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Re 1 - Capitolo 1
I. LA SUCCESSIONE DI DAVIDE
Vecchiaia di Davide e intrighi di Adonia
[1]Il re Davide era vecchio e avanzato negli anni e, sebbene
lo coprissero, non riusciva a riscaldarsi. [2]I suoi ministri gli
suggerirono: «Si cerchi per il re nostro signore una vergine
giovinetta, che assista il re e lo curi e dorma con lui; così il re
nostro signore si riscalderà». [3]Si cercò in tutto il
territorio d'Israele una giovane bella e si trovò Abisag da Sunem e la
condussero al re. [4]La giovane era molto bella; essa curava il
re e lo serviva, ma il re non si unì a lei.
[5]Ma Adonia, figlio di Agghìt, insuperbito, diceva: «Sarò
io il re». Si procurò carri, cavalli e cinquanta uomini che lo
precedessero. [6]Il re suo padre, per non affliggerlo, non gli
disse mai: «Perché ti comporti in questo modo?». Adonia era molto
bello; sua madre l'aveva partorito dopo Assalonne. [7]Si accordò
con Ioab, figlio di Zeruià, e con il sacerdote Ebiatàr, che stavano
dalla sua parte. [8]Invece il sacerdote Zadòk, Benaià figlio di
Ioiadà, il profeta Natan, Simei, Rei e il nerbo delle milizie di Davide
non si schierarono con Adonia. [9]Adonia un giorno immolò pecore
e buoi e vitelli grassi sulla pietra Zochelet, che è vicina alla fonte
di Roghèl. Invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e tutti gli
uomini di Giuda al servizio del re. [10]Ma non invitò il profeta
Natan, né Benaià, né i più valorosi soldati e neppure Salomone suo
fratello.
L'intrigo di Natan e di Betsabea
[11]Allora Natan disse a Betsabea, madre di Salomone: «Non
hai sentito che Adonia, figlio di Agghìt, si è fatto re e Davide
nostro signore non lo sa neppure? [12]Ebbene, ti do un consiglio,
perché tu salvi la tua vita e quella del tuo figlio Salomone. [13]Và,
presentati al re Davide e digli: Re mio signore, non hai forse giurato
alla tua schiava che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te,
sedendo sul tuo trono? Perché si è fatto re Adonia? [14]Ecco,
mentre tu starai ancora lì a parlare al re, io ti seguirò e confermerò
le tue parole».
[15]Betsabea si presentò nella camera del re, che era molto
vecchio, e Abisag la Sunammita lo serviva. [16]Betsabea si
inginocchiò e si prostrò davanti al re, che le domandò: «Che hai?».
[17]Essa gli rispose: «Signore, tu hai giurato alla tua schiava
per il Signore tuo Dio che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di
te, sedendo sul tuo trono. [18]Ora invece Adonia è divenuto re e
tu, re mio signore, non lo sai neppure. [19]Ha immolato molti
buoi, vitelli grassi e pecore, ha invitato tutti i figli del re, il
sacerdote Ebiatàr e Ioab capo dell'esercito, ma non ha invitato
Salomone tuo servitore. [20]Re mio signore, gli occhi di tutto
Israele sono su di te, perché annunzi loro chi siederà sul trono del
re mio signore dopo di lui. [21]Quando il re mio signore si sarà
addormentato con i suoi padri, io e mio figlio Salomone saremo trattati
da colpevoli».
[22]Mentre Betsabea ancora parlava con il re, arrivò il
profeta Natan. [23]Fu annunziato al re: «Ecco c'è il profeta
Natan». Questi si presentò al re, davanti al quale si prostrò con la
faccia a terra. [24]Natan disse: «Re mio signore, tu forse hai
decretato: Adonia regnerà dopo di me e siederà sul mio trono? [25]Difatti
oggi egli è andato ad immolare molti buoi, vitelli grassi e pecore e ha
invitato tutti i figli del re, i capi dell'esercito e il sacerdote Ebiatàr.
Costoro mangiano e bevono con lui e gridano: Viva il re Adonia! [26]Ma
non ha invitato me tuo servitore, né il sacerdote Zadòk, né Benaià
figlio di Ioiadà, né Salomone tuo servitore. [27]Proprio il re
mio signore ha ordinato ciò? Perché non hai indicato ai tuoi ministri
chi siederà sul trono del re mio signore?».
Salomone, designato da Davide, è consacrato re
[28]Il re Davide, presa la parola, disse: «Chiamatemi
Betsabea!». Costei si presentò al re e, restando essa alla sua
presenza, [29]il re giurò: «Per la vita del Signore che mi ha
liberato da ogni angoscia! [30]Come ti ho giurato per il Signore,
Dio di Israele, che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di me,
sedendo sul mio trono al mio posto, così farò oggi». [31]Betsabea
si inginocchiò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re
dicendo: «Viva il mio signore, il re Davide, per sempre!». [32]Il
re Davide fece chiamare il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià
figlio di Ioiadà. Costoro si presentarono al re, [33]che disse
loro: «Prendete con voi la guardia del vostro signore: fate montare
Salomone sulla mia mula e fatelo scendere a Ghicon. [34]Ivi il
sacerdote Zadòk e il profeta Natan lo ungano re d'Israele. Voi
suonerete la tromba e griderete: Viva il re Salomone! [35]Quindi
risalirete dietro a lui, che verrà a sedere sul mio trono e regnerà al
mio posto. Poiché io ho designato lui a divenire capo d'Israele e di
Giuda». [36]Benaià figlio di Ioiadà rispose al re: «Così
sia! Anche il Signore, Dio del re mio signore, decida allo stesso modo! [37]Come
il Signore ha assistito il re mio signore, così assista Salomone e
renda il suo trono più splendido di quello del re Davide mio signore».
[38]Scesero il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià
figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei; fecero montare
Salomone sulla mula del re Davide e lo condussero a Ghicon. [39]Il
sacerdote Zadòk prese il corno dell'olio dalla tenda e unse Salomone al
suono della tromba. Tutti i presenti gridarono: «Viva il re Salomone!».
[40]Risalirono tutti dietro a lui, suonando i flauti e mostrando
una grandissima gioia e i luoghi rimbombavano delle loro acclamazioni.
La paura di Adonia
[41]Li sentirono Adonia e i suoi invitati, che avevano appena
finito di mangiare. Ioab, udito il suono della tromba, chiese: «Che
cos'è questo frastuono nella città in tumulto?». [42]Mentre
parlava ecco giungere Giònata figlio del sacerdote Ebiatàr, al quale
Adonia disse: «Vieni! Tu sei un valoroso e rechi certo buone notizie!».
[43]«No - rispose Giònata ad Adonia - il re Davide nostro
signore ha nominato re Salomone [44]e ha mandato con lui il
sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà, insieme
con i Cretei e con i Peletei che l'hanno fatto montare sulla mula del
re. [45]Il sacerdote Zadòk e il profeta Natan l'hanno unto re in
Ghicon; quindi sono risaliti esultanti, mentre la città echeggiava di
grida. Questo il motivo del frastuono da voi udito. [46]Anzi
Salomone si è gia seduto sul trono del regno [47]e i ministri
del re sono andati a felicitarsi con il re Davide dicendo: Il tuo Dio
renda il nome di Salomone più celebre del tuo e renda il suo trono più
splendido del tuo! Il re si è prostrato sul letto, [48]poi ha
detto: Sia benedetto il Signore, Dio di Israele, perché oggi ha
concesso che uno sedesse sul mio trono e i miei occhi lo vedessero».
[49]Tutti gli invitati di Adonia allora spaventati si alzarono
e se ne andarono ognuno per la sua strada. [50]Adonia, che temeva
Salomone, alzatosi andò ad aggrapparsi ai corni dell'altare. [51]Fu
riferito a Salomone: «Sappi che Adonia, avendo paura del re Salomone,
ha afferrato i corni dell'altare dicendo: Mi giuri oggi il re Salomone
che non farà morire di spada il suo servitore». [52]Salomone
disse: «Se si comporterà da uomo leale, neppure un suo capello cadrà
a terra; ma se cadrà in qualche fallo, morirà». [53]Il re
Salomone ordinò che lo facessero scendere dall'altare; quegli andò a
prostrarsi davanti al re Salomone, che gli disse: «Vattene a casa!».
Re 1 - Capitolo 2
Testamento e morte di Davide
[1]Sentendo avvicinarsi il giorno della sua morte, Davide fece
queste raccomandazioni al figlio Salomone: [2]«Io me ne vado per
la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e mostrati uomo. [3]Osserva
la legge del Signore tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo i
suoi statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come
sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa
e in ogni tuo progetto, [4]perché il Signore attui la promessa
che mi ha fatto quando ha detto: Se i tuoi figli nella loro condotta si
cureranno di camminare davanti a me con lealtà, con tutto il cuore e
con tutta l'anima, sul trono d'Israele siederà sempre uno dei tuoi
discendenti.
[5]Anche tu sai quel che ha fatto a me Ioab, figlio di Zeruià,
cioè come egli ha trattato i due capi dell'esercito di Israele, Abner
figlio di Ner e Amasà figlio di Ieter, come li ha uccisi spargendo in
tempo di pace il sangue, come si fa in guerra, e macchiando di sangue
innocente la cintura dei suoi fianchi e i sandali dei suoi piedi. [6]Tu
agirai con saggezza, ma non permetterai che la sua vecchiaia scenda in
pace agli inferi. [7]Agirai con bontà verso i figli di Barzillài
il Galaadita, che mangeranno alla tua tavola, perché mi hanno assistito
mentre fuggivo da Assalonne tuo fratello. [8]Tu hai accanto a te
anche Simèi figlio di Ghera, Beniaminita, di Bacurìm; egli mi
maledisse con una maledizione terribile quando fuggivo verso Macanàim.
Ma mi venne incontro al Giordano e gli giurai per il Signore: Non ti farò
morire di spada. [9]Ora non lasciare impunito il suo peccato. Sei
saggio e sai come trattarlo. Farai scendere la sua canizie agli inferi
con morte violenta».
[10]Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella
città di Davide. [11]La durata del regno di Davide su Israele fu
di quaranta anni: sette in Ebron e trentatrè in Gerusalemme.
Morte di Adonia
[12]Salomone sedette sul trono di Davide suo padre e il suo
regno si consolidò molto.
[13]Adonia figlio di Agghìt si recò da Betsabea, madre di
Salomone, che gli chiese: «Vieni con intenzioni pacifiche?». «Pacifiche»,
rispose quello, [14]e soggiunse: «Ho da dirti una cosa». E
quella: «Parla!». [15]Egli disse: «Tu sai che il regno
spettava a me e che tutti gli Israeliti si attendevano che io regnassi.
Eppure il regno mi è sfuggito ed è passato a mio fratello, perché gli
era stato decretato dal Signore. [16]Ora ti rivolgo una domanda;
non respingermi». Ed essa: «Parla!». [17]Adonia disse: «Dì
al re Salomone - il quale nulla ti può negare - che mi conceda in
moglie Abisag la Sunammita». [18]Betsabea rispose: «Bene!
Parlerò in tuo favore al re».
[19]Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in
favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò
davanti a lei, quindi sedette sul trono, facendo collocare un trono per
la madre del re. Questa gli sedette alla destra [20]e disse: «Ho
una piccola grazia da chiederti; non me la negare». Il re le rispose:
«Chiedi, madre mia, non ti respingerò». [21]E quella: «Si
conceda Abisag la Sunammita in moglie ad Adonia tuo fratello». [22]Il
re Salomone rispose alla madre: «Perché tu mi chiedi Abisag la
Sunammita per Adonia? Chiedi anche il regno per lui, poiché egli è mio
fratello maggiore e per lui parteggiano il sacerdote Ebiatàr e Ioab
figlio di Zeruià». [23]Il re Salomone giurò per il Signore: «Dio
mi faccia questo e altro mi aggiunga, se non è vero che Adonia ha
manifestato quest'idea a danno della propria vita. [24]Ebbene,
per la vita del Signore che mi ha reso saldo, mi ha fatto sedere sul
trono di Davide mio padre e mi ha concesso una casa come aveva promesso,
oggi stesso Adonia verrà ucciso». [25]Il re Salomone ordinò a
Benaià figlio di Ioiadà, di ucciderlo; così morì Adonia.
La sorte di Ebiatar e di Ioab
[26]Al sacerdote Ebiatàr il re ordinò: «Vattene in Anatòt,
nella tua campagna. Meriteresti la morte, ma oggi non ti faccio morire
perché tu hai portato l'arca del Signore davanti a Davide mio padre e
perché hai partecipato a tutte le traversie di mio padre». [27]Così
Salomone escluse Ebiatàr dal sacerdozio del Signore, adempiendo la
parola che il Signore aveva pronunziata in Silo riguardo alla casa di
Eli.
[28]Quando la notizia giunse a Ioab - questi era stato dalla
parte di Adonia, ma non per Assalonne - Ioab si rifugiò nella tenda del
Signore e si afferrò ai corni dell'altare. [29]Fu riferito al re
Salomone come Ioab si fosse rifugiato nella tenda del Signore e si fosse
posto al fianco dell'altare. Salomone inviò Benaià figlio di Ioiadà
con l'ordine: «Và, colpiscilo!». [30]Benaià andò nella tenda
del Signore e disse a Ioab: «Per ordine del re, esci!». Quegli
rispose: «No! Morirò qui». Benaià riferì al re: «Ioab ha parlato
così e così mi ha risposto». [31]Il re gli disse: «Fà come
egli ha detto; colpiscilo e seppelliscilo; così allontanerai da me e
dalla casa di mio padre il sangue che Ioab ha sparso senza motivo. [32]Il
Signore farà ricadere il suo sangue sulla sua testa, perché egli ha
colpito due uomini giusti e migliori di lui e li ha trafitti con la sua
spada - senza che Davide mio padre lo sapesse - ossia Abner, figlio di
Ner, capo dell'esercito di Israele e Amasà figlio di Ieter, capo
dell'esercito di Giuda. [33]Il loro sangue ricada sulla testa di
Ioab e sulla testa della sua discendenza per sempre, mentre su Davide e
sulla sua discendenza, sul suo casato e sul suo trono si riversi per
sempre la pace da parte del Signore». [34]Benaià figlio di
Ioiadà andò, lo assalì e l'uccise; Ioab fu sepolto nella sua casa,
nel deserto. [35]Il re lo sostituì, nominando capo dell'esercito
Benaià figlio di Ioiadà, mentre mise il sacerdote Zadòk al posto di
Ebiatàr.
