della sua iniquità. [19]La carne che sarà stata in contatto con
qualche cosa di immondo, non si potrà mangiare; sarà bruciata nel
fuoco.
[20]Chiunque sarà mondo potrà mangiare la carne del
sacrificio di comunione; ma la persona che, immonda, mangerà la carne
del sacrificio di comunione offerto al Signore sarà eliminata dal suo
popolo. [21]Se uno toccherà qualsiasi cosa immonda:
un'immondezza umana, un animale immondo o qualsiasi cosa abominevole,
immonda, e mangerà la carne d'un sacrificio di comunione offerto al
Signore, quel tale sarà eliminato dal suo popolo».
[22]Il Signore disse ancora a Mosè: [23]«Parla agli
Israeliti e riferisci loro: Non mangerete alcun grasso, né di bue, né
di pecora, né di capra. [24]Il grasso di una bestia che è morta
naturalmente o il grasso d'una bestia sbranata potrà servire per
qualunque altro uso; ma non ne mangerete affatto; [25]perché
chiunque mangerà il grasso di animali che si possono offrire in
sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore, sarà eliminato dal
suo popolo. [26]E non mangerete affatto sangue, né di uccelli né
di animali domestici, dovunque abitiate. [27]Chiunque mangerà
sangue di qualunque specie sarà eliminato dal suo popolo».
Parte dei sacerdoti
[28]Il Signore aggiunse a Mosè: [29]«Parla agli
Israeliti e dì loro: Chi offrirà al Signore il sacrificio di comunione
porterà una offerta al Signore, prelevandola dal sacrificio di
comunione. [30]Porterà con le proprie mani ciò che deve essere
offerto al Signore con il fuoco: porterà il grasso insieme con il
petto, il petto per presentarlo con il rito d'agitazione davanti al
Signore. [31]Il sacerdote brucerà il grasso sopra l'altare; il
petto sarà di Aronne e dei suoi figli. [32]Darete anche in
tributo al sacerdote la coscia destra dei vostri sacrifici di comunione.
[33]Essa spetterà, come sua parte, al figlio di Aronne che avrà
offerto il sangue e il grasso dei sacrifici di comunione. [34]Poiché,
dai sacrifici di comunione offerti dagli Israeliti, io mi riservo il
petto della vittima offerta con l'agitazione di rito e la coscia della
vittima offerta con l'elevazione di rito e li dò al sacerdote Aronne e
ai suoi figli per legge perenne, che gli Israeliti osserveranno. [35]Questa
è la parte dovuta ad Aronne e ai suoi figli, dei sacrifici bruciati in
onore del Signore, dal giorno in cui eserciteranno il sacerdozio del
Signore. [36]Agli Israeliti il Signore ha ordinato di dar loro
questo, dal giorno della loro unzione. E' una parte che è loro dovuta
per sempre, di generazione in generazione.
[37]Questa è la legge per l'olocausto, l'oblazione, il
sacrificio espiatorio, il sacrificio di riparazione, l'investitura e il
sacrificio di comunione: legge che il Signore ha dato a Mosè sul monte
Sinai, quando ordinò agli Israeliti di presentare le offerte al Signore
nel deserto del Sinai».
Levitico - Capitolo 8
II. L'INVESTITURA DEI SACERDOTI
Riti di consacrazione
[1]Il Signore disse ancora a Mosè: [2]«Prendi Aronne
insieme ai suoi figli, le vesti, l'olio dell'unzione, il giovenco del
sacrificio espiatorio, i due arieti e il cesto dei pani azzimi; [3]convoca
tutta la comunità all'ingresso della tenda del convegno». [4]Mosè
fece come il Signore gli aveva ordinato e la comunità fu convocata
all'ingresso della tenda del convegno. [5]Mosè disse alla
comunità: «Questo il Signore ha ordinato di fare».
[6]Mosè fece accostare Aronne e i suoi figli e li lavò con
acqua. [7]Poi rivestì Aronne della tunica, lo cinse della
cintura, gli pose addosso il manto, gli mise l'efod e lo cinse
con la cintura dell'efod, nel quale avvolse l'efod. [8]Gli
mise anche il pettorale, e nel pettorale pose gli Urim e i Tummin.
[9]Poi gli mise in capo il turbante e sul davanti del turbante
pose la lamina d'oro, il sacro diadema, come il Signore aveva ordinato a
Mosè. [10]Poi Mosè prese l'olio dell'unzione, unse la Dimora e
tutte le cose che vi si trovavano e così le consacrò. [11]Fece
sette volte l'aspersione sull'altare, unse l'altare con tutti i suoi
accessori, la conca e la sua base, per consacrarli. [12]Versò
l'olio della unzione sul capo d'Aronne e unse Aronne, per consacrarlo. [13]Poi
Mosè fece avvicinare i figli d'Aronne, li vestì di tuniche, li cinse
con le cinture e legò sul loro capo i turbanti, come il Signore aveva
ordinato a Mosè.
[14]Fece quindi accostare il giovenco del sacrificio
espiatorio e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa del
giovenco del sacrificio espiatorio. [15]Mosè lo immolò, ne
prese del sangue, bagnò con il dito i corni attorno all'altare e
purificò l'altare; poi sparse il resto del sangue alla base dell'altare
e lo consacrò per fare su di esso l'espiazione. [16]Poi prese
tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i due reni
con il loro grasso e Mosè bruciò tutto sull'altare. [17]Ma il
giovenco, la sua pelle, la sua carne e le feci, bruciò nel fuoco fuori
dell'accampamento, come il Signore gli aveva ordinato.
[18]Fece quindi avvicinare l'ariete dell'olocausto e Aronne e
i suoi figli stesero le mani sulla testa dell'ariete. [19]Mosè
lo immolò e ne sparse il sangue attorno all'altare. [20]Poi fece
a pezzi l'ariete e ne bruciò testa, pezzi e grasso. [21]Dopo
averne lavato le viscere e le zampe con acqua, bruciò tutto l'ariete
sull'altare: olocausto di soave odore, un sacrificio consumato dal fuoco
in onore del Signore, come il Signore gli aveva ordinato.
[22]Poi fece accostare il secondo ariete, l'ariete della
investitura, e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa
dell'ariete. [23]Mosè lo immolò, ne prese del sangue e bagnò
il lobo dell'orecchio destro di Aronne e il pollice della mano destra e
l'alluce del piede destro. [24]Poi Mosè fece avvicinare i figli
di Aronne e bagnò con quel sangue il lobo del loro orecchio destro, il
pollice della mano destra e l'alluce del piede destro; sparse il resto
del sangue attorno all'altare. [25]Poi prese il grasso, la coda,
tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i reni con il
loro grasso e la coscia destra; [26]dal canestro dei pani azzimi,
che era davanti al Signore, prese una focaccia senza lievito, una
focaccia di pasta intrisa nell'olio e una schiacciata e le pose sulle
parti grasse e sulla coscia destra. [27]Poi mise tutte queste
cose sulle mani di Aronne e sulle mani dei suoi figli e le agitò con
l'agitazione rituale davanti al Signore. [28]Mosè quindi le
prese dalle loro mani e le bruciò sull'altare sopra l'olocausto:
sacrificio di investitura, di soave odore, sacrificio consumato dal
fuoco in onore del Signore. [29]Poi Mosè prese il petto
dell'ariete e lo agitò come offerta da agitare ritualmente davanti al
Signore; questa fu la parte dell'ariete dell'investitura toccata a Mosè,
come il Signore gli aveva ordinato.
[30]Mosè prese quindi l'olio dell'unzione e il sangue che era
sopra l'altare; ne asperse Aronne e le sue vesti, i figli di lui e le
loro vesti; così consacrò Aronne e le sue vesti e similmente i suoi
figli e le loro vesti. [31]Poi Mosè disse ad Aronne e ai suoi
figli: «Fate cuocere la carne all'ingresso della tenda del convegno e là
mangiatela con il pane che è nel canestro dell'investitura, come mi è
stato ordinato. La mangeranno Aronne e i suoi figli. [32]Quel che
avanza della carne e del pane, bruciatelo nel fuoco. [33]Per
sette giorni non uscirete dall'ingresso della tenda del convegno, finché
cioè non siano compiuti i giorni della vostra investitura, perché la
vostra investitura durerà sette giorni. [34]Come si è fatto
oggi così il Signore ha ordinato che si faccia per compiere il rito
espiatorio su di voi. [35]Rimarrete sette giorni all'ingresso
della tenda del convegno, giorno e notte, osservando il comandamento del
Signore, perché non moriate, poiché così mi è stato ordinato». [36]Aronne
e i suoi figli fecero quanto era stato ordinato dal Signore per mezzo di
Mosè.
Levitico - Capitolo 9
Entrata in servizio dei sacerdotil
[1]L'ottavo giorno, Mosè chiamò Aronne, i suoi figli e gli
anziani d'Israele [2]e disse ad Aronne: «Prendi un vitello per
il sacrificio espiatorio e un ariete per l'olocausto, tutti e due senza
difetto, e offrili al Signore. [3]Agli Israeliti dirai: Prendete
un capro per il sacrificio espiatorio, un vitello e un agnello, tutti e
due di un anno, senza difetto, per l'olocausto, [4]un toro e un
ariete per il sacrificio di comunione, per immolarli davanti al Signore,
un'oblazione intrisa nell'olio, perché oggi il Signore si manifesterà
a voi».
[5]Essi dunque condussero davanti alla tenda del convegno
quanto Mosè aveva ordinato; tutta la comunità si avvicinò e stette
davanti al Signore. [6]Mosè disse: «Ecco ciò che il Signore vi
ha ordinato; fatelo e la gloria del Signore vi apparirà». [7]Mosè
disse ad Aronne: «Avvicinati all'altare: offri il tuo sacrificio
espiatorio e il tuo olocausto e compi il rito espiatorio per te e per il
tuo casato; presenta anche l'offerta del popolo e fà l'espiazione per
esso, come il Signore ha ordinato».
[8]Aronne dunque si avvicinò all'altare e immolò il vitello
del sacrificio espiatorio, che era per sé. [9]I suoi figli gli
porsero il sangue ed egli vi intinse il dito, ne bagnò i corni
dell'altare e sparse il resto del sangue alla base dell'altare; [10]ma
il grasso, i reni e il lobo del fegato della vittima espiatoria li bruciò
sopra l'altare come il Signore aveva ordinato a Mosè. [11]La
carne e la pelle le bruciò nel fuoco fuori dell'accampamento. [12]Poi
immolò l'olocausto; i figli di Aronne gli porsero il sangue ed egli lo
sparse attorno all'altare. [13]Gli porsero anche la vittima
dell'olocausto fatta a pezzi e la testa e li bruciò sull'altare. [14]Lavò
le interiora e le gambe e le bruciò sull'olocausto sopra l'altare.
[15]Poi presentò l'offerta del popolo. Prese il capro
destinato al sacrificio espiatorio per il popolo, lo immolò e ne fece
un sacrificio espiatorio, come il precedente.
[16]Poi offrì l'olocausto secondo il rito.
[17]Presentò quindi l'oblazione, ne prese una manciata piena
e la bruciò sull'altare, oltre l'olocausto della mattina. [18]Immolò
il toro e l'ariete in sacrificio di comunione per il popolo. I figli di
Aronne gli porgevano il sangue ed egli lo spargeva attorno all'altare. [19]Gli
porgevano le parti grasse del toro e dell'ariete, la coda, il grasso
aderente alle viscere, i reni e il lobo del fegato: [20]mettevano
i grassi sui petti ed egli li bruciava sull'altare. [21]I petti e
la coscia destra, Aronne li agitava davanti al Signore come offerta da
agitare secondo il rito, nel modo che Mosè aveva ordinato. [22]Poi
Aronne, alzate le mani verso il popolo, lo benedisse e, dopo aver fatto
il sacrificio espiatorio, l'olocausto e i sacrifici di comunione, scese
dall'altare. [23]Mosè e Aronne entrarono nella tenda del
convegno; poi uscirono e benedissero il popolo e la gloria del Signore
si manifestò a tutto il popolo. [24]Un fuoco uscì dalla
presenza del Signore e consumò sull'altare l'olocausto e i grassi;
tutto il popolo vide, mandò grida d'esultanza e si prostrò con la
faccia a terra.
Levitico - Capitolo 10
A. Gravità delle irregolarità. Nadab e Abiu
[1]Ora Nadab e Abiu, figli di Aronne, presero ciascuno un
braciere, vi misero dentro il fuoco e il profumo e offrirono davanti al
Signore un fuoco illegittimo, che il Signore non aveva loro ordinato. [2]Ma
un fuoco si staccò dal Signore e li divorò e morirono così davanti al
Signore. [3]Allora Mosè disse ad Aronne: «Di questo il Signore
ha parlato quando ha detto: A chi si avvicina a me mi mostrerò santo e
davanti a tutto il popolo sarò onorato». Aronne tacque.
