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IMITAZIONE
DI MARIA
Libro Primo
INCONTRARE MARIA
Capitolo I
COME
SALUTARE
LA GLORIOSA VERGINE
1) Benché io non abbia alcun merito, e sia anzi
consapevole dei miei numerosi peccati, tuttavia ho grandissima fiducia
nella tua passione, Signore Gesù, e nei meriti della gloriosa santa
Vergine Maria, Madre tua. Su di lei vorrei soffermarmi un poco,
pregando di esserne fatto degno, poiché non posso osare di accostarmi a
lei senza averne ottenuto prima il permesso. So bene che la rnia indegnità
non dovrebbe presentarsi davanti alla eccelsa dignità di Colei, che
gli stessi angeli venerano con ammirazione, esclamando: «Chi è Costei,
che si innalza sul deserto del mondo e trabocca per le delizie del
paradiso?». 2) Perciò, dolcissima Maria, è sconveniente che
io, terra e cenere, anzi più vile della terra in quanto peccatore e
molto incline a ogni perversità, osi soffermarmi a considerare la tua
bellezza e la tua magnificenza. Tu, invece, resa più alta dal cielo,
hai il mondo sotto i piedi e sei degna di onore e riverenza per
l'onore del Figlio tuo. La tua ineffabile bontà, che supera ogni
immaginazione, spesso mi incanta e attira il mio affetto, perché sei il
conforto degli afflitti e sempre pronta a soccorrere i miseri
peccatori. 3) Sono assai bisognoso di grande consolazione,
soprattutto della grazia del Figlio tuo, perché non sono assolutamente
in grado di aiutare me stesso. Ma tu, Madre misericordiosissima, se ti
degnerai di considerare la mia pochezza, in molti modi potrai
soccorrermi e confortarmi con abbondanti consolazioni. Perciò, non
appena mi sentirò oppresso dalle difficoltà o dalle tentazioni, farò
subito ricorso a te, poiché dove sovrabbonda la grazia più sollecita
è la misericordia. 4) Se poi voglio tentare di comprendere la
tua gloria eccelsa e salutarti degnamente dal profondo del cuore, devo
procedere con spirito molto più puro, poiché quanti presumono di
avvicinarsi irriverentemente alla tua porta, ottengono non gloria ma
giusta vergogna. Perciò chi si avvicina a te deve procedere con
grandissima riverenza e umiltà; e tuttavia con grande speranza di
essere ammesso in virtù della tua misericordiosa clemenza. 5)
Quindi vengo a te con umiltà e riverenza, con devozione e confidenza,
portando sulle labbra il saluto di Gabriele, che ti rivolgo
supplichevole: saluto che, a capo chino per rispetto e a mani aperte
con grande devozione, ripeto con gioia, pregando che venga ripetuto per
me cento, mille e più volte ancora da tutti gli spiriti celesti. Non
so, infatti, che cosa ci possa essere di più dolce e di più degno da
offrirti. 6) E ora ascolta anche il pio innamorato del tuo nome:
«Il cielo esulta e la terra stupisce, quando dico: Ave Maria. Satana
fugge, l'inferno trema, quando dico: Ave Maria. Il mondo si fa spregevole,
la carne ammorbante, quando dico: Ave Maria. Sparisce la tristezza e
ritorna la gioia, quando dico: Ave Maria. Scompare la tiepidezza e il
cuore si infiamma d'amore, quando dico: Ave Maria. Aumenta la
devozione, nasce la compunzione, cresce la speranza, aumenta la
consolazione, quando dico: Ave Maria. L'animo si rinnova e si rafforza
l'impegno nel bene, quando dico: Ave Maria». 7) È così
grande la dolcezza di questo saluto benedetto, da non potersi spiegare
con parole umane. Rimane infatti sempre più alto e profondo di quanto
possa comprendere ogni creatura. Perciò piego ancora le ginocchia
davanti a te, Santissima Vergine Maria, e dico: «Ave Maria, piena di
grazia». Clementissima mia Signora, Santa Maria, accetta questo
devotissimo saluto e con esso accetta anche me, perché io possa avere
qualcosa che piaccia a te, che rafforzi la mia fiducia in te, che
accenda in me un amore sempre più grande e mi conservi devoto per
sempre al tuo santo nome. 8) Volesse il cielo che, per soddisfare
il desiderio di onorarti e di salutarti in eterno dal profondo del
cuore, tutte le mie membra si trasformassero in lingue e le lingue in
voci di fuoco. Madre di Dio, vorrei poterti rivolgere questo saluto come
pura e santa offerta di preghiera, espiatrice di tutte le mie colpe, per
le quali ho meritato l'ira divina, contristato gravemente il tuo
Figlio, disonorato e offeso molto spesso te e tutta
la Corte
celeste. 9) Poiché la mia vita è fragile e labile a causa di
tutti i miei eccessi, di tutte le mie negligenze, di tutti i pensieri
vani, immondi e perversi, volesse il cielo che tutti i beati spiriti e
le anime dei giusti, con purissima devozione e ardentissima preghiera,
ti rivolgessero, o Beatissima Vergine Maria, e ripetessero cento volte
in tuo onore l'altissimo saluto, con cui il Padre, il Figlio e lo
Spirito Santo vollero per primi salutarti per mezzo dell' angelo. In
qualche maniera troverei così un incenso degno di odore soave, poiché
in me non c'è nulla di buono e nulla che meriti ricompensa. 10)Ma
ora mi prostro davanti a te, spinto da sincera devozione; e, tutto
acceso da venerazione per il tuo nome soave, ti ripeto la gioia di quel
saluto nuovo, mai udito fino allora, quando l'arcangelo Gabriele,
mandato da Dio, entrò nei penetrali della tua stanza e, piegando con
riverenza le ginocchia, ti rese onore dicendo: «Ave, piena di grazia,
il Signore è con te». Questo saluto, secondo il prezioso costume dei
fedeli e per quanto possa con labbra pure, desidero rivolgerti io; come
desidero dal profondo del cuore, che te lo rivolgano allo stesso modo
tutte le creature: «Ave, Maria, piena di grazia. Il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù
Cristo. Amen». 11) Questo è il saluto angelico, composto su
ispirazione dello Spirito Santo, del tutto congruo con la tua dignità
e la tua santità. È
una
preghiera povera di parole, ma ricca di misteri. Breve come discorso,
ma profonda come contenuto; dolce più del miele e preziosa più dell'
oro, da ripetersi frequentissimamente con tutto il cuore, devotamente
e con labbra pure, perché, risultando di pochissime parole, si diffonde
in un torrente amplissimo di celeste soavità. 12) Ma guai a
coloro che se ne infastidiscono, che pregano senza devozione, che non
riflettono sulle parole preziose più dell'oro, che non ne gustano le
coppe di miele, che tante volte recitano l'Ave Maria senza attenzione
e riverenza. O dolcissima Vergine Maria, preservami da una così grave
negligenza e disattenzione, perdona il mio passato disimpegno. Sarò
più devoto, più fervoroso e più attento nel dire l'Ave Maria, in
qualunque luogo possa io trovarmi. 13) Ora, dopo queste
considerazioni, che cosa ti domanderò, mia carissima Signora? Che cosa
vi è di meglio per me, peccatore indegno, di più utile, di più
necessario che trovare grazia davanti a te e al tuo dilettissimo Figlio?
Domando perciò la grazia di Dio per tua intercessione, poiché, come
afferma l'angelo, tu hai trovato la pienezza della grazia davanti a
Dio. 14) Nessuna richiesta è più preziosa e di nessun'altra
cosa necessito, se non della grazia e della misericordia di Dio. Mi
basta la sua grazia e non ho bisogno d'altro: poiché, senza la grazia,
a che approderebbe ogni mio sforzo? Cbe cosa può essermi impossibile,
invece, se mi assiste e mi aiuta la grazia? Ho tante e diverse
deficienze spirituali, ma la grazia di Dio è una medicina efficace
contro tutte le passioni. E se si degnerà di soccorrermi, le mitigherà
tutte. 15) Ho anche una povertà di sapienza e di scienza
spirituale, ma la grazia di Dio è somma maestra e dispensatrice della
disciplina celeste. Quindi mi basta a istruirmi in tutte le cose
necessarie; e mi dissuade dal chiedere qualunque cosa oltre il necessario
e dal voler conoscere cose al di là del lecito. Ma ammonisce e
insegna a umiliarsi e ad accontentarsi soltanto di lei. 16) O clemente
Vergine Maria, impetrami dunque questa grazia, che è così nobile e
preziosa: che io non desideri e non chieda nient' altro che la grazia
per la grazia.
Capitolo II
LA CONSOLAZIONE DELLA
VERGINE
MARIA
1) Il figlio. Ora, mia Signora, ti prego di parlare
un po' con me. Apri la tua bocca in nome del tuo Figlio, che ti ha
colmata di ogni grazia spirituale. 2)
La Madre. Io
sono
la Madre
della misericordia, piena di carità e di dolcezza; sono la scala dei
peccatori, la speranza e il perdono dei colpevoli, il conforto degli
afflitti e la gioia particolare dei santi. Venite a me voi tutti che mi
amate, e vi sazierete al seno delle mie consolazioni, perché sono
buona e misericordiosa per tutti coloro che mi invocano. 3)
Venite tutti, giusti e peccatori, e io pregherò il Padre per voi.
Pregherò anche il Figlio, perché si riconcili con voi nello Spirito
Santo. Invito tutti, aspetto tutti, desidero che tutti vengano a me. Non
disprezzo nessun peccatore; e anzi, per un peccatore che si converte,
io gioisco con grande amore insieme agli angeli di Dio nel cielo. Perché
non è stato versato invano il sangue prezioso del mio Figlio per il
mondo. 4) Avvicinatevi dunque a me, figli degli uomini: osservate
il mio zelo per voi presso Dio e presso il mio Figlio Gesù Cristo.