Disobbedienza e morte di Simèi
[36]Il re mandò a chiamare Simèi per dirgli: «Costruisciti
una casa in Gerusalemme; ivi sia la tua dimora; non ne uscirai per
andartene qua e là. [37]Quando ne uscirai, oltrepassando il
torrente Cedron - sappilo bene! - sarai degno di morte; il tuo sangue
ricadrà sulla tua testa». [38]Simèi disse al re: «L'ordine è
giusto! Come ha detto il re mio signore, così farà il tuo servo». Simèi
dimorò in Gerusalemme per molto tempo. [39]Dopo tre anni, due
schiavi di Simei fuggirono presso Achis figlio di Maaca, re di Gat. Fu
riferito a Simei che i suoi schiavi erano in Gat. [40]Simei si
alzò, sellò l'asino e partì per Gat andando da Achis in cerca dei
suoi schiavi. Simei vi andò e ricondusse i suoi schiavi da Gat. [41]Fu
riferito a Salomone che Simei era andato da Gerusalemme a Gat e che era
ritornato. [42]Il re, fattolo chiamare, gli disse: «Non ti avevo
forse giurato per il Signore e non ti avevo io testimoniato che, quando
tu fossi uscito per andartene qua e là - lo sapevi bene! - saresti
stato degno di morte? Tu mi avevi risposto: L'ordine è giusto! Ho
capito. [43]Perché non hai rispettato il giuramento del Signore
e il comando che ti avevo impartito?». [44]Il re aggiunse a
Simei: «Tu conosci tutto il male che hai fatto a Davide mio padre. Il
Signore farà ricadere la tua malvagità sulla tua testa. [45]Invece
sia benedetto il re Salomone e il trono di Davide sia saldo per sempre
davanti al Signore». [46]Il re diede ordine a Benaià figlio di
Ioiadà, di andare ad ucciderlo. E quegli morì.
Il regno si consolidò nelle mani di Salomone.
Re 1 - Capitolo 3
II. STORIA DI SALOMONE IL MAGNIFICO
1. SALOMONE IL SAGGIO
Introduzione
[1]Salomone si imparentò con il faraone, re di Egitto. Sposò
la figlia del faraone, che introdusse nella città di Davide, ove rimase
finché non terminò di costruire la propria casa, il tempio del Signore
e le mura di cinta di Gerusalemme.
[2]Il popolo allora offriva sacrifici sulle alture, perché
ancora non era stato costruito un tempio in onore del nome del Signore. [3]Salomone
amava il Signore e nella sua condotta seguiva i principi di Davide suo
padre; solamente offriva sacrifici e bruciava incenso sulle alture.
Il sogno di Gàbaon
[4]Il re andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici perché ivi
sorgeva la più grande altura. Su quell'altare Salomone offrì mille
olocausti. [5]In Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno
durante la notte e gli disse: «Chiedimi ciò che io devo concederti». [6]Salomone
disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide mio padre con grande
benevolenza, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con
giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questa
grande benevolenza e gli hai dato un figlio che sedesse sul suo trono,
come avviene oggi. [7]Ora, Signore mio Dio, tu hai fatto regnare
il tuo servo al posto di Davide mio padre. Ebbene io sono un ragazzo;
non so come regolarmi. [8]Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo
che ti sei scelto, popolo così numeroso che non si può calcolare né
contare. [9]Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia
rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male,
perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso?». [10]Al
Signore piacque che Salomone avesse domandato la saggezza nel governare.
[11]Dio gli disse: «Perché hai domandato questa cosa e non hai
domandato per te né una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei
tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento per ascoltare le
cause, [12]ecco faccio come tu hai detto. Ecco, ti concedo un
cuore saggio e intelligente: come te non ci fu alcuno prima di te né
sorgerà dopo di te. [13]Ti concedo anche quanto non hai
domandato, cioè ricchezza e gloria come nessun re ebbe mai. [14]Se
poi camminerai nelle mie vie osservando i miei decreti e i miei comandi,
come ha fatto Davide tuo padre, prolungherò anche la tua vita». [15]Salomone
si svegliò; ecco, era stato un sogno. Andò in Gerusalemme; davanti
all'arca dell'alleanza del Signore offrì olocausti, compì sacrifici di
comunione e diede un banchetto per tutti i suoi servi.
Il giudizio di Salomone
[16]Un giorno andarono dal re due prostitute e si presentarono
innanzi a lui. [17]Una delle due disse: «Ascoltami, signore! Io
e questa donna abitiamo nella stessa casa; io ho partorito mentre essa
sola era in casa. [18]Tre giorni dopo il mio parto, anche questa
donna ha partorito; noi stiamo insieme e non c'è nessun estraneo in
casa fuori di noi due. [19]Il figlio di questa donna è morto
durante la notte, perché essa gli si era coricata sopra. [20]Essa
si è alzata nel cuore della notte, ha preso il mio figlio dal mio
fianco - la tua schiava dormiva - e se lo è messo in seno e sul mio
seno ha messo il figlio morto. [21]Al mattino mi sono alzata per
allattare mio figlio, ma ecco, era morto. L'ho osservato bene; ecco, non
era il figlio che avevo partorito io». [22]L'altra donna disse:
«Non è vero! Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto». E
quella, al contrario, diceva: «Non è vero! Quello morto è tuo figlio,
il mio è quello vivo». Discutevano così alla presenza del re. [23]Egli
disse: «Costei dice: Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto
e quella dice: Non è vero! Tuo figlio è quello morto e il mio è
quello vivo». [24]Allora il re ordinò: «Prendetemi una spada!».
Portarono una spada alla presenza del re. [25]Quindi il re
aggiunse: «Tagliate in due il figlio vivo e datene una metà all'una e
una metà all'altra». [26]La madre del bimbo vivo si rivolse al
re, poiché le sue viscere si erano commosse per il suo figlio, e disse:
«Signore, date a lei il bambino vivo; non uccidetelo affatto!».
L'altra disse: «Non sia né mio né tuo; dividetelo in due!». [27]Presa
la parola, il re disse: «Date alla prima il bambino vivo; non
uccidetelo. Quella è sua madre». [28]Tutti gli Israeliti
seppero della sentenza pronunziata dal re e concepirono rispetto per il
re, perché avevano constatato che la saggezza di Dio era in lui per
render giustizia.
Re 1 - Capitolo 4
I grandi ufficiali di Salomone
[1]Il re Salomone estendeva il suo dominio su tutto Israele. [2]Questi
furono i suoi dignitari: Azaria figlio di Zadòk fu sacerdote. [3]Elicoref
e Achia, figli di Sisa, scribi. Giòsafat, figlio di Achilùd,
archivista. [4]Benaià, figlio di Ioiadà, capo dell'esercito.
Zadòk e Ebiatàr, sacerdoti. [5]Azaria, figlio di Natan, capo
dei prefetti. Zabud, figlio di Natan, sacerdote, amico del re. [6]Achisar
maggiordomo. Adoniram, figlio di Abda, sovrintendente ai lavori forzati.
I prefetti di Salomone
[7]Salomone aveva dodici prefetti su tutto Israele; costoro
provvedevano al re e alla sua famiglia; ognuno aveva l'incarico di
procurare il necessario per un mese all'anno. [8]Questi sono i
loro nomi:...figlio di Cur, sulle montagne di Efraim; [9]...figlio
di Deker, a Makaz, a Saalbìm, a Bet-Sèmes, ad Aialon fino a Bet-Canan;
[10]...figlio di Chesed, in Arubbot; a lui appartenevano Soco e
tutto il paese di Chefer; [11]...figlio di Abinadàb, aveva tutta
la costa di Dor (sua moglie era Tafat, figlia di Salomone); [12]Baana,
figlio di Achilùd, aveva Tàanach, Meghìddo, sino al di là di Iakmeam,
e tutto Beisan che è sotto Izreèl, da Beisan fino ad Abel-Mecola che
è verso Zartan; [13]... figlio di Gheber, in Ramot di Gàlaad; a
lui appartenevano i villaggi di Iair figlio di Manàsse in Gàlaad, il
distretto di Argob in Basan, sessanta grandi città con mura e spranghe
di bronzo; [14]Achinadàb, figlio di Iddo, a Macanàim; [15]Achimaaz
in Nèftali - anche costui aveva preso in moglie una figlia di Salomone,
Bosmat -; [16]Baana, figlio di Cusai, in Aser e in Zàbulon; [17]Giòsafat,
figlio di Paruach, in Issacar; [18]Simei, figlio di Ela, in
Beniamino; [19]Gheber, figlio di Uri, nel paese di Gad, gia terra
di Sicon re degli Amorrei e di Og re di Basan. Inoltre c'era un prefetto
nel territorio di Giuda.
[20]Giuda e Israele erano numerosi come la sabbia del mare e
mangiavano e bevevano allegramente.
Re 1 - Capitolo 5
[1](4,21)Salomone esercitava l'egemonia su tutti i regni, dal
fiume alla regione dei Filistei e al confine con l'Egitto. Gli portavano
tributi e servirono Salomone finché visse.
[2](22)I viveri di Salomone per un giorno erano trenta kor
di fior di farina e sessanta kor di farina comune, [3](23)dieci
buoi grassi, venti buoi da pascolo e cento pecore, senza contare i
cervi, le gazzelle, le antilopi e i volatili da stia. [4](24)Egli,
infatti, dominava su tutto l'Oltrefiume, da Tipsach a Gaza su tutti i re
dell'Oltrefiume, ed era in pace con tutti i confinanti all'intorno. [5](25)Giuda
e Israele erano al sicuro; ognuno stava sotto la propria vite e sotto il
proprio fico - da Dan fino a Bersabea - per tutta la vita di Salomone.
[6](26)Salomone possedeva quattromila greppie per i cavalli
dei suoi carri e dodicimila cavalli da sella. [7](27)Quei
prefetti, ognuno per il suo mese, provvedevano quanto serviva al re
Salomone e a quelli che erano ammessi alla sua tavola; non facevano
mancare nulla. [8](28)Portavano l'orzo e la paglia per i cavalli
da tiro e da sella nel luogo ove si trovava ognuno secondo la propria
mansione.
La fama di Salomone
[9](29)Dio concesse a Salomone saggezza e intelligenza molto
grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. [10](30)La
saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta
la saggezza dell'Egitto. [11](31)Egli fu veramente più saggio di
tutti, più di Etan l'Ezrachita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di
Macol; il suo nome divenne noto fra tutti i popoli limitrofi. [12](32)Salomone
pronunziò tremila proverbi; le sue poesie furono millecinque. [13](33)Parlò
di piante, dal cedro del Libano all'issòpo che sbuca dal muro; parlò
di quadrupedi, di uccelli, di rettili e di pesci. [14](34)Da
tutte le nazioni venivano per ascoltare la saggezza di Salomone;
venivano anche i re dei paesi ove si era sparsa la fama della sua
saggezza.
2. SALOMONE COSTRUTTORE
Preparativi per la costruzione del tempio
[15](5,1)Chiram, re di Tiro, mandò i suoi ministri da
Salomone, perché aveva sentito che era stato consacrato re al posto di
suo padre; ora Chiram era sempre stato amico di Davide. [16](2)Salomone
mandò a dire a Chiram: [17](3)«Tu sai che Davide mio padre non
ha potuto edificare un tempio al nome del Signore suo Dio a causa delle
guerre che i nemici gli mossero da tutte le parti, finché il Signore
non li prostrò sotto la pianta dei suoi piedi. [18](4-Ora il
Signore mio Dio mi ha dato pace da ogni parte e non ho né avversari né
particolari difficoltà. [19](5)Ecco, ho deciso di edificare un
tempio al nome del Signore mio Dio, come ha detto il Signore a Davide
mio padre: Tuo figlio, che io porrò al tuo posto sul tuo trono,
edificherà un tempio al mio nome. [20](6)Ordina, dunque, che si
taglino per me cedri del Libano; i miei servi saranno con i tuoi servi;
io ti darò come salario per i tuoi servi quanto fisserai. Tu sai bene,
infatti, che fra di noi nessuno è capace di tagliare il legname come
sanno fare quelli di Sidone».
[21](7)Quando Chiram udì le parole di Salomone, gioì molto e
disse: «Sia benedetto, oggi, il Signore che ha dato a Davide un figlio
saggio per governare questo gran popolo». [22](8)Chiram mandò a
dire a Salomone: «Ho ascoltato il tuo messaggio; farò quanto desideri
riguardo al legname di cedro e al legname di abete. [23](9)I miei
servi lo caleranno dal Libano al mare; io lo metterò in mare su zattere
fino al punto che mi indicherai. Là lo scaricherò e tu lo prenderai.
Quanto a provvedere al mantenimento della mia famiglia, tu soddisferai
il mio desiderio». [24](10)Chiram fornì a Salomone legname di
cedro e legname di abete, quanto ne volle. [25](11)Salomone diede
a Chiram ventimila kor di grano, per il mantenimento della sua
famiglia, e venti kor di olio d'olive schiacciate; questo dava
Salomone a Chiram ogni anno.
[26](12)Il Signore concesse a Salomone la saggezza come gli
aveva promesso. Fra Chiram e Salomone regnò la pace e i due conclusero
un'alleanza.
[27](13)Il re Salomone reclutò il lavoro forzato da tutto
Israele e il lavoro forzato era di trentamila uomini. [28](14)Ne
mandò a turno nel Libano diecimila al mese: passavano un mese nel
Libano e due mesi nelle loro case. Adoniram sovrintendeva al loro
lavoro. [29](15)Salomone aveva settantamila operai addetti al
trasporto del materiale e ottantamila scalpellini a tagliar pietre sui
monti, [30](16)senza contare gli incaricati dei prefetti, che
erano tremilatrecento, preposti da Salomone al comando delle persone
addette ai lavori.
[31](17)Il re diede ordine di estrarre grandi massi, tra i
migliori, perché venissero squadrati per le fondamenta del tempio. [32](18)Gli
operai di Salomone, gli operai di Chiram e di Biblos li sgrossavano;
furono anche preparati il legname e le pietre per la costruzione del
tempio.
Re 1 - Capitolo 6
La costruzione del Tempio
[1]Alla costruzione del tempio del Signore fu dato inizio
l'anno quattrocentottanta dopo l'uscita degli Israeliti dal paese
d'Egitto, l'anno quarto del regno di Salomone su Israele, nel mese di
Ziv, cioè nel secondo mese. [2]Il tempio costruito dal re
Salomone per il Signore, era lungo sessanta cubiti, largo venti, alto
trenta. [3]Davanti al tempio vi era un atrio lungo venti cubiti,
in base alla larghezza del tempio, ed esteso per dieci cubiti secondo la
lunghezza del tempio.
[4]Fece nel tempio finestre quadrangolari con grate. [5]Intorno
al muro del tempio fu costruito un edificio a piani, lungo la navata e
la cella. [6]Il piano più basso era largo cinque cubiti, quello
di mezzo sei e il terzo sette, perché le mura esterne, intorno, erano
state costruite a riseghe, in modo che le travi non poggiassero sulle
mura del tempio. [7]Per la sua costruzione si usarono pietre
lavorate e intere; durante i lavori nel tempio non si udì rumore di
martelli, di piccone o di altro arnese di ferro. [8]La porta del
piano più basso era sul lato destro del tempio; per mezzo di una scala
a chiocciola si passava al piano di mezzo e dal piano di mezzo a quello
superiore. [9]In tal modo Salomone costruì il tempio; dopo
averlo terminato, lo ricoprì con assi e travi di cedro. [10]Innalzò
anche l'ala laterale intorno al tempio, alta cinque cubiti per piano; la
unì al tempio con travi di cedro. [11]E il Signore parlò a
Salomone e disse: [12]«Riguardo al tempio che stai edificando,
se camminerai secondo i miei decreti, se eseguirai le mie disposizioni e
osserverai tutti i miei comandi, uniformando ad essi la tua condotta, io
confermerò a tuo favore le parole dette da me a Davide tuo padre. [13]Io
abiterò in mezzo agli Israeliti; non abbandonerò il mio popolo Israele».