B. Cadaveri asportati
[4]Mosè chiamò Misael ed Elsafan, figli di Uziel, zio di
Aronne, e disse loro: «Avvicinatevi, portate via questi vostri
congiunti dal santuario, fuori dell'accampamento». [5]Essi si
avvicinarono e li portarono via con le loro tuniche, fuori
dell'accampamento, come Mosè aveva detto.
C. Regole di lutto speciali per i sacerdoti
[6]Ad Aronne, a Eleazaro e a Itamar, suoi figli, Mosè disse:
«Non vi scarmigliate i capelli del capo e non vi stracciate le vesti,
perché non moriate e il Signore non si adiri contro tutta la comunità;
ma i vostri fratelli, tutta la casa d'Israele, facciano pure lutto a
causa della morte fulminea inflitta dal Signore. [7]Non vi
allontanate dall'ingresso della tenda del convegno, così che non
moriate; perché l'olio dell'unzione del Signore è su di voi». Essi
fecero come Mosè aveva detto.
D. Proibizione dell'uso del vino
[8]Il Signore parlò ad Aronne: [9]«Non bevete vino o
bevanda inebriante né tu né i tuoi figli, quando dovete entrare nella
tenda del convegno, perché non moriate; sarà una legge perenne, di
generazione in generazione; [10]questo perché possiate
distinguere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è
immondo da ciò che è mondo [11]e possiate insegnare agli
Israeliti tutte le leggi che il Signore ha date loro per mezzo di Mosè».
E. La parte dei sacerdoti sulle offerte
[12]Poi Mosè disse ad Aronne, a Eleazaro e a Itamar, figli
superstiti di Aronne: «Prendete quel che è avanzato dell'oblazione dei
sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore e mangiatelo senza
lievito, presso l'altare; perché è cosa sacrosanta. [13]Dovete
mangiarlo in luogo santo, perché è la parte che spetta a te e ai tuoi
figli, tra i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore: così
mi è stato ordinato. [14]Il petto della vittima offerta da
agitare secondo il rito e la coscia da elevare secondo il rito, li
mangerete tu, i tuoi figli e le tue figlie con te in luogo mondo; perché
vi sono stati dati come parte tua e dei tuoi figli, tra i sacrifici di
comunione degli Israeliti. [15]Essi presenteranno, insieme con le
parti grasse da bruciare, la coscia della vittima da elevare secondo il
rito e il petto da agitare secondo il rito, perché siano agitati
davanti al Signore; questo spetterà a te e ai tuoi figli con te, per
diritto perenne, come il Signore ha ordinato».
F. Regola speciale sul sacrificio per il peccato
[16]Mosè poi si informò accuratamente circa il capro del
sacrificio espiatorio e seppe che era stato bruciato; allora si sdegnò
contro Eleazaro e contro Itamar, figli superstiti di Aronne, dicendo: [17]«Perché
non avete mangiato la vittima espiatrice nel luogo santo, trattandosi di
cosa sacrosanta? Il Signore ve l'ha data, perché porti l'iniquità
della comunità, perché su di essa compiate l'espiazione davanti al
Signore. [18]Ecco, il sangue della vittima non è stato portato
dentro il santuario; voi avreste dovuto mangiarla nel santuario, come io
avevo ordinato». [19]Aronne allora disse a Mosè: «Ecco, oggi
essi hanno offerto il loro sacrificio espiatorio e l'olocausto davanti
al Signore; dopo le cose che mi sono capitate, se oggi avessi mangiato
la vittima del sacrificio espiatorio, sarebbe piaciuto al Signore?». [20]Quando
Mosè udì questo, rimase soddisfatto.
Levitico - Capitolo 11
III. REGOLE RELATIVE AL PURO E ALL'IMPURO
Animali puri e impuri
A. Animali terrestri
[1]Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: [2]«Riferite
agli Israeliti: Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte
le bestie che sono sulla terra. [3]Potrete mangiare d'ogni
quadrupede che ha l'unghia bipartita, divisa da una fessura, e che
rumina. [4]Ma fra i ruminanti e gli animali che hanno l'unghia
divisa, non mangerete i seguenti: il cammello, perché rumina, ma non ha
l'unghia divisa, lo considererete immondo; [5]l'ìrace, perché
rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete immondo; [6]la
lepre, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, la considererete
immonda; [7]il porco, perché ha l'unghia bipartita da una
fessura, ma non rumina, lo considererete immondo. [8]Non
mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li
considererete immondi.
B. Animali acquatici
[9]Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti
quelli acquatici. Potrete mangiare quanti hanno pinne e squame, sia nei
mari, sia nei fiumi. [10]Ma di tutti gli animali, che si muovono
o vivono nelle acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né
squame, li terrete in abominio. [11]Essi saranno per voi in
abominio; non mangerete la loro carne e terrete in abominio i loro
cadaveri. [12]Tutto ciò che non ha né pinne né squame nelle
acque sarà per voi in abominio.
C. Uccelli
[13]Fra i volatili terrete in abominio questi, che non dovrete
mangiare, perché ripugnanti: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare,
[14]il nibbio e ogni specie di falco, [15]ogni specie di
corvo, [16]lo struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di
sparviere, [17]il gufo, l'alcione, l'ibis, [18]il cigno,
il pellicano, la fòlaga, [19]la cicogna, ogni specie di airone,
l'ùpupa e il pipistrello.
D. Insetti alati. Il contatto delle bestie impure
[20]Sarà per voi in abominio anche ogni insetto alato, che
cammina su quattro piedi. [21]Però fra tutti gli insetti alati
che camminano su quattro piedi, potrete mangiare quelli che hanno due
zampe sopra i piedi, per saltare sulla terra. [22]Perciò potrete
mangiare i seguenti: ogni specie di cavalletta, ogni specie di locusta,
ogni specie di acrìdi e ogni specie di grillo. [23]Ogni altro
insetto alato che ha quattro piedi lo terrete in abominio! [24]Per
i seguenti animali diventerete immondi: chiunque toccherà il loro
cadavere sarà immondo fino alla sera [25]e chiunque trasporterà
i loro cadaveri si dovrà lavare le vesti e sarà immondo fino alla
sera. [26]Riterrete immondo ogni animale che ha l'unghia, ma non
divisa da fessura, e non rumina: chiunque li toccherà sarà immondo. [27]Considererete
immondi tutti i quadrupedi che camminano sulla pianta dei piedi;
chiunque ne toccherà il cadavere sarà immondo fino alla sera. [28]E
chiunque trasporterà i loro cadaveri si dovrà lavare le vesti e sarà
immondo fino alla sera. Tali animali riterrete immondi.
F. Animali di terra
[29]Fra gli animali che strisciano per terra riterrete
immondi: la talpa, il topo e ogni specie di sauri, [30]il
toporagno, la lucertola, il geco, il ramarro, il camaleonte.
Altre regole sui contatti impuri
[31]Questi animali, fra quanti strisciano, saranno immondi per
voi; chiunque li toccherà morti, sarà immondo fino alla sera. [32]Ogni
oggetto sul quale cadrà morto qualcuno di essi, sarà immondo: si
tratti di utensili di legno o di veste o pelle o sacco o qualunque altro
oggetto di cui si faccia uso; si immergerà nell'acqua e sarà immondo
fino alla sera; poi sarà mondo. [33]Se ne cade qualcuno in un
vaso di terra, quanto vi si troverà dentro sarà immondo e spezzerete
il vaso. [34]Ogni cibo che serve di nutrimento, sul quale cada
quell'acqua, sarà immondo; ogni bevanda di cui si fa uso, qualunque sia
il vaso che la contiene, sarà immonda. [35]Ogni oggetto sul
quale cadrà qualche parte del loro cadavere, sarà immondo; il forno o
il fornello sarà spezzato: sono immondi e li dovete ritenere tali. [36]Però,
una fonte o una cisterna, cioè una raccolta di acqua, sarà monda; ma
chi toccherà i loro cadaveri sarà immondo. [37]Se qualcosa dei
loro cadaveri cade su qualche seme che deve essere seminato, questo sarà
mondo; [38]ma se è stata versata acqua sul seme e vi cade
qualche cosa dei loro cadaveri, lo riterrai immondo. [39]Se muore
un animale, di cui vi potete cibare, colui che ne toccherà il cadavere
sarà immondo fino alla sera. [40]Colui che mangerà di quel
cadavere si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera; anche colui
che trasporterà quel cadavere si laverà le vesti e sarà immondo fino
alla sera.
Considerazioni dottrinali
[41]Ogni essere che striscia sulla terra è un abominio; non
se ne mangerà. [42]Di tutti gli animali che strisciano sulla
terra non ne mangerete alcuno che cammini sul ventre o cammini con
quattro piedi o con molti piedi, poiché sono un abominio. [43]Non
rendete le vostre persone abominevoli con alcuno di questi animali che
strisciano; non vi rendete immondi per causa loro, in modo da rimaner
così contaminati. [44]Poiché io sono il Signore, il Dio vostro.
Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo; non
contaminate le vostre persone con alcuno di questi animali che
strisciano per terra. [45]Poiché io sono il Signore, che vi ho
fatti uscire dal paese d'Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque
santi, perché io sono santo.
Conclusione
[46]Questa è la legge che riguarda i quadrupedi, gli uccelli,
ogni essere vivente che si muove nelle acque e ogni essere che striscia
per terra, [47]perché sappiate distinguere ciò che è immondo
da ciò che è mondo, l'animale che si può mangiare da quello che non
si deve mangiare».
Levitico - Capitolo 12
Purificazione della puerpera
[1]Il Signore aggiunse a Mosè: «Riferisci agli Israeliti: [2]Quando
una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà
immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole.
[3]L'ottavo giorno si circonciderà il bambino. [4]Poi
essa resterà ancora trentatrè giorni a purificarsi dal suo sangue; non
toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non
siano compiuti i giorni della sua purificazione. [5]Ma, se
partorisce una femmina sarà immonda due settimane come al tempo delle
sue regole; resterà sessantasei giorni a purificarsi del suo sangue.
[6]Quando i giorni della sua purificazione per un figlio o per
una figlia saranno compiuti, porterà al sacerdote all'ingresso della
tenda del convegno un agnello di un anno come olocausto e un colombo o
una tortora in sacrificio di espiazione. [7]Il sacerdote li
offrirà davanti al Signore e farà il rito espiatorio per lei; essa sarà
purificata dal flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla
donna, che partorisce un maschio o una femmina. [8]Se non ha
mezzi da offrire un agnello, prenderà due tortore o due colombi: uno
per l'olocausto e l'altro per il sacrificio espiatorio. Il sacerdote farà
il rito espiatorio per lei ed essa sarà monda».
Levitico - Capitolo 13
Lebbra umana:
A. Tumore, pustola e macchia
[1]Il Signore aggiunse a Mosè e ad Aronne: [2]«Quando
uno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca
che faccia sospettare una piaga di lebbra, quel tale sarà condotto dal
sacerdote Aronne o da qualcuno dei sacerdoti, suoi figli. [3]Il
sacerdote esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; se il pelo della
piaga è diventato bianco e la piaga appare depressa rispetto alla pelle
del corpo, è piaga di lebbra; il sacerdote, dopo averlo esaminato,
dichiarerà quell'uomo immondo. [4]Ma se la macchia sulla pelle
del corpo è bianca e non appare depressa rispetto alla pelle e il suo
pelo non è diventato bianco, il sacerdote isolerà per sette giorni
colui che ha la piaga. [5]Al settimo giorno il sacerdote
l'esaminerà ancora; se gli parrà che la piaga si sia fermata senza
allargarsi sulla pelle, il sacerdote lo isolerà per altri sette giorni.
[6]Il sacerdote, il settimo giorno, lo esaminerà di nuovo; se
vedrà che la piaga non è più bianca e non si è allargata sulla
pelle, dichiarerà quell'uomo mondo: è una pustola. Quegli si laverà
le vesti e sarà mondo. [7]Ma se la pustola si è allargata sulla
pelle, dopo che egli si è mostrato al sacerdote per essere dichiarato
mondo, si farà esaminare di nuovo dal sacerdote; [8]il sacerdote
l'esaminerà e se vedrà che la pustola si è allargata sulla pelle, il
sacerdote lo dichiarerà immondo: è lebbra.
B. Lebbra inveterata
[9]Quando uno avrà addosso una piaga di lebbra, sarà
condotto al sacerdote, [10]ed egli lo esaminerà; se vedrà che
sulla pelle c'è un tumore bianco, che questo tumore ha fatto imbiancare
il pelo e che nel tumore si trova carne viva, [11]è lebbra
inveterata nella pelle del corpo e il sacerdote lo dichiarerà immondo;
non lo terrà isolato, perché certo è immondo.
[12]Se la lebbra si propaga sulla pelle in modo da coprire
tutta la pelle di colui che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque il
sacerdote guardi, [13]questi lo esaminerà; se vedrà che la
lebbra copre tutto il corpo, dichiarerà mondo colui che ha la piaga:
essendo tutto bianco, è mondo. [14]Ma quando apparirà in lui
carne viva, sarà chiamato immondo. [15]Il sacerdote, vista la
carne viva, lo dichiarerà immondo; la carne viva è immonda: è lebbra.
