IV
DOMENICA DI QUARESIMA (A)
Antifona
d'Ingresso
Rallegrati,
Gerusalemme,
e
voi tutti che l'amate, riunitevi.
Esultate
e gioite,
voi
che eravate nella tristezza:
saziatevi
dell'abbondanza
della
vostra consolazione.
Colletta
O
Dio, Padre della luce, tu vedi le profondità del nostro cuore:
non permettere che ci domini il potere delle tenebre, ma apri i
nostri occhi con la grazia del tuo Spirito, perchè vediamo colui
che hai mandato a illuminare il mondo, e crediamo in lui solo,
Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore. Egli è Dio...
I
Lettura
1
Sam 16, 1.4. 6-7. 10-13
In
quei giorni, il Signore disse a Samuele: “Fino a quando
piangerai su Saul, mentre io l'ho rigettato perché non regni su
Israele? Riempi di olio il tuo corno e parti. Ti ordino di andare
da Iesse il Betlemmita, perché tra i suoi figli mi sono scelto un
re”.
Samuele
fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme;
gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli
chiesero: “E` di buon augurio la tua venuta?”.
Rispose:
“E` di buon augurio. Sono venuto per sacrificare al Signore.
Provvedete a purificarvi, poi venite con me al sacrificio”. Fece
purificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio.
Quando furono entrati, egli osservò Eliab e chiese: “E` forse
davanti al Signore il suo consacrato?”. Il Signore rispose a
Samuele: “Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della
sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che
guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il
cuore”. Samuele chiese a Iesse: “Sono qui tutti i giovani?”.
Rispose Iesse: “Rimane ancora il più piccolo che ora sta a
pascolare il gregge”. Samuele ordinò a Iesse: “Manda a
prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia
venuto qui”.
Quegli
mandò a chiamarlo e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e
gentile di aspetto. Disse il Signore: “Alzati e ungilo: è
lui!”.
Samuele
prese il corno dell'olio e lo consacrò con l'unzione in mezzo ai
suoi fratelli, e lo spirito del Signore si posò su Davide da quel
giorno in poi.
Salmo
Sal
22
Il
Signore è il mio pastore:
non
manco di nulla.
Su
pascoli erbosi mi fa riposare,
ad
acque tranquille mi conduce.
Mi
rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per
amore del suo nome.
Se
dovessi camminare in una valle oscura,
non
temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il
tuo bastone e il tuo vincastro
mi
danno sicurezza.
Davanti
a me tu prepari una mensa
sotto
gli occhi dei miei nemici:
cospargi
di olio il mio capo.
Il
mio calice trabocca.
Felicità
e grazia mi saranno compagne
tutti
i giorni della mia vita,
e
abiterò nella casa del Signore
per
lunghissimi anni.
II
Lettura
Ef
5, 8-14
Fratelli,
un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi
perciò come i figli della luce; il frutto della luce consiste in
ogni bontà, giustizia e verità.
Cercate
ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere
infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente,
poiché di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso
perfino parlare.
Tutte
queste cose che vengono apertamente condannate sono rivelate dalla
luce, perché tutto quello che si manifesta è luce.
Per
questo sta scritto: “Svègliati, o tu che dormi, dèstati dai
morti e Cristo ti illuminerà”.
Vangelo
Gloria
a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Io
sono la luce del mondo,
dice
il Signore,
chi
segue me avrà la luce della vita.
Gloria
a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Gv
9, 1-41
In
quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i
suoi discepoli lo interrogarono: “Rabbì, chi ha peccato, lui o
i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?”. Rispose Gesù:
“Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si
manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo compiere le opere
di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte,
quando nessuno può più operare. Finché sono nel mondo, sono la
luce del mondo”.
Detto
questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il
fango sugli occhi del cieco e gli disse: “Và a lavarti nella
piscina di Sìloe (che significa Inviato)”. Quegli andò, si
lavò e tornò che ci vedeva.
Allora
i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un
mendicante, dicevano: “Non è egli quello che stava seduto a
chiedere l'elemosina?”. Alcuni dicevano: “E` lui”; altri
dicevano: “No, ma gli assomiglia”. Ed egli diceva: “Sono
io!”.
Allora
gli chiesero: “Come dunque ti furono aperti gli occhi?”. Egli
rispose: “Quell'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi
ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Và a Sìloe e lavati! Io
sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista”.
Gli
dissero: “Dov'è questo tale?”. Rispose: “Non lo so”.
Intanto
condussero dai farisei quello che era stato cieco: era infatti
sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva
aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo
come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: “Mi ha
posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo”.
Allora
alcuni dei farisei dicevano: “Quest'uomo non viene da Dio,
perché non osserva il sabato”. Altri dicevano: “Come può un
peccatore compiere tali prodigi?”. E c'era dissenso tra di loro.
Allora dissero di nuovo al cieco: “Tu che dici di lui, dal
momento che ti ha aperto gli occhi?”. Egli rispose: “E` un
profeta!”.
Ma
i Giudei non vollero credere di lui che era stato cieco e aveva
acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui
che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: “E` questo il
vostro figlio, che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci
vede?”. I genitori risposero: “Sappiamo che questo è il
nostro figlio e che è nato cieco; come poi ora ci veda, non lo
sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a
lui, ha l'età, parlerà lui di se stesso”. Questo dissero i
suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei
avevano gia stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il
Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori
dissero: “Ha l'età, chiedetelo a lui!”.
Allora
chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero:
“Dá gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un
peccatore”. Quegli rispose: “Se sia un peccatore, non lo so;
una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo”. Allora gli dissero
di nuovo: “Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli
occhi?”.
Rispose
loro: “Ve l'ho già detto e non mi avete ascoltato; perché
volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi
discepoli?”.
Allora
lo insultarono e gli dissero: “Tu sei suo discepolo, noi siamo
discepoli di Mosè! Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato
Dio; ma costui non sappiamo di dove sia”.
Rispose
loro quell'uomo: “Proprio questo è strano, che voi non sapete
di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Ora, noi sappiamo che
Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la
sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non s'è mai
sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se
costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla”.
Gli
replicarono: “Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a
noi?”. E lo cacciarono fuori.
Gesù
seppe che l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse:
“Tu credi nel Figlio dell'uomo?”. Egli rispose: “E chi è,
Signore, perché io creda in lui?”.
Gli
disse Gesù: “Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio
lui”. Ed egli disse: “Io credo, Signore!”. E gli si prostrò
innanzi.
Gesù
allora disse: “Io sono venuto in questo mondo per giudicare,
perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino
ciechi”. Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste
parole e gli dissero: “Siamo forse ciechi anche noi?”. Gesù
rispose loro: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma
siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane”.
Sulle
Offerte
Ti
offriamo con gioia, Signore, questi doni per il sacrificio:
aiutaci a celebrarlo con fede sincera e a offrirlo degnamente per
la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
Dopo
la Comunione
O
Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fà
risplendere su di noi la luce del tuo volto, perchè i nostri
pensieri siano sempre conformi alla tua sapienza e possiamo amarti
con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore.
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