Ecco, prenderò su di me la sua ira e placherò con le mie ferventi
preghiere Colui, che sapete di avere offeso. 5) Convertitevi e
venite; fate penitenza, e io impetrerò il perdono per voi. Ecco: io
sto fra il cielo e la terra, tra Dio e il peccatore; e ottengo con le
mie preghiere, che questo mondo non perisca. Però non vogliate abusare
della misericordia di Dio e della mia clemenza; ma state lontani da ogni
peccato, perché non scenda su di voi la sua ira e la sua tremenda
vendetta. 6) Esorto i miei figli, scongiuro i miei diletti: siate
imitatori di mio Figlio e della Madre vostra. Ricordatevi di me, che
non posso dimenticarmi di voi, perché ho compassione di tutti gli
infelici e sono misericordiosissima avvocata di tutti i fedeli. 7)
Il figlio. Parole meravigliose, piene di ogni celestiale
dolcezza! Voce sublime che scende dal cielo come celeste rugiada,
recando conforto ai peccatori e gioia ai giusti; melodia celeste che
si diffonde nella coscienza dei disperati. E chi sono io, perché
la Madre
del mio Signore parli a me? Sii benedetta, Madre Santissima, e siano
benedette le tue parole. Esse sono latte e miele sulla tua lingua e il
loro profumo supera tutti gli altri profumi. 8) L'anima mia si è
profondamente commossa alle tue parole, o Maria. Ecco, non appena la
tua voce consolatrice è giunta alle mie orecchie, l'anima mia ha
esultato di gioia, il mio spirito ha ripreso vigore e tutto il mio cuore
è stato inondato di nuovo gaudio, perché oggi mi hai annunziato cose
buone e gioconde. Ero triste, ma ora sono felice per le tue parole. La
tua voce è dolce alle mie orecchie: ero oppresso e sfiduciato, ma ora
sono lieto e veramente confortato. 9) Mi hai teso la mano
dall'alto e mi hai toccato; così io sono guarito dalle mie miserie. A
mala pena potevo parlare, mentre ora ho voglia di cantare e di
ringraziarti. Mi era venuta a noia la vita, ora invece non ho paura
nemmeno della morte, perché so che tu sei la mia avvocata presso il
Figlio tuo, alla cui misericordia mi raccomando da questo momento e per
ogni istante della mia vita futura. Da quando hai parlato al cuore del
tuo desolato orfano, immediatamente sono cambiato in meglio e mi sento
profondamente trasformato nell'intimo. Giacevo come disperato, ma tu ti
sei avvicinata a me, mi hai consolato e sollevato, parlandomi con grande
amore. 10)
La Madre. Che
hai, figlio, chi vuole farti del male? Non temere ci penserò io. Ci
sono io e c'è mio Figlio, il tuo fratello, che sta alla destra del
Padre ed è fedele mediatore e intercessore per i tuoi peccati. In lui
devi avere totale fiducia, perché è lui che dà la vita, è lui che
vince la morte. Incarnato da me nel tempo, generato dal Padre fin
dall'eternità, è stato mandato per la salvezza di tutto il mondo. Da
lui provengono la speranza e la consolazione, la fede e la vittoria.
Perciò ricordati sempre di Gesù e di Maria, e non avrai paura di alcun
nemico. 11) Il figlio. Felice quel momento in cui ti degni
di avvicinarti al mio cuore preda dello sconforto, misericordiosa
Vergine Maria. Magari fosse più lungo, per poter ascoltare le tue
parole di conforto, che così fortemente mi infiammano e mi purificano,
allorché mi toccano nell'intimo e mi rinnovano profondamente. Beato
il tuo seno, o Maria, che non cessa di donare il dolcissimo latte della
consolazione. Per l'abbondanza di grazia del Bambin Gesù, che tu
allattasti, non puoi negare la tua innata misericordia a chi te la
domanda. E anzi concedi spesso grazia pure ai grandi peccatori. 12)
O Madre di immensa pietà, di grandissima misericordia e carità;
Vergine incomparabile, amabile e venerabile per tutti; Madre singolare
del Figlio di Dio, nato da te, nonché Madre universale di tutta la
cristianità e Madre particolare e speciale in rapporto al grado di
devozione che abbiamo per te; Vergine Regina del mondo e Signora degli
angeli, attirami a te, perché non rimanga sotto il peso dei miei
peccati. Dispensa la grazia, salvifica rugiada del cielo, di cui sei
la Mediatrice
, perché mi meriti di sperimentare che sei
la Madre
della grazia e la fontana della misericordia. 13)
La Madre. Io
sono
la Madre
del nobile amore, del casto e santo timore, del pio conforto e della
soavissima consolazione. Perciò, nell'udire il mio nome, esulta con
tutto il cuore. Inchinati con riverenza e salutami con gioia, perché
onorando
la Ma
dre onori anche il Figlio, che ha Dio per Padre. Io sono Maria,
la Madre
di Gesù, e questo sarà il mio nome per sempre. E chi è Gesù? È
il
Cristo, il Figlio del Dio vivente, il Salvatore del mondo, il Re del
cielo e della terra, il Signore degli angeli e il Redentore dei
fedeli, il Giudice dei vivi e dei morti. 14) È
lui la
speranza delle anime buone, la consolazione dei devoti, la pace dei
mansueti, la ricchezza dei poveri, la gloria degli umili, la fortezza
dei deboli, la via degli smarriti, la luce dei ciechi, il bastone degli
storpi, il sollievo degli oppressi, l'aiuto dei tribolati e il rifugio
particolare di tutti i buoni. Benedici il Figlio con
la Madre
, e sarai amato dal Padre. Ogni volta che mi renderai qualche
ossequio, rendi onore e gloria a lui, perché la sua gloria è la mia
gioia, e l'omaggio reso a lui è una lode fatta a me. Poni me e Gesù
come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio. Se stai in
piedi o seduto, se preghi, leggi, scrivi o lavori, Gesù e Maria siano
spesso sulle tue labbra e sempre nel tuo cuore. 15) Il
figlio. Ti servano tutti i popoli, tutte le nazioni e tutte le
lingue. Tutte le creature si inginocchino davanti a te. Il cielo dica:
«Rallegrati, o Maria». La terra risponda: «Ave in eterno e... oltre».
Tutti i santi glorifichino il tuo nome, e tutti i devo-ti esultino
davanti a te e all'Agnello, Gesù Cristo tuo Figlio e nostro Signore.
Amen.
Capitolo III
IL RICORDO E L'INVOCAZIONE DELLA BEATISSIMA VERGINE
MARIA
1) È giusto ricordarsi sempre della gloriosa Vergine
Maria,
la Madre
benedetta di Gesù, ai cui meriti e alle cui preghiere devi
raccomandarti ogni giorno, e alla quale devi ricorrere in tutte le tue
necessità, come un figlio percosso e ferito ricorre alla sua
diletta madre. È
dolce il
nome di Maria: dona fiducia a chi la chiama e la invoca. Ella da parte
sua è sempre pronta a dire una buona parola al suo Figlio Gesù per
un'anima tribolata, che si trova nel bisogno. Se Maria non pregasse
ogni giorno per il mondo con tutti gli angeli del cielo, come potrebbe
esistere il mondo, che con sì gravi peccati offende Dio e tanto poco
si emenda? Perciò tutti devono invocare Maria: i giusti e i
peccatori, soprattutto i religiosi e le persone devote che hanno fatto
il voto di castità e anelano con santi desideri alle cose celesti, ma
non vogliono avere nulla a che fare con il mondo. 2)
Che cosa devi domandarle? In primo luogo il perdono dei tuoi
peccati, poi la virtù della castità nonché il dono, oltremodo gradito
a Dio, dell'umiltà, perché tu sia davanti a lui sempre umile e desideroso
di essere ritenuto vile e abietto. Infine devi chiedere di non
gloriarti mai di alcuna cosa, per non perdere tutto quanto ti sembra di
possedere. 3) Devi inoltre affliggerti, per essere tanto lontano
dalle vere virtù: dalla profonda umiltà, dalla santa povertà, dalla
perfetta obbedienza, dalla purissima castità, dalla devotissima
preghiera, dalla fervidissima carità. Tutte virtù che albergano in
Maria, Madre di Gesù. Perciò gettati ai suoi piedi come un povero
mendico, perché tu possa ottenere almeno il minimo grado di quelle
virtù, non essendo capace di raggiungere quello più alto a causa della
tua indolenza. 4) Qualunque cosa desideri, prega umilmente di
ottenerla per mano di Maria. È
per i
suoi meriti gloriosi che vengono soccorsi quanti si trovano in
purgatorio e sulla terra. Grande è la sua grazia e grande la sua gloria
in Gesù suo Salvatore, al di sopra di tutti i santi del cielo. Ma tutto
è a beneficio di noi, che stiamo sulla terra. Affidati totalmente
alla sua fedeltà. Le sue preghiere sono gradite a Dio, ed Ella non
chiede e non desidera, se non quanto è gradito a lei e al suo diletto
Figlio; quanto giova alla tua salvezza, secondo i piani della volontà
divina. 5)
Piace
molto a Dio e alla Beata Vergine, che si preghi per evitare i peccati e
per custodire il cuore nell'umiltà. Ella infatti si gloriò davanti a
Dio soltanto dell'umiltà, tacendo sul resto; e nonostante la sua
inesauribile ricchezza di grazia, giammai dall'umiltà si distaccò.
La Vergine Maria
preghi per noi con voce misericordiosa, perché siamo resi degni della
grazia di Dio.