[16]Ma se la carne viva ridiventa bianca, egli vada dal sacerdote
e il sacerdote lo esaminerà; [17]se vedrà che la piaga è
ridiventata bianca, il sacerdote dichiarerà mondo colui che ha la
piaga: è mondo.
C. Ulcera
[18]Quando uno ha avuto sulla pelle della carne un'ulcera che
sia guarita [19]e poi, sul luogo dell'ulcera, appaia un tumore
bianco o una macchia bianca, rosseggiante, quel tale si mostrerà al
sacerdote, [20]il quale l'esaminerà e se vedrà che la macchia
è depressa rispetto alla pelle e che il pelo è diventato bianco, il
sacerdote lo dichiarerà immondo; è una piaga di lebbra che è
scoppiata nell'ulcera. [21]Ma se il sacerdote, esaminandola, vede
che nella macchia non ci sono peli bianchi, che non è depressa rispetto
alla pelle e che si è attenuata, il sacerdote lo isolerà per sette
giorni. [22]Se la macchia si allarga sulla pelle, il sacerdote lo
dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra. [23]Ma se la macchia
è rimasta allo stesso punto, senza allargarsi, è una cicatrice di
ulcera e il sacerdote lo dichiarerà mondo.
D. Scottatura
[24]Quando uno ha sulla pelle del corpo una scottatura
prodotta da fuoco e su questa appaia una macchia lucida, bianca,
rossastra o soltanto bianca, [25]il sacerdote l'esaminerà; se
vedrà che il pelo della macchia è diventato bianco e la macchia appare
depressa rispetto alla pelle, è lebbra scoppiata nella scottatura. Il
sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra. [26]Ma
se il sacerdote, esaminandola, vede che non c'è pelo bianco nella
macchia e che essa non è depressa rispetto alla pelle e si è
attenuata, il sacerdote lo isolerà per sette giorni. [27]Al
settimo giorno il sacerdote lo esaminerà e se la macchia si è diffusa
sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di
lebbra. [28]Ma se la macchia è rimasta ferma nella stessa zona e
non si è diffusa sulla pelle, ma si è attenuata, è un tumore di
bruciatura; il sacerdote dichiarerà quel tale mondo, perché si tratta
di una cicatrice della bruciatura.
E. Affezioni del cuoio capelluto
[29]Quando un uomo o una donna ha una piaga sul capo o nella
barba, [30]il sacerdote esaminerà la piaga; se riscontra che
essa è depressa rispetto alla pelle e che v'è del pelo gialliccio e
sottile, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è tigna, lebbra del capo
o della barba. [31]Ma se il sacerdote, esaminando la piaga della
tigna, riscontra che non è depressa rispetto alla pelle e che non vi è
pelo scuro, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga
della tigna. [32]Se il sacerdote, esaminando al settimo giorno la
piaga, vedrà che la tigna non si è allargata e che non v'è pelo
gialliccio e che la tigna non appare depressa rispetto alla pelle, [33]quel
tale si raderà, ma non raderà il luogo dove è la tigna; il sacerdote
lo terrà isolato per altri sette giorni. [34]Al settimo giorno,
il sacerdote esaminerà la tigna; se riscontra che la tigna non si è
allargata sulla pelle e non appare depressa rispetto alla pelle, il
sacerdote lo dichiarerà mondo; egli si laverà le vesti e sarà mondo. [35]Ma
se, dichiarato mondo, la tigna si è allargata sulla pelle, [36]il
sacerdote l'esaminerà; se nota che la tigna si è allargata sulla
pelle, non cercherà se vi è il pelo giallo; quel tale è immondo. [37]Ma
se vedrà che la tigna si è fermata e vi è cresciuto il pelo scuro, la
tigna è guarita; quel tale è mondo e il sacerdote lo dichiarerà tale.
F. Esantema
[38]Quando un uomo o una donna ha sulla pelle del corpo
macchie lucide, bianche, [39]il sacerdote le esaminerà; se vedrà
che le macchie sulla pelle del loro corpo sono di un bianco pallido, è
un'eruzione cutanea; quel tale è mondo.
G. Calvizie
[40]Chi perde i capelli del capo è calvo, ma è mondo. [41]Se
i capelli gli sono caduti dal lato della fronte, è calvo davanti, ma è
mondo. [42]Ma se sulla calvizie del cranio o della fronte appare
una piaga bianca tendente al rosso, è lebbra scoppiata sulla calvizie
del cranio o della fronte; [43]il sacerdote lo esaminerà: se
riscontra che il tumore della piaga nella parte calva del cranio o della
fronte è bianco tendente al rosso, simile alla lebbra della pelle del
corpo, [44]quel tale è un lebbroso; è immondo e lo dovrà
dichiarare immondo; la piaga è sul suo capo.
Statuto del lebbroso
[45]Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate
e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo!
Immondo! [46]Sarà immondo finché avrà la piaga; è immondo, se
ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento.
La lebbra dei vestiti
[47]Quando apparirà una macchia di lebbra su una veste, di
lana o di lino, [48]nel tessuto o nel manufatto di lino o di
lana, su una pelliccia o qualunque altra cosa di cuoio, [49]se la
macchia sarà verdastra o rossastra, sulla veste o sulla pelliccia, sul
tessuto o sul manufatto o su qualunque cosa di cuoio, è macchia di
lebbra e sarà mostrata al sacerdote. [50]Il sacerdote esaminerà
la macchia e rinchiuderà per sette giorni l'oggetto che ha la macchia. [51]Al
settimo giorno esaminerà la macchia; se la macchia si sarà allargata
sulla veste o sul tessuto o sul manufatto o sulla pelliccia o
sull'oggetto di cuoio per qualunque uso, è una macchia di lebbra
maligna, è cosa immonda. [52]Egli brucerà quella veste o il
tessuto o il manufatto di lana o di lino o qualunque oggetto fatto di
pelle, sul quale è la macchia; perché è lebbra maligna, saranno
bruciati nel fuoco. [53]Ma se il sacerdote, esaminandola, vedrà
che la macchia non si è allargata sulle vesti o sul tessuto o sul
manufatto o su qualunque oggetto di cuoio, [54]il sacerdote
ordinerà che si lavi l'oggetto su cui è la macchia e lo rinchiuderà
per altri sette giorni. [55]Il sacerdote esaminerà la macchia,
dopo che sarà stata lavata; se vedrà che la macchia non ha mutato
colore, benché non si sia allargata, è un oggetto immondo; lo brucerai
nel fuoco; vi è corrosione, sia che la parte corrosa si trovi sul
diritto o sul rovescio dell'oggetto. [56]Se il sacerdote,
esaminandola, vede che la macchia, dopo essere stata lavata, è
diventata pallida, la strapperà dalla veste o dalla pelle o dal tessuto
o dal manufatto. [57]Se appare ancora sulla veste o sul tessuto o
sul manufatto o sull'oggetto di cuoio, è una eruzione in atto; brucerai
nel fuoco l'oggetto su cui è la macchia. [58]La veste o il
tessuto o il manufatto o qualunque oggetto di cuoio che avrai lavato e
dal quale la macchia sarà scomparsa, si laverà una seconda volta e sarà
mondo. [59]Questa è la legge relativa alla macchia di lebbra
sopra una veste di lana o di lino, sul tessuto o sul manufatto o su
qualunque oggetto di pelle, per dichiararli mondi o immondi».
Levitico - Capitolo 14
Purificazione del lebbroso
[1]Il Signore aggiunse a Mosè: [2]«Questa è la legge
da applicare per il lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli
sarà condotto al sacerdote. [3]Il sacerdote uscirà
dall'accampamento e lo esaminerà; se riscontrerà che la piaga della
lebbra è guarita nel lebbroso, [4]ordinerà che si prendano, per
la persona da purificare, due uccelli vivi, mondi, legno di cedro, panno
scarlatto e issòpo. [5]Il sacerdote ordinerà di immolare uno
degli uccelli in un vaso di terracotta con acqua viva. [6]Poi
prenderà l'uccello vivo, il legno di cedro, il panno scarlatto e l'issòpo
e li immergerà, con l'uccello vivo, nel sangue dell'uccello sgozzato
sopra l'acqua viva. [7]Ne aspergerà sette volte colui che deve
essere purificato dalla lebbra; lo dichiarerà mondo e lascerà andare
libero per i campi l'uccello vivo. [8]Colui che è purificato, si
laverà le vesti, si raderà tutti i peli, si laverà nell'acqua e sarà
mondo. Dopo questo potrà entrare nell'accampamento, ma resterà per
sette giorni fuori della sua tenda.
[9]Il settimo giorno si raderà tutti i peli, il capo, la
barba, le ciglia, insomma tutti i peli; si laverà le vesti e si bagnerà
il corpo nell'acqua e sarà mondo. [10]L'ottavo giorno prenderà
due agnelli senza difetto, un'agnella di un anno senza difetto, tre
decimi di efa di fior di farina, intrisa nell'olio, come
oblazione, e un log di olio; [11]il sacerdote che fa la
purificazione, presenterà l'uomo che si purifica e le cose suddette
davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno. [12]Il
sacerdote prenderà uno degli agnelli e l'offrirà come sacrificio di
riparazione, con il log d'olio, e li agiterà come offerta da
agitare secondo il rito davanti al Signore. [13]Poi immolerà
l'agnello nel luogo dove si immolano le vittime espiatorie e gli
olocausti, cioè nel luogo sacro poiché il sacrificio di riparazione è
per il sacerdote, come quello espiatorio: è cosa sacrosanta. [14]Il
sacerdote prenderà sangue del sacrificio di riparazione e bagnerà il
lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della
mano destra e l'alluce del piede destro. [15]Poi, preso l'olio
dal log, lo verserà sulla palma della sua mano sinistra; [16]intingerà
il dito della destra nell'olio che ha nella sinistra; con il dito
spruzzerà sette volte quell'olio davanti al Signore. [17]E del
rimanente olio che tiene nella palma della mano, il sacerdote bagnerà
il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della
destra e l'alluce del piede destro, sopra il sangue del sacrificio di
riparazione. [18]Il resto dell'olio che ha nella palma, il
sacerdote lo verserà sul capo di colui che si purifica; così farà per
lui il rito espiatorio davanti al Signore. [19]Poi il sacerdote
offrirà il sacrificio espiatorio e compirà l'espiazione per colui che
si purifica della sua immondezza; quindi immolerà l'olocausto. [20]Offerto
l'olocausto e l'oblazione sull'altare, il sacerdote eseguirà per lui il
rito espiatorio e sarà mondo.
[21]Se quel tale è povero e non ha mezzi sufficienti, prenderà
un agnello come sacrificio di riparazione da offrire con il rito
dell'agitazione e compiere l'espiazione per lui e un decimo di efa
di fior di farina intrisa con olio, come oblazione, e un log di
olio. [22]Prenderà anche due tortore o due colombi, secondo i
suoi mezzi; uno sarà per il sacrificio espiatorio e l'altro per
l'olocausto. [23]L'ottavo giorno porterà per la sua
purificazione queste cose al sacerdote, all'ingresso della tenda del
convegno, davanti al Signore. [24]Il sacerdote prenderà
l'agnello del sacrificio di riparazione e il log d'olio e li
agiterà come offerta da agitare ritualmente davanti al Signore. [25]Poi
immolerà l'agnello del sacrificio di riparazione, prenderà sangue
della vittima di riparazione e bagnerà il lobo dell'orecchio destro di
colui che si purifica, il pollice della mano destra e l'alluce del piede
destro. [26]Il sacerdote si verserà di quell'olio sulla palma
della mano sinistra. [27]Con il dito della sua destra spruzzerà
sette volte quell'olio che tiene nella palma sinistra davanti al
Signore. [28]Poi bagnerà con l'olio che tiene nella palma, il
lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della
mano destra e l'alluce del piede destro, sul luogo dove ha messo il
sangue del sacrificio di riparazione. [29]Il resto dell'olio che
ha nella palma della mano, il sacerdote lo verserà sul capo di colui
che si purifica, per fare espiazione per lui davanti al Signore. [30]Poi
sacrificherà una delle tortore o uno dei due colombi, che ha potuto
procurarsi; [31]delle vittime che ha in mano, una l'offrirà come
sacrificio espiatorio e l'altra come olocausto, insieme con l'oblazione;
il sacerdote farà il rito espiatorio davanti al Signore per lui.
[32]Questa è la legge relativa a colui che è affetto da
piaga di lebbra e non ha mezzi per procurarsi ciò che è richiesto per
la sua purificazione».