L'interno. Il Santo dei santi
[14]Terminata la costruzione del tempio, [15]Salomone
rivestì all'interno le pareti del tempio con tavole di cedro dal
pavimento al soffitto; rivestì anche con legno di cedro la parte
interna del soffitto e con tavole di cipresso il pavimento. [16]Separò
uno spazio di venti cubiti, a partire dal fondo del tempio, con un
assito di tavole di cedro che dal pavimento giungeva al soffitto, e la
cella che ne risultò all'interno divenne il santuario, il Santo dei
santi. [17]La navata di fronte ad esso era di quaranta cubiti. [18]Il
cedro all'interno del tempio era scolpito a rosoni e a boccioli di
fiori; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra. [19]Per
l'arca dell'alleanza del Signore fu apprestata una cella nella parte più
segreta del tempio. [20]La cella interna era lunga venti cubiti e
alta venti. La rivestì d'oro purissimo e vi eresse un altare di cedro. [21]Salomone
rivestì l'interno del tempio con oro purissimo e fece passare, davanti
alla cella, un velo che scorreva mediante catenelle d'oro e lo ricoprì
d'oro. [22]E d'oro fu rivestito tutto l'interno del tempio, e
rivestì d'oro anche tutto l'altare che era nella cella.
I cherubini
[23]Nella cella fece due cherubini di legno di ulivo, alti
dieci cubiti. [24]L'ala di un cherubino era di cinque cubiti e di
cinque cubiti era anche l'altra ala del cherubino; c'erano dieci cubiti
da una estremità all'altra delle ali. [25]Di dieci cubiti era
l'altro cherubino; i due cherubini erano identici nella misura e nella
forma. [26]L'altezza di un cherubino era di dieci cubiti, così
anche quella dell'altro. [27]Pose i cherubini nella parte più
riposta del tempio, nel santuario. I cherubini avevano le ali spiegate;
l'ala di uno toccava la parete e l'ala dell'altro toccava l'altra
parete; le loro ali si toccavano in mezzo al tempio, ala contro ala. [28]Erano
anch'essi rivestiti d'oro.
[29]Ricoprì le pareti del tempio con sculture e incisioni di
cherubini, di palme e di boccioli di fiori, all'interno e all'esterno. [30]Ricoprì
d'oro il pavimento del tempio, all'interno e all'esterno.
Le porte. Il cortile
[31]Fece costruire la porta della cella con battenti di legno
di ulivo; il frontale e gli stipiti formavano un pentagono. [32]I
due battenti erano di legno di ulivo. Su di essi fece scolpire
cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì d'oro, stendendo
lamine d'oro sui cherubini e sulle palme. [33]Lo stesso
procedimento adottò per la porta della navata, che aveva stipiti di
legno di ulivo a forma quadrangolare. [34]I due battenti erano di
legno di abete; un battente era costituito da due pezzi girevoli e così
l'altro battente. [35]Vi scolpì cherubini, palme e boccioli di
fiori, che ricoprì d'oro lungo le linee dell'incisione.
[36]Costruì il muro del cortile interno con tre ordini di
pietre squadrate e con un ordine di tavole di cedro.
Le date
[37]Nell'anno quarto, nel mese di Ziv, si gettarono le
fondamenta del tempio del Signore. [38]Nell'anno undecimo, nel
mese di Bul, che è l'ottavo mese, fu terminato il tempio in tutte le
sue parti e con tutto l'occorrente. Salomone lo edificò in sette anni.
Re 1 - Capitolo 7
La reggia di Salomone
[1]Salomone costruì anche la propria reggia e la portò a
compimento in tredici anni. [2]Costruì il palazzo detto Foresta
del Libano, lungo cento cubiti, largo cinquanta e alto trenta su tre
ordini di colonne di cedro e con capitelli di cedro sulle colonne. [3]Un
soffitto di cedro si stendeva sopra le stanze che poggiavano sulle
colonne; queste erano quarantacinque, quindici per fila. [4]Vi
erano tre serie di finestre, che si corrispondevano faccia a faccia tre
volte. [5]Le porte e i loro stipiti erano a forma quadrangolare;
le finestre erano le une di fronte alle altre per tre volte.
[6]Costruì il vestibolo delle colonne, lungo cinquanta cubiti
e largo trenta. Sul davanti c'era un vestibolo e altre colonne e davanti
ad esse una tettoia. [7]Fece anche il vestibolo del trono, ove
rendeva giustizia, cioè il vestibolo della giustizia; era di cedro dal
pavimento alle travi.
[8]La reggia, dove abitava, fu costruita con il medesimo
disegno, in un secondo cortile, all'interno rispetto al vestibolo; nello
stile di tale vestibolo fece anche una casa per la figlia del faraone,
che Salomone aveva sposata.
[9]Tutte queste costruzioni erano di pietre pregiate,
squadrate secondo misura, segate con la sega sul lato interno ed
esterno, dalle fondamenta ai cornicioni e al di fuori fino al cortile
maggiore. [10]Le fondamenta erano di pietre pregiate, pietre
grandi dieci o otto cubiti. [11]Al di sopra erano pietre
pregiate, squadrate a misura, e legno di cedro. [12]Il cortile
maggiore comprendeva tre ordini di pietre squadrate e un ordine di
tavole di cedro; era simile al cortile interno del tempio e al vestibolo
del tempio.
Chiram
[13]Salomone fece venire da Tiro Chiram, [14]figlio di
una vedova della tribù di Nèftali; suo padre era di Tiro e lavorava il
bronzo. Era dotato di grande capacità tecnica, di intelligenza e di
talento, esperto in ogni genere di lavoro in bronzo. Egli si recò dal
re ed eseguì le sue commissioni.
Le colonne di bronzo
[15]Fuse due colonne di bronzo, ognuna alta diciotto cubiti e
dodici di circonferenza. [16]Fece due capitelli, fusi in bronzo,
da collocarsi sulla cima delle colonne; l'uno e l'altro erano alti
cinque cubiti.
[17]Fece due reticolati per coprire i capitelli che erano
sopra le colonne, un reticolato per un capitello e un reticolato per
l'altro capitello. [18]Fece melagrane su due file intorno al
reticolato per coprire i capitelli sopra le colonne; allo stesso modo
fece per il secondo capitello. [19]I capitelli sopra le colonne
erano a forma di giglio. [20]C'erano capitelli sopra le colonne,
applicati alla sporgenza che era al di là del reticolato; essi
contenevano duecento melagrane in fila intorno a ogni capitello. [21]Eresse
le colonne nel vestibolo del tempio. Eresse la colonna di destra, che
chiamò Iachin ed eresse la colonna di sinistra, che chiamò Boaz. [22]Così
fu terminato il lavoro delle colonne.
Il bacino di bronzo
[23]Fece un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo
all'altro, rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e la sua
circonferenza di trenta cubiti. [24]Intorno, sotto l'orlo,
c'erano cucurbite, dieci per ogni cubito; le cucurbite erano disposte in
due file ed erano state colate insieme con il bacino. [25]Questo
poggiava su dodici buoi; tre guardavano verso settentrione, tre verso
occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. Il bacino poggiava
su di essi e le loro parti posteriori erano rivolte verso l'interno. [26]Il
suo spessore era di un palmo; il suo orlo fatto come l'orlo di un calice
era a forma di giglio. Conteneva duemila bat.
Le basi e i bacini di bronzo
[27]Fece dieci basi di bronzo, ciascuna lunga quattro cubiti,
larga quattro e alta tre cubiti. [28]Ecco come erano fatte le
basi: si componevano di doghe e di traverse incrociate con le doghe. [29]Sulle
doghe che erano fra le traverse c'erano leoni, buoi e cherubini; le
stesse figure erano sulle traverse. Sopra e sotto i leoni e i buoi
c'erano ghirlande a forma di festoni. [30]Ciascuna base aveva
quattro ruote di bronzo con gli assi di bronzo; i suoi quattro piedi
avevano sporgenze, sotto il bacino; le sporgenze erano di metallo fuso e
situate al di là di ogni ghirlanda. [31]L'estremità della base,
dalla parte della sporgenza e sopra, era di un cubito; tale estremità
era rotonda, fatta in forma di sostegno, alta un cubito e mezzo; anche
su tale estremità c'erano sculture. Le traverse erano di forma
quadrata, non rotonda. [32]Le quattro ruote erano sotto le
traverse; gli assi delle ruote erano fissati alla base; l'altezza di
ogni ruota era di un cubito e mezzo. [33]Le ruote erano lavorate
come le ruote di un carro; i loro assi, i loro quarti, i loro raggi e i
loro mozzi erano tutti di metallo fuso. [34]Quattro sporgenze
erano sui quattro angoli di ciascuna base; la sporgenza e la base erano
di un sol pezzo. [35]Alla cima della base c'era un sostegno
rotondo, alto mezzo cubito; alla cima della base c'erano i manici; le
traverse e la base erano di un sol pezzo. [36]Sulle sue pareti
scolpì cherubini, leoni e palme, secondo gli spazi liberi, e ghirlande
intorno. [37]Fuse le dieci basi in un medesimo stampo, identiche
nella misura e nella forma.
[38]Fuse poi anche dieci bacini di bronzo; ognuno conteneva
quaranta bat ed era di quattro cubiti; un bacino per ogni base,
per le dieci basi. [39]Pose cinque delle basi sul lato destro del
tempio e cinque su quello sinistro. Pose la vasca sul lato destro del
tempio, a sud-est.
Il piccolo mobilio. Riassunto
[40]Chiram preparò inoltre caldaie, palette e vassoi. E
terminò tutte le commissioni del re Salomone per il tempio del Signore,
[41]cioè le due colonne, i globi dei capitelli che erano sopra
le colonne, i due reticolati per coprire i due globi dei capitelli che
erano sopra le colonne, [42]le quattrocento melagrane sui due
reticolati, due file di melagrane per ciascun reticolato, [43]le
dieci basi e i dieci bacini sulle basi, [44]il bacino e i dodici
buoi sotto il bacino, [45]le caldaie, le palette, i vassoi e
tutti quei vasi che Chiram aveva fatti al re Salomone per il tempio del
Signore; tutto era di bronzo rifinito. [46]Il re li fece fondere
nella valle del Giordano, in suolo argilloso, fra Succot e Zartan. [47]Salomone
installò tutti gli arredi in quantità molto grande: non si poteva
calcolare il peso del bronzo.
[48]Salomone fece anche tutti gli arredi del tempio del
Signore, l'altare d'oro, le tavole d'oro su cui si ponevano i pani
dell'offerta, [49]i cinque candelabri a destra e i cinque a
sinistra di fronte alla cella d'oro purissimo, i fiori, le lampade, gli
smoccolatoi d'oro, [50]le coppe, i coltelli, gli aspersori, i
mortai e i bracieri d'oro purissimo, i cardini per le porte del tempio
interno, cioè per il Santo dei santi, e i battenti d'oro per la navata.
[51]Fu così terminato tutto il lavoro che il re Salomone aveva
fatto per il tempio. Salomone presentò le offerte fatte da Davide suo
padre, cioè l'argento, l'oro e i vari oggetti; le depositò nei tesori
del tempio.
Re 1 - Capitolo 8
Trasferimento dell'arca dell'alleanza
[1]A questo punto Salomone convocò in assemblea a Gerusalemme
gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei casati degli
Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città
di Davide, cioè da Sion. [2]Tutto Israele si radunò presso il
re Salomone per la festa, nel mese di Etanim, cioè il settimo mese. [3]Presenti
tutti gli anziani di Israele, l'arca del Signore fu sollevata e i
sacerdoti e i leviti la trasportarono [4]con la tenda del
convegno e con tutti gli arredi sacri che erano nella tenda. [5]Il
re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di lui,
immolavano davanti all'arca pecore e buoi che non si contavano né si
calcolavano. [6]I sacerdoti introdussero l'arca dell'alleanza del
Signore al suo posto nella cella del tempio, cioè nel Santo dei santi,
sotto le ali dei cherubini. [7]Difatti i cherubini stendevano le
ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe dall'alto. [8]Le
stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si vedevano dal
Santo di fronte alla cella, ma non si vedevano di fuori; tali cose ci
sono fino ad oggi. [9]Nell'arca non c'era nulla se non le due
tavole di pietra, che vi aveva deposte Mosè sull'Oreb, cioè le tavole
dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dal
paese d'Egitto.
Dio prende possesso del suo tempio
[10]Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nuvola
riempì il tempio [11]e i sacerdoti non poterono rimanervi per
compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore
riempiva il tempio. [12]Allora Salomone disse:
«Il Signore ha deciso di abitare sulla nube.
[13]Io ti ho costruito una casa potente,
un luogo per la tua dimora perenne».
Discorso di Salomone al popolo
[14]Il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea di Israele,
mentre tutti i presenti stavano in piedi. [15]Salomone disse: «Benedetto
il Signore, Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza quanto aveva
promesso con la sua bocca a Davide mio padre: [16]Da quando ho
fatto uscire Israele mio popolo dall'Egitto, io non mi sono scelto una
città fra tutte le tribù di Israele perché mi si costruisse una casa,
ove abitasse il mio nome; ora mi sono scelto Gerusalemme perché vi
dimori il mio nome e mi sono scelto Davide perché sia capo del popolo
di Israele. [17]Davide mio padre aveva deciso di costruire un
tempio al nome del Signore, Dio di Israele, [18]ma il Signore gli
disse: Tu hai pensato di edificare un tempio al mio nome; hai fatto bene
a formulare tale progetto. [19]Non tu costruirai il tempio, ma il
figlio che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà un tempio al mio
nome. [20]Il Signore ha attuato la parola che aveva pronunziata;
io ho preso il posto di Davide mio padre, mi sono seduto sul trono di
Israele, come aveva preannunziato il Signore, e ho costruito il tempio
al nome del Signore, Dio di Israele. [21]In esso ho fissato un
posto per l'arca, dove c'è l'alleanza che il Signore aveva conclusa con
i nostri padri quando li fece uscire dal paese di Egitto».
Preghiera personale di Salomone
[22]Poi Salomone si pose davanti all'altare del Signore, di
fronte a tutta l'assemblea di Israele, e, stese le mani verso il cielo, [23]disse:
«Signore, Dio di Israele, non c'è un Dio come te, né lassù nei cieli
né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l'alleanza e la misericordia con i
tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il cuore. [24]Tu
hai mantenuto nei riguardi del tuo servo Davide mio padre quanto gli
avevi promesso; quanto avevi detto con la bocca l'hai adempiuto con
potenza, come appare oggi. [25]Ora, Signore Dio di Israele,
mantieni al tuo servo Davide mio padre quanto gli hai promesso: Non ti
mancherà un discendente che stia davanti a me e sieda sul trono di
Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta camminando
davanti a me come vi hai camminato tu. [26]Ora, Signore Dio di
Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta a Davide mio padre.
[27]Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli
e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che
io ho costruita! [28]Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla
sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il
tuo servo oggi innalza davanti a te! [29]Siano aperti i tuoi
occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto:
Lì sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in
questo luogo.
Preghiera per il popolo
[30]Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo,
quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua
dimora, dal cielo; ascolta e perdona.
[31]Se uno pecca contro il suo fratello e, perché gli è
imposto un giuramento di imprecazione, viene a giurare davanti al tuo
altare in questo tempio, [32]tu ascoltalo dal cielo, intervieni e
fà giustizia con i tuoi servi; condanna l'empio, facendogli ricadere
sul capo la sua condotta, e dichiara giusto l'innocente rendendogli
quanto merita la sua innocenza.