Libro Secondo
CONOSCERE
MARIA
Capitolo I
MARIA E IL MISTERO DELL'INCARNAZIONE
1) Ti benedico e ti ringrazio, Signore Iddio,
creatore e redentore del genere umano, per l'immensa bontà con la
quale hai voluto ancor più mirabilmente redimere quell'uomo, che
mirabilmente già avevi creato. Infatti, mentre eravamo ancora tuoi
nemici e la morte antica esercitava il suo iniquo dominio su tutto il
genere umano, ti ricordasti della tua infinita misericordia, e dal
trono sublime della tua gloria volgesti lo sguardo a questa valle di
pianto e di miseria. 2) Osservasti la grande afflizione del tuo
popolo sulla terra e il grave retaggio dei figli di Adamo. E, spinto da
un profondo impulso di amore, cominciasti ad avere per noi pensieri di
pace e di redenzione. Così, quando giunse la pienezza dei tempi,
venisti a visitarci, scendendo dal cielo; e con l'Incarnazione
apparisti tra gli uomini vero Dio e vero uomo, realizzando le attese dei
profeti. 3)
Ti
benedico e ti lodo, Salvatore nostro Gesù Cristo, per la immensa
umiltà con cui ti degnasti di scegliere per Madre una vergine povera,
che facesti sposare con un povero falegname: Giuseppe, uomo santo e
giusto. 4) Ti benedico per l'annunzio della degnissima incarnazione
e per il rispettoso saluto angelico, con cui l'angelo Gabriele incontrò
con grandissima devozione la beatissima Vergine Maria, annunziandole
il divino mistero del Figlio di Dio, che si sarebbe incarnato in lei. 5) Ti
lodo e ti rendo onore per la grandezza della fede di Maria Vergine, per
il suo deciso consenso, per l'umilissima sua risposta e per tutte le sue
virtù, confermate quando, all' arcangelo che recava il lieto annunzio,
rispose con docile sottomissione: «Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me quello che tu hai detto» (Lc 1,38). 6) Ti lodo e
ti glorifico, o eterna Sapienza del Padre, per essersi interessata la
tua inaccessibile Altezza al misero ergastolo della nostra mortalità e
per la tua purissima concezione da Maria, avvenuta per opera dello
Spirito Santo (Lc 1,35), nel cui seno verginale l'ineffabile virtù
dell'Altissimo, scendendo su di lei (Lc 1,35), formò dalla carne
intemerata della Vergine la tua carne sacrosanta. Tu dunque, vero Dio,
consustanziale con l'Eterno Padre, sei divenuto una sola carne con
noi, ma senza contagio di peccato, per renderci un solo spirito con te,
attraverso l'adozione a figli di Dio (Gal 4,4). 7)
Ti lodo
e ti glorifico per aver voluto svuotare la tua grandezza, assumendo la
nostra passibilità, la pochezza, la sofferenza e la mortalità
abbracciate con amore, per riempirci con il tuo svuotamento, per
salvarci con la tua passione, per esaltarci con la tua umiliazione, per
irrobustirci con la tua infermità e per condurci alla gloria
dell'immortalità con la tua mortalità. 8) Ti lodo e ti
glorifico per quei lunghi nove mesi, durante i quali ti nascondesti
bambino nelle angustie di un seno verginale, aspettando il tempo per
il tuo natale, Tu che, come Dio, non hai tempo e non hai età, ma tutte
le cose ordinasti nel tempo con ammirevole armonia. 9) O
amabile e ammirabile degnazione, Dio di immensa gloria, che non
disdegnasti di farti disprezzabile e di assumere, per salvarci, le
nostre sofferenze, Tu, che creasti tutte le cose senza fatica. O
dolcissimo Gesù, splendore dell' eterna gloria, quanto più ti sei
umiliato nell'umanità, tanto più mi hai dimostrato la tua bontà;
quanto più ti sei fatto disprezzabile per me, tanto più mi sei caro. 10)
Ti benedico e ti ringrazio, Signore Gesù, Figlio unigenito del Padre,
unico generato prima dell'esistenza del mondo, di esserti
ineffabilmente degnato, per la tua grandissima umiltà, di nascere in
una sordida stalla e di essere deposto per amore della santa povertà in
una povera mangiatoia. Ti lodo, amatissimo Gesù, per la tua venuta
coronata di luce, per la tua gloriosa nascita dalla illibata Vergine
Maria, per la tua povertà e per l'umile tua sistemazione in una
mangiatoia così piccola e vile. Chi potrebbe immaginare l'Altissimo
Iddio fatto così piccolo per gli uomini? Quante grazie deve renderti
tutto il genere umano, se hai scelto le angustie di una mangiatoia per
redimerlo? 11) Quale grande tenerezza, mirabile dolcezza e
soavissimo amore vedere Iddio fatto bambino, ravvolto in poveri panni
e giacere in una angusta mangiatoia davanti ad animali! Quale
incomprensibile umiltà, che il Signore di tutti i signori si degni di
farsi servo dei suoi servi! E questo, Signore Dio, ti sembrò ancora
poco, perché volesti diventare mio Padre, tu che sei il mio Creatore.
Addirittura ti sei degnato di essere mio Fratello e carne mia nella
realtà della tua natura umana, pur senza contrarre nulla dell' antica
corruzione. 12) La tua nascita è superiore alle leggi della natura;
ma, dovendo riparare proprio la natura, con un grande miracolo supera il
modo con cui nascono gli uomini e conforta con divina virtù i nostri
faticosi natali. Quanto è felice e amabile il tuo natale, dolcissimo
Gesù, Figlio di una Vergine eccelsa, cioè dell' esimia Madre Maria,
che rinnova il natale di tutti, ne migliora la condizione, ne
scioglie i pregiudizi e lacera il decreto di condanna della natura. E
così, chi si vergogna di far parte della stirpe peccatrice di Adamo,
si può rallegrare per la tua natività incontaminata, sicuro di essere
felicemente rinato per tua grazia. 13)
Ringrazio la tua miracolosa e gloriosa nascita, o Gesù, Figlio
unigenito di Dio, in virtù della quale abbiamo accesso a questa grazia,
nella quale viviamo, e confidiamo nella speranza della gloria dei figli
di Dio, promessa dal cielo. Tu sei il pegno della nostra redenzione; tu
sei l'eterna speranza di tutti noi fedeli. A te ricorriamo noi, umili
peccatori; a te che ci cercasti per primo, quando noi non ti conoscevamo
ancora. 14) O santa e dolce infanzia, che nel cuore degli uomini
infondi la vera innocenza, per cui ogni età ritorna a te beata e a te
diventa simile, non per debolezza delle membra, ma per l'umiltà dei
sensi e per la bontà dei costumi. Concedimi di seguire le tue sante
orme, clementissimo Gesù, che, per dare a tutti gli uomini esempio
della virtù e della salvezza eterna, volesti nascere a mezzanotte da
Maria Vergine. Fa, dunque, che io possa porgerti grazie e cantare le
lodi con gli angeli e con tutta la milizia celeste, che volesti felici
messaggeri del tuo Santo natale.
Capitolo Il
MARIA DURANTE L'INFANZIA DI GESÙ
1) Ti benedico e ti ringrazio, Signore Gesù Cristo,
autore della purezza, per la tua umile presentazione al tempio di Dio,
dove con vittime e offerte, come uno dei figli di Adamo, sei stato
presentato dai genitori e sei stato riscattato con cinque monete
d'argento, come un povero schiavo comprato al mercato. Ti benedico,
Santissimo Redentore del mondo, per la tua umile obbedienza alla legge
di Dio. Pur essendo senza debito di peccato, per darci esempio di
profonda sottomissione, ti rendesti suddito delle prescrizioni legali. 2)
Ti benedico, inoltre, per l'immensa umiltà della beatissima tua Madre e
per la sua spontanea sottomissione ai precetti della legge. Infatti,
pure essendo Vergine Santa nel parto e dopo il parto, non ricusò di
sottomettersi al rito della purificazione. Offerta meravigliosa e
riparazione soavissima, perché libera e aliena da qualsiasi colpa. 3)
Che cosa
potrei offrire o donare a te, mio Signore, per tutte le cose che mi
hai dato? Come sarebbe utile, invece, che io espiassi doverosamente i miei peccati, macchiato come sono di tante colpe e
di tante turpitudini. Perciò mi rivolgo a te, benignissimo Signore
Gesù Cristo, e ti prego di dare soddisfazione per me e di lavare con la
tua purissima oblazione tutti i miei peccati, perché possa entrare
nel tempio celeste mondato e purificato, al fine di lodare per sempre il
tuo santo nome. 4) Prega anche Tu per me, grande Madre di Dio,
gloriosa Vergine Maria, perché mi vengano perdonati i miei peccati e
mi sia concesso il tempo per espiarli e per fare fermo proposito di
meritare l'aiuto della grazia divina; e per quanto mi manca per
ringraziare Dio di tutti i suoi benefici, suppliscimi tu, piissima
Madre, offrendo te stessa con il tuo amatissimo Figlio al cospetto della
gloria del Padre. Che la tua integrità verginale scusi la mia impurità,
sia della mente sia del cuore; la tua carità accenda la mia tiepidezza;
la tua umiltà abbassi la mia superbia; la tua spontanea obbedienza
infranga la durezza della mia volontà perversa. 5) Ecco:
offro me stesso nelle tue mani e in quelle del tuo diletto Figlio, e
qualunque cosa possa fare, la farò sempre al vostro servizio. Offro un
paio di tortore: la compunzione per i miei peccati e per le mie
negligenze nonché il desiderio dei gaudi eterni. Offro anche due
piccoli nati da colomba: il doppio desiderio di custodire nel cuore la
doppia semplicità di non rendere a nessuno male per male, e di
vincere sempre il male con il bene. 6) Degnati di concedermi
tutto questo, o buon Gesù, che fosti presentato oggi nel Tempio dalla
tua umile Vergine Madre e fosti preso con gioia fra le braccia dal
giusto e timorato Simeone.