La lebbra delle case
[33]Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: [34]«Quando
sarete entrati nel paese di Canaan, che io sto per darvi in possesso,
qualora io mandi un'infezione di lebbra in una casa del paese di vostra
proprietà, [35]il padrone della casa andrà a dichiararlo al
sacerdote, dicendo: Mi pare che in casa mia ci sia come della lebbra. [36]Allora
il sacerdote ordinerà di sgomberare la casa prima che egli vi entri per
esaminare la macchia sospetta perché quanto è nella casa non diventi
immondo. Dopo questo, il sacerdote entrerà per esaminare la casa. [37]Esaminerà
dunque la macchia; se vedrà che l'infezione sui muri della casa
consiste in cavità verdastre o rossastre, che appaiono più profonde
della superficie della parete, [38]il sacerdote uscirà dalla
casa, alla porta, e farà chiudere la casa per sette giorni. [39]Il
settimo giorno il sacerdote vi tornerà e se, esaminandola, riscontrerà
che la macchia si è allargata sulle pareti della casa, [40]il
sacerdote ordinerà che si rimuovano le pietre intaccate e si gettino in
luogo immondo, fuori di città. [41]Farà raschiare tutto
l'interno della casa e butteranno i calcinacci raschiati fuor di città,
in luogo immondo. [42]Poi si prenderanno altre pietre e si
metteranno al posto delle prime e si intonacherà la casa con altra
calce.
[43]Se l'infezione spunta di nuovo nella casa dopo che le
pietre ne sono state rimosse e la casa è stata raschiata e intonacata, [44]il
sacerdote entrerà ad esaminare la casa; trovato che la macchia vi si è
allargata, nella casa vi è lebbra maligna; la casa è immonda. [45]Perciò
si demolirà la casa; pietre, legname e calcinacci si porteranno fuori
della città, in luogo immondo. [46]Inoltre chiunque sarà
entrato in quella casa mentre era chiusa, sarà immondo fino alla sera. [47]Chi
avrà dormito in quella casa o chi vi avrà mangiato, si laverà le
vesti.
[48]Se invece il sacerdote che è entrato nella casa e l'ha
esaminata, riscontra che la macchia non si è allargata nella casa, dopo
che la casa è stata intonacata, dichiarerà la casa monda, perché la
macchia è risanata. [49]Poi, per purificare la casa, prenderà
due uccelli, legno di cedro, panno scarlatto e issòpo; [50]immolerà
uno degli uccelli in un vaso di terra con dentro acqua viva. [51]Prenderà
il legno di cedro, l'issòpo, il panno scarlatto e l'uccello vivo e li
immergerà nel sangue dell'uccello immolato e nell'acqua viva e ne
aspergerà sette volte la casa. [52]Purificata la casa con il
sangue dell'uccello, con l'acqua viva, con l'uccello vivo, con il legno
di cedro, con l'issòpo e con lo scarlatto, [53]lascerà andare
libero l'uccello vivo, fuori città, per i campi; così farà il rito
espiatorio per la casa ed essa sarà monda.
[54]Questa è la legge per ogni sorta di infezione di lebbra o
di tigna, [55]la lebbra delle vesti e della casa, [56]i
tumori, le pustole e le macchie, [57]per insegnare quando una
cosa è immonda e quando è monda. Questa è la legge per la lebbra».
Levitico - Capitolo 15
Le impurità sessuali
A. dell'uomo
[1]Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: [2]«Parlate
agli Israeliti e riferite loro: Se un uomo soffre di gonorrea nella sua
carne, la sua gonorrea è immonda. [3]Questa è la condizione
d'immondezza per la gonorrea: sia che la carne lasci uscire il liquido,
sia che lo trattenga, si tratta d'immondezza. [4]Ogni giaciglio
sul quale si coricherà chi è affetto da gonorrea, sarà immondo; ogni
oggetto sul quale si siederà sarà immondo. [5]Chi toccherà il
giaciglio di costui, dovrà lavarsi le vesti e bagnarsi nell'acqua e sarà
immondo fino alla sera. [6]Chi si siederà sopra un oggetto
qualunque, sul quale si sia seduto colui che soffre di gonorrea, dovrà
lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. [7]Chi
toccherà il corpo di colui che è affetto da gonorrea si laverà le
vesti, si bagnerà nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. [8]Se
colui che ha la gonorrea sputerà sopra uno che è mondo, questi dovrà
lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. [9]Ogni
sella su cui monterà chi ha la gonorrea sarà immonda. [10]Chiunque
toccherà cosa, che sia stata sotto quel tale, sarà immondo fino alla
sera. Chi porterà tali oggetti dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi
nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. [11]Chiunque sarà
toccato da colui che ha la gonorrea, se questi non si era lavato le
mani, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino
alla sera. [12]Il vaso di terracotta toccato da colui che soffre
di gonorrea sarà spezzato; ogni vaso di legno sarà lavato nell'acqua.
[13]Quando chi è affetto da gonorrea sarà guarito dal male,
conterà sette giorni dalla sua guarigione; poi si laverà le vesti,
bagnerà il suo corpo nell'acqua viva e sarà mondo. [14]L'ottavo
giorno, prenderà due tortore o due colombi, verrà davanti al Signore,
all'ingresso della tenda del convegno, e li darà al sacerdote, [15]il
quale ne offrirà uno come sacrificio espiatorio, l'altro come
olocausto; il sacerdote compirà per lui il rito espiatorio davanti al
Signore per la sua gonorrea.
[16]L'uomo che avrà avuto un'emissione seminale, si laverà
tutto il corpo nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. [17]Ogni
veste o pelle, su cui vi sarà un'emissione seminale, dovrà essere
lavata nell'acqua e sarà immonda fino alla sera.
[18]La donna e l'uomo che abbiano avuto un rapporto con
emissione seminale si laveranno nell'acqua e saranno immondi fino alla
sera.
B. della donna
[19]Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso
nel suo corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la
toccherà sarà immondo fino alla sera. [20]Ogni giaciglio sul
quale si sarà messa a dormire durante la sua immondezza sarà immondo;
ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà immondo. [21]Chiunque
toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua
e sarà immondo fino alla sera. [22]Chi toccherà qualunque
mobile sul quale essa si sarà seduta, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi
nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. [23]Se l'uomo si trova
sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale contatto sarà
immondo fino alla sera. [24]Se un uomo ha rapporto intimo con
essa, l'immondezza di lei lo contamina: egli sarà immondo per sette
giorni e ogni giaciglio sul quale si coricherà sarà immondo.
[25]La donna che ha un flusso di sangue per molti giorni,
fuori del tempo delle regole, o che lo abbia più del normale sarà
immonda per tutto il tempo del flusso, secondo le norme dell'immondezza
mestruale. [26]Ogni giaciglio sul quale si coricherà durante
tutto il tempo del flusso sarà per lei come il giaciglio sul quale si
corica quando ha le regole; ogni mobile sul quale siederà sarà
immondo, come lo è quando essa ha le regole. [27]Chiunque
toccherà quelle cose sarà immondo; dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi
nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. [28]Quando essa sia
guarita dal flusso, conterà sette giorni e poi sarà monda. [29]L'ottavo
giorno prenderà due tortore o due colombi e li porterà al sacerdote
all'ingresso della tenda del convegno. [30]Il sacerdote ne offrirà
uno come sacrificio espiatorio e l'altro come olocausto e farà per lei
il rito espiatorio, davanti al Signore, per il flusso che la rendeva
immonda.
Conclusione
[31]Avvertite gli Israeliti di ciò che potrebbe renderli
immondi, perché non muoiano per la loro immondezza, quando
contaminassero la mia Dimora che è in mezzo a loro.
[32]Questa è la legge per colui che ha la gonorrea o
un'emissione seminale che lo rende immondo [33]e la legge per
colei che è indisposta a causa delle regole, cioè per l'uomo o per la
donna che abbia il flusso e per l'uomo che abbia rapporti intimi con una
donna in stato d'immondezza».
Levitico - Capitolo 16
Il grande giorno della espiazione
[1]Il Signore parlò a Mosè dopo che i due figli di Aronne
erano morti mentre presentavano un'offerta davanti al Signore. [2]Il
Signore disse a Mosè: «Parla ad Aronne, tuo fratello, e digli di non
entrare in qualunque tempo nel santuario, oltre il velo, davanti al
coperchio che è sull'arca; altrimenti potrebbe morire, quando io
apparirò nella nuvola sul coperchio. [3]Aronne entrerà nel
santuario in questo modo: prenderà un giovenco per il sacrificio
espiatorio e un ariete per l'olocausto. [4]Si metterà la tunica
sacra di lino, indosserà sul corpo i calzoni di lino, si cingerà della
cintura di lino e si metterà in capo il turbante di lino. Sono queste
le vesti sacre che indosserà dopo essersi lavato la persona con
l'acqua. [5]Dalla comunità degli Israeliti prenderà due capri
per un sacrificio espiatorio e un ariete per un olocausto. [6]Aronne
offrirà il proprio giovenco in sacrificio espiatorio e compirà
l'espiazione per sé e per la sua casa. [7]Poi prenderà i due
capri e li farà stare davanti al Signore all'ingresso della tenda del
convegno [8]e getterà le sorti per vedere quale dei due debba
essere del Signore e quale di Azazel. [9]Farà quindi avvicinare
il capro che è toccato in sorte al Signore e l'offrirà in sacrificio
espiatorio; [10]invece il capro che è toccato in sorte ad Azazel
sarà posto vivo davanti al Signore, perché si compia il rito
espiatorio su di lui e sia mandato poi ad Azazel nel deserto.
[11]Aronne offrirà dunque il proprio giovenco in sacrificio
espiatorio per sé e, fatta l'espiazione per sé e per la sua casa,
immolerà il giovenco del sacrificio espiatorio per sé. [12]Poi
prenderà l'incensiere pieno di brace tolta dall'altare davanti al
Signore e due manciate di incenso odoroso polverizzato; porterà ogni
cosa oltre il velo. [13]Metterà l'incenso sul fuoco davanti al
Signore, perché la nube dell'incenso copra il coperchio che è
sull'arca e così non muoia. [14]Poi prenderà un pò di sangue
del giovenco e ne aspergerà con il dito il coperchio dal lato d'oriente
e farà sette volte l'aspersione del sangue con il dito, davanti al
coperchio. [15]Poi immolerà il capro del sacrificio espiatorio,
quello per il popolo, e ne porterà il sangue oltre il velo; farà con
questo sangue quello che ha fatto con il sangue del giovenco: lo
aspergerà sul coperchio e davanti al coperchio.
[16]Così farà l'espiazione sul santuario per l'impurità
degli Israeliti, per le loro trasgressioni e per tutti i loro peccati.
Lo stesso farà per la tenda del convegno che si trova fra di loro, in
mezzo alle loro impurità. [17]Nella tenda del convegno non dovrà
esserci alcuno, da quando egli entrerà nel santuario per farvi il rito
espiatorio, finché egli non sia uscito e non abbia compiuto il rito
espiatorio per sé, per la sua casa e per tutta la comunità d'Israele.
[18]Uscito dunque verso l'altare, che è davanti al Signore,
compirà il rito espiatorio per esso, prendendo il sangue del giovenco e
il sangue del capro e bagnandone intorno i corni dell'altare. [19]Farà
per sette volte l'aspersione del sangue con il dito sopra l'altare; così
lo purificherà e lo santificherà dalle impurità degli Israeliti.
[20]Quando avrà finito l'aspersione per il santuario, per la
tenda del convegno e per l'altare, farà accostare il capro vivo. [21]Aronne
poserà le mani sul capo del capro vivo, confesserà sopra di esso tutte
le iniquità degli Israeliti, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro
peccati e li riverserà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo
incaricato di ciò, lo manderà via nel deserto. [22]Quel capro,
portandosi addosso tutte le loro iniquità in una regione solitaria, sarà
lasciato andare nel deserto.
[23]Poi Aronne entrerà nella tenda del convegno, si toglierà
le vesti di lino che aveva indossate per entrare nel santuario e le
deporrà in quel luogo. [24]Laverà la sua persona nell'acqua in
luogo santo, indosserà le sue vesti e uscirà ad offrire il suo
olocausto e l'olocausto del popolo e a compiere il rito espiatorio per sé
e per il popolo. [25]E farà ardere sull'altare le parti grasse
del sacrificio espiatorio.
[26]Colui che avrà lasciato andare il capro destinato ad
Azazel si laverà le vesti, laverà il suo corpo nell'acqua; dopo,
rientrerà nel campo.
[27]Si porterà fuori del campo il giovenco del sacrificio
espiatorio e il capro del sacrificio, il cui sangue è stato introdotto
nel santuario per compiere il rito espiatorio, se ne bruceranno nel
fuoco la pelle, la carne e gli escrementi. [28]Poi colui che li
avrà bruciati dovrà lavarsi le vesti e bagnarsi il corpo nell'acqua;
dopo, rientrerà nel campo.
[29]Questa sarà per voi una legge perenne: nel settimo mese,
nel decimo giorno del mese, vi umilierete, vi asterrete da qualsiasi
lavoro, sia colui che è nativo del paese, sia il forestiero che
soggiorna in mezzo a voi. [30]Poiché in quel giorno si compirà
il rito espiatorio per voi, al fine di purificarvi; voi sarete
purificati da tutti i vostri peccati, davanti al Signore. [31]Sarà
per voi un sabato di riposo assoluto e voi vi umilierete; è una legge
perenne. [32]Il sacerdote che ha ricevuto l'unzione ed è
rivestito del sacerdozio al posto di suo padre, compirà il rito
espiatorio; si vestirà delle vesti di lino, delle vesti sacre. [33]Farà
l'espiazione per il santuario, per la tenda del convegno e per l'altare;
farà l'espiazione per i sacerdoti e per tutto il popolo della comunità.
