IV
DOMENICA DI QUARESIMA (C)
Antifona
d'Ingresso
Rallegrati,
Gerusalemme,
e
voi tutti che l'amate, riunitevi.
Esultate
e gioite,
voi
che eravate nella tristezza:
saziatevi
dell'abbondanza
della
vostra consolazione.
Colletta
O
Dio, Padre buono e grande nel perdono, accogli nell'abbraccio del
tuo amore, tutti i figli che tornano a te con animo pentito;
ricoprili delle splendide vesti di salvezza, perchè possano
gustare la tua gioia nella cena pasquale dell'Agnello. Egli è
Dio...
I
Lettura
Gs
5, 9. 10-12
In
quei giorni, il Signore disse a Giosuè: “Oggi ho allontanato da
voi l'infamia d'Egitto”. Quel luogo si chiamò Gàlgala fino ad
oggi.
Si
accamparono dunque in Gàlgala gli Israeliti e celebrarono la
pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella steppa di Gerico.
Il
giorno dopo la pasqua mangiarono i prodotti della regione, azzimi
e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
La
manna cessò il giorno dopo, come essi ebbero mangiato i prodotti
della terra e non ci fu più manna per gli Israeliti; in quell'anno
mangiarono i frutti della terra di Canaan.
Salmo
Sal
33
Il
Signore è vicino a chi lo cerca.
Benedirò
il Signore in ogni tempo,
sulla
mia bocca sempre la sua lode.
Io
mi glorio nel Signore,
ascoltino
gli umili e si rallegrino.
Celebrate
con me il Signore,
esaltiamo
insieme il suo nome.
Ho
cercato il Signore e mi ha risposto
e
da ogni timore mi ha liberato.
Guardate
a lui e sarete raggianti,
non
saranno confusi i vostri volti.
Questo
povero grida e il Signore lo ascolta,
lo
libera da tutte le sue angosce.
II
Lettura
2
Cor 5, 17-21
Fratelli,
se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono
passate, ecco ne sono nate di nuove.
Tutto
questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante
Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. E`
stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non
imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola
della riconciliazione.
Noi
fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse
per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi
riconciliare con Dio.
Colui
che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in
nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui
giustizia di Dio.
Vangelo
Gloria
a te, o Cristo!
Mi
alzerò e andrò da mio padre e gli dirò:
Padre,
ho peccato contro il cielo e contro di te!
Gloria
a te, o Cristo!
Lc
15, 1-3. 11-32
In
quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i
peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano:
“Costui riceve i peccatori e mangia con loro”.
Allora
egli disse loro questa parabola:
Disse
ancora: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al
padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il
padre divise tra loro le sostanze.
Dopo
non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose,
partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze
vivendo da dissoluto.
Quando
ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli
cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a
servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò
nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le
carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
Allora
rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio
padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò
e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il
Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo
figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò
verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e
commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di
te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
Ma
il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello
e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,
perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era
perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il
figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino
a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò
che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: E` tornato tuo
fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché
lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva
entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
Ma
lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho
mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un
capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo
figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato,
per lui hai ammazzato il vitello grasso.
Gli
rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è
mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo
tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è
stato ritrovato”.
Sulle
Offerte
Ti
offriamo con gioia, Signore, questi doni per il sacrificio:
aiutaci a celebrarlo con fede sincera e a offrirlo degnamente per
la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
Dopo
la Comunione
O
Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fà
risplendere su di noi la luce del tuo volto, perchè i nostri
pensieri siano sempre conformi alla tua sapienza e possiamo amarti
con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore.
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