Capitolo III
LA PERDITA E
IL RITROVAMENTO DI GESÙ
1) Il figlio. Non sempre si trova Gesù dove lo si
cerca; ma spesso lo si trova dove meno si crede. Perciò nessuno presuma
di essere l'unico a possedere Gesù; nessuno disprezzi un altro, perché
non conosce quanto possa piacere internamente a Dio, cosa che sfugge
agli uomini, anche se esternamente egli può sembrare un uomo da
nulla. 2) Non deve sembrarmi, dunque, una cosa strana né una
novità, se perderò Gesù. Ma so che questo sarebbe dannoso per me e
molto doloroso per il mio cuore. Confesso di essere colpevole e degno di
gravi castighi, perché non ho custodito bene il mio cuore e mi sono
comportato con molta tiepidezza e negligenza. Perciò ho perso la
grazia di Gesù e non so chi me la potrà restituire, se lui stesso
non si degnerà di avere compassione ancora una volta di me poveretto. 3) Clementissima
Madre di Dio, soccorrimi in questa mia disgrazia; aiutami, mia Signora;
proteggimi, dilettissima Vergine Maria, porta della vita e della
misericordia. Ti domando conforto e aiuto. Tu conosci meglio di tutti
quanto dolore causa la perdita di Gesù e quanta gioia rechi il suo
ritrovamento. Beatissima Vergine, se questo capitò a te, che non ne
avevi alcuna colpa, quale meraviglia ci può essere, se la grazia di
Gesù non esaudisce le speranze di un peccatore, che l'offende in
tanti modi? 4) Che
cosa devo fare per ritrovare la grazia di Gesù? Se c'è qualche
speranza di ritrovarla, dipenderà dal tuo consiglio, si realizzerà
per i tuoi meriti; poiché tu sei la più vicina a Gesù, rimani al
mio fianco finché non lo ritroverò. Dopo averlo visto e ntrovato,
canterò in giubilo con te: «Rallegratevi tutti con me, perché ho
ritrovato Colui che l'anima mia ama». Egli è Colui che tu hai
partorito, o castissima Vergine Maria. 5)
La Madre. Ascolta
il mio consiglio: imita il mio esempio e l'anima tua sarà consolata. Se
avrai smarrito Gesù, non disperarti e non turbarti troppo; non stare
con le mani in mano, non smettere di pregare, non distrarti in
consolazioni terrene, ma cerca la solitudine. Piangi te stesso, e nel
tempio del tuo cuore ritroverai Gesù, che hai smarrito con i tuoi
peccati e con il compiacimento delle vanità. 6) Non si trova Gesù
nelle piazze delle città, in compagnia di giocatori o di quanti vivono
mollemente; ma in compagnia dei giusti e dei santi. Si deve cercare,
gemendo di dolore, chi si è perduto per colpa della propria
dissolutezza; si deve conservare con grande cautela chi si è perduto
per incuria; si deve supplicare con timore e riverenza chi detesta i
pigri e gli ingrati; si deve richiamare con somma umiltà chi è stato
allontanato per orgoglio; si deve placare con frequenti e sincere
preghiere chi, intento in futili pensieri, non ascolta chi parla
sottovoce. Ma si deve anche lodare con grande riconoscenza chi è
sempre disposto a concedere la sua grazia; si deve abbracciare con
ardentissimo amore chi perdona a tutti, chi ha compassione di tutti, chi
dà gratuitamente i suoi doni e non li nega a nessuno di coloro che
glieli chiedono. 7)
Anche se
a volte tarda, non abbandona chi persevera nella preghiera; ma ritorna
spesso senza che lo sappia, lo illumina più chiaramente e lo istruisce
con maggior cura, perché non presuma mai di sé, ma confidi umilmente e
devotamente in lui. 8) Se dunque presti molta attenzione a queste
cose, placherai facilmente Gesù. Lo troverai a Gerusalemme, perché
quei luogo è destinato alla pace. Gesù, nel tempio del tuo cuore,
ripeterà le sue sacre parole. Sarà con te tutto il giorno; ti
insegnerà tutte le cose che riguardano la salvezza; tutto quanto
riguarda la grazia e la virtù, che rifulgono negli angeli e negli
uomini; tutto ciò che di buono splende nelle creature. 9) Perciò
devi sempre invocare Gesù; lo devi sempre ricercare; lo devi sempre
desiderare, ricordare, lodare, venerare e amare. Non devi offenderlo in
nessuna cosa; devi adorarlo con santità e purezza, poiché è benedetto
sopra tutte le cose nei secoli dei secoli. Amen.
Capitolo IV
“DONNA ECCO TUO FIGLIO”
1) Ti benedico e ti ringrazio, Signore Gesù
Cristo, consolatore di tutti gli afflitti, per il doloroso rispetto
con cui guardasti la tua dilettissima Madre ai piedi della croce, in
preda ad angoscia mortale. L'immensità del suo dolore la conoscevi bene
soltanto tu, che eri profondo conoscitore del suo cuore e non avesti
in terra essere più caro della tua Vergine Madre. Ma anche lei non amò
nessuno più di te, suo Divin Figlio, che appena nato da lei rionobbe
Signore di tutte le cose e suo Creatore. Perciò, guardando appeso alla
croce te, che amava infinitamente, viveva più in te che in sé; e quasi
totalmente astratta da sé, era anch'essa appesa alla croce: «crocifissa»
in spirito con te, benché con il corpo fosse ancora accanto alla croce
in lacrime. 2) Ti lodo e ti rendo gloria per la tua infinita compassione,
per cui eri filialmente «consofferente» con la tua addoloratissima
Madre, che in verità soffriva i tuoi dolori come suoi e le tue ferite
come proprie, quando con nuovi contorcimenti spasimavi; e con occhi
materni vedeva scorrere il sangue dal tuo corpo, e sentiva la tua voce
che parlava a lei. 3)
Ti lodo
e rendo gloria per le bellissime parole, con cui brevemente ti
rivolgesti alla tua Madre desolata, raccomandandola al tuo discepolo
prediletto Giovanni, come a fedelissimo sostituto. E unisti
la Vergine
al vergine Giovanni con il vincolo della indissolubile carità, dicendo:
«Donna, ecco tuo figlio!» (Gv 19,26); e al discepolo: «Ecco la tua
Madre!» (Gv 19,27). 4)
Felice comunione e gradita consegna, che unì e consacrò una integrità verginale. Con questa espressione, infatti,
manifestasti l'affetto di un'amorevole preoccupazione per l'onorabilità
di tua Madre, cui affidasti il conforto di un casto discepolo; e le
offristi, in qualche modo, un altro figlio in armonia con la purezza dei
suoi costumi e capace di provvedere alla necessità della sua vita.
Era giusto che la tua filiale provvidenza si comportasse così, perché
una Madre Santa e Vergine illibata non mancasse di un fedelissimo servo;
e perché Colei, che stava per essere privata della tua dolcissima
presenza, non poteva apparire quasi abbandonata e straniera tra i
giudei. 5) Accogli
dunque o Maria, dolcissima Madre di Dio, questa disposizione del Figlio
tuo e questa decisione così dolce. Accogli con affetto questo
discepolo, che ti ha donato tuo Figlio Gesù. È
l'apostolo
Giovanni, vergine eccellente, il più amato da Gesù, di soavi costumi.
Egli è verecondo nel volto, modesto nel tratto, sobrio nel cibo, umile
nel vestire, ossequente, pronto all'obbedienza. È il discepolo
più amato, molto legato a te, stimato, puro di mente e vergine di
corpo, gradito a Dio e caro a tutti. Perciò del tutto degno di vivere
con te, Madre di Dio. So bene, inoltre, che a te sempre piacque e sempre
piace ciò che piace al Figlio tuo; e che desideri la realizzazione di
quanto Egli dispone, poiché in tutti i suoi atti non ha mai compiuto
la propria volontà, ma sempre ha cercato la gloria del Padre. Perciò
non dubito che ti piacque quando, prossimo a morire, ti lasciò Giovanni
come suo sostituto. 6) E tu, san Giovanni, accogli il
desiderabile tesoro che ti è stato affidato. Accogli la venerabile Madre
di Gesù,
la Regina
del cielo,
la Signora
dell'universo, la tua diletta Parente, sorella di tua madre:
la Vergine Santa.
Finora
la Beata Vergine
era solo la tua parente, per diritto di sangue. Ora invece sarà tua
Madre con un vincolo più sacro e per diritto divino, affidata a te per
grazia speciale. Anche tu, che prima eri figlio di Zebedeo secondo la
carne, fratello di Giacomo il Maggiore e parente del Salvatore, in
seguito, divenuto discepolo di Gesù, sarai chiamato con nome nuovo: «figlio
adottivo di Maria», cui obbedirai con amore filiale per tutto il resto
della tua vita. Esegui, dunque, quanto Gesù ti comanda; metti in
pratica l'ordine del sacro affidamento e otterrai l'onore e la
riconoscenza di tutto il mondo. 7) Giovanni eseguì con somma gioia quanto Gesù gli disse dall' alto della
croce. Infatti «da quel momento la prese nella sua casa» (Gv 19,27),
ebbe cura di lei, la servì con sollecitudine, le obbedì incondizionatamente
e l'amò con tutto il cuore. Godi dunque e rallegrati, beatissimo
Giovanni, per il dono che ti è stato affidato: giacché ciò che Gesù
aveva di più caro al mondo, lo consegnò con fiducia a te. Ti arricchì
a dismisura, quando legò a te quasi con testamento Maria, che gli
angeli santi non sono in grado di lodare degnamente. 8) Cristo
consegnò a san Pietro le chiavi del Regno dei cieli; ma costituì te
suo sostituto per
la Madre. Un
giorno Maria fu sposata a Giuseppe, ma fu affidata a te. A lui disse
l'angelo: «Non temere di prendere con te Maria, tua sposa» (Mt 1,20).