[34]Questa sarà per voi legge perenne: una volta all'anno, per
gli Israeliti, si farà l'espiazione di tutti i loro peccati».
E si fece come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Levitico - Capitolo 17
IV. LEGGE DI SANTITA'
Immolazioni e sacrifici
[1]Il Signore disse ancora a Mosè: [2]«Parla ad
Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti e riferisci loro: Questo
il Signore ha ordinato: [3]Qualunque Israelita scanna un bue o un
agnello o una capra entro il campo o fuori del campo [4]e non lo
conduce all'ingresso della tenda del convegno per presentarlo come
offerta al Signore davanti alla Dimora del Signore, sarà considerato
colpevole di delitto di sangue: ha sparso il sangue e questo uomo sarà
eliminato dal suo popolo. [5]Perciò gli Israeliti, invece
d'immolare, come fanno, le loro vittime nei campi, li portino al
Signore, presentandoli al sacerdote all'ingresso della tenda del
convegno, e li offrano al Signore come sacrifici di comunione. [6]Il
sacerdote ne spanderà il sangue sull'altare del Signore, all'ingresso
della tenda del convegno, e brucerà il grasso in profumo soave per il
Signore. [7]Essi non offriranno più i loro sacrifici ai satiri,
ai quali sogliono prostituirsi. Questa sarà per loro una legge perenne,
di generazione in generazione.
[8]Dirai loro ancora: Ogni uomo, Israelita o straniero
dimorante in mezzo a loro che offrirà un olocausto o un sacrificio, [9]senza
portarlo all'ingresso della tenda del convegno per immolarlo al Signore,
quest'uomo sarà eliminato dal suo popolo.
[10]Ogni uomo, Israelita o straniero dimorante in mezzo a
loro, che mangi di qualsiasi specie di sangue, contro di lui, che ha
mangiato il sangue, io volgerò la faccia e lo eliminerò dal suo
popolo. [11]Poiché la vita della carne è nel sangue. Perciò vi
ho concesso di porlo sull'altare in espiazione per le vostre vite; perché
il sangue espia, in quanto è la vita. [12]Perciò ho detto agli
Israeliti: Nessuno tra voi mangerà il sangue, neppure lo straniero che
soggiorna fra voi mangerà sangue. [13]Se uno qualunque degli
Israeliti o degli stranieri che soggiornano fra di loro prende alla
caccia un animale o un uccello che si può mangiare, ne deve spargere il
sangue e coprirlo di terra; [14]perché la vita di ogni essere
vivente è il suo sangue, in quanto sua vita; perciò ho ordinato agli
Israeliti: Non mangerete sangue di alcuna specie di essere vivente,
perché il sangue è la vita d'ogni carne; chiunque ne mangerà sarà
eliminato. [15]Qualunque persona, nativa del paese o straniera,
che mangerà carne di bestia morta naturalmente o sbranata, dovrà
lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immonda fino alla sera;
allora sarà monda. [16]Ma se non si lava le vesti e il corpo,
porterà la pena della sua iniquità».
Levitico - Capitolo 18
Proibizioni sessuali
[1]Il Signore disse ancora a Mosè: [2]«Parla agli
Israeliti e riferisci loro. Io sono il Signore, vostro Dio. [3]Non
farete come si fa nel paese d'Egitto dove avete abitato, né farete come
si fa nel paese di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro
costumi. [4]Metterete in pratica le mie prescrizioni e
osserverete le mie leggi, seguendole. Io sono il Signore, vostro Dio. [5]Osserverete
dunque le mie leggi e le mie prescrizioni, mediante le quali, chiunque
le metterà in pratica, vivrà. Io sono il Signore.
[6]Nessuno si accosterà a una sua consanguinea, per avere
rapporti con lei. Io sono il Signore.
[7]Non recherai oltraggio a tuo padre avendo rapporti con tua
madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità. [8]Non
scoprirai la nudità della tua matrigna; è la nudità di tuo padre. [9]Non
scoprirai la nudità di tua sorella, figlia di tuo padre o figlia di tua
madre, sia nata in casa o fuori. [10]Non scoprirai la nudità
della figlia di tuo figlio o della figlia di tua figlia, perché è la
tua propria nudità. [11]Non scoprirai la nudità della figlia
della tua matrigna, generata nella tua casa: è tua sorella. [12]Non
scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è carne di tuo padre. [13]Non
scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perché è carne di tua
madre. [14]Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre,
cioè non ti accosterai alla sua moglie: è tua zia. [15]Non
scoprirai la nudità di tua nuora: è la moglie di tuo figlio; non
scoprirai la sua nudità. [16]Non scoprirai la nudità di tua
cognata: è la nudità di tuo fratello.
[17]Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia; né
prenderai la figlia di suo figlio, né la figlia di sua figlia per
scoprirne la nudità: sono parenti carnali: è un'infamia. [18]E
quanto alla moglie, non prenderai inoltre la sorella di lei, per farne
una rivale, mentre tua moglie è in vita.
[19]Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità
durante l'immondezza mestruale.
[20]Non peccherai con la moglie del tuo prossimo per
contaminarti con lei.
[21]Non lascerai passare alcuno dei tuoi figli a Moloch e non
profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
[22]Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna:
è abominio. [23]Non ti abbrutirai con alcuna bestia per
contaminarti con essa; la donna non si abbrutirà con una bestia; è una
perversione.
[24]Non vi contaminate con nessuna di tali nefandezze; poiché
con tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto per
scacciare davanti a voi. [25]Il paese ne è stato contaminato;
per questo ho punito la sua iniquità e il paese ha vomitato i suoi
abitanti. [26]Voi dunque osserverete le mie leggi e le mie
prescrizioni e non commetterete nessuna di queste pratiche abominevoli:
né colui che è nativo del paese, né il forestiero in mezzo a voi. [27]Poiché
tutte queste cose abominevoli le ha commesse la gente che vi era prima
di voi e il paese ne è stato contaminato. [28]Badate che,
contaminandolo, il paese non vomiti anche voi, come ha vomitato la gente
che vi abitava prima di voi. [29]Perché quanti commetteranno
qualcuna di queste pratiche abominevoli saranno eliminati dal loro
popolo. [30]Osserverete dunque i miei ordini e non imiterete
nessuno di quei costumi abominevoli che sono stati praticati prima di
voi, né vi contaminerete con essi. Io sono il Signore, il Dio vostro».
Levitico - Capitolo 19
Prescrizioni morali e cultuali
[1]Il Signore disse ancora a Mosè: [2]«Parla a tutta
la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il
Signore, Dio vostro, sono santo.
[3]Ognuno rispetti sua madre e suo padre e osservi i miei
sabati. Io sono il Signore, vostro Dio.
[4]Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di
metallo fuso. Io sono il Signore, vostro Dio.
[5]Quando offrirete al Signore una vittima in sacrificio di
comunione, offritela in modo da essergli graditi. [6]La si mangerà
il giorno stesso che l'avrete immolata o il giorno dopo; ciò che
avanzerà fino al terzo giorno, lo brucerete nel fuoco. [7]Se
invece si mangiasse il terzo giorno, sarebbe cosa abominevole; il
sacrificio non sarebbe gradito. [8]Chiunque ne mangiasse,
porterebbe la pena della sua iniquità, perché profanerebbe ciò che è
sacro al Signore; quel tale sarebbe eliminato dal suo popolo.
[9]Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete
fino ai margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da spigolare
della messe; [10]quanto alla tua vigna, non coglierai i racimoli
e non raccoglierai gli acini caduti; li lascerai per il povero e per il
forestiero. Io sono il Signore, vostro Dio.
[11]Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a
danno degli altri.
[12]Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché
profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
[13]Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò
che è suo; il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte
presso di te fino al mattino dopo.
[14]Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti
al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
[15]Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai
con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma
giudicherai il tuo prossimo con giustizia. [16]Non andrai in giro
a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo
prossimo. Io sono il Signore.
[17]Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello;
rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d'un
peccato per lui. [18]Non ti vendicherai e non serberai rancore
contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso.
Io sono il Signore.
[19]Osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di specie
differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né
porterai veste tessuta di due diverse materie.
[20]Se un uomo ha rapporti con donna che sia una schiava
sposata ad altro uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno tutti e
due puniti; ma non messi a morte, perché essa non è libera.
[21]L'uomo condurrà al Signore, all'ingresso della tenda del
convegno, in sacrificio di riparazione, un ariete; [22]con questo
ariete il sacerdote farà per lui il rito espiatorio davanti al Signore
per il peccato da lui commesso; il peccato commesso gli sarà perdonato.
[23]Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni
sorta d'alberi da frutto, ne considererete i frutti come non circoncisi;
per tre anni saranno per voi come non circoncisi; non se ne dovrà
mangiare. [24]Ma nel quarto anno tutti i loro frutti saranno
consacrati al Signore, come dono festivo. [25]Nel quinto anno
mangerete il frutto di quegli alberi; così essi continueranno a
fruttare per voi. Io sono il Signore, vostro Dio.
[26]Non mangerete carne con il sangue.
Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia.
[27]Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né
deturperai ai lati la tua barba. [28]Non vi farete incisioni sul
corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il
Signore.
[29]Non profanare tua figlia, prostituendola, perché il paese
non si dia alla prostituzione e non si riempia di infamie.
[30]Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio
santuario. Io sono il Signore.
[31]Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li
consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore,
vostro Dio.
[32]Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la
persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore.
[33]Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro
paese, non gli farete torto. [34]Il forestiero dimorante fra di
voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi; tu l'amerai come tu
stesso perché anche voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto. Io
sono il Signore, vostro Dio.
[35]Non commetterete ingiustizie nei giudizi, nelle misure di
lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità. [36]Avrete
bilance giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io
sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto.
[37]Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie
prescrizioni e le metterete in pratica. Io sono il Signore».
Levitico - Capitolo 20
Castighi
A. Colpe cultuali
[1]Il Signore disse ancora a Mosè: [2]«Dirai agli
Israeliti: Chiunque tra gli Israeliti o tra i forestieri che soggiornano
in Israele darà qualcuno dei suoi figli a Moloch, dovrà essere messo a
morte; il popolo del paese lo lapiderà. [3]Anch'io volgerò la
faccia contro quell'uomo e lo eliminerò dal suo popolo, perché ha dato
qualcuno dei suoi figli a Moloch con l'intenzione di contaminare il mio
santuario e profanare il mio santo nome. [4]Se il popolo del
paese chiude gli occhi quando quell'uomo dà qualcuno dei suoi figli a
Moloch e non lo mette a morte, [5]io volgerò la faccia contro
quell'uomo e contro la sua famiglia ed eliminerò dal suo popolo lui con
quanti si danno all'idolatria come lui, abbassandosi a venerare Moloch.
[6]Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per
darsi alle superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro
quella persona e la eliminerò dal suo popolo. [7]Santificatevi
dunque e siate santi, perché io sono il Signore, vostro Dio.
B. Colpe contro la famiglia
[8]Osservate le mie leggi e mettetele in pratica. Io sono il
Signore che vi vuole fare santi.
[9]Chiunque maltratta suo padre o sua madre dovrà essere
messo a morte; ha maltrattato suo padre o sua madre: il suo sangue
ricadrà su di lui.
[10]Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo,
l'adultero e l'adùltera dovranno esser messi a morte.
[11]Se uno ha rapporti con la matrigna, egli scopre la nudità
del padre; tutti e due dovranno essere messi a morte; il loro sangue
ricadrà su di essi.
[12]Se uno ha rapporti con la nuora, tutti e due dovranno
essere messi a morte; hanno commesso un abominio; il loro sangue ricadrà
su di essi.
[13]Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e
due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro
sangue ricadrà su di loro.
[14]Se uno prende in moglie la figlia e la madre, è un
delitto; si bruceranno con il fuoco lui ed esse, perché non ci sia fra
di voi tale delitto.
[15]L'uomo che si abbrutisce con una bestia dovrà essere
messo a morte; dovrete uccidere anche la bestia. [16]Se una donna
si accosta a una bestia per lordarsi con essa, ucciderai la donna e la
bestia; tutte e due dovranno essere messe a morte; il loro sangue ricadrà
su di loro.
[17]Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o
figlia di sua madre, e vede la nudità di lei ed essa vede la nudità di
lui, è un'infamia; tutti e due saranno eliminati alla presenza dei
figli del loro popolo; quel tale ha scoperto la nudità della propria
sorella; dovrà portare la pena della sua iniquità.