[33]Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto di fronte al
nemico perché ha peccato contro di te, se si rivolge a te, se loda il
tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio, [34]tu
ascolta dal cielo, perdona il peccato di Israele tuo popolo e fallo
tornare nel paese che hai dato ai suoi padri.
[35]Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché
hanno peccato contro di te, se ti pregano in questo luogo, se lodano il
tuo nome e si convertono dal loro peccato perché tu li hai umiliati, [36]tu
ascolta dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e di Israele tuo
popolo, ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi
la pioggia alla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.
[37]Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio
o ruggine, invasione di locuste o di bruchi; quando il nemico assedierà
il tuo popolo in qualcuna delle sue porte o quando scoppierà
un'epidemia o un flagello qualsiasi; [38]se uno qualunque oppure
tutto Israele tuo popolo, dopo avere provato il rimorso nel cuore, ti
prega o supplica con le mani tese verso questo tempio, [39]tu
ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, perdona, intervieni e rendi
a ognuno secondo la sua condotta, tu che conosci il suo cuore - tu solo
conosci il cuore di tutti i figli degli uomini - [40]perché ti
temano durante tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai
nostri padri.
Supplementi
[41]Anche lo straniero, che non appartiene a Israele tuo
popolo, se viene da un paese lontano a causa del tuo nome [42]perché
si sarà sentito parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e
del tuo braccio teso, se egli viene a pregare in questo tempio, [43]tu
ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le
richieste dello straniero, perché tutti i popoli della terra conoscano
il tuo nome, ti temano come Israele tuo popolo e sappiano che al tuo
nome è stato dedicato questo tempio che io ho costruito.
[44]Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo
nemico, seguendo le vie in cui l'avrai indirizzato, se ti pregheranno
rivolti verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho
costruito al tuo nome, [45]ascolta dal cielo la loro preghiera e
la loro supplica e rendi loro giustizia.
[46]Quando peccheranno contro di te, poiché non c'è nessuno
che non pecchi, e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico
e i loro conquistatori li deporteranno in un paese ostile, lontano o
vicino, [47]se nel paese in cui saranno deportati rientreranno in
se stessi e faranno ritorno a te supplicandoti nel paese della loro
prigionia, dicendo: Abbiamo peccato, abbiamo agito da malvagi e da empi,
[48]se torneranno a te con tutto il cuore e con tutta l'anima nel
paese dei nemici che li avranno deportati, e ti supplicheranno rivolti
verso il paese che tu hai dato ai loro padri, verso la città che ti sei
scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, [49]tu
ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro
supplica e rendi loro giustizia. [50]Perdona al tuo popolo, che
ha peccato contro di te, tutte le ribellioni di cui si è reso colpevole
verso di te, fà che i suoi deportatori gli usino misericordia, [51]perché
si tratta del tuo popolo e della tua eredità, di coloro che hai fatto
uscire dall'Egitto, da una fornace per fondere il ferro.
Conclusione della preghiera e benedizione del popolo
[52]Siano attenti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e
del tuo popolo Israele e ascoltali in quanto ti chiedono, [53]perché
tu li hai separati da tutti i popoli del paese come tua proprietà
secondo quanto avevi dichiarato per mezzo di Mosè tuo servo, mentre
facevi uscire, o Signore, i nostri padri dall'Egitto».
[54]Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore questa
preghiera e questa supplica, si alzò davanti all'altare del Signore,
dove era inginocchiato con le palme tese verso il cielo, [55]si
mise in piedi e benedisse tutta l'assemblea di Israele, a voce alta: [56]«Benedetto
il Signore, che ha concesso tranquillità a Israele suo popolo, secondo
la sua parola. Non è venuta meno neppure una delle parole buone che
aveva pronunziate per mezzo di Mosè suo servo. [57]Il Signore
nostro Dio sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci
abbandoni e non ci respinga, [58]ma volga piuttosto i nostri
cuori verso di lui, perché seguiamo tutte le sue vie e osserviamo i
comandi, gli statuti e i decreti che ha imposti ai nostri padri. [59]Queste
parole, usate da me per supplicare il Signore, siano presenti davanti al
Signore nostro Dio, giorno e notte, perché renda giustizia al suo servo
e a Israele suo popolo secondo le necessità di ogni giorno. [60]Allora
tutti i popoli della terra sapranno che il Signore è Dio e che non ce
n'è altri. [61]Il vostro cuore sarà tutto dedito al Signore
nostro Dio, perché cammini secondo i suoi decreti e osservi i suoi
comandi, come avviene oggi».
I sacrifici della festa di dedicazione
[62]Il re e tutto Israele offrirono un sacrificio davanti al
Signore. [63]Salomone immolò al Signore, in sacrificio di
comunione, ventiduemila buoi e centoventimila pecore; così il re e
tutti gli Israeliti dedicarono il tempio al Signore. [64]In quel
giorno il re consacrò il centro del cortile di fronte al tempio del
Signore; infatti ivi offrì l'olocausto, l'oblazione e il grasso dei
sacrifici di comunione, perché l'altare di bronzo, che era davanti al
Signore, era troppo piccolo per contenere l'olocausto, l'oblazione e il
grasso dei sacrifici di comunione.
[65]In quell'occasione Salomone celebrò la festa davanti al
Signore nostro Dio per sette giorni: tutto Israele, dall'ingresso di
Amat al torrente d'Egitto, un'assemblea molto grande, era con lui. [66]Nel
giorno ottavo congedò il popolo. I convenuti, salutato il re, tornarono
alle loro case, contenti e con la gioia nel cuore per tutto il bene
concesso dal Signore a Davide suo servo e a Israele suo popolo.
Re 1 - Capitolo 9
Nuova apparizione divina
[1]Quando Salomone ebbe terminato di costruire il tempio del
Signore, la reggia e quanto aveva voluto attuare, [2]il Signore
apparve per la seconda volta a Salomone, come gli era apparso in Gàbaon.
[3]Il Signore gli disse: «Ho ascoltato la preghiera e la
supplica che mi hai rivolto; ho santificato questa casa, che tu hai
costruita perché io vi ponga il mio nome per sempre; i miei occhi e il
mio cuore saranno rivolti verso di essa per sempre.
[4]Se tu camminerai davanti a me, come vi camminò tuo padre,
con cuore integro e con rettitudine, se adempirai quanto ti ho comandato
e se osserverai i miei statuti e i miei decreti, [5]io stabilirò
il trono del tuo regno su Israele per sempre, come ho promesso a Davide
tuo padre: Non ti mancherà mai un uomo sul trono di Israele. [6]Ma
se voi e i vostri figli vi allontanerete da me, se non osserverete i
comandi e i decreti che io vi ho dati, se andrete a servire altri dei e
a prostrarvi davanti ad essi, [7]eliminerò Israele dal paese che
ho dato loro, rigetterò da me il tempio che ho consacrato al mio nome;
Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. [8]Riguardo
a questo tempio, gia così eccelso, chiunque vi passerà vicino si
stupirà e fischierà, domandandosi: Perché il Signore ha agito così
con questo paese e con questo tempio? [9]Si risponderà: Perché
hanno abbandonato il Signore loro Dio che aveva fatto uscire i loro
padri dal paese d'Egitto, si sono legati a dei stranieri, prostrandosi
davanti ad essi e servendoli; per questo il Signore ha fatto piombare su
di loro tutta questa sciagura».
Scambio con Chiram
[10]Venti anni dopo che Salomone aveva costruito i due
edifici, il tempio del Signore e la reggia, [11]poiché Chiram,
re di Tiro, aveva fornito a Salomone legname di cedro e legname di abete
e oro a piacere, Salomone diede a Chiram venti villaggi nella regione
della Galilea. [12]Chiram partì da Tiro per vedere i villaggi
che Salomone gli aveva dati, ma non gli piacquero. [13]Perciò
disse: «Sono questi i villaggi che tu mi hai dati, fratello mio?». Li
chiamò paese di Kabul, nome ancora in uso. [14]Chiram mandò al
re centoventi talenti d'oro.
Il lavoro forzato per la costruzione
[15]Questa è l'occasione del lavoro forzato che reclutò il
re Salomone per costruire il tempio, la reggia, il Millo, le mura di
Gerusalemme, Cazor, Meghiddo, Ghezer. [16]Il faraone, re
d'Egitto, con una spedizione aveva preso Ghezer, l'aveva data alle
fiamme, aveva ucciso i Cananei che abitavano nella città e poi l'aveva
assegnata in dote alla figlia, moglie di Salomone. [17]Salomone
riedificò Ghezer, Bet-Coròn inferiore, [18]Baalat, Tamàr nel
deserto del paese [19]e tutte le città di rifornimento che gli
appartenevano, le città per i suoi carri, quelle per i suoi cavalli e
quanto Salomone aveva voluto costruire in Gerusalemme, nel Libano e in
tutto il territorio del suo dominio. [20]Quanti rimanevano degli
Amorrei, degli Hittiti, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei, che non
appartenevano agli Israeliti, [21]e cioè i discendenti rimasti
dopo di loro nel paese, coloro che gli Israeliti non erano riusciti a
sterminare, Salomone li costrinse ai lavori forzati, e tale è ancora la
loro condizione. [22]Ma degli Israeliti, Salomone non assoggettò
nessuno alla schiavitù: costoro divennero suoi guerrieri, suoi
ministri, suoi ufficiali, suoi scudieri, capi dei suoi carri e dei suoi
cavalieri. [23]I capi dei prefetti, che dirigevano i lavori per
Salomone, erano cinquecentocinquanta; essi sovrintendevano alla massa
impiegata nei lavori.
[24]Dopo che la figlia del faraone si trasferì dalla città
di Davide alla casa che Salomone le aveva costruita, questi costruì il
Millo.
Il servizio del tempio
[25]Tre volte all'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici
di comunione sull'altare che aveva costruito per il Signore e bruciava
incenso su quello che era davanti al Signore. Così terminò il tempio.
3. SALOMONE E IL COMMERCIO
Salomone armatore
[26]Salomone costruì anche una flotta in Ezion-Gheber, cioè
in Elat, sulla riva del Mare Rosso nella regione di Edom. [27]Chiram
inviò sulle navi i suoi servi, marinai che conoscevano il mare, insieme
con i servi di Salomone. [28]Andarono in Ofir, ove presero oro -
quattrocentoventi talenti - e lo portarono al re Salomone.
Re 1 - Capitolo 10
Visita della regina di Saba
[1]La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne per
metterlo alla prova con enigmi. [2]Venne in Gerusalemme con
ricchezze molto grandi, con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande
quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse
quanto aveva pensato. [3]Salomone rispose a tutte le sue domande,
nessuna ve ne fu che non avesse risposta o che restasse insolubile per
Salomone. [4]La regina di Saba, quando ebbe ammirato tutta la
saggezza di Salomone, il palazzo che egli aveva costruito, [5]i
cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi dignitari, l'attività dei
suoi ministri, le loro divise, i suoi coppieri e gli olocausti che egli
offriva nel tempio del Signore, rimase senza fiato. [6]Allora
disse al re: «Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul
tuo conto e sulla tua saggezza! [7]Io non avevo voluto credere a
quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno
visto; ebbene non me n'era stata riferita neppure una metà! Quanto alla
saggezza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita. [8]Beati
i tuoi uomini, beati questi tuoi ministri che stanno sempre davanti a te
e ascoltano la tua saggezza! [9]Sia benedetto il Signore tuo Dio,
che si è compiaciuto di te sì da collocarti sul trono di Israele. Nel
suo amore eterno per Israele il Signore ti ha stabilito re perché tu
eserciti il diritto e la giustizia». [10]Essa diede al re
centoventi talenti d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non
arrivarono mai tanti aromi quanti ne portò la regina di Saba a
Salomone. [11]Inoltre, la flotta di Chiram, che caricava oro in
Ofir, portò da Ofir legname di sandalo in gran quantità e pietre
preziose. [12]Con il legname di sandalo il re fece ringhiere per
il tempio e per la reggia, cetre e arpe per i cantori. Mai più arrivò,
né mai più si vide fino ad oggi, tanto legno di sandalo.
[13]Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto essa
desiderava e aveva domandato, oltre quanto le aveva dato con mano
regale. Quindi essa tornò nel suo paese con i suoi servi.
La ricchezza di Salomone
[14]La quantità d'oro che affluiva nelle casse di Salomone
ogni anno era di seicentosessantasei talenti, [15]senza contare
quanto ne proveniva dai trafficanti e dai commercianti, da tutti i re
dell'Arabia e dai governatori del paese.
[16]Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto,
per ciascuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, [17]e
trecento scudi piccoli d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò
tre mine d'oro, e il re li collocò nel palazzo della Foresta del
Libano.
[18]Inoltre, il re fece un grande trono d'avorio che rivestì
d'oro puro. [19]Il trono aveva sei gradini; sullo schienale
c'erano teste di vitello; il sedile aveva due bracci laterali, ai cui
fianchi si ergevano due leoni. [20]Dodici leoni si ergevano di
qua e di là, sui sei gradini; non ne esistevano di simili in nessun
regno.
[21]Tutti i vasi per le bevande del re Salomone erano d'oro;
tutti gli arredi del palazzo della Foresta del Libano erano d'oro fino;
al tempo di Salomone l'argento non si stimava nulla. [22]Difatti
il re aveva in mare la flotta di Tarsis, oltre la flotta di Chiram; ogni
tre anni la flotta di Tarsis portava carichi d'oro e d'argento,
d'avorio, di scimmie e di babbuini.
[23]Il re Salomone superò, dunque, per ricchezza e saggezza,
tutti i re della terra. [24]In ogni parte della terra si
desiderava di avvicinare Salomone per ascoltare la saggezza che Dio
aveva messo nel suo cuore. [25]Ognuno gli portava, ogni anno,
offerte d'argento e oggetti d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli.
I carri di Salomone
[26]Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento
carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città per i carri e
presso il re in Gerusalemme. [27]Fece sì che in Gerusalemme
l'argento abbondasse come le pietre e rese il legname di cedro tanto
comune quanto i sicomòri che crescono nella Sefela. [28]I
cavalli di Salomone provenivano da Muzri e da Kue; i mercanti del re li
compravano in Kue. [29]Un carro, importato da Muzri, costava
seicento sicli d'argento, un cavallo centocinquanta. In tal modo tutti i
re degli Hittiti e i re di Aram vendevano i loro cavalli.
Re 1 - Capitolo 11
4. LA DEGENERAZIONE DEL REGNO
Le mogli di Salomone
[1]Ma il re Salomone amò donne straniere, moabite, ammonite,
idumee, di Sidòne e hittite, [2]appartenenti a popoli, di cui
aveva detto il Signore agli Israeliti: «Non andate da loro ed essi non
vengano da voi: perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i
loro dei». Salomone si legò a loro per amore. [3]Aveva
settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli
pervertirono il cuore. [4]Quando Salomone fu vecchio, le sue
donne l'attirarono verso dei stranieri e il suo cuore non restò più
tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide suo padre. [5]Salomone
seguì Astàrte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom, obbrobrio degli
Ammoniti. [6]Salomone commise quanto è male agli occhi del
Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato Davide suo padre.
[7]Salomone costruì un'altura in onore di Camos, obbrobrio
dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche in onore
di Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. [8]Allo stesso modo fece per
tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro
dei.