Ora il Signore degli angeli dice a te: «Ecco la tua Madre» (Gv
19,27); e come Giuseppe fu vicino alla Vergine nella nascita del Figlio,
così tu devi starle vicino nella passione di Cristo, e per lungo tempo
dopo la sua ascensione al cielo. 9)
Se san
Giovanni Battista fosse stato ancora in vita, per diritto di parentela e
in virtù della sua castità sarebbe stato molto idoneo a servirla e
suo insigne custode. Ma Giuseppe non c'è più, poiché non si conosce
se è ancora in vita oppure è morto; Giovanni, in catene per lungo
tempo, è stato ucciso; Gesù è ormai prossimo a morire e a sparire
dagli occhi della Madre. E allora tu devi fare le veci di tutte queste
persone a lei care; e devi fare le veci di Cristo, quale pegno del
Figlio che le viene sottratto. Confido nel Signore Gesù, che questo sarà
molto gradito a tuo fratello Giacomo e a tutti gli altri apostoli; che
nessuno dei tuoi amici ti invidierà e che chiunque abbia stima di te
si rallegrerà sinceramente. La ricchezza delle tue virtù ha meritato
questo grande premio: ossia un perfetto «disprezzo del mondo», l'amore
per Gesù, la dolcezza dei modi, l'integrità verginale, la serenità
della mente, la libertà dell' anima, la purezza del cuore e la probità
della vita. 10) Prendi dunque in tua custodia
la Madre
di Cristo, e ne conseguirai una grazia immensa. Accanto a lei farai
molti e grandi progressi spirituali; sarai istruito dalle sue parole,
edificato dai suoi esempi, aiutato dalle sue preghiere, incoraggiato
dalle sue esortazioni, infiammato dal suo amore, attratto dalla sua
devozione, elevato dalla sua contemplazione, ripieno di gioia,
riempito di celesti delizie. Ascolterai dalla sua bocca i misteri di
Dio, cono scerai cose nascoste, apprenderai cose mirabili e comprenderai
cose ineffabili. 11) Per
la tua presenza diventerai più casto, diventerai più puro,
diventerai più santo e progredirai ancor più nella tua devozione. Lo
sguardo di lei è pudicizia, prudenza il suo parlare, giustizia le sue
azioni. Gesù è la sua lettura, Cristo la sua meditazione, Dio la sua
contemplazione. Il decoro del suo volto brilla come la luce, il suo
aspetto rispettabile non offende nessuno, il suo comportamento rende
casto chi la guarda. La sua parola allontana ogni male. 12)
Talmente grande è la dignità di Maria, che supera tutti i santi per
purezza e grazia. Di lei tu avrai la custodia, affidata dal Sommo Re del
cielo. Perciò offrile con diligenza i tuoi servizi, rendile onore,
prestale premurosa attenzione. Resta accanto alla croce, vigila sulla
Vergine, sostienila, abbracciala, sorreggila se viene meno, consolala
se piange. Piangi con lei che piange, gemi con lei che geme, seguila
se cammina, fermati se si ferma e siedi con lei, se si mette a sedere.
13) Se piange, non allontanarti; se soffre, fai opera di
misericordia. Infine preparati alle esequie di Gesù che muore; conduci
con te
la Madre
al luogo della sua sepoltura, riconducila in città, a casa e conforta
la consolatrice di tutti gli afflitti. Sii suo servitore angelico, e
anche in questo ufficio potrai offrire sollievo a chi è più degno di
te. Cristo infatti venne confortato da un angelo nella sua agonia.
Benche' non ne avesse bisogno, volle essere visitato da un inferiore e
non rifiutò di essere da lui consolato. 14) Ecco, carissimo
Giovanni, a quale eccelsa missione sei chiamato, quale Vergine ti
viene affidata, di chi è Madre colei cui devi prestare le tue cure.
Infine, ti scongiuro umilmente di pregare tanto per me peccatore,
affinché io pure sia fervoroso nell'amore di Cristo e sia trovato
degno di lodare
la Beata Vergine
e di partecipare ai suoi dolori.
Capitolo V
LA COMUNIONE DI
MARIA CON
GESÙ
1) Ti benedico, ti lodo e ti rendo grazie, Santa
Madre di Dio, Vergine Maria, per tutti i beni e i doni a te concessi
copiosamente da Dio; per le innumerevoli tue virtù e per gli
straordinari privilegi di grazia, per i quali in modo assai insigne e al
di sopra di tutti i santi risplendesti in terra; per essere degna
Madre di Dio e nutrire al tuo seno, sollevare nelle tue braccia,
abbracciare e portare il Verbo di Dio in te incarnato. 2) Ti
benedico, ti lodo e ti onoro, eletta Madre di Dio e umile «Serva del
Signore» (Lc 1,38), per tutti gli amorevoli servizi e i necessari
aiuti prestati a Cristo fatto uomo, tuo Figlio; per le molteplici persecuzioni,
per le privazioni, per i lavori e le fatiche sopportate pazientemente
con lui. 3) Ti benedico, ti lodo e ti rendo omaggio, gloriosa
Vergine Maria, Madre e Figlia dell'Eterno Re, per i soavi e frequenti
colloqui con Gesù; per le divine parole ascoltate con tanta diligenza
dalla sua bocca, e puntualmente conservate e meditate nel profondo del
cuore (Lc 3,51); per le magnifiche consolazioni da lui spessissimo
ricevute; per gli incommensurabili gaudi e le divine gioie procurati
dalla sua presenza, suscitati per grazia dello Spirito Santo, e a
lungo coltivati nel cuore. 4) Ti benedico, ti lodo e ti esalto,
Santa Maria e mia venerata Signora, per la tua purissima e santissima
vita, così cara a Dio e agli angeli, trascorsa con Gesù per lunghi
anni in povertà e silenzio, provata da molte sofferenze e avversità,
offerta a tutti i seguaci di Cristo come esempio da imitare devotamente
e offerta mirabilmente fino al termine dei secoli alla Chiesa
universale quale sostegno nelle sue prove. 5) Ti benedico, ti
lodo e ti glorifico, o benignissima e piissima Madre di Dio Maria, per
tutti i tuoi devoti esercizi e le sacre meditazioni sulla legge di Dio,
cui ti dedicavi giorno e notte; per le tue ferventissime preghiere,
per le lacrime e i digiuni che offristi a Dio con grande impegno per la
conversione dei peccatori e la perseveranza dei giusti; per la tua
grande compassione per i poveri e gli ammalati, per i tentati e gli
oppressi dall' ansia; per il tuo grande. desiderio di salvezza del
genere umano, del quale sapevi che doveva essere redento dalla morte
del tuo Figlio. 6) Inoltre, benché amassi con immenso amore il
Figlio tuo unigenito, tuttavia non lo strappasti all'orribile supplizio
della croce, ma ti sottomettesti totalmente alla volontà del Padre.