[18]Se uno ha un rapporto con una donna durante le sue regole
e ne scopre la nudità, quel tale ha scoperto la sorgente di lei ed essa
ha scoperto la sorgente del proprio sangue; perciò tutti e due saranno
eliminati dal loro popolo.
[19]Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o
della sorella di tuo padre; chi lo fa scopre la sua stessa carne; tutti
e due porteranno la pena della loro iniquità.
[20]Se uno ha rapporti con la moglie di suo zio, scopre la
nudità di suo zio; tutti e due porteranno la pena del loro peccato;
dovranno morire senza figli.
[21]Se uno prende la moglie del fratello, è una impurità,
egli ha scoperto la nudità del fratello; non avranno figli.
Esortazione finale
[22]Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie
prescrizioni e le metterete in pratica, perché il paese dove io vi
conduco ad abitare non vi rigetti. [23]Non seguirete le usanze
delle nazioni che io sto per scacciare dinanzi a voi; esse hanno fatto
tutte quelle cose, perciò le ho in abominio [24]e vi ho detto:
Voi possiederete il loro paese; ve lo darò in proprietà; è un paese
dove scorre il latte e il miele. Io il Signore vostro Dio vi ho separati
dagli altri popoli.
[25]Farete dunque distinzione tra animali mondi e immondi, fra
uccelli immondi e mondi e non vi renderete abominevoli, mangiando
animali, uccelli o esseri che strisciano sulla terra e che io vi ho
fatto distinguere come immondi. [26]Sarete santi per me, poiché
io, il Signore, sono santo e vi ho separati dagli altri popoli, perché
siate miei.
[27]Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la
negromanzia o la divinazione, dovranno essere messi a morte; saranno
lapidati e il loro sangue ricadrà su di essi».
Levitico - Capitolo 21
Santità del sacerdozio
A. I sacerdoti
[1]Il Signore disse a Mosè: «Parla ai sacerdoti, figli di
Aronne, e riferisci loro: Un sacerdote non dovrà rendersi immondo per
il contatto con un morto della sua parentela, [2]se non per un
suo parente stretto, cioè per sua madre, suo padre, suo figlio, sua
figlia, suo fratello [3]e sua sorella ancora vergine, che viva
con lui e non sia ancora maritata; per questa può esporsi alla
immondezza. [4]Signore tra i suoi parenti, non si dovrà
contaminare, profanando se stesso.
[5]I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, né si
raderanno ai lati la barba né si faranno incisioni nella carne. [6]Saranno
santi per il loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, perché
offrono al Signore sacrifici consumati dal fuoco, pane del loro Dio;
perciò saranno santi.
[7]Non prenderanno in moglie una prostituta o gia disonorata;
né una donna ripudiata dal marito, perché sono santi per il loro Dio. [8]Tu
considererai dunque il sacerdote come santo, perché egli offre il pane
del tuo Dio: sarà per te santo, perché io, il Signore, che vi
santifico, sono santo.
[9]Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi,
disonora suo padre; sarà arsa con il fuoco.
B. Il sommo sacerdote
[10]Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi fratelli,
sul capo del quale è stato sparso l'olio dell'unzione e ha ricevuto
l'investitura, indossando le vesti sacre, non dovrà scarmigliarsi i
capelli né stracciarsi le vesti. [11]Non si avvicinerà ad alcun
cadavere; non si renderà immondo neppure per suo padre e per sua madre.
[12]Non uscirà dal santuario e non profanerà il santuario del
suo Dio, perché la consacrazione è su di lui mediante l'olio
dell'unzione del suo Dio. Io sono il Signore.
[13]Sposerà una vergine. [14]Non potrà sposare né
una vedova, né una divorziata, né una disonorata, né una prostituta;
ma prenderà in moglie una vergine della sua gente. [15]Così non
disonorerà la sua discendenza in mezzo al suo popolo; poiché io sono
il Signore che lo santifico».
C. Impedimenti al sacerdozio
[16]Il Signore disse ancora a Mosè: [17]«Parla ad
Aronne e digli: Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe,
che abbia qualche deformità, potrà accostarsi ad offrire il pane del
suo Dio; [18]perché nessun uomo che abbia qualche deformità
potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi abbia il viso
deforme per difetto o per eccesso, [19]né chi abbia una frattura
al piede o alla mano, [20]né un gobbo, né un nano, né chi
abbia una macchia nell'occhio o la scabbia o piaghe purulente o sia
eunuco. [21]Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aronne, con
qualche deformità, si accosterà ad offrire i sacrifici consumati dal
fuoco in onore del Signore. Ha un difetto: non si accosti quindi per
offrire il pane del suo Dio. [22]Potrà mangiare il pane del suo
Dio, le cose sacrosante e le cose sante; [23]ma non potrà
avvicinarsi al velo, né accostarsi all'altare, perché ha una deformità.
Non dovrà profanare i miei luoghi santi, perché io sono il Signore che
li santifico».
[24]Così parlò ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli
Israeliti.
Levitico - Capitolo 22
Santità nella partecipazione ai cibi sacri
A. I sacerdoti
[1]Il Signore disse ancora a Mosè: [2]«Ordina ad
Aronne e ai suoi figli che si astengano dalle cose sante a me consacrate
dagli Israeliti e non profanino il mio santo nome. Io sono il Signore.
[3]Ordina loro: Qualunque uomo della vostra discendenza che
nelle generazioni future si accosterà, in stato d'immondezza, alle cose
sante consacrate dagli Israeliti al Signore, sarà eliminato davanti a
me. Io sono il Signore.
[4]Nessun uomo della stirpe di Aronne, affetto da lebbra o da
gonorrea, potrà mangiare le cose sante, finché non sia mondo. Così
sarà di chi abbia toccato qualunque persona immonda per contatto con un
cadavere o abbia avuto una emissione seminale [5]o di chi abbia
toccato qualsiasi rettile da cui abbia contratto immondezza oppure un
uomo che gli abbia comunicato un'immondezza di qualunque specie. [6]La
persona che abbia avuto tali contatti sarà immonda fino alla sera e non
mangerà le cose sante prima di essersi lavato il corpo nell'acqua; [7]dopo
il tramonto del sole sarà monda e allora potrà mangiare le cose sante,
perché esse sono il suo vitto. [8]Il sacerdote non mangerà
carne di bestia morta naturalmente o sbranata, per non rendersi immondo.
Io sono il Signore. [9]Osserveranno dunque ciò che ho comandato,
altrimenti porteranno la pena del loro peccato e moriranno per aver
profanato le cose sante. Io sono il Signore che li santifico.
B. I laici
[10]Nessun estraneo mangerà le cose sante: né l'ospite di un
sacerdote o il salariato potrà mangiare le cose sante. [11]Ma
una persona, che il sacerdote avrà comprata con il denaro, ne potrà
mangiare: così anche quelli che gli sono nati in casa: questi potranno
mangiare il suo pane. [12]La figlia di un sacerdote, sposata con
un estraneo, non potrà mangiare le cose sante offerte mediante il rito
dell'elevazione. [13]Se invece la figlia del sacerdote è rimasta
vedova o è stata ripudiata e non ha figli, se torna a stare da suo
padre come quando era giovane, potrà mangiare il pane del padre; mentre
nessun estraneo al sacerdozio potrà mangiarne.
[14]Se uno mangia per errore una cosa santa, darà al
sacerdote il valore della cosa santa, aggiungendovi un quinto. [15]I
sacerdoti non profaneranno dunque le cose sante degli Israeliti, che
essi offrono al Signore con la rituale elevazione, [16]e non
faranno portare loro la pena del peccato di cui si renderebbero
colpevoli, mangiando le loro cose sante; poiché io sono il Signore che
le santifico».
C. Gli animali sacrificati
[17]Il Signore disse a Mosè: [18]«Parla ad Aronne, ai
suoi figli, a tutti gli Israeliti e ordina loro: Chiunque della casa
d'Israele o dei forestieri dimoranti in Israele presenta in olocausto al
Signore un'offerta per qualsiasi voto o dono volontario, [19]per
essere gradito, dovrà offrire un maschio, senza difetto, di buoi, di
pecore o di capre. [20]Non offrirete nulla con qualche difetto,
perché non sarebbe gradito. [21]Se uno offre al Signore, in
sacrificio di comunione, un bovino o un ovino, sia per sciogliere un
voto, sia come offerta volontaria, la vittima, perché sia gradita, dovrà
essere perfetta: senza difetti. [22]Non offrirete al Signore
nessuna vittima cieca o storpia o mutilata o con ulceri o con la scabbia
o con piaghe purulente; non ne farete sull'altare un sacrificio
consumato dal fuoco in onore del Signore. [23]Come offerta
volontaria potrai presentare un bue o una pecora che abbia un membro
troppo lungo o troppo corto; ma come offerta per qualche voto non
sarebbe gradita. [24]Non offrirete al Signore un animale con i
testicoli ammaccati o schiacciati o strappati o tagliati. Tali cose non
farete nel vostro paese, [25]né accetterete dallo straniero
alcuna di queste vittime per offrirla come pane in onore del vostro Dio;
essendo mutilate, difettose, non sarebbero gradite per il vostro bene».
[26]Il Signore aggiunse a Mosè: [27]«Quando nascerà
un vitello o un agnello o un capretto, starà sette giorni sotto la
madre; dall'ottavo giorno in poi, sarà gradito come vittima da
consumare con il fuoco per il Signore. [28]Non scannerete vacca o
pecora lo stesso giorno con il suo piccolo. [29]Quando offrirete
al Signore un sacrificio di ringraziamento, offritelo in modo che sia
gradito. [30]La vittima sarà mangiata il giorno stesso; non ne
lascerete nulla fino al mattino. Io sono il Signore.
D. Esortazione finale
[31]Osserverete dunque i miei comandi e li metterete in
pratica. Io sono il Signore.
[32]Non profanerete il mio santo nome, perché io mi manifesti
santo in mezzo agli Israeliti. Io sono il Signore che vi santifico, [33]che
vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto per essere vostro Dio. Io sono il
Signore».
Levitico - Capitolo 23
Il rituale delle feste dell'anno
[1]Il Signore disse ancora a Mosè: [2]«Parla agli
Israeliti e riferisci loro: Ecco le solennità del Signore, che voi
proclamerete come sante convocazioni. Queste sono le mie solennità.
A. Il sabato
[3]Durante sei giorni si attenderà al lavoro; ma il settimo
giorno è sabato, giorno di assoluto riposo e di santa convocazione. Non
farete in esso lavoro alcuno; è un riposo in onore del Signore in tutti
i luoghi dove abiterete.
[4]Queste sono le solennità del Signore, le sante
convocazioni che proclamerete nei tempi stabiliti.
B. La pasqua e gli azzimi
[5]Il primo mese, al decimoquarto giorno, al tramonto del sole
sarà la pasqua del Signore; [6]il quindici dello stesso mese sarà
la festa degli azzimi in onore del Signore; per sette giorni mangerete
pane senza lievito. [7]Il primo giorno sarà per voi santa
convocazione; non farete in esso alcun lavoro servile; [8]per
sette giorni offrirete al Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il
settimo giorno vi sarà la santa convocazione: non farete alcun lavoro
servile».
C. Il primo covone
[9]Il Signore aggiunse a Mosè: [10]«Parla agli
Israeliti e ordina loro: Quando sarete entrati nel paese che io vi dò e
ne mieterete la messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia
del vostro raccolto; [11]il sacerdote agiterà con gesto rituale
il covone davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; il
sacerdote l'agiterà il giorno dopo il sabato. [12]Quando farete
il rito di agitazione del covone, offrirete un agnello di un anno, senza
difetto, in olocausto al Signore. [13]L'oblazione che
l'accompagna sarà di due decimi di efa di fior di farina intrisa
nell'olio, come sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave in onore
del Signore; la libazione sarà di un quarto di hin di vino. [14]Non
mangerete pane, né grano abbrustolito, né spighe fresche, prima di
quel giorno, prima di aver portato l'offerta al vostro Dio. E' una legge
perenne di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete.
D. La festa delle settimane
[15]Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno che avrete
portato il covone da offrire con il rito di agitazione, conterete sette
settimane complete. [16]Conterete cinquanta giorni fino
all'indomani del settimo sabato e offrirete al Signore una nuova
oblazione. [17]Porterete dai luoghi dove abiterete due pani per
offerta con rito di agitazione, i quali saranno di due decimi di efa
di fior di farina e li farete cuocere lievitati; sono le primizie in
onore del Signore. [18]Oltre quei pani offrirete sette agnelli
dell'anno, senza difetto, un torello e due arieti: saranno un olocausto
per il Signore insieme con la loro oblazione e le loro libazioni; sarà
un sacrificio di soave profumo, consumato dal fuoco in onore del
Signore. [19]Offrirete un capro come sacrificio espiatorio e due
agnelli dell'anno come sacrificio di comunione. [20]Il sacerdote
agiterà ritualmente gli agnelli insieme con il pane delle primizie come
offerta da agitare davanti al Signore; tanto i pani, quanto i due
agnelli consacrati al Signore saranno riservati al sacerdote. [21]In
quel medesimo giorno dovrete indire una festa e avrete la santa
convocazione. Non farete alcun lavoro servile. E' una legge perenne, di
generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. [22]Quando
mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino al margine del
campo e non raccoglierai ciò che resta da spigolare del tuo raccolto;
lo lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, il
vostro Dio».