[9]Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva
distolto il cuore dal Signore Dio d'Israele, che gli era apparso due
volte [10]e gli aveva comandato di non seguire altri dei, ma
Salomone non osservò quanto gli aveva comandato il Signore. [11]Allora
disse a Salomone: «Poiché ti sei comportato così e non hai osservato
la mia alleanza né i decreti che ti avevo impartiti, ti strapperò via
il regno e lo consegnerò a un tuo suddito. [12]Tuttavia non farò
ciò durante la tua vita per amore di Davide tuo padre; lo strapperò
dalla mano di tuo figlio. [13]Ma non tutto il regno gli strapperò;
una tribù la darò a tuo figlio per amore di Davide mio servo e per
amore di Gerusalemme, città da me eletta».
I nemici esterni di Salomone
[14]Il Signore suscitò contro Salomone un avversario, l'idumeo
Hadàd che era della stirpe regale di Edom. [15]Dopo la disfatta
inflitta da Davide a Edom, quando Ioab capo dell'esercito era andato a
seppellire i cadaveri e aveva ucciso tutti i maschi di Edom - [16]Ioab
e tutto Israele vi si erano fermati sei mesi per sterminare tutti i
maschi di Edom - [17]Hadàd con alcuni Idumei a servizio del
padre fuggì in Egitto. Allora Hadàd era giovinetto. [18]Essi
partirono da Madian e andarono in Paran; presero con sé uomini di Paran
e andarono in Egitto dal faraone, che ospitò Hadàd, gli assicurò il
mantenimento, parlò con lui e gli assegnò terreni. [19]Hadàd
trovò grazia agli occhi del faraone, che gli diede in moglie una sua
cognata, la sorella della regina Tafni. [20]La sorella di Tafni
gli partorì il figlio Ghenubàt, che Tafni allevò nel palazzo del
faraone. Ghenubàt visse nella casa del faraone tra i figli del faraone.
[21]Quando Hadàd seppe in Egitto che Davide si era addormentato
con i suoi padri e che era morto Ioab capo dell'esercito, disse al
faraone: «Lasciami partire; voglio andare nel mio paese». [22]Il
faraone gli rispose: «Ti manca forse qualcosa nella mia casa perché tu
cerchi di andare nel tuo paese?». Quegli soggiunse: «No! ma, ti prego,
lasciami andare». [25b]Ecco il male fatto da Hadàd: fu nemico
di Israele e regnò su Edom.
[23]Dio suscitò contro Salomone un altro avversario, Razòn
figlio di Eliada, che era fuggito da Hadad-Ezer re di Zoba, suo signore.
[24]Egli adunò gente contro di lui e divenne capo di una banda,
quando Davide aveva massacrato gli Aramei. Quindi egli prese Damasco, vi
si stabilì e ne divenne re. [25a]Fu avversario di Israele per
tutta la vita di Salomone.
La rivolta di Geroboamo
[26]Anche Geroboamo, figlio dell'efraimita Nebàt, di Zereda -
sua madre, una vedova, si chiamava Zerua -, mentre era al servizio di
Salomone, insorse contro il re. [27]La causa della sua ribellione
al re fu la seguente: Salomone costruiva il Millo e chiudeva la breccia
apertasi nella città di Davide suo padre; [28]Geroboamo era un
uomo di riguardo; Salomone, visto come il giovane lavorava, lo nominò
sorvegliante di tutti gli operai della casa di Giuseppe. [29]In
quel tempo Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il
profeta Achia di Silo, che indossava un mantello nuovo; erano loro due
soli, in campagna. [30]Achia afferrò il mantello nuovo che
indossava e lo lacerò in dodici pezzi. [31]Quindi disse a
Geroboamo: «Prendine dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio di
Israele: Ecco lacererò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a te
dieci tribù. [32]A lui rimarrà una tribù a causa di Davide mio
servo e a causa di Gerusalemme, città da me scelta fra tutte le tribù
di Israele. [33]Ciò avverrà perché egli mi ha abbandonato, si
è prostrato davanti ad Astàrte dea di quelli di Sidòne, a Camos dio
dei Moabiti, e a Milcom dio degli Ammoniti, e non ha seguito le mie vie
compiendo ciò che è retto ai miei occhi, osservando i miei comandi e i
miei decreti, come aveva fatto Davide suo padre. [34]Non gli
toglierò il regno di mano, perché l'ho stabilito capo per tutti i
giorni della sua vita a causa di Davide, mio servo da me scelto, il
quale ha osservato i miei comandi e i miei decreti. [35]Toglierò
il regno dalla mano di suo figlio e ne consegnerò a te dieci tribù. [36]A
suo figlio lascerò una tribù perché a causa di Davide mio servo ci
sia sempre una lampada dinanzi a me in Gerusalemme, città che mi sono
scelta per porvi il mio nome. [37]Io prenderò te e tu regnerai
su quanto vorrai; sarai re di Israele. [38]Se ascolterai quanto
ti comanderò, se seguirai le mie vie e farai quanto è giusto ai miei
occhi osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide
mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile come l'ho
edificata per Davide. Ti consegnerò Israele; [39]umilierò la
discendenza di Davide per questo motivo, ma non per sempre».
[40]Salomone cercò di uccidere Geroboamo, il quale però trovò
rifugio in Egitto presso Sisach, re di quella regione. Geroboamo rimase
in Egitto fino alla morte di Salomone.
Conclusione del regno
[41]Le altre gesta di Salomone, le sue azioni e la sua
sapienza, sono descritte nel libro della gesta di Salomone. [42]Il
tempo in cui Salomone aveva regnato in Gerusalemme su tutto Israele fu
di quaranta anni. [43]Salomone si addormentò con i suoi padri e
fu sepolto nella città di Davide suo padre; gli succedette nel regno il
figlio Roboamo.
Re 1 - Capitolo 12
III. LO SCISMA POLITICO E RELIGIOSO
L'assemblea di Sichem
[1]Roboamo andò in Sichem, perché tutto Israele era
convenuto in Sichem per proclamarlo re. [2]Quando lo seppe,
Geroboamo figlio di Nebàt, che era ancora in Egitto ove si era
rifugiato per paura del re Salomone, tornò dall'Egitto. [3]Lo
mandarono a chiamare e Geroboamo venne con tutta l'assemblea di Israele
e dissero a Roboamo: [4]«Tuo padre ci ha imposto un pesante
giogo; ora tu alleggerisci la dura schiavitù di tuo padre e il giogo
pesante che quegli ci ha imposto e noi ti serviremo». [5]Rispose
loro: «Ritiratevi per tre giorni; poi tornerete da me». Il popolo se
ne andò. [6]Il re Roboamo si consigliò con gli anziani, che
erano stati al servizio di Salomone suo padre durante la sua vita,
domandando: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?». [7]Gli
dissero: «Se oggi ti mostrerai arrendevole verso questo popolo, se
darai loro soddisfazione, se dirai loro parole gentili, essi saranno
tuoi servi per sempre». [8]Ma egli trascurò il consiglio che
gli anziani gli avevano dato e si consultò con giovani che erano
cresciuti con lui ed erano al suo servizio. [9]Domandò loro: «Che
cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha chiesto di
alleggerire il giogo imposto loro da mio padre?». [10]I giovani
che erano cresciuti con lui gli dissero: «Così risponderai a questo
popolo, che ti ha chiesto: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, tu
alleggeriscilo! così dirai loro: Il mio mignolo è più grosso dei
fianchi di mio padre. [11]Ora, se mio padre vi caricò di un
giogo pesante, io renderò ancora più grave il vostro giogo; mio padre
vi castigò con fruste, io vi castigherò con flagelli».
[12]Quando Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a
Roboamo il terzo giorno, come il re aveva ordinato affermando: «Ritornate
da me il terzo giorno», [13]il re rispose duramente al popolo
respingendo il consiglio degli anziani; [14]egli disse loro
secondo il consiglio dei giovani: «Mio padre vi ha imposto un giogo
pesante; io renderò ancora più grave il vostro giogo. Mio padre vi ha
castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli». [15]Il re
non ascoltò il popolo; ciò accadde per disposizione del Signore, perché
si attuasse la parola che il Signore aveva rivolta a Geroboamo, figlio
di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo. [16]Quando compresero che
il re non dava loro ascolto, tutti gli Israeliti risposero al re:
«Che parte abbiamo con Davide?
Non abbiamo eredità con il figlio di Iesse!
Alle tue tende, Israele!
Ora pensa alla tua casa, Davide!».
Israele andò alle sue tende. [17]Sugli Israeliti che
abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo.
[18]Il re Roboamo mandò Adoniram, che era sovrintendente ai
lavori forzati, ma tutti gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì.
Allora il re Roboamo salì in fretta sul carro per fuggire in
Gerusalemme. [19]Israele si ribellò alla casa di Davide fino ad
oggi.
Lo scisma politico
[20]Quando tutto Israele seppe che era tornato Geroboamo, lo
mandarono a chiamare perché partecipasse all'assemblea; lo proclamarono
re di tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, se non la tribù
di Giuda.
[21]Roboamo, giunto in Gerusalemme, convocò tutta la casa di
Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per
combattere contro Israele e per restituire il regno a Roboamo, figlio di
Salomone. [22]Ma il Signore disse a Semeia, uomo di Dio: [23]«Riferisci
a Roboamo figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di
Beniamino e al resto del popolo: [24]Dice il Signore: Non
marciate per combattere contro i vostri fratelli israeliti; ognuno
ritorni a casa, perché questa situazione è stata voluta da me».
Ascoltarono la parola del Signore e tornarono indietro come aveva
ordinato loro il Signore.
[25]Geroboamo fortificò Sichem sulle montagne di Efraim e vi
pose la residenza. Uscito di lì, fortificò Penuèl.
Lo scisma religioso
[26]Geroboamo pensò: «In questa situazione il regno potrebbe
tornare alla casa di Davide. [27]Se questo popolo verrà a
Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio, il cuore di questo
popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda; mi
uccideranno e ritorneranno da Roboamo, re di Giuda». [28]Consigliatosi,
il re preparò due vitelli d'oro e disse al popolo: «Siete andati
troppo a Gerusalemme! Ecco, Israele, il tuo dio, che ti ha fatto uscire
dal paese d'Egitto». [29]Ne collocò uno a Betel e l'altro lo
pose in Dan. [30]Questo fatto portò al peccato; il popolo,
infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno di quelli.
[31]Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti,
presi qua e là dal popolo, i quali non erano discendenti di Levi. [32]Geroboamo
istituì una festa nell'ottavo mese, il quindici del mese, simile alla
festa che si celebrava in Giuda. Egli stesso salì sull'altare; così
fece a Betel per sacrificare ai vitelli che aveva eretti; a Betel stabilì
sacerdoti dei templi da lui eretti sulle alture. [33]Il quindici
dell'ottavo mese salì sull'altare che aveva eretto a Betel; istituì
una festa per gli Israeliti e salì sull'altare per offrire incenso.
Re 1 - Capitolo 13
Distruzione dell'altare di Betel
[1]Un uomo di Dio, per comando del Signore, si portò da Giuda
a Betel, mentre Geroboamo stava sull'altare per offrire incenso. [2]Per
comando del Signore, quegli gridò verso l'altare: «Altare, altare, così
dice il Signore: Ecco nascerà un figlio nella casa di Davide, chiamato
Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti delle alture che hanno
offerto incenso su di te, e brucerà su di te ossa umane». [3]E
ne diede una prova, dicendo: «Questa è la prova che il Signore parla:
ecco l'altare si spaccherà e si spanderà la cenere che vi è sopra». [4]Appena
sentì il messaggio che l'uomo di Dio aveva proferito contro l'altare di
Betel, il re Geroboamo tese la mano dall'altare dicendo: «Afferratelo!».
Ma la sua mano, tesa contro di quello, gli si paralizzò e non la potè
ritirare a sé. [5]L'altare si spaccò e si sparse la cenere
dell'altare secondo il segno dato dall'uomo di Dio per comando del
Signore. [6]Presa la parola, il re disse all'uomo di Dio: «Placa
il volto del Signore tuo Dio e prega per me perché mi sia resa la mia
mano». L'uomo di Dio placò il volto del Signore e la mano del re tornò
come era prima. [7]All'uomo di Dio il re disse: «Vieni a casa
con me per rinfrancarti; ti darò un regalo». [8]L'uomo di Dio
rispose al re: «Anche se mi dessi metà della tua casa, non verrei con
te e non mangerei né berrei nulla in questo luogo, [9]perché mi
è stato ordinato per comando del Signore: Non mangiare e non bere nulla
e non tornare per la strada percorsa nell'andata». [10]Se ne andò
per un'altra strada e non tornò per quella che aveva percorsa venendo a
Betel.
L'uomo di Dio e il profeta
[11]Ora viveva a Betel un vecchio profeta, al quale i figli
andarono a riferire quanto aveva fatto quel giorno l'uomo di Dio a
Betel; essi riferirono al loro padre anche le parole che quegli aveva
dette al re. [12]Il vecchio profeta domandò loro: «Quale via ha
preso?». I suoi figli gli indicarono la via presa dall'uomo di Dio, che
era venuto da Giuda. [13]Ed egli disse ai suoi figli: «Sellatemi
l'asino!». Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra [14]per
inseguire l'uomo di Dio che trovò seduto sotto una quercia. Gli domandò:
«Sei tu l'uomo di Dio, venuto da Giuda?». Rispose: «Sono io». [15]L'altro
gli disse: «Vieni a casa con me per mangiare qualcosa». [16]Egli
rispose: «Non posso venire con te né mangiare o bere nulla in questo
luogo, [17]perché ho ricevuto questo comando per ordine del
Signore: Non mangiare e non bere là nulla e non ritornare per la strada
percorsa nell'andata». [18]Quegli disse: «Anch'io sono profeta
come te; ora un angelo mi ha detto per ordine di Dio: Fallo tornare con
te nella tua casa, perché mangi e beva qualcosa». Egli mentiva a
costui, [19]che ritornò con lui, mangiò e bevve nella sua casa.
[20]Mentre essi stavano seduti a tavola, il Signore parlò al
profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro [21]ed egli gridò
all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: «Così dice il Signore: Poiché
ti sei ribellato all'ordine del Signore, non hai ascoltato il comando
che ti ha dato il Signore tuo Dio, [22]sei tornato indietro, hai
mangiato e bevuto in questo luogo, sebbene ti fosse stato prescritto di
non mangiarvi o bervi nulla, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro
dei tuoi padri». [23]Dopo che ebbero mangiato e bevuto, l'altro
sellò l'asino per il profeta che aveva fatto ritornare [24]e
quegli partì. Un leone lo trovò per strada e l'uccise; il suo cadavere
rimase steso sulla strada, mentre l'asino se ne stava là vicino e anche
il leone stava vicino al cadavere. [25]Ora alcuni passanti videro
il cadavere steso sulla strada e il leone che se ne stava vicino al
cadavere. Essi andarono e divulgarono il fatto nella città ove dimorava
il vecchio profeta. [26]Avendolo saputo, il profeta che l'aveva
fatto ritornare dalla strada disse: «Quello è un uomo di Dio, che si
è ribellato all'ordine del Signore; per questo il Signore l'ha
consegnato al leone, che l'ha abbattuto e ucciso secondo la parola
comunicatagli dal Signore». [27]Egli aggiunse ai figli: «Sellatemi
l'asino». Quando l'asino fu sellato, [28]egli andò e trovò il
cadavere di lui steso sulla strada con l'asino e il leone accanto. Il
leone non aveva mangiato il cadavere né sbranato l'asino. [29]Il
profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo sistemò sull'asino e se
lo portò nella città dove abitava, per piangerlo e seppellirlo. [30]Depose
il cadavere nel proprio sepolcro e fece il lamento su di lui: «Ohimè,
fratello mio!». [31]Dopo averlo sepolto, disse ai figli: «Alla
mia morte mi seppellirete nel sepolcro in cui è stato sepolto l'uomo di
Dio; porrete le mie ossa vicino alle sue, [32]poiché certo si
avvererà la parola che egli gridò, per ordine del Signore, contro
l'altare di Betel e contro tutti i santuari delle alture che sono nelle
città di Samaria».