Inoltre, in tutte le sue sofferenze, «consoffristi» assieme a lui; e
fino all' ignominia della croce con passo fermo seguisti Gesù che
andava avanti, senza badare alla fuga degli apostoli (Mt 26,56) e
senza temere la crudeltà dei giudei. Eri disposta a subire la morte con
lui, piuttosto che abbandonarlo in tale estremo frangente. 7)
Ti benedico, ti lodo e ti esalto con tutte le mie forze, o fedelissima e
amatissima Madre di Dio, Celeste Maria, per la tua perseveranza nella
fede ferma e nella carità perfetta, quando, mentre gli apostoli
fuggivano per paura e mentre anche i pochi che seguivano Gesù si
vergognavano, tu sola, con estrema costanza, tenesti alta la fiaccola
accesa della fede nella passione del Figlio, non dubitando della sua
futura risurrezione al terzo giorno, come era stato predetto da lui
abbastanza chiaramente. 8) Mentre tutti gli amici di Gesù si
erano dispersi, tu, Madre mestissima, con un piccolo gruppo di donne ti
recasti impavida al Calvario, passando attraverso una folla
minacciosa, per avvicinarti il più presto possibile al Figlio, che
stava per essere crocifisso. Volevi vederlo mentre era ancora vivo,
per poter ricevere da lui, prima della morte, la parola del suo
amorevole dono. 9) Ti benedico, ti lodo e con tutte le mie forze
mi raccomando a te, Santa e Immacolata Vergine, per la tua dolorosa
presenza presso la croce di Gesù, dove affranta e afflitta a lungo ti
fermasti, trafitta da una spada di dolore secondo la profezia di Simeone
(Lc 2,35); per le molte lacrime versate; per la grande fedeltà e
indicibile coerenza che dimostrasti al Figlio tuo nell'estremo
bisogno, mentre stava per morire; per il grande dolore del tuo cuore;
per la sofferenza più lacerante nel momento della sua morte; per il
cereo suo aspetto, quando lo vedesti pendere morto davanti a te. 10)
Ti benedico e ti lodo per il pio abbraccio con cui lo stringesti fra le
tue materne braccia; per il mesto tragitto verso il luogo della sua
sepoltura, allorché seguivi piangendo coloro che portavano il povero
santo corpo, e piangendo guardasti tuo Figlio deposto nel sepolcro e
chiuso sotto un grande sasso; per il doloroso ritorno dal sepolcro alla
casa in cui eri ospitata, ove con molti fedeli colà riuniti ti
sciogliesti in lacrime per la morte dell'amato Figlio con ripetuti
lamenti, e piangesti tanto da far piangere anche quanti ti stavano
vicino. 11) Compatisci ora, anima mia,
la Vergine
dolorosa,
la Madre
lacrimosa, Maria amorosa. Se ami Maria, devi compatirla per i tanti suoi
dolori, affinché ti soccorra nelle tue pene. Ecco,
la Santa Madre
piange il suo unico Figlio; piange Maria di Cleofa il suo diletto
Congiunto; piange Maria Maddalena il Medico della sua salute; piange Giovanni
il suo dolcissimo Maestro; piangono tutti gli apostoli il loro Signore
perduto. E chi non piangerebbe fra tanti amici che piangono insieme? 12)
È davvero grande questo pianto a Gerusalemme! Fermati dunque anche tu
un poco, e impara a piangere dalla Vergine Maria, le cui lacrime amare
potranno commuovere il tuo cuore nel profondo. Eccola in piedi accanto
alla croce, straziata da grandi dolori, colei che un giorno lontano,
davanti al presepe, era piena di celesti armonie. È oppressa dal
clamore dei giudei, lei che un tempo venne onorata dai re magi; è tutta
cosparsa del sangue del Figlio, lei che era stata accarezzata dal suo
candido aspetto. 13) Vede appeso alla croce, in mezzo a due
ladroni, Colui che tante volte aveva visto operare miracoli in mezzo
al popolo; contempla, reso quasi come un lebbroso per lo scempio delle
ferite, Colui che aveva donato la guarigione a molti lebbrosi; mira,
oppresso da innumerevoli dolori, Colui che aveva scacciato il dolore
dagli infermi; contempla, vinto dalla morte, Colui che aveva richiamato
il morto Lazzaro alla vita. Tutte le gioie si sono mutate in tristezze
e tutte le cose dolci in amarezze. 14) La rutilante Stella del
mare è sbattuta da numerose e angoscianti tempeste; ma la sua mente,
che rimane fissa in Dio, non è vinta dalle perversità umane. Sta
dunque ritta presso la croce con costanza e pazienza, con fedeltà e
amore, senza temere quanti la minacciano di morte e senza sfuggire a
quanti la maledicono. Sopporta tutto con animo tranquillo e si sforza
di confrontarsi al Figlio umiliato, non rispondendo nulla ai
crudelissimi nemici. Non usa espressioni di sdegno e non fa gesti di
indignazione. Emette solo gemiti profondi, piange amaramente, si
addolora con ansia, compatisce intimamente ed è immensamente afflitta.
Non si irrita con i crocifissori, ma prega per i calunniatori, si
rattrista e geme per quanti deridono e bestemmiano Cristo. Quindi sta
presso la croce in un mare di lacrime, e con il suo esempio di mitezza
offre il conforto della pazienza a tutti i tribolati. 15)
O voi tutti che passate perla via del Calvario, guardate la
dolorosa presenza della Beata Vergine Maria: guardate alla destra della
croce e osservate Maria, Madre di Cristo. Non vi può essere un dolore
simile al suo; non vi fu mai al mondo una madre che abbia compatito il
proprio figlio con tanto amore, giacché per quante ferite ricevevano le
membra di Gesù, tante ne riceveva la sua anima; tante volte diventava
martire, quante volte contemplava le piaghe cruenti del Figlio. 16)
Vedi dunque, anima devota, di stampare nel tuo cuore queste cose. Sii
mite e forte, quando verrà il momento della tentazione. Non turbarti e
non disperare, se ti viene a mancare quello che molto ami, o se ti
viene negato ciò che ritieni esserti necessario. Gli amici di Gesù
vengono provati spesso con gravissime afflizioni, perché, se Dio non
risparmiò nemmeno suo Figlio ma per noi tutti lo abbandonò a
gravissimi tormenti, come pretendi trattamenti migliori? Se Cristo non
ricercò se stesso, ma fu obbediente e pronto a sopportare anche cose
vilissime e dolorosissime, perché tu temi tanto la fatica e il
dolore; e invece, per amore del Crocifisso, non abbracci le cose aspre
e dure? Se egli riservò alla sua Santissima Madre molte contrarietà
sulla terra; se permise che spesso tribolasse e soffrisse molto, come
mai tu potresti vivere senza prove? 17) Se osservi tutti gli
amici di Dio, non troverai nessuno che abbia navigato il mare di questa
vita senza dure prove. Dall'immagine del Crocifisso e della sua
Benedetta Madre, raccogli quindi l'esempio di una instancabile
pazienza, e non temerai più di sopportare sacrifici per la tua salvezza
e per la ricompensa dell'infinita bontà di Gesù. Così facendo,
potrai godere la visione del suo volto per tutta l'eternità. 18)
La Benignissima Madre
di Gesù sa ben compatire chi soffre. Ha imparato da quanto ha sofferto
ad avere affettuosa compassione degli afflitti. Non si dimenticherà dei
suoi poveri devoti, verrà incontro alle loro preghiere, aiuterà quelli
che la invocano con perseveranza e sarà propizia per tutti coloro che
la servono. 19) Misericordiosissimo Gesù, Figlio di Maria, ti
prego di concedermi il dono delle lacrime e di ferire il mio cuore con
profondo e compassionevole affetto, di cui ben conosci che fu angosciata
la tua pia Madre. Guardami con quegli occhi compassionevoli, con i quali
guardasti tua Madre e il discepolo Giovanni che stavano accanto alla
croce in lacrime, allorché affidasti l'uno all'altra, dando loro
quest'ultimo addio: «Ecco tuo Figlio; ecco tua Madre». Visitami, ti
prego, con la tua grazia in punto di morte; e fa sentire anche a me le
parole che Giovanni udì dalla croce: «Ecco tua Madre», perché,
sentendo queste parole, la mia anima non tema il «nemico ruggente»
(
1 Pt
5,8). 20) O clementissima Santa Maria, mia Signora, fedelissima
Avvocata dei cristiani, ti prego per tutti i tuoi altissimi meriti, per
i quali piacesti sommamente a Dio; per tutte le attenzioni che con
grande amore avesti per tuo Figlio, e per tutte le lacrime che versasti
nella dolorosissima sua passione: degnati di avere compassione di me,
di prenderti cura di me con amore materno e di mettermi nel numero
dei tuoi servi, che ti sono particolarmente vicini e da te sono più
amati. 21) O unica speranza, gloriosa Vergine Maria, vieni e
mostrami il tuo volto, prima che l'anima mia abbandoni il mio corpo; e
«rivolgi a me gli occhi tuoi misericordiosi», con i quali guardasti
molto spesso con grande gioia Gesù, «il frutto benedetto del tuo seno»:
occhi segnati da tante lacrime durante la sua passione. 22)
Assistimi allora Santissima Madre di Gesù, con la dolce comitiva delle
tue vergini e con il sacro collegio di tutti i santi, come assistesti
sino alla fine il tuo dilettissimo Figlio che stava per morire sulla
croce, poiché dopo il tuo Figlio unigenito e mio Signore Gesù Cristo
non trovo nelle necessità un sollievo più grande e sollecito del
tuo, o Benignissima Madre di tutti gli afflitti.
Capitolo VI
PREGHIERE A MARIA IN LACRIME PRESSO
LA CROCE
1) Pie, sante e dolorosissime lacrime della beata
intemerata e sempre Vergine Maria, che sgorgaste dai suoi occhi nel
giorno di Parasceve dall'intima compassione per Cristo e l'amatissima
sua passione e morte in croce; quando copiose, lungo le guance e il
suo petto fino al lembo estremo del vestito, scorreste e profondamente
bagnaste il velo del suo sacro capo; e, cadendo sui suoi santi piedi,
bagnaste la polvere della terra. 2) Oh, se avessi potuto seguire
allora le orme dei piedi della mia Signora e avessi potuto in segreto
raccogliere in recipiente le sue calde lacrime, non per lavare i miei
piedi, che spesso ho macchiato con i pensieri cattivi e gli affetti
indecenti, ma per lavarmi le mani e il capo, cioè le parole e le azioni
cattive, per il perdono di tutti i miei peccati commessi ogni giorno. 3)
O pia Madre di Dio, Vergine Maria, siimi propizia: cancella tutti i
miei vizi con i tuoi dolori e la tua devotissima intercessione.
Carissima Maria, soccorri l'anima mia nell' ultima ora della mia vita,
e vieni con la moltitudine degli angeli e dei santi a difendermi
contro i terrori del nemico e i dolori dell'inferno. Ricordati del
sangue prezioso e innocente della morte del tuo diletto Figlio Gesù
Cristo, sofferta per me peccatore; del suo costato ferito e di tutte le
lacrime versate nell'intera tua vita; e abbi pietà di me. A te io
sospiro, nei tuoi meriti confido, o clemente, o pia, o dolce Vergine
Maria. Amen.