E. Il primo giorno del settimo mese
[23]Il Signore disse a Mosè: [24]«Parla agli
Israeliti e ordina loro: Nel settimo mese, il primo giorno del mese sarà
per voi riposo assoluto, una proclamazione fatta a suon di tromba, una
santa convocazione. [25]Non farete alcun lavoro servile e
offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore».
F. Il giorno delle espiazioni
[26]Il Signore disse ancora a Mosè: [27]«Il decimo
giorno di questo settimo mese sarà il giorno dell'espiazione; terrete
una santa convocazione, vi mortificherete e offrirete sacrifici
consumati dal fuoco in onore del Signore. [28]In quel giorno non
farete alcun lavoro; poiché è il giorno dell'espiazione, per espiare
per voi davanti al Signore, vostro Dio. [29]Ogni persona che non
si mortificherà in quel giorno, sarà eliminata dal suo popolo. [30]Ogni
persona che farà in quel giorno un qualunque lavoro, io la eliminerò
dal suo popolo. [31]Non farete alcun lavoro. E' una legge perenne
di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. [32]Sarà
per voi un sabato di assoluto riposo e dovrete mortificarvi: il nono
giorno del mese, dalla sera alla sera dopo, celebrerete il vostro sabato».
G. La festa delle capanne
[33]Il Signore aggiunse a Mosè: [34]«Parla agli
Israeliti e riferisci loro: Il quindici di questo settimo mese sarà la
festa delle capanne per sette giorni, in onore del Signore. [35]Il
primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcun lavoro
servile. [36]Per sette giorni offrirete vittime consumate dal
fuoco in onore del Signore. L'ottavo giorno terrete la santa
convocazione e offrirete al Signore sacrifici consumati con il fuoco. E'
giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile.
Conclusione
[37]Queste sono le solennità del Signore nelle quali
proclamerete sante convocazioni, perché si offrano al Signore sacrifici
consumati dal fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libazioni, ogni
cosa nel giorno stabilito, oltre i sabati del Signore, [38]oltre
i vostri doni, oltre tutti i vostri voti e tutte le offerte volontarie
che presenterete al Signore.
Ripresa sulla festa delle capanne
[39]Ora il quindici del settimo mese, quando avrete raccolto i
frutti della terra, celebrerete una festa al Signore per sette giorni;
il primo giorno sarà di assoluto riposo e così l'ottavo giorno. [40]Il
primo giorno prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma,
rami con dense foglie e salici di torrente e gioirete davanti al Signore
vostro Dio per sette giorni. [41]Celebrerete questa festa in
onore del Signore, per sette giorni, ogni anno. E' una legge perenne di
generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese. [42]Dimorerete
in capanne per sette giorni; tutti i cittadini d'Israele dimoreranno in
capanne, [43]perché i vostri discendenti sappiano che io ho
fatto dimorare in capanne gli Israeliti, quando li ho condotti fuori dal
paese d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio».
[44]E Mosè diede così agli Israeliti le istruzioni relative
alle solennità del Signore.
Levitico - Capitolo 24
Prescrizioni rituali complementari
A. La lampada perenne
[1]Il Signore disse ancora a Mosè: [2]«Ordina agli
Israeliti che ti portino olio puro di olive schiacciate per il
candelabro, per tenere le lampade sempre accese. [3]Aronne lo
preparerà nella tenda del convegno, fuori del velo che sta davanti alla
testimonianza, perché le lampade ardano sempre, da sera a mattina,
davanti al Signore. E' una legge perenne, di generazione in generazione.
[4]Egli le disporrà sul candelabro d'oro puro, perché ardano
sempre davanti al Signore.
B. Focacce sulla tavola d'oro
[5]Prenderai anche fior di farina e ne farai cuocere dodici
focacce; ogni focaccia sarà di due decimi di efa. [6]Le
disporrai su due pile, sei per pila, sulla tavola d'oro puro davanti al
Signore. [7]Porrai incenso puro sopra ogni pila e sarà sul pane
come memoriale, come sacrificio espiatorio consumato dal fuoco in onore
del Signore. [8]Ogni giorno di sabato si disporranno i pani
davanti al Signore sempre; saranno forniti dagli Israeliti; è alleanza.
[9]I pani saranno riservati ad Aronne e ai suoi figli: essi li
mangeranno in luogo santo; perché saranno per loro cosa santissima tra
i sacrifici in onore del Signore. E' una legge perenne».
Bestemmiatore e legge del taglione
[10]Ora il figlio di una donna israelita e di un egiziano uscì
in mezzo agli Israeliti; nell'accampamento, fra questo figlio della
donna israelita e un israelita, scoppiò una lite. [11]Il figlio
della Israelita bestemmiò il nome del Signore, imprecando; perciò fu
condotto da Mosè. La madre di quel tale si chiamava Selòmit, figlia di
Dibri, della tribù di Dan. [12]Lo misero sotto sorveglianza,
finché fosse deciso che cosa fare per ordine del Signore. [13]Il
Signore parlò a Mosè: [14]«Conduci quel bestemmiatore fuori
dell'accampamento; quanti lo hanno udito posino le mani sul suo capo e
tutta la comunità lo lapiderà. [15]Parla agli Israeliti e dì
loro:
Chiunque maledirà il suo Dio, porterà la pena del suo peccato. [16]Chi
bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la
comunità lo dovrà lapidare. Straniero o nativo del paese, se ha
bestemmiato il nome del Signore, sarà messo a morte.
[17]Chi percuote a morte un uomo dovrà essere messo a morte.
[18]Chi percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita
per vita.
[19]Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui
come egli ha fatto all'altro: [20]frattura per frattura, occhio
per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha
fatta all'altro.
[21]Chi uccide un capo di bestiame lo pagherà; ma chi uccide
un uomo sarà messo a morte.
[22]Ci sarà per voi una sola legge per il forestiero e per il
cittadino del paese; poiché io sono il Signore vostro Dio».
[23]Mosè ne riferì agli Israeliti ed essi condussero quel
bestemmiatore fuori dell'accampamento e lo lapidarono. Così gli
Israeliti eseguirono quello che il Signore aveva ordinato a Mosè.
Levitico - Capitolo 25
Gli anni santi
A. L'anno sabbatico
[1]Il Signore disse ancora a Mosè sul monte Sinai: [2]«Parla
agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese che io vi dò,
la terra dovrà avere il suo sabato consacrato al Signore. [3]Per
sei anni seminerai il tuo campo e poterai la tua vigna e ne raccoglierai
i frutti; [4]ma il settimo anno sarà come sabato, un riposo
assoluto per la terra, un sabato in onore del Signore; non seminerai il
tuo campo e non poterai la tua vigna. [5]Non mieterai quello che
nascerà spontaneamente dal seme caduto nella tua mietitura precedente e
non vendemmierai l'uva della vigna che non avrai potata; sarà un anno
di completo riposo per la terra. [6]Ciò che la terra produrrà
durante il suo riposo servirà di nutrimento a te, al tuo schiavo, alla
tua schiava, al tuo bracciante e al forestiero che è presso di te; [7]anche
al tuo bestiame e agli animali che sono nel tuo paese servirà di
nutrimento quanto essa produrrà.
B. L'anno del giubileo
[8]Conterai anche sette settimane di anni, cioè sette volte
sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di
quarantanove anni. [9]Al decimo giorno del settimo mese, farai
squillare la tromba dell'acclamazione; nel giorno dell'espiazione farete
squillare la tromba per tutto il paese. [10]Dichiarerete santo il
cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i
suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella
sua proprietà e nella sua famiglia. [11]Il cinquantesimo anno
sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di
quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne
non potate. [12]Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro;
potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. [13]In
quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo. [14]Quando
vendete qualche cosa al vostro prossimo o quando acquistate qualche cosa
dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. [15]Regolerai
l'acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni
trascorsi dopo l'ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni
di rendita. [16]Quanti più anni resteranno, tanto più
aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più
ribasserai il prezzo; perché egli ti vende la somma dei raccolti. [17]Nessuno
di voi danneggi il fratello, ma temete il vostro Dio, poiché io sono il
Signore vostro Dio.
Garanzia divina per l'anno sabbatico
[18]Metterete in pratica le mie leggi e osserverete le mie
prescrizioni, le adempirete e abiterete il paese tranquilli. [19]La
terra produrrà frutti, voi ne mangerete a sazietà e vi abiterete
tranquilli. [20]Se dite: Che mangeremo il settimo anno, se non
semineremo e non raccoglieremo i nostri prodotti?, [21]io disporrò
in vostro favore un raccolto abbondante per il sesto anno ed esso vi darà
frutti per tre anni. [22]L'ottavo anno seminerete e consumerete
il vecchio raccolto fino al nono anno; mangerete il raccolto vecchio
finché venga il nuovo.
Riscatto delle proprietà
[23]Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la
terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini. [24]Perciò,
in tutto il paese che avrete in possesso, concederete il diritto di
riscatto per quanto riguarda il suolo. [25]Se il tuo fratello,
divenuto povero, vende una parte della sua proprietà, colui che ha il
diritto di riscatto, cioè il suo parente più stretto, verrà e
riscatterà ciò che il fratello ha venduto. [26]Se uno non ha
chi possa fare il riscatto, ma giunge a procurarsi da sé la somma
necessaria al riscatto, [27]conterà le annate passate dopo la
vendita, restituirà al compratore il valore degli anni che ancora
rimangono e rientrerà così in possesso del suo patrimonio. [28]Ma
se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha
venduto rimarrà in mano al compratore fino all'anno del giubileo; al
giubileo il compratore uscirà e l'altro rientrerà in possesso del suo
patrimonio.
[29]Se uno vende una casa abitabile in una città recinta di
mura, ha diritto al riscatto fino allo scadere dell'anno dalla vendita;
il suo diritto di riscatto durerà un anno intero. [30]Ma se
quella casa, posta in una città recinta di mura, non è riscattata
prima dello scadere di un intero anno, rimarrà sempre proprietà del
compratore e dei suoi discendenti; il compratore non sarà tenuto a
uscire al giubileo. [31]Però le case dei villaggi non attorniati
da mura vanno considerate come parte dei fondi campestri; potranno
essere riscattate e al giubileo il compratore dovrà uscire.
[32]Quanto alle città dei leviti e alle case che essi vi
possederanno, i leviti avranno il diritto perenne di riscatto. [33]Se
chi riscatta è un levita, in occasione del giubileo il compratore uscirà
dalla casa comprata nella città levitica, perché le case delle città
levitiche sono loro proprietà, in mezzo agli Israeliti. [34]Neppure
campi situati nei dintorni delle città levitiche si potranno vendere,
perché sono loro proprietà perenne.
Riscatto delle persone
[35]Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria ed
è privo di mezzi, aiutalo, come un forestiero e inquilino, perché
possa vivere presso di te. [36]Non prendere da lui interessi, né
utili; ma temi il tuo Dio e fà vivere il tuo fratello presso di te. [37]Non
gli presterai il denaro a interesse, né gli darai il vitto a usura. [38]Io
sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto,
per darvi il paese di Canaan, per essere il vostro Dio.
[39]Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria e
si vende a te, non farlo lavorare come schiavo; [40]sia presso di
te come un bracciante, come un inquilino. Ti servirà fino all'anno del
giubileo; [41]allora se ne andrà da te insieme con i suoi figli,
tornerà nella sua famiglia e rientrerà nella proprietà dei suoi
padri. [42]Poiché essi sono miei servi, che io ho fatto uscire
dal paese d'Egitto; non debbono essere venduti come si vendono gli
schiavi. [43]Non lo tratterai con asprezza, ma temerai il tuo
Dio. [44]Quanto allo schiavo e alla schiava, che avrai in
proprietà, potrete prenderli dalle nazioni che vi circondano; da queste
potrete comprare lo schiavo e la schiava. [45]Potrete anche
comprarne tra i figli degli stranieri, stabiliti presso di voi e tra le
loro famiglie che sono presso di voi, tra i loro figli nati nel vostro
paese; saranno vostra proprietà. [46]Li potrete lasciare in
eredità ai vostri figli dopo di voi, come loro proprietà; vi potrete
servire sempre di loro come di schiavi; ma quanto ai vostri fratelli,
gli Israeliti, ognuno nei riguardi dell'altro, non lo tratterai con
asprezza.