[33]Dopo questo fatto, Geroboamo non si convertì dalla sua
condotta perversa. Egli continuò a prendere qua e là dal popolo i
sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderasse dava l'investitura e
quegli diveniva sacerdote delle alture. [34]Tale condotta costituì,
per la casa di Geroboamo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo
sterminio dalla terra.
Re 1 - Capitolo 14
IV. I DUE REGNI FINO A ELIA
Seguito del regno di Geroboamo I (931-910)
[1]In quel tempo si ammalò Abia, figlio di Geroboamo. [2]Geroboamo
disse alla moglie: «Alzati, cambia vestito perché non si sappia che tu
sei la moglie di Geroboamo e và a Silo. Là c'è il profeta Achia,
colui che mi disse che avrei regnato su questo popolo. [3]Prendi
con te dieci pani, focacce e un vaso di miele; và da lui. Egli ti
rivelerà che cosa avverrà del ragazzo». [4]La moglie di
Geroboamo fece così. Si alzò, andò in Silo ed entrò nella casa di
Achia, il quale non poteva vedere, perché i suoi occhi erano offuscati
per la vecchiaia.
[5]Il Signore aveva detto ad Achia: «Ecco, la moglie di
Geroboamo viene per chiederti un oracolo sul figlio, che è malato; tu
le dirai questo e questo. Arriva travestita». [6]Appena Achia
sentì il rumore dei piedi di lei che arrivava alla porta, disse: «Entra,
moglie di Geroboamo. Perché ti sei travestita così? Io ho per te
cattive notizie. [7]Su, riferisci a Geroboamo: Dice il Signore,
Dio di Israele: Io ti ho innalzato dalla turba del popolo costituendoti
capo del popolo di Israele, [8]ho strappato il regno dalla casa
di Davide e l'ho consegnato a te. Ma tu non ti sei comportato come il
mio servo Davide, che osservò i miei comandi e mi seguì con tutto il
cuore, facendo solo quanto è giusto davanti ai miei occhi, [9]anzi
hai agito peggio di tutti i tuoi predecessori e sei andato a fabbricarti
altri dei e immagini fuse per provocarmi, mentre hai gettato me dietro
alle tue spalle. [10]Per questo, ecco, manderò la sventura sulla
casa di Geroboamo, distruggerò nella casa di Geroboamo ogni maschio,
schiavo o libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo come si
spazza lo sterco fino alla sua totale scomparsa. [11]I cani
divoreranno quanti della casa di Geroboamo moriranno in città; quelli
morti in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria, perché il
Signore ha parlato. [12]Ma tu alzati, torna a casa; quando i tuoi
piedi raggiungeranno la città, il bambino morirà. [13]Ne
faranno il lamento tutti gli Israeliti e lo seppelliranno, perché
soltanto costui della famiglia di Geroboamo entrerà in un sepolcro,
perché in lui solo si è trovato qualcosa di buono da parte del Signore
Dio di Israele nella famiglia di Geroboamo. [14]Il Signore
stabilirà su Israele un suo re, che distruggerà la famiglia di
Geroboamo. [15]Inoltre il Signore percuoterà Israele, il cui
agitarsi sarà simile all'agitarsi di una canna sull'acqua. Eliminerà
Israele da questo ottimo paese da lui dato ai loro padri e li disperderà
oltre il fiume perché si sono eretti i loro pali sacri, provocando così
il Signore. [16]Il Signore abbandonerà Israele a causa dei
peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele».
[17]La moglie di Geroboamo si alzò e se ne andò a Tirza.
Proprio mentre essa entrava nella soglia di casa, il giovinetto morì. [18]Lo
seppellirono e tutto Israele ne fece il lamento, secondo la parola del
Signore comunicata per mezzo del suo servo, il profeta Achia.
[19]Le altre gesta di Geroboamo, le sue guerre e il suo regno,
sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. [20]La
durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; egli si addormentò
con i suoi padri e gli succedette nel regno Nadàb suo figlio.
Regno di Roboamo (931-913)
[21]Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva
quarantun anni quando divenne re; regnò diciassette anni in
Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele
per collocarvi il suo nome. Sua madre, ammonita, si chiamava Naama. [22]Giuda
fece ciò che è male agli occhi del Signore; essi provocarono il
Signore a gelosia più di quanto non l'avessero fatto tutti i loro
padri, con i loro peccati. [23]Anch'essi si costruirono alture,
stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde. [24]Inoltre
nel paese c'erano prostituti sacri, i quali rinnovarono tutti gli
abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati davanti agli
Israeliti.
[25]Nell'anno quinto del re Roboamo, il re di Egitto, Sisach,
assalì Gerusalemme. [26]Costui depredò i tesori del tempio e
vuotò la reggia dei suoi tesori. Prese anche gli scudi d'oro fatti da
Salomone. [27]Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che affidò
agli ufficiali delle guardie addette alle porte della reggia. [28]Ogni
volta che il re andava nel tempio, le guardie li prendevano, poi li
riportavano nella sala delle guardie.
[29]Le altre gesta di Roboamo, tutte le sue azioni, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. [30]Ci fu
guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. [31]Roboamo si addormentò
con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto
divenne re suo figlio Abiam.
Re 1 - Capitolo 15
Regno di Abiam in Giuda (913-911)
[1]Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo, figlio di Nebàt,
divenne re su Giuda Abiam. [2]Egli regnò tre anni in
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. [3]Egli
imitò tutti i peccati che suo padre aveva commessi prima di lui; il suo
cuore non fu sottomesso al Signore suo Dio, come lo era stato il cuore
di Davide suo antenato. [4]Ma, per amore di Davide, il Signore
suo Dio gli concesse una lampada in Gerusalemme, innalzandone il figlio
dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme, [5]perché Davide
aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del Signore e non aveva
traviato dai comandi che il Signore gli aveva impartiti, durante tutta
la sua vita, se si eccettua il caso di Uria l'Hittita.
[6]Le altre gesta di Abiam, tutte le sue azioni, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. [7]Ci fu
guerra fra Abiam e Geroboamo. [8]Abiam si addormentò con i suoi
padri; lo seppellirono nella città di Davide e al suo posto divenne re
suo figlio Asa.
Regno di Asa in Giuda (911-870)
[9]Nell'anno ventesimo di Geroboamo, re di Israele, divenne re
su Giuda Asa. [10]Costui regnò quarantun anni in Gerusalemme.
Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. [11]Asa, come
Davide suo antenato, fece ciò che è giusto agli occhi del Signore. [12]Eliminò
i prostituti sacri dal paese e allontanò tutti gli idoli eretti da suo
padre. [13]Anche sua madre Maaca egli privò della dignità di
regina madre, perché essa aveva eretto un obbrobrio in onore di Asera;
Asa abbattè l'obbrobrio e lo bruciò nella valle del torrente Cedron. [14]Ma
non scomparvero le alture, anche se il cuore di Asa si mantenne integro
nei riguardi del Signore per tutta la sua vita. [15]Fece portare
nel tempio le offerte consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui
stesso, consistenti in argento, oro e vasi.
[16]Ci fu guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la
loro vita. [17]Baasa, re di Israele, assalì Giuda; egli fortificò
Rama per impedire le comunicazioni con Asa re di Giuda. [18]Asa
prese tutto l'argento e l'oro depositato nei tesori del tempio e nei
tesori della reggia, li consegnò ai suoi ministri, che li portarono per
ordine del re Asa a Ben-Hadàd, figlio di Tab-Rimmòn, figlio di Chezion,
re d'Aram, che risiedeva in Damasco, con la proposta: [19]«Ci
sia un'alleanza fra me e te, come ci fu fra mio padre e tuo padre. Ecco
ti mando un dono d'argento e d'oro. Su, rompi la tua alleanza con Baasa,
re di Israele, sì che egli si ritiri da me». [20]Ben-Hadàd
ascoltò il re Asa; mandò contro le città di Israele i capi delle sue
forze armate, occupò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca e l'intera regione di
Genèsaret, compreso tutto il territorio di Nèftali. [21]Quando
lo seppe, Baasa smise di fortificare Rama e tornò in Tirza. [22]Allora
il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, senza esclusione alcuna;
costoro presero da Rama le pietre e il legname che Baasa aveva usato per
le costruzioni. Con tale materiale il re Asa fortificò Gheba di
Beniamino e Mizpà.
[23]Le altre gesta di Asa, tutte le sue prodezze e tutte le
sue azioni, le città che egli edificò, sono descritte nel libro delle
Cronache dei re di Giuda. Egli nella sua vecchiaia ebbe la podàgra. [24]Asa
si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nella città di Davide suo
antenato e al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat.
Regno di Nadàb in Israele (910-909)
[25]Nadàb, figlio di Geroboamo, divenne re d'Israele
nell'anno secondo di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele tre anni. [26]Egli
fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di
suo padre e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele. [27]Contro
di lui congiurò Baasa figlio di Achia, della casa di Issacar, e lo
assassinò in Ghibbeton che apparteneva ai Filistei, mentre Nadàb e
tutto Israele assediavano Ghibbeton. [28]Baasa lo uccise
nell'anno terzo di Asa re di Giuda, e divenne re al suo posto. [29]Appena
divenuto re, egli distrusse tutta la famiglia di Geroboamo: non lasciò
vivo nessuno di quella stirpe, ma la distrusse tutta, secondo la parola
del Signore pronunziata per mezzo del suo servo Achia di Silo, [30]a
causa dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a
Israele, e a causa dello sdegno a cui aveva provocato il Signore Dio di
Israele.
[31]Le altre gesta di Nadàb e tutte le sue azioni sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. [32]Ci fu
guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita.((16))
Regno di Baasa in Israele (909-886)
[33]Nell'anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasa, figlio di
Achia, divenne re d'Israele in Tirza. Regnò ventiquattro anni. [34]Fece
ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di
Geroboamo e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.
Re 1 - Capitolo 16
[1]La parola del Signore fu rivolta a Ieu figlio di Canàni
contro Baasa: [2]«Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho
costituito capo del popolo di Israele, ma tu hai imitato la condotta di
Geroboamo e hai fatto peccare Israele mio popolo fino a provocarmi con i
loro peccati. [3]Ecco, io spazzerò Baasa e la sua casa e renderò
la tua casa come la casa di Geroboamo figlio di Nebàt. [4]I cani
divoreranno quanti della casa di Baasa moriranno in città; quelli morti
in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria».
[5]Le altre gesta di Baasa, le sue azioni e le sue prodezze,
sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. [6]Baasa
si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Tirza e al suo posto
regnò suo figlio Ela.
[7]Attraverso il profeta Ieu figlio di Canàni la parola del
Signore fu rivolta a Baasa e alla sua casa. Dio condannò Baasa per
tutto il male che aveva commesso agli occhi del Signore, irritandolo con
le sue opere, tanto che la sua casa era diventata come quella di
Geroboamo, e perché egli aveva sterminato quella famiglia.
Regno di Ela in Israele (886-885)
[8]Nell'anno ventiseiesimo di Asa re di Giuda, su Israele in
Tirza divenne re Ela figlio di Baasa; regnò due anni. [9]Contro
di lui congiurò un suo ufficiale, Zimri, capo di una metà dei carri.
Mentre quegli, in Tirza, beveva e si ubriacava nella casa di Arza,
maggiordomo in Tirza, [10]arrivò Zimri, lo sconfisse, l'uccise
nell'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. [11]Quando
divenne re, appena seduto sul suo trono, distrusse tutta la famiglia di
Baasa; non lasciò sopravvivere alcun maschio fra i suoi parenti e
amici. [12]Zimri distrusse tutta la famiglia di Baasa secondo la
parola che il Signore aveva rivolta contro Baasa per mezzo del profeta
Ieu, [13]a causa di tutti i peccati di Baasa e dei peccati di Ela
suo figlio, di quelli commessi da loro e di quelli fatti commettere a
Israele, irritando con le loro vanità il Signore Dio di Israele.
[14]Le altre gesta di Ela e tutte le sue azioni sono descritte
nel libro delle Cronache dei re di Israele.
Regno di Zimri in Israele (885)
[15]Nell'anno ventisettesimo di Asa re di Giuda, Zimri divenne
re per sette giorni in Tirza, mentre il popolo era accampato contro
Ghibbeton, che apparteneva ai Filistei. [16]Quando il popolo
accampato colà venne a sapere che Zimri si era ribellato e aveva ucciso
il re, tutto Israele in quello stesso giorno, nell'accampamento, proclamò
re di Israele Omri, capo dell'esercito. [17]Omri e tutto Israele,
abbandonata Ghibbeton, andarono a Tirza. [18]Quando vide che era
stata presa la città, Zimri entrò nella fortezza della reggia, incendiò
il palazzo e così morì bruciato. [19]Ciò avvenne a causa del
peccato che egli aveva commesso compiendo ciò che è male agli occhi
del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il peccato con cui
aveva fatto peccare Israele.
[20]Le altre gesta di Zimri e la congiura da lui organizzata
sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
[21]Allora il popolo di Israele si divise in due parti. Una
metà parteggiava per Tibni, figlio di Ghinat, con il proposito di
proclamarlo re; l'altra metà parteggiava per Omri. [22]Il
partito di Omri prevalse su quello di Tibni figlio di Ghinat. Tibni morì
e Omri divenne re.
Regno di Omri in Israele (885-874)
[23]Nell'anno trentunesimo di Asa re di Giuda, divenne re di
Israele Omri. Regnò dodici anni, di cui sei in Tirza. [24]Poi
acquistò il monte Someron da Semer per due talenti d'argento. Costruì
sul monte e chiamò la città che ivi edificò Samaria dal nome di Semer,
proprietario del monte. [25]Omri fece ciò che è male agli occhi
del Signore, peggio di tutti i suoi predecessori. [26]Imitò in
tutto la condotta di Geroboamo, figlio di Nebàt, e i peccati che quegli
aveva fatto commettere a Israele, provocando con le loro vanità a
sdegno il Signore, Dio di Israele.
[27]Le altre gesta di Omri, tutte le sue azioni e le sue
prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. [28]Omri
si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto
divenne re suo figlio Acab.
Introduzione al regno di Acab (874-853)
[29]Acab figlio di Omri divenne re su Israele nell'anno
trentottesimo di Asa re di Giuda. Acab figlio di Omri regnò su Israele
in Samaria ventidue anni. [30]Acab figlio di Omri fece ciò che
è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i suoi predecessori. [31]Non
gli bastò imitare il peccato di Geroboamo figlio di Nebàt; ma prese
anche in moglie Gezabele figlia di Et-Bàal, re di quelli di Sidone, e
si mise a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui. [32]Eresse
un altare a Baal nel tempio di Baal, che egli aveva costruito in Samaria.
