Salmi
- Capitolo 10
Fiducia del giusto
[1]Al
maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.
[2]Loderò
il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
[3]Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
[4]Mentre
i miei nemici retrocedono,
davanti a te inciampano e periscono,
[5]perché hai sostenuto il
mio diritto e la mia causa;
siedi in trono giudice giusto.
[6]Hai
minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
[7]Per sempre sono abbattute
le fortezze del nemico,
è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.
[8]Ma
il Signore sta assiso in eterno;
erige per il giudizio il suo trono:
[9]giudicherà il mondo con
giustizia,
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
[10]Il
Signore sarà un riparo per l'oppresso,
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
[11]Confidino in te quanti
conoscono il tuo nome,
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
[12]Cantate
inni al Signore, che abita in Sion,
narrate tra i popoli le sue opere.
[13]Vindice del sangue, egli
ricorda,
non dimentica il grido degli afflitti.
[14]Abbi
pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi strappi dalle soglie della morte,
[15]perché possa annunziare
le tue lodi,
esultare per la tua salvezza
alle porte della città di Sion.
[16]Sprofondano
i popoli nella fossa che hanno scavata,
nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
[17]Il Signore si è
manifestato, ha fatto giustizia;
l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
[18]Tornino
gli empi negli inferi,
tutti i popoli che dimenticano Dio.
[19]Perché il povero non
sarà dimenticato,
la speranza degli afflitti non resterà delusa.
[20]Sorgi,
Signore, non prevalga l'uomo:
davanti a te siano giudicate le genti.
[21]Riempile di spavento,
Signore,
sappiano le genti che sono mortali.
[22]Perché,
Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
[23]Il misero soccombe
all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
[24]L'empio si vanta delle
sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
[25]L'empio insolente
disprezza il Signore:
“Dio non se ne cura: Dio non esiste”;
questo è il suo pensiero.
[26]Le
sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.
[27]Egli
pensa: “Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure”.
[28]Di spergiuri, di frodi e
d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
[29]Sta in agguato dietro le
siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
[30]I suoi occhi spiano
l'infelice,
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
[31]Infierisce di colpo
sull'oppresso,
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
[32]Egli pensa: “Dio
dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla”.
[33]Sorgi,
Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
[34]Perché l'empio disprezza
Dio
e pensa: “Non ne chiederà conto”?
[35]Eppure
tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
[36]Punisci il suo peccato e
più non lo trovi.
[37]Il
Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
[38]Tu accogli, Signore, il
desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
[39]per far giustizia
all'orfano e all'oppresso;
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
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