[47]Se un forestiero stabilito presso di te diventa ricco e il
tuo fratello si grava di debiti con lui e si vende al forestiero
stabilito presso di te o a qualcuno della sua famiglia, [48]dopo
che si è venduto, ha il diritto di riscatto; lo potrà riscattare uno
dei suoi fratelli [49]o suo zio o il figlio di suo zio; lo potrà
riscattare uno dei parenti dello stesso suo sangue o, se ha i mezzi di
farlo, potrà riscattarsi da sé. [50]Farà il calcolo con il suo
compratore, dall'anno che gli si è venduto all'anno del giubileo; il
prezzo da pagare sarà in proporzione del numero degli anni, valutando
le sue giornate come quelle di un bracciante. [51]Se vi sono
ancora molti anni per arrivare al giubileo, pagherà il riscatto in
ragione di questi anni e in proporzione del prezzo per il quale fu
comprato; [52]se rimangono pochi anni per arrivare al giubileo,
farà il calcolo con il suo compratore e pagherà il prezzo del suo
riscatto in ragione di quegli anni. [53]Resterà presso di lui
come un bracciante preso a servizio anno per anno; il padrone non dovrà
trattarlo con asprezza sotto i suoi occhi. [54]Se non è
riscattato in alcuno di quei modi, se ne andrà libero l'anno del
giubileo: lui con i suoi figli. [55]Poiché gli Israeliti sono
miei servi; miei servi, che ho fatto uscire dal paese d'Egitto. Io sono
il Signore vostro Dio».
Levitico - Capitolo 26
Riassunto.
Conclusione
[1]«Non vi farete idoli, né vi erigerete immagini scolpite o
stele, né permetterete che nel vostro paese vi sia pietra ornata di
figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché io sono il Signore
vostro Dio. [2]Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al
mio santuario. Io sono il Signore.
Benedizioni
[3]Se seguirete le mie leggi, se osserverete i miei comandi e
li metterete in pratica, [4]io vi darò le piogge alla loro
stagione, la terra darà prodotti e gli alberi della campagna daranno
frutti. [5]La trebbiatura durerà per voi fino alla vendemmia e
la vendemmia durerà fino alla semina; avrete cibo a sazietà e
abiterete tranquilli il vostro paese.
[6]Io stabilirò la pace nel paese; nessuno vi incuterà
terrore; vi coricherete e farò sparire dal paese le bestie nocive e la
spada non passerà per il vostro paese. [7]Voi inseguirete i
vostri nemici ed essi cadranno dinanzi a voi colpiti di spada. [8]Cinque
di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila e i
vostri nemici cadranno dinanzi a voi colpiti di spada.
[9]Io mi volgerò a voi, vi renderò fecondi e vi moltiplicherò
e confermerò la mia alleanza con voi.
[10]Voi mangerete del vecchio raccolto, serbato a lungo, e
dovrete metter via il raccolto vecchio per far posto al nuovo.
[11]Stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e io non vi
respingerò. [12]Camminerò in mezzo a voi, sarò vostro Dio e
voi sarete il mio popolo. [13]Io sono il Signore vostro Dio, che
vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto; ho spezzato il vostro giogo e vi
ho fatto camminare a testa alta.
Maledizioni
[14]Ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica
tutti questi comandi, [15]se disprezzerete le mie leggi e
rigetterete le mie prescrizioni, non mettendo in pratica tutti i miei
comandi e infrangendo la mia alleanza, [16]ecco che cosa farò a
voi a mia volta: manderò contro di voi il terrore, la consunzione e la
febbre, che vi faranno languire gli occhi e vi consumeranno la vita.
Seminerete invano il vostro seme: se lo mangeranno i vostri nemici. [17]Volgerò
la faccia contro di voi e voi sarete sconfitti dai nemici; quelli che vi
odiano vi opprimeranno e vi darete alla fuga, senza che alcuno vi
insegua.
[18]Se nemmeno dopo questo mi ascolterete, io vi castigherò
sette volte di più per i vostri peccati. [19]Spezzerò la vostra
forza superba, renderò il vostro cielo come ferro e la vostra terra
come rame. [20]Le vostre energie si consumeranno invano, poiché
la vostra terra non darà prodotti e gli alberi della campagna non
daranno frutti.
[21]Se vi opporrete a me e non mi ascolterete, io vi colpirò
sette volte di più, secondo i vostri peccati. [22]Manderò
contro di voi le bestie selvatiche, che vi rapiranno i figli,
stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccolo numero e le
vostre strade diventeranno deserte.
[23]Se nonostante questi castighi, non vorrete correggervi per
tornare a me, ma vi opporrete a me, anch'io mi opporrò a voi [24]e
vi colpirò sette volte di più per i vostri peccati. [25]Manderò
contro di voi la spada, vindice della mia alleanza; voi vi raccoglierete
nelle vostre città, ma io manderò in mezzo a voi la peste e sarete
dati in mano al nemico. [26]Quando io avrò spezzato le riserve
del pane, dieci donne faranno cuocere il vostro pane in uno stesso
forno, ve lo riporteranno a peso e mangerete, ma non vi sazierete.
[27]Se, nonostante tutto questo, non vorrete darmi ascolto, ma
vi opporrete a me, [28]anch'io mi opporrò a voi con furore e vi
castigherò sette volte di più per i vostri peccati. [29]Mangerete
perfino la carne dei vostri figli e mangerete la carne delle vostre
figlie. [30]Devasterò le vostre alture di culto, distruggerò i
vostri altari per l'incenso, butterò i vostri cadaveri sui cadaveri dei
vostri idoli e io vi avrò in abominio. [31]Ridurrò le vostre
città a deserti, devasterò i vostri santuari e non aspirerò più il
profumo dei vostri incensi. [32]Devasterò io stesso il vostro
paese e i vostri nemici, che vi prenderanno dimora, ne saranno
stupefatti. [33]Quanto a voi, vi disperderò fra le nazioni e vi
inseguirò con la spada sguainata; il vostro paese sarà desolato e le
vostre città saranno deserte.
[34]Allora la terra godrà i suoi sabati per tutto il tempo in
cui rimarrà desolata e voi sarete nel paese dei vostri nemici; allora
la terra si riposerà e si compenserà dei suoi sabati. [35]Finché
rimarrà desolata, avrà il riposo che non le fu concesso da voi con i
sabati, quando l'abitavate.
[36]A quelli che fra di voi saranno superstiti infonderò nel
cuore costernazione, nel paese dei loro nemici: il fruscìo di una
foglia agitata li metterà in fuga; fuggiranno come si fugge di fronte
alla spada e cadranno senza che alcuno li insegua. [37]Precipiteranno
uno sopra l'altro come di fronte alla spada, senza che alcuno li
insegua. Non potrete resistere dinanzi ai vostri nemici. [38]Perirete
fra le nazioni: il paese dei vostri nemici vi divorerà.
[39]Quelli che tra di voi saranno superstiti nei paesi dei
loro nemici, si consumeranno a causa delle proprie iniquità; anche a
causa delle iniquità dei loro padri periranno. [40]Dovranno
confessare la loro iniquità e l'iniquità dei loro padri: per essere
stati infedeli nei miei riguardi ed essersi opposti a me; [41]peccati
per i quali anche io mi sono opposto a loro e li ho deportati nel paese
dei loro nemici. Allora il loro cuore non circonciso si umilierà e
allora sconteranno la loro colpa. [42]Io mi ricorderò della mia
alleanza con Giacobbe, dell'alleanza con Isacco e dell'alleanza con
Abramo e mi ricorderò del paese. [43]Quando dunque il paese sarà
abbandonato da loro e godrà i suoi sabati, mentre rimarrà deserto,
senza di loro, essi sconteranno la loro colpa, per avere disprezzato le
mie prescrizioni ed essersi stancati delle mie leggi.
[44]Nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei loro
nemici, io non li rigetterò e non mi stancherò di essi fino al punto
d'annientarli del tutto e di rompere la mia alleanza con loro; poiché
io sono il Signore loro Dio; [45]ma per loro amore mi ricorderò
dell'alleanza con i loro antenati, che ho fatto uscire dal paese
d'Egitto davanti alle nazioni, per essere il loro Dio. Io sono il
Signore». [46]Questi sono gli statuti, le prescrizioni e le
leggi che il Signore stabilì fra sé e gli Israeliti, sul monte Sinai,
per mezzo di Mosè.
Levitico - Capitolo 27
APPENDICE TARIFFE E VALUTAZIONI
A. Persone
[1]Il Signore disse ancora a Mosè: [2]«Parla agli
Israeliti e riferisci loro: Quando uno deve soddisfare un voto, per la
stima che dovrai fare delle persone votate al Signore, [3]la tua
stima sarà: per un maschio dai venti ai sessant'anni, cinquanta sicli
d'argento, secondo il siclo del santuario; [4]invece per una
donna, la tua stima sarà di trenta sicli. [5]Dai cinque ai venti
anni, la tua stima sarà di venti sicli per un maschio e di dieci sicli
per una femmina. [6]Da un mese a cinque anni, la tua stima sarà
di cinque sicli d'argento per un maschio e di tre sicli d'argento per
una femmina. [7]Dai sessant'anni in su, la tua stima sarà di
quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. [8]Se
colui che ha fatto il voto è troppo povero per pagare la somma fissata
da te, sarà presentato al sacerdote e il sacerdote ne farà la stima.
Il sacerdote farà la stima in proporzione dei mezzi di colui che ha
fatto il voto.
B. Animali
[9]Se si tratta di animali che possono essere presentati in
offerta al Signore, ogni animale ceduto al Signore sarà cosa santa. [10]Non
lo si potrà commutare; né si potrà sostituire uno buono con uno
cattivo né uno cattivo con uno buono; se anche uno vuole sostituire un
animale all'altro, i due animali saranno cosa sacra. [11]Se
invece si tratta di qualunque animale immondo di cui non si può fare
offerta al Signore, l'animale sarà presentato davanti al sacerdote; [12]egli
ne farà la stima, secondo che l'animale sarà buono o cattivo e si starà
alla stima stabilita dal sacerdote. [13]Ma se uno lo vuole
riscattare, aggiungerà un quinto alla stima.
C. Case
[14]Se uno consacra la sua casa come cosa sacra al Signore, il
sacerdote ne farà la stima secondo che essa sarà buona o cattiva; si
starà alla stima stabilita dal sacerdote. [15]Se colui che ha
consacrato la sua casa la vuole riscattare, aggiungerà un quinto al
pezzo della stima e sarà sua.
D. Campi
[16]Se uno consacra al Signore un pezzo di terra di sua
proprietà ereditaria, ne farai la stima in ragione della semente:
cinquanta sicli d'argento per un homer di seme d'orzo. [17]Se
consacra la sua terra dall'anno del giubileo, il prezzo resterà intero
secondo la stima; [18]ma se la consacra dopo il giubileo, il
sacerdote ne valuterà il prezzo in ragione degli anni che rimangono
fino al giubileo e si farà una detrazione dalla stima. [19]Se
colui che ha consacrato il pezzo di terra lo vuole riscattare, aggiungerà
un quinto al prezzo della stima e resterà suo. [20]Se non
riscatta il pezzo di terra e lo vende ad un altro, non lo si potrà più
riscattare; [21]ma quel pezzo di terra, quando al giubileo il
compratore ne uscirà, sarà sacro al Signore, come un campo votato allo
sterminio, e diventerà proprietà del sacerdote. [22]Se uno
consacra al Signore un pezzo di terra comprato, che non fa parte della
sua proprietà ereditaria, [23]il sacerdote valuterà la misura
del prezzo fino all'anno del giubileo; quel tale pagherà il giorno
stesso il prezzo fissato, come cosa consacrata al Signore. [24]Nell'anno
del giubileo la terra tornerà a colui da cui fu comprata e del cui
patrimonio faceva parte.
[25]Tutte le tue stime si faranno in sicli del santuario; il
siclo è di venti ghera.
a) primogeniti
[26]Tuttavia nessuno potrà consacrare i primogeniti del
bestiame, i quali appartengono gia al Signore, perché primogeniti: sia
esso di grosso bestiame o di bestiame minuto, appartiene al Signore. [27]Se
si tratta di un animale immondo, lo si riscatterà al prezzo di stima,
aggiungendovi un quinto; se non è riscattato, sarà venduto al prezzo
di stima.
b) voto di sterminio
[28]Nondimeno quanto uno avrà consacrato al Signore con voto
di sterminio, fra le cose che gli appartengono: persona, animale o pezzo
di terra del suo patrimonio, non potrà essere né venduto né
riscattato; ogni cosa votata allo sterminio è cosa santissima,
riservata al Signore. [29]Nessuna persona votata allo sterminio
potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte.
c) decime
[30]Ogni decima della terra, cioè delle granaglie del suolo,
dei frutti degli alberi, appartiene al Signore; è cosa consacrata al
Signore. [31]Se uno vuole riscattare una parte della sua decima,
vi aggiungerà il quinto. [32]Ogni decima del bestiame grosso o
minuto, e cioè il decimo capo di quanto passa sotto la verga del
pastore, sarà consacrata al Signore. [33]Non si farà cernita
fra animale buono e cattivo, né si faranno sostituzioni; né si
sostituisce un animale all'altro, tutti e due saranno cosa sacra; non si
potranno riscattare».
[34]Questi sono i comandi che il Signore diede a Mosè per gli
Israeliti, sul monte Sinai.
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