[33]Acab eresse anche un palo sacro e compì ancora altre cose
irritando il Signore Dio di Israele, più di tutti i re di Israele suoi
predecessori.
[34]Nei suoi giorni Chiel di Betel ricostruì Gerico; gettò
le fondamenta sopra Abiram suo primogenito e ne innalzò le porte sopra
Segub suo ultimogenito, secondo la parola pronunziata dal Signore per
mezzo di Giosuè, figlio di Nun.
Re 1 - Capitolo 17
V. IL CICLO DI ELIA
1. LA GRANDE SICCITA'
[1]Elia, il Tisbita, uno degli abitanti di Gàlaad, disse ad
Acab: «Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza io
sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando
lo dirò io».
Al torrente Cherit
[2]A lui fu rivolta questa parola del Signore: [3]«Vattene
di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherit,
che è a oriente del Giordano. [4]Ivi berrai al torrente e i
corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo». [5]Egli eseguì
l'ordine del Signore; andò a stabilirsi sul torrente Cherit, che è a
oriente del Giordano. [6]I corvi gli portavano pane al mattino e
carne alla sera; egli beveva al torrente.
A Zarepta. Il miracolo della farina e dell'olio
[7]Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non
pioveva sulla regione. [8]Il Signore parlò a lui e disse:
[9]«Alzati, và in Zarepta di Sidòne e ivi stabilisciti.
Ecco io ho dato ordine a una vedova di là per il tuo cibo». [10]Egli
si alzò e andò a Zarepta. Entrato nella porta della città, ecco una
vedova raccoglieva la legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un pò
d'acqua in un vaso perché io possa bere». [11]Mentre quella
andava a prenderla, le gridò: «Prendimi anche un pezzo di pane». [12]Quella
rispose: «Per la vita del Signore tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma
solo un pugno di farina nella giara e un pò di olio nell'orcio; ora
raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a cuocerla per me e per mio
figlio: la mangeremo e poi moriremo». [13]Elia le disse: «Non
temere; su, fà come hai detto, ma prepara prima una piccola focaccia
per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, [14]poiché
dice il Signore: La farina della giara non si esaurirà e l'orcio
dell'olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere sulla
terra». [15]Quella andò e fece come aveva detto Elia.
Mangiarono essa, lui e il figlio di lei per diversi giorni. [16]La
farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì,
secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Elia.
La resurrezione del figlio della vedova
[17]In seguito il figlio della padrona di casa si ammalò. La
sua malattia era molto grave, tanto che rimase senza respiro. [18]Essa
allora disse a Elia: «Che c'è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto
da me per rinnovare il ricordo della mia iniquità e per uccidermi il
figlio?». [19]Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese
dal seno, lo portò al piano di sopra, dove abitava, e lo stese sul
letto. [20]Quindi invocò il Signore: «Signore mio Dio, forse
farai del male a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il
figlio?». [21]Si distese tre volte sul bambino e invocò il
Signore: «Signore Dio mio, l'anima del fanciullo torni nel suo corpo».
[22]Il Signore ascoltò il grido di Elia; l'anima del bambino
tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. [23]Elia prese il
bambino, lo portò al piano terreno e lo consegnò alla madre. Elia
disse: «Guarda! Tuo figlio vive». [24]La donna disse a Elia: «Ora
so che tu sei uomo di Dio e che la vera parola del Signore è sulla tua
bocca».
Re 1 - Capitolo 18
L'incontro di Elia e di Abdia
[1]Dopo molto tempo, il Signore disse a Elia, nell'anno terzo:
«Su, mostrati ad Acab; io concederò la pioggia alla terra». [2]Elia
andò a farsi vedere da Acab.
In Samaria c'era una grande carestia. [3]Acab convocò Abdia
maggiordomo. Abdia temeva molto Dio; [4]quando Gezabele uccideva
i profeti del Signore, Abdia prese cento profeti e ne nascose cinquanta
alla volta in una caverna e procurò loro pane e acqua. [5]Acab
disse ad Abdia: «Và nel paese verso tutte le sorgenti e tutti i
torrenti della regione; forse troveremo erba per tenere in vita cavalli
e muli e non dovremo uccidere una parte del bestiame». [6]Si
divisero la regione da percorrere; Acab andò per una strada e Abdia per
un'altra.
[7]Mentre Abdia era in cammino, ecco farglisi incontro Elia.
Quegli lo riconobbe e si prostrò con la faccia a terra dicendo: «Non
sei tu il mio signore Elia?». [8]Gli rispose: «Lo sono; su, dì
al tuo padrone: C'è qui Elia». [9]Quegli disse: «Che male ho
fatto perché tu consegni il tuo servo ad Acab perché egli mi uccida? [10]Per
la vita del Signore tuo Dio, non esiste un popolo o un regno in cui il
mio padrone non abbia mandato a cercarti. Se gli rispondevano: Non c'è!
egli faceva giurare il popolo o il regno di non averti trovato. [11]Ora
tu dici: Su, dì al tuo signore: C'è qui Elia! [12]Appena sarò
partito da te, lo spirito del Signore ti porterà in un luogo a me
ignoto. Se io vado a riferirlo ad Acab egli, non trovandoti, mi ucciderà;
ora il tuo servo teme il Signore fin dalla sua giovinezza. [13]Non
ti hanno forse riferito, mio signore, ciò che ho fatto quando Gezabele
sterminava tutti i profeti del Signore, come io nascosi cento profeti,
cinquanta alla volta, in una caverna e procurai loro pane e acqua? [14]E
ora tu comandi: Su, dì al tuo signore: C'è qui Elia? Egli mi ucciderà».
[15]Elia rispose: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla
cui presenza io sto, oggi stesso io mi mostrerò a lui».
Elia e Acab
[16]Abdia andò incontro ad Acab e gli riferì la cosa. Acab
si diresse verso Elia. [17]Appena lo vide, Acab disse a Elia: «Sei
tu la rovina di Israele!». [18]Quegli rispose: «Io non rovino
Israele, ma piuttosto tu insieme con la tua famiglia, perché avete
abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito Baal. [19]Su,
con un ordine raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo
insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento
profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele».
Il sacrificio del Carmelo
[20]Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul
monte Carmelo. [21]Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino
a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo!
Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. [22]Elia
aggiunse al popolo: «Sono rimasto solo, come profeta del Signore,
mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. [23]Dateci
due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla
legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo
porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. [24]Voi invocherete
il nome del vostro dio e io invocherò quello del Signore. La divinità
che risponderà concedendo il fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose:
«La proposta è buona!».
[25]Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e
cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro
Dio, ma senza appiccare il fuoco». [26]Quelli presero il
giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a
mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non si sentiva un
alito, né una risposta. Quelli continuavano a saltare intorno
all'altare che avevano eretto. [27]Essendo gia mezzogiorno, Elia
cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate con voce più alta,
perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato o in
viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà». [28]Gridarono
a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con
spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. [29]Passato il
mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento
in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né
una risposta né un segno di attenzione.
[30]Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si
avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato
demolito. [31]Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle
tribù dei discendenti di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Israele
sarà il tuo nome». [32]Con le pietre eresse un altare al
Signore; scavò intorno un canaletto, capace di contenere due misure di
seme. [33]Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla
legna. [34]Quindi disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e
versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli
disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora:
«Per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. [35]L'acqua
scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. [36]Al
momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore,
Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in
Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo
comando. [37]Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo
sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!». [38]Cadde
il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la
cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. [39]A tal vista,
tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il
Signore è Dio!». [40]Elia disse loro: «Afferrate i profeti di
Baal; non ne scappi uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere nel
torrente Kison, ove li scannò.
La fine della siccità
[41]Elia disse ad Acab: «Su, mangia e bevi, perché sento un
rumore di pioggia torrenziale». [42]Acab andò a mangiare e a
bere. Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la
faccia tra le proprie ginocchia. [43]Quindi disse al suo ragazzo:
«Vieni qui, guarda verso il mare». Quegli andò, guardò e disse. «Non
c'è nulla!». Elia disse: «Tornaci ancora per sette volte». [44]La
settima volta riferì: «Ecco, una nuvoletta, come una mano d'uomo, sale
dal mare». Elia gli disse: «Và a dire ad Acab: Attacca i cavalli al
carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!». [45]Subito
il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a
dirotto. Acab montò sul carro e se ne andò a Izrèel. [46]La
mano del Signore fu sopra Elia che, cintosi i fianchi, corse davanti ad
Acab finché giunse a Izrèel.
Re 1 - Capitolo 19
2. ELIA SULL'OREB
In cammino verso l'Oreb
[1]Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che
aveva ucciso di spada tutti i profeti. [2]Gezabele inviò un
messaggero a Elia per dirgli: «Gli dei mi facciano questo e anche di
peggio, se domani a quest'ora non avrò reso te come uno di quelli». [3]Elia,
impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea di
Giuda. Là fece sostare il suo ragazzo. [4]Egli si inoltrò nel
deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro.
Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita,
perché io non sono migliore dei miei padri». [5]Si coricò e si
addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli
disse: «Alzati e mangia!». [6]Egli guardò e vide vicino alla
sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua. Mangiò
e bevve, quindi tornò a coricarsi. [7]Venne di nuovo l'angelo
del Signore, lo toccò e gli disse: «Su mangia, perché è troppo lungo
per te il cammino». [8]Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza
datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino
al monte di Dio, l'Oreb.
L'incontro con Dio
[9]Ivi entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco
il Signore gli disse: «Che fai qui, Elia?». [10]Egli rispose:
«Sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti, poiché gli
Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi
altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi
tentano di togliermi la vita». [11]Gli fu detto: «Esci e
fermati sul monte alla presenza del Signore». Ecco, il Signore passò.
Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le
rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento
ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. [12]Dopo
il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il
fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. [13]Come l'udì,
Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso
della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: «Che fai qui,
Elia?». [14]Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore,
Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua
alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi
profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita».
[15]Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso
il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazaèl come re di Aram. [16]Poi
ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come re di Israele e ungerai Eliseo figlio
di Safàt, di Abel-Mecola, come profeta al tuo posto. [17]Se uno
scamperà dalla spada di Hazaèl, lo ucciderà Ieu; se uno scamperà
dalla spada di Ieu, lo ucciderà Eliseo. [18]Io poi mi sono
risparmiato in Israele settemila persone, quanti non hanno piegato le
ginocchia a Baal e quanti non l'hanno baciato con la bocca.
La chiamata di Eliseo
[19]Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safàt.
Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso
guidava il decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso
il suo mantello. [20]Quegli lasciò i buoi e corse dietro a Elia,
dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò».
Elia disse: «Và e torna, perché sai bene che cosa ho fatto di te». [21]Allontanatosi
da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con gli attrezzi per
arare ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, perché la
mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio.
Re 1 - Capitolo 20
3. GUERRE ARAMEE
Assedio di Samaria
[1]Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito; con
lui c'erano trentadue re con cavalli e carri. Egli marciò contro
Samaria per cingerla d'assedio ed espugnarla. [2]Inviò
messaggeri in città ad Acab, re di Israele, [3]per dirgli: «Dice
Ben-Hadàd: Il tuo argento e il tuo oro appartiene a me e le tue donne e
i tuoi figli minori sono per me». [4]Il re di Israele rispose:
«Sia come dici tu, signore re; io e quanto ho siamo tuoi». [5]Ma
i messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Dice Ben-Hadàd, il quale
ci manda a te: Mi consegnerai il tuo argento, il tuo oro, le tue donne e
i tuoi figli. [6]Domani, dunque, a quest'ora, manderò i miei
servi che perquisiranno la tua casa e le case dei tuoi servi; essi
prenderanno e asporteranno quanto sarà prezioso ai loro occhi». [7]Il
re di Israele convocò tutti gli anziani della regione, ai quali disse:
«Sappiate e vedete come costui ci voglia far del male. Difatti mi ha
mandato a chiedere anche le mie donne e i miei figli, dopo che io non
gli avevo rifiutato il mio argento e il mio oro». [8]Tutti gli
anziani e tutto il popolo dissero: «Non ascoltarlo e non consentire!».
[9]Egli disse ai messaggeri di Ben-Hadàd: «Dite al re vostro
signore: Quanto hai imposto prima al tuo servo lo farò, ma la nuova
richiesta non posso soddisfarla». I messaggeri andarono a riferire la
risposta. [10]Ben-Hadàd allora gli mandò a dire: «Gli dei mi
facciano questo e anche di peggio, se la polvere di Samaria basterà per
riempire il pugno di coloro che mi seguono». [11]Il re di
Israele rispose: «Riferitegli: Chi cinge le armi non si vanti come chi
le depone». [12]Nell'udire questa risposta - egli stava insieme
con i re a bere sotto le tende - disse ai suoi ufficiali: «Circondate
la città!». Ed essi la circondarono.
Vittoria israelita
[13]Ed ecco un profeta si avvicinò ad Acab, re di Israele,
per dirgli: «Così dice il Signore: Vedi tutta questa moltitudine
immensa? Ebbene oggi la metto in tuo potere; saprai che io sono il
Signore». [14]Acab disse: «Per mezzo di chi?». Quegli rispose:
«Così dice il Signore: Per mezzo dei giovani dei capi delle province».
Domandò: «Chi attaccherà la battaglia?». Rispose: «Tu!». [15]Acab
ispezionò i giovani dei capi delle province; erano duecentotrentadue.
Dopo di loro ispezionò tutto il popolo, tutti gli Israeliti: erano
settemila. [16]A mezzogiorno fecero una sortita. Ben-Hadàd stava
bevendo sotto le tende insieme con i trentadue re suoi alleati. [17]Per
primi uscirono i giovani dei capi delle province. Fu mandato ad
avvertire Ben-Hadàd: «Alcuni uomini sono usciti da Samaria!». [18]Quegli
disse: «Se sono usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se
sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi». [19]Usciti
dunque quelli dalla città, cioè i giovani dei capi delle province e
l'esercito che li seguiva, [20]ognuno di loro uccise chi gli si
fece davanti. Gli Aramei fuggirono, inseguiti da Israele. Ben-Hadàd, re
di Aram, scampò a cavallo insieme con alcuni cavalieri. [21]Uscì
quindi il re di Israele, che si impadronì dei cavalli e dei carri e
inflisse ad Aram una grande sconfitta.
Intermezzo
[22]Allora il profeta si avvicinò al re di Israele e gli
disse: «Su, sii forte; sappi e vedi quanto dovrai fare, perché l'anno
prossimo il re di Aram muoverà contro di te».
[23]Ma i servi del re di Aram dissero a lui: «Il loro Dio è
un Dio dei monti; per questo ci sono stati superiori; forse se li
attaccassimo in pianura, saremmo superiori a loro. [24]Eseguisci
questo progetto: ritira i re, ognuno dal suo luogo, e sostituiscili con
governatori. [25]Tu prepara un esercito come quello che hai
perduto: cavalli come quei cavalli e carri come quei carri; quindi li
attaccheremo in pianura e senza dubbio li batteremo». Egli ascoltò la
loro proposta e agì in tal modo.
