III
DOMENICA DI QUARESIMA (A)
Antifona
d'Ingresso
I
miei occhi sono sempre rivolti al Signore,
perchè
libera dal laccio i miei piedi.
Volgiti
a me e abbi misericordia, Signore,
perchè
sono povero e solo.
“
Quando manifesterò in voi la mia santità,
vi
raccoglierò da tutta la terra;
vi
aspergerò con acqua pura
e
sarete purificati da tutte le vostre sozzure
e
io vi darò uno spirito nuovo “,
dice
il Signore.
Colletta
O
Dio, sorgente della vita, tu offri all'umanità riarsa dalla sete
l'acqua viva della grazia che scaturisce dalla roccia, Cristo
salvatore; concedi al tuo popolo il dono dello Spirito, perchè
sappia professare con forza la sua fede, e annunzi con gioia le
meraviglie del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
I
Lettura
Es
17, 3-7
In
quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il
popolo mormorò contro Mosè e disse: “Perché ci hai fatti
uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il
nostro bestiame?”. Allora Mosè invocò l'aiuto del Signore,
dicendo: “Che farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi
lapideranno!”.
Il
Signore disse a Mosè: “Passa davanti al popolo e prendi con te
alcuni anziani di Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai
percosso il Nilo, e và!
Ecco,
io starò davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla
roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà”. Mosè così fece
sotto gli occhi degli anziani d'Israele.
Si
chiamò quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta degli
Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: “Il
Signore è in mezzo a noi sì o no?”.
Salmo
Sal
94
Fa'
che ascoltiamo, Signore, la tua voce.
Venite,
applaudiamo al Signore,
acclamiamo
alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci
a lui
per
rendergli grazie,
a
lui acclamiamo con canti di gioia.
Venite,
prostràti adoriamo,
in
ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli
è il nostro Dio,
e
noi il popolo del suo pascolo,
il
gregge che egli conduce.
Ascoltate
oggi la sua voce:
“
Non indurite il cuore, come a Meriba,
come
nel giorno di Massa nel deserto,
dove
mi tentarono i vostri padri:
mi
misero alla prova
pur
avendo visto le mie opere “.
II
Lettura
Rm
5, 1-2. 5-8
Fratelli,
giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per
mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche
ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella
quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di
Dio.
La
speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato
nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato
dato. Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì
per gli empi nel tempo stabilito. Ora, a stento si trova chi sia
disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il
coraggio di morire per una persona dabbene. Ma Dio dimostra il suo
amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori,
Cristo è morto per noi.
Vangelo
Lode
a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Signore,
tu sei veramente il salvatore del mondo:
dammi
dell'acqua viva, perchè non abbia più sete.
Lode
a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Gv
4, 5-42
In
quel tempo, Gesù giunse ad una città della Samaria chiamata
Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo
figlio: qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del
viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno.
Arrivò
intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù:
“Dammi da bere”. I suoi discepoli infatti erano andati in
città a far provvista di cibi.
Ma
la Samaritana gli disse: “Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da
bere a me, che sono una donna samaritana?”. I Giudei infatti non
mantengono buone relazioni con i Samaritani.
Gesù
le rispose: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che
ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti
chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva”.
Gli
disse la donna: “Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il
pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? Sei tu
forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo
pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?”.
Rispose
Gesù: “Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi
beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi,
l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che
zampilla per la vita eterna”.
“Signore,
gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più
sete e non continui a venire qui ad attingere acqua”.
Le
disse: “Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui”.
Rispose
la donna: “Non ho marito”. Le disse Gesù: “Hai detto bene
"non ho marito"; infatti hai avuto cinque mariti e
quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il
vero”.
Gli
replicò la donna: “Signore, vedo che tu sei un profeta. I
nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che
è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare”.
Gesù
le dice: “Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su
questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate
quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo,
perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed
è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito
e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito,
e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”.
Gli
rispose la donna: “So che deve venire il Messia (cioè il
Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa”.
Le
disse Gesù: “Sono io, che ti parlo”.
In
quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che
stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse:
“Che desideri?”, o: “Perché parli con lei?”. La donna
intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente:
“Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho
fatto. Che sia forse il Messia?”. Uscirono allora dalla città e
andavano da lui.
Intanto
i discepoli lo pregavano: “Rabbì, mangia”.
Ma
egli rispose: “Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete”.
E
i discepoli si domandavano l'un l'altro: “Qualcuno forse gli ha
portato da mangiare?”.
Gesù
disse loro: “Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha
mandato e compiere la sua opera. Non dite voi: Ci sono ancora
quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i
vostri occhi e guardate i campi che gia biondeggiano per la
mietitura. E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la
vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete. Qui
infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete.
Io
vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri
hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro”.
Molti
Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della
donna che dichiarava: “Mi ha detto tutto quello che ho fatto”.
E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi
con loro ed egli vi rimase due giorni. Molti di più credettero
per la sua parola e dicevano alla donna: “Non è più per la tua
parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e
sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo”.
Sulle
Offerte
Per
questo sacrificio di riconciliazione perdona, o Padre, i nostri
debiti e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli. Per
Cristo nostro Signore.
Dopo
la Comunione
O
Dio, che ci nutri in questa vita con il pane del cielo, pegno
della tua gloria, fà che manifestiamo nelle nostre opere la
realtà presente nel sacramento che celebriamo. Per Cristo nostro
Signore.
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