Capitolo VII
MARIA E IL MISTERO DELLA RISURREZIONE
1) Ti benedico e ti ringrazio, Signore Gesù Cristo,
Figlio unigenito di Dio, incarnato per la nostra salvezza dalla
Vergine Maria, per la tua gloriosa e vera risurrezione, avvenuta oggi;
e soprattutto per la lietissima e segretissima apparizione, che ti sei
degnato di concedere alla tua Santissima Madre Maria, mentre era in
preghiera nella sua solitaria cameretta. Essa ti aspettava con immenso
desiderio, e con fiducia che tu apparissi a lei prima di tutti i santi
amici tuoi e le sante donne che ti erano care e familiari, per
consolarla dolcissimamente e confortarla con la tua presenza corporale
nella veste della gioia e nella gloria della tua immortalità. 2)
È pio e giusto pensare a ciò per la tua filiale pietà, e crederlo per
l'onore della Santissima Madre tua, poiché in tutte le tue opere sei
pio e misericordioso. Questo debbono credere devotamente anche tutti i
fedeli, perché tu hai comandato di onorare i genitori e di
consolarli, quando sono tristi. Perciò, prima di ogni altro, visitasti
la tua Santissima Madre, tristissima per la tua passione; e con la tua
presenza la ricreasti, sollevandola da ogni dolore e tristezza, e la
facesti gioire indicibilmente. 3) Ella non venne con le altre pie
donne a visitare il tuo sepolcro, non per debolezza, per timore o per
grande dolore, ma perché era certissima che tu saresti risorto al
terzo giorno. Perciò, sperando che saresti venuto da lei, restò in
casa, a pregare e ad aspettare la tua venuta con grande desiderio. Per
questo meritò di essere la prima a vederti: perché ti amava e ti
desiderava; aveva creduto in te e non aveva mai dubitato delle tue
parole. 4) Se dunque Maria è chiamata Beata e viene lodata,
perché credette alle parole dell' angelo Gabriele, quando le annunziò
il sacro mistero dell'incarnazione, tanto più deve essere beatificata
e lodata perché credette in te, Figlio nato da lei, e in tutte le tue
opere. E mentre gli altri dubitavano ancora, si mantenne ferma nella
fede e non vacillò minimamente. 5) Di quanto ineffabile gaudio
fu inondata in quel santo momento Maria, Madre tua, quando vide te, suo
Figlio, adornato da candido splendore, con il corpo glorioso più
splendido della chiarezza del sole e più bello di tutte le stelle!
Quanto indicibilmente e gioiosamente esultò il suo spirito in te, Gesù,
Dio, suo Salvatore: più di tutti i giorni della sua vita terrena. 6)
Con quanta attenzione guardò con i suoi occhi il tuo corpo
glorioso, che prima aveva visto duramente piagato da crudeli flagelli,
inchiodato sul legno della croce, perforato crudelmente sul lato destro
dalla lancia di Longino, e quindi morto e deposto nel sepolcro. 7)
Perciò è giusto che oggi davanti a te, apparso nel fulgore della tua
gloria, Maria sia diventata più felice del solito e sia stata colmata
di nuove consolazioni, dopo che al tempo della passione aveva sofferto
più crudelmente e pianto più acerbamente degli altri. Allora adempisti
la tua promessa, Signore, fatta nell'ultima cena agli apostoli per consolarli;
e l'adempisti nella maniera più vera per l'afflitta tua Madre: «Non vi
lascerò orfani, ritornerò da voi» (Gv 14,18); «Vi vedrò di nuovo
e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la
vostra gioia» (Gv 16,23). 8) Benissimo facesti, Ottimo Gesù,
allorché visitasti filialmente la tua Dilettissima Madre, la salutasti
con riverenza, le parlasti con dolcezza, la consolasti cordialmente e,
mostrandole il tuo volto felice, facesti scomparire tutta la sua
tristezza e le dolorose lacrime dai suoi occhi. Non appena ti ebbe
soltanto visto, scomparvero il dolore e i gemiti; quando parlasti al suo
cuore, discese in lei lo Spirito Santo più che negli apostoli,
inebriando di letizia il suo spirito. 9) Tu che nelle nozze di
Cana, su sua esortazione, cambiasti l'acqua in ottimo vino, di ritorno
dagli inferi e dopo aver vinto i nemici con maggiore potenza e più
grande miracolo cambiasti 'la morte in vita, la croce in gloria, il
pianto materno in gioia e la paura dei discepoli in sempiterno gaudio. 10)
Non inviasti un angelo, non un arcangelo, non Michele, Gabriele o
Raffaele, tuoi messaggeri ufficiali; né alcuno dei dignitari terreni,
distinti, vestiti di oro, argento e gemme preziose, a visitare tua Madre,
Regina del cielo, l'amata nostra Signora; ma venisti tu stesso, Re della
gloria, Gesù Cristo. Venisti personalmente di buon mattino, senza che
nessuno lo sapesse e senza alcun preavviso, a visitare e a consolare
la tua Beatissima Madre. Essa era in preghiera e piena di fede, in
attesa del tuo ritorno dal sepolcro con il corpo glorioso. Sapeva
infatti, che tutto doveva avvenire sulla tua passione e risurrezione,
come tu stesso avevi detto e come tanto tempo prima annunziarono i
profeti. Ma questo, che tu hai voluto, è un giorno di gioia e da
ritenersi come il più santo e il più lieto fra tutti i giorni più
santi. 11) Ti lodo e ti onoro, con tutti i tuoi santi e con tutti
i fedeli devoti nel mondo, per il dolce colloquio e per l'intimo
incontro che avesti con la dilettissima Madre Maria nella sua camera,
chiusa a ogni strepito esterno, durante il quale con lei parlasti dei
divini misteri del Regno di Dio, dei gaudi del paradiso, dei cori degli
angeli, delle anime sante tratte dagli inferi e condotte alle gioie
del cielo, con Enoch ed Elia. 12) Oh, se avessi potuto essere
presente anch' io, se avessi potuto ascoltare le dolci tue parole, se
avessi potuto origliare accanto alla finestra e diligentemente
percepire le parole che il mio Signore Gesù Cristo diceva alla Madre
sulle gioie dei cittadini del cielo, senza che nessun altro ascoltasse
con me! Come avrebbe esultato di gioia il mio cuore nel Signore, se
avessi potuto conservare qualcuna di quelle parole, quale conforto mi
avrebbero recato nel pericoloso esilio di questo mondo. Verosimilmente
si trattava di parole che a nessun uomo è concesso ndire, perché
devono essere conservate nel profondo del cuore e meditate con gioiosa
intimità. 13) Beato chi conosce questa gioia; e attraverso la
contemplazione si innalza dalle cose terrene e trascorre tutto il
giorno con Gesù e con Maria, disinteressandosi delle cose di questa
terra. Credo che nessun mortale fu degno di essere presente a questo
colloquio: solo i santi angeli e le anime dei giusti, che seguivano il
loro Signore dovunque con grande riverenza e grande letizia. 14)
Forse questa visita e questa intimità erano così alte e celesti
nella casetta di Maria, che nemmeno agli apostoli fu concesso di
entrare e di ascoltare le eccelse parole pronunziate da Gesù,
glorificato dal Padre, alla benedetta Madre Maria, piena di grazia.
Perciò, Signore Gesù, credo che sia meglio da parte mia affidarle ai
tuoi angeli, chiedendo umilmente perdono di tutti i miei peccati e negligenze
a te, che riveli i tuoi segreti agli umili e nutri gli affamati con il
cibo celeste. 15) O benignissimo Gesù Cristo, che dopo la amara
tua passione e la gloriosa risurrezione apparisti alla triste Santissima
Madre Maria con grande splendore e la riempisti di ineffabile e nuova
gioia, abbi pietà di me, povero e infermo, spesso gravemente
tribolato nell'esilio di questo mondo. Mi prostro profondamente davanti
a te, e con grande affetto bussò ripetutamente alla porta della tua pia
Madre, affinché tu voglia degnarti di visitare intimamente anche me
nel tempo della mia afflizione, per consolarmi, confortarmi e liberarmi
da ogni maligna tristezza e vana letizia. 16) Accendi dunque il
mio cuore di nuovo fervore, di maggiore e perseverante devozione nel
lodarti, onde impari a rigettare le cose terrene e a ricercare quelle
celesti, a gustare e contemplare con Maria le realtà divine,
esultando solo in te. Chi potrà aiutare me meschino a meditare
profondamente e intensamente queste cose, a vivere qui con il Signore
Gesù, tanto che il mondo intero, con tutti i suoi amanti, perda ogni
significato e al più presto sparisca dalla mia memoria? 17) Ti prego, dolcissimo Gesù,
unitamente alla dolcissima Madre tua, Maria, e ai tuoi angeli e santi,
fa che il mio cuore sia conquistato da te, infiammato profondamente,
visitato più spesso e custodito nella devozione. E, dopo le
sofferenze di questa vita, sia condotto ai gaudi celesti.
Capitolo VIII
MARIA MEDIATRICE DELLA GRAZIA
1) Cari fratelli, siate fedeli servitori di Gesù Cristo
e amanti devoti della sua Madre Santissima,
la Vergine Maria
, se volete essere eternamente felici con loro nel cielo. Sarete cari a
Dio e alla Benedetta sua Madre, se sarete umili di cuore, casti di
corpo; se sarete modesti nel parlare, prudenti, timorati, controllati;
se non darete a nessuno occasione di scandalo o di giuste lamentele. 2)
Giova molto alla vostra salvezza, all'onore di Dio e alla lode della
Beata Vergine, che siate devoti nella preghiera, impegnati nello
studio e nel lavoro, mansueti nei rimproveri, sobri nel mangiare,
castigati nel guardare e corretti in tutto il vostro comportamento.
Pertanto, se desiderate lodare degnamente e venerare adeguatamente
la Beata Ver
gine, comportatevi da figli di Dio: con semplicità, senza malizia,
senza cattiveria, senza menzogne, senza ira, senza contrasti, senza
mormorazioni, senza sospetti; sopportando per Gesù e Maria ogni
contrarietà con carità fraterna, con umiltà e pazienza a imitazione
della vita dei santi, per la vostra stessa pace e per l'edificazione
degli altri. Ma soprattutto per godere la gloria della Santa Trinità.