Vittoria di Afek
[26]L'anno dopo, Ben-Hadàd ispezionò gli Aramei, quindi andò
ad Afek per attaccare gli Israeliti. [27]Gli Israeliti,
organizzati e approvvigionati, mossero loro incontro, accampandosi di
fronte; sembravano due greggi di capre, mentre gli Aramei inondavano il
paese.
[28]Un uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele e gli disse:
«Così dice il Signore: Poiché gli Aramei hanno affermato: Il Signore
è Dio dei monti e non Dio delle valli, io metterò in tuo potere tutta
questa moltitudine immensa; così saprai che io sono il Signore». [29]Per
sette giorni stettero accampati gli uni di fronte agli altri. Al settimo
giorno si attaccò battaglia. Gli Israeliti in un giorno uccisero
centomila fanti aramei. [30]I superstiti fuggirono in Afek, nella
città, le cui mura caddero sui ventisettemila superstiti.
Ben-Hadàd fuggì; entrato in una casa, per nascondersi passava da
una stanza all'altra. [31]I suoi ministri gli dissero: «Ecco,
abbiamo sentito che i re di Israele sono re clementi. Indossiamo sacchi
ai fianchi e mettiamoci corde sulla testa e usciamo incontro al re di
Israele. Forse ti lascerà in vita». [32]Si legarono sacchi ai
fianchi e corde sulla testa, quindi si presentarono al re di Israele e
dissero: «Il tuo servo Ben-Hadàd dice: Su, lasciami in vita!». Quegli
domandò: «E' ancora vivo? Egli è mio fratello!». [33]Gli
uomini vi scorsero un buon auspicio, si affrettarono a cercarne una
conferma da lui. Dissero: «Ben-Hadàd è tuo fratello!». Quegli
soggiunse: «Andate a prenderlo». Ben-Hadàd si recò da lui, che lo
fece salire sul carro. [34]Ben-Hadàd gli disse: «Restituirò le
città che mio padre ha prese a tuo padre; tu potrai disporre di mercati
in Damasco come mio padre ne aveva in Samaria». Ed egli: «Io a questo
patto ti lascerò andare». E concluse con lui l'alleanza e lo lasciò
andare.
Un profeta condanna la condotta di Acab
[35]Allora uno dei figli dei profeti disse al compagno per
ordine del Signore: «Picchiami!». L'uomo si rifiutò di picchiarlo. [36]Quegli
disse: «Poiché non hai obbedito alla voce del Signore, appena ti sarai
separato da me, un leone ti ucciderà». Mentre si allontanava, incontrò
un leone che l'uccise. [37]Quegli, incontrato un altro uomo, gli
disse: «Picchiami!». E quegli lo percosse a sangue. [38]Il
profeta andò ad attendere il re sulla strada, dopo essersi reso
irriconoscibile con una benda agli occhi. [39]Quando passò il
re, gli gridò: «Il tuo servo era nel cuore della battaglia, quando un
uomo si staccò e mi portò un individuo dicendomi: Fà la guardia a
quest'uomo! Se ti scappa, la tua vita pagherà per la sua oppure dovrai
sborsare un talento d'argento. [40]Mentre il tuo servo era
occupato qua e là, quegli scomparve». Il re di Israele disse a lui: «La
tua condanna è giusta; l'hai proferita tu stesso!». [41]Ma
quegli immediatamente si tolse la benda dagli occhi e il re di Israele
riconobbe che era uno dei profeti. [42]Costui gli disse: «Così
dice il Signore: Perché hai lasciato andare libero quell'uomo da me
votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, il tuo popolo
per il suo popolo». [43]Il re di Israele se ne andò a casa
amareggiato e irritato ed entrò in Samaria.
Re 1 - Capitolo 21
4. LA VIGNA DI NABOT
Nabot rifiuta di cedere la sua vigna
[1]In seguito avvenne il seguente episodio. Nabot di Izreèl
possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di Samaria. [2]Acab
disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa,
ne farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore oppure, se
preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che vale». [3]Nabot
rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti l'eredità dei miei
padri».
Acab e Gezabele
[4]Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le
parole dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: «Non ti cederò
l'eredità dei miei padri». Si coricò sul letto, si girò verso la
parete e non volle mangiare. [5]Entrò da lui la moglie Gezabele
e gli domandò: «Perché mai il tuo spirito è tanto amareggiato e
perché non vuoi mangiare?». [6]Le rispose: «Perché ho detto a
Nabot di Izreèl: Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, te la
cambierò con un'altra vigna ed egli mi ha risposto: Non cederò la mia
vigna!». [7]Allora sua moglie Gezabele gli disse: «Tu ora
eserciti il regno su Israele? Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te
la darò io la vigna di Nabot di Izreèl!».
Assassinio di Nabot
[8]Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con
il suo sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai capi, che abitavano
nella città di Nabot. [9]Nelle lettere scrisse: «Bandite un
digiuno e fate sedere Nabot in prima fila tra il popolo. [10]Di
fronte a lui fate sedere due uomini iniqui, i quali l'accusino: Hai
maledetto Dio e il re! Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli
muoia». [11]Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i
capi che abitavano nella sua città, fecero come aveva ordinato loro
Gezabele, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro spedite. [12]Bandirono
il digiuno e fecero sedere Nabot in prima fila tra il popolo. [13]Vennero
due uomini iniqui, che si sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono
Nabot davanti al popolo affermando: «Nabot ha maledetto Dio e il re».
Lo condussero fuori della città e lo uccisero lapidandolo. [14]Quindi
mandarono a dire a Gezabele: «Nabot è stato lapidato ed è morto». [15]Appena
sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto, disse ad Acab: «Su,
impadronisciti della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di
vendertela, perché Nabot non vive più, è morto». [16]Quando
sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di
Nabot di Izreèl a prenderla in possesso.
Elia pronuncia la condanna divina
[17]Allora il Signore disse a Elia il Tisbita: [18]«Su,
recati da Acab, re di Israele, che abita in Samaria; ecco è nella vigna
di Nabot, ove è sceso a prenderla in possesso. [19]Gli
riferirai: Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi! Per
questo dice il Signore: Nel punto ove lambirono il sangue di Nabot, i
cani lambiranno anche il tuo sangue». [20]Acab disse a Elia: «Mi
hai dunque colto in fallo, o mio nemico!». Quegli soggiunse: «Sì,
perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore.
[21]Ecco ti farò piombare addosso una sciagura; ti spazzerò
via. Sterminerò, nella casa di Acab, ogni maschio, schiavo o libero in
Israele. [22]Renderò la tua casa come la casa di Geroboamo,
figlio di Nebàt, e come la casa di Baasa, figlio di Achia, perché tu
mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. [23]Riguardo poi a
Gezabele il Signore dice: I cani divoreranno Gezabele nel campo di Izreèl.
[24]Quanti della famiglia di Acab moriranno in città li
divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna li divoreranno gli
uccelli dell'aria».
[25]In realtà nessuno si è mai venduto a fare il male agli
occhi del Signore come Acab, istigato dalla propria moglie Gezabele. [26]Commise
molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che
il Signore aveva distrutto davanti ai figli d'Israele.
Pentimento di Acab
[27]Quando sentì tali parole, Acab si strappò le vesti,
indossò un sacco sulla carne e digiunò; si coricava con il sacco e
camminava a testa bassa. [28]Il Signore disse a Elia, il Tisbita:
[29]«Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si
è umiliato davanti a me, non farò piombare la sciagura durante la sua
vita, ma la farò scendere sulla sua casa durante la vita del figlio».
Re 1 - Capitolo 22
5. NUOVA GUERRA ARAMEA
Acab decide una spedizione a Ramot di Gàlaad
[1]Trascorsero tre anni senza guerra fra Aram e Israele. [2]Nel
terzo anno Giòsafat re di Giuda fece visita al re di Israele. [3]Ora
il re di Israele aveva detto ai suoi ufficiali: «Non sapete che Ramot
di Gàlaad è nostra? Eppure noi ce ne stiamo inerti, senza riprenderla
dalle mani di Aram». [4]Disse a Giòsafat: «Verresti con me a
combattere per Ramot di Gàlaad?». Giòsafat rispose al re di Israele:
«Conta su di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui
miei cavalli come sui tuoi».
I falsi profeti predicono il successo
[5]Giòsafat disse al re di Israele: «Consulta oggi stesso la
parola del Signore». [6]Il re di Israele radunò i profeti, in
numero di circa quattrocento, e domandò loro: «Devo muovere contro
Ramot di Gàlaad oppure devo rinunziarvi?». Risposero: «Attaccala; il
Signore la metterà nelle mani del re». [7]Giòsafat disse: «Non
c'è più nessun altro profeta del Signore da consultare?». [8]Il
re di Israele rispose a Giòsafat: «Ci sarebbe ancora un uomo,
attraverso il quale si potrebbe consultare il Signore, ma io lo detesto
perché non mi predice altro che male, mai qualcosa di buono. Si tratta
di Michea, figlio di Imla». Giòsafat disse: «Il re non parli così!».
[9]Il re di Israele, chiamato un eunuco, gli ordinò: «Convoca
subito Michea, figlio di Imla».
[10]Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda sedevano ognuno
sul suo trono, vestiti dei loro mantelli, nell'aia di fronte alla porta
di Samaria; tutti i profeti predicevano davanti a loro. [11]Sedecìa,
figlio di Chenaana, che si era fatte corna di ferro, affermava: «Dice
il Signore: Con queste cozzerai contro gli Aramei fino al loro sterminio».
[12]Tutti i profeti predicevano allo stesso modo: «Assali Ramot
di Gàlaad, riuscirai. Il Signore la metterà nelle mani del re».
Il profeta Michea predice la disfatta
[13]Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli
disse: «Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel predire il
successo del re; ora la tua parola sia identica alla loro; preannunzia
il successo». [14]Michea rispose: «Per la vita del Signore,
comunicherò quanto il Signore mi dirà». [15]Si presentò al re
che gli domandò: «Michea, dobbiamo muovere contro Ramot di Gàlaad
oppure dobbiamo rinunziarvi?». Gli rispose: «Attaccala, riuscirai; il
Signore la metterà nelle mani del re». [16]Il re gli disse: «Quante
volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome del
Signore?». [17]Quegli disse:
«Vedo tutti gli Israeliti
vagare sui monti
come pecore senza pastore.
Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace».
[18]Il re di Israele disse a Giòsafat: «Non te l'avevo forse
detto che non mi avrebbe profetizzato nulla di buono, ma solo il male?».
[19]Michea disse: «Per questo, ascolta la parola del Signore. Io
ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito del cielo gli
stava intorno, a destra e a sinistra. [20]Il Signore ha
domandato: Chi ingannerà Acab perché muova contro Ramot di Gàlaad e
vi perisca? Chi ha risposto in un modo e chi in un altro. [21]Si
è fatto avanti uno spirito che - postosi davanti al Signore - ha detto:
Lo ingannerò io. Il Signore gli ha domandato: Come? [22]Ha
risposto: Andrò e diventerò spirito di menzogna sulla bocca di tutti i
suoi profeti. Quegli ha detto: Lo ingannerai senz'altro; ci riuscirai; và
e fà così. [23]Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di
menzogna sulla bocca di tutti questi tuoi profeti; ma il Signore a tuo
riguardo preannunzia una sciagura».
[24]Allora Sedecìa, figlio di Chenaana, si avvicinò e
percosse Michea sulla guancia dicendo: «Per quale via lo spirito del
Signore è passato quando è uscito da me per parlare a te?». [25]Michea
rispose: «Ecco, lo vedrai quando passerai di stanza in stanza per
nasconderti». [26]Il re di Israele disse: «Prendi Michea e
conducilo da Amon governatore della città e da Ioas figlio del re. [27]Dirai
loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo
indispensabile di pane e di acqua finché tornerò sano e salvo». [28]Michea
disse: «Se tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mio mezzo».
Morte di Acab a Ramot di Gàlaad
[29]Il re di Israele marciò, insieme con Giòsafat re di
Giuda, contro Ramot di Gàlaad. [30]Il re di Israele disse a Giòsafat:
«Io per combattere mi travestirò: tu resta con i tuoi abiti». Il re
di Israele si travestì ed entrò in battaglia. [31]Il re di Aram
aveva ordinato ai capi dei suoi carri - erano trentadue -: «Non
combattete contro nessuno, piccolo o grande, se non contro il re di
Israele». [32]Appena videro Giòsafat, i capi dei carri dissero:
«Certo, questi è il re di Israele». Si volsero contro di lui per
investirlo. Giòsafat lanciò un grido [33]e allora i capi dei
carri si accorsero che egli non era il re di Israele e si allontanarono
da lui.
[34]Ma un uomo tese a caso l'arco e colpì il re di Israele
fra le maglie dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere:
«Gira, portami fuori della mischia, perché sono ferito». [35]La
battaglia infuriò per tutto quel giorno; il re se ne stava sul suo
carro di fronte agli Aramei. Alla sera morì; il sangue della sua ferita
era colato sul fondo del carro. [36]Al tramonto un grido si
diffuse per l'accampamento: «Ognuno alla sua città e ognuno alla sua
tenda! [37]Il re è morto!». Lo portarono in Samaria e là lo
seppellirono. [38]Il carro fu lavato nella piscina di Samaria
dove si lavavano le prostitute e i cani leccarono il suo sangue, secondo
la parola pronunziata dal Signore.
6. DOPO LA MORTE DI ACAB
Conclusione del regno di Acab
[39]Le altre gesta di Acab, tutte le sue azioni, la
costruzione della casa d'avorio e delle città da lui erette, sono
descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. [40]Acab si
addormentò con i suoi padri. Al suo posto divenne re suo figlio Acazia.
Regno di Giòsafat in Giuda (870-848)
[41]Giòsafat figlio di Asa divenne re su Giuda l'anno quarto
di Acab, re di Israele. [42]Quando divenne re, Giòsafat aveva
trentacinque anni; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si
chiamava Azuba figlia di Silchi. [43]Imitò in tutto la condotta
di Asa suo padre, senza deviazioni, facendo ciò che è giusto agli
occhi del Signore. [44]Ma non scomparvero le alture; il popolo
ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. [45]Giòsafat
fu in pace con il re di Israele.
[46]Le altre gesta di Giòsafat, le prodezze compiute da lui e
le sue guerre sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. [47]Egli
spazzò via dalla regione il resto dei prostituti sacri, che esistevano
al tempo di suo padre Asa.
[48]Allora non c'era re in Edom; lo sostituiva un governatore.
[49]Giòsafat costruì navi di Tarsis per andare a cercare l'oro
in Ofir; ma non ci andò, perché le navi si sfasciarono in Ezion-Gheber.
[50]Allora Acazia, figlio di Acab, disse a Giòsafat: «I miei
servi si uniscano ai tuoi per costituire gli equipaggi delle navi». Ma
Giòsafat non accettò.
[51]Giòsafat si addormentò con i suoi padri, con i quali fu
sepolto nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re
suo figlio Ioram.
Il re Acazia di Israele (853-852) e il profeta Elia
[52]Acazia, figlio di Acab, divenne re d'Israele in Samaria
nell'anno diciassette di Giòsafat, re di Giuda; regnò due anni su
Israele. [53]Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò
la condotta di suo padre, quella di sua madre e quella di Geroboamo,
figlio di Nebàt, che aveva fatto peccare Israele. [54]Venerò
Baal e si prostrò davanti a lui irritando il Signore, Dio di Israele,
proprio come aveva fatto suo padre.
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