Infatti, tutte le cose amare diventano dolci e le pesanti leggere,
quando l'amore per Gesù e il ricordo della sua Santa Madre penetrano
l'intimo del cuore. Se qualcuno vuole sperimentarlo, basta che pensi
frequentemente a loro, ne parli, ne legga, canti e preghi. 3)
Perché poi possiate conoscere un po' l’eccellentissima dignità
della Beatissima Vergine Maria, ascoltate alcuni dei tanti doni e
privilegi, con i quali Dio l'ha benedetta ed esaltata al di sopra di
tutti i santi angeli e arcangeli nel cielo, e al di sopra di tutti gli
uomini sulla terra. Maria è
la Vergine San
tissima e
la Madre
carissima di Dio, di cui nella Chiesa, largamente diffusa in tutto il
mondo, si canta: «
La Santa Madre
di Dio è stata esaltata al di sopra dei cori degli angeli». Riflettete
attentamente sugli antichi episodi riguardanti i Patriarchi, dalla
cui stirpe è nata Maria come rosa senza spine tra le spine. Come un
giorno, infatti, da molti santi uomini: patriarchi, profeti, giudici,
re, sacerdoti, leviti, dottori e scribi, fu annunziato con parole,
segni e figure che Cristo, Figlio di Dio, sarebbe nato da una Vergine
per la redenzione del mondo e sarebbe morto sulla croce; così, in
perfetta simmetria e secondo il piano divino della salvezza, fu prefigurata
e preconizzata
la Beatissima
e devotissima Vergine Maria mediante le sacre vergini del tempo,
mediante donne illustri, caste vedove, devote profetesse e mediante
oneste matrone, che vivevano castamente e che, per custodire la loro
pudicizia, vivevano éhiuse nelle loro case con le loro ancelle, lungi
dagli sguardi degli uomini. 4) Maria, come dice
la Sacra Scrittura
, è veramente
la Vergine
più prudente di tutte le vergini, la più pudica di tutte le donne,
la più bella di tutte le fanciulle, la più onesta di tutte le
signore, la più graziosa di tutte le donzelle e la regina più nobile
di tutte le regine. In lei rifulgono tutto il decoro della vergine, ogni
virtù morale, ogni speculazione teologica, ogni amorosa devozione,
ogni esercizio di virtù, ogni perfezione di santità. Inoltre, tutte
queste cose si accumulano, hanno sede e risplendono in lei in modo
talmente perfetto, che nessuno le fu simile prima della sua apparizione
e nessuno le fu, le è o le sarà simile dopo la sua venuta. Come una
volta il tempio materiale di Salomone fu il più maestoso di tutti i
templi della terra, il più largamente famoso e il più decorato, e
veniva magnificamente venerato dai re e dai popoli, così il tempio
spirituale di Dio,
la Beata Vergine
Maria pura da ogni macchia, è superiore a tutti i templi dei santi; e
perciò più di tutti deve essere immensamente onorata e amata. 5)
Maria è figlia illustrissima, nobilmente procreata dalla stirpe
insigne dei Patriarchi, discendente dall'inclita casta sacerdotale,
preannunziata dal coro dei Profeti, rampollo di stirpe regale, discendente
in linea retta da Davide, della tribù di Giuda, figlia del popolo di
Israele e nata, per divina disposizione, da genitori santi e cari a
Dio. 6) Felice e illibata Vergine Maria, degnissima di ogni lode
e onore, cui ciascuno deve sentire il bisogno di stringersi con tutto
l'amore e la riverenza! Splendida gemma delle vergini, predestinata da
Dio fin dal principio e prima di tutti i secoli a dare alla luce nella
pienezza dei tempi il Redentore del mondo! Desiderata dai Patriarchi,
preannunziata dai Profeti, eletta di molti re e di molti giusti, fosti
lungamente attesa dal devotissimo popolo di Israele e finalmente donata
visibilmente al mondo malato dalla misericordia divina. 7)
Sacra
e illustrissima Vergine Maria, quanto è meraviglioso e lodato in tutto
il mondo il tuo nome! Dall' Oriente all' Occidente in tutte le parti
del mondo, a giudei e gentili, a greci e romani, a latini e germani
esso è predicato con il Vangelo di Gesù Cristo tuo Figlio; e viene
ancora predicato ininterrottamente in tutte le chiese cristiane, nelle
cappelle e nei chiostri, nei campi e nelle selve consacrati a Dio,
da piccoli e grandi, da sacerdoti e dottori, dai predicatori di tutti
gli ordini religiosi, che all'unisono amano lodarti e farti conoscere.
Inoltre, tutti i giusti desiderano e godono immensamente di
innalzarti fino alle stelle e di esaltare la tua santità e la tua
bellezza al di sopra di ogni angelica dignità. Essi, nonostante
cantino, preghino, meditino e celebrino solennemente le tue feste, non
si stancano mai, secondo il detto della sapienza che recita: «Chi si
ciba di me, avrà ancora più fame; e chi mi beve, avrà ancora più
sete». 8) Lode e gloria, dunque, all'Altissimo Iddio, che a te
diede quaggiù, o Maria, le grazie più grandi fra tutte le figlie degli
uomini; e che ora ha posto il tuo trono accanto a quello di tuo Figlio
nel regno dei cieli, nel luogo più alto e più incantevole, al di sopra
dei cori degli angeli e dei santi, preparato per te da tutta l'eternità
e destinato a durare felicemente per sempre. 9) A te che sei
degna di somma venerazione, o Vergine Maria, Madre e Figlia
dell'eterno Re, renda lode ogni bocca venerandoti con i più alti onori,
perché sei la più pura delle vergini, la più umile, la più
caritatevole, la più paziente, la più misericordiosa, la più
fervente nella preghiera, la più profonda nella meditazione, la più
eccelsa nella contemplazione, la più prodiga di consigli, la più
potente nel prestare soccorso. Sei la reggia di Dio, la porta del cielo,
il paradiso delle delizie, il pozzo delle grazie, la gloria degli
angeli, la gioia degli uomini, il modello dei costumi, lo splendore
delle virtù, il faro della vita, la speranza dei bisognosi, la salute
degli infermi e la madre degli orfani. 10) Sei
la Vergine
delle vergini, tutta soave e bella, splendente come una stella, dolce
come una rosa, bianca come una margherita, luminosa come il sole e la
luna in cielo e in terra... Sei Vergine mite, innocente come un'agnella,
semplice come una colomba, prudente come una nobile matrona, servizievole
come un'umile ancella. Sei santa radice, cedro eccelso, vite feconda,
frutto dolcissimo, palma maestosa. In te si trovano tutti i beni e per
mezzo tuo ci vengono concessi i premi eterni. Tutti dunque, finché
viviamo, dobbiamo ricorrere a te, come figli al seno della madre e come
orfani alla casa del padre, per essere protetti da ogni male per i tuoi
gloriosi meriti e le tue preghiere. 11) Sentite cosa afferma un
certo scrittore sulle dodici stelle che ornano la corona della Beata Vergine,
per cui rifulge Maria in cielo al di sopra di tutti i santi. Queste
dodici stelle sono le dodici caratteristiche della sua splendida
regalità. Rispetto alla Chiesa militante, ella possiede quattro caratteristiche,
che traboccano in opere di misericordia: più benignamente di tutti gli
altri esaudisce e più umilmente si china; agisce con fermezza, ma soccorre
con frequenza, come ci insegna l'esperienza nelle difficili necessità
della Chiesa. Rispetto alla Chiesa trionfante possiede ugualmente
quattro caratteristiche: il suo trono nel cielo è collocato più in
alto di tutti gli altri e risplende di maggior luce; è amata più
fervorosamente ed è onorata più diffusamente, come si conviene ai
suoi gloriosi meriti. Rispetto alla Santissima Trinità possiede ugualmente
quattro caratteristiche, ossia quattro stelle più splendenti di tutte:
fra quanti contemplano la gloria dell'Eterna Trinità, nessun altro la
intuisce più limpidamente, l'ama con maggiore gioia, la contempla più
intimamente e ne gode più felicemente nel cielo. Non vi è alcun
dubbio al riguardo. 12) Ascoltate anche quanto dice, a proposito
di queste dodici stelle, Bernardo, l'ardente amante della Beata Vergine,
il dottore «mellifluo» e il devoto educatore di monaci: «Sul suo
capo una corona di dodici stelle... Chi potrà mai stimare il valore
di queste gemme? Chi potrà mai contare le stelle, di cui la corona
regale di Maria si compone? È impossibile che l'uomo possa spiegare
come e composta questa corona». 13) A mio modesto avviso e lungi
dal pericoloso scandaglio dei misteri divini, forse non incongruamente
mi sembra di poter individuare in queste dodici stelle le dodici
prerogative di cui è adornata Maria: prerogative del cielo, prerogative
della carne e prerogative del cuore. Se moltiplichiamo questo numero
tre per quattro, probabilmente avremo le dodici stelle, che fanno
brillare la corona della nostra Regina agli occhi di tutti. Per me il
fulgore risplende nella natività di Maria, nell' annunciazione, nell'
intervento dello Spirito Santo, nella menarrabile concezione del
Figlio di Dio. Secondo il vostro zelo potrete meglio approfondire la
cosa. A me basta avere segnalato solo alcune considerazioni. Ma, se si
vuole meglio approfondire il significato mistico delle dodici stelle,
si legga il discorso di san Bernardo, che inizia così: «Un grande
segno apparve nel cielo». 14) Cari fratelli, per la singolare
riverenza e l'amore che portate alla Beatissima Vergine Maria, ripensate
spesso nella vostra mente a queste cose, e gustatele anche con le vostre
labbra. In ringraziamento, cantate con fervore inni e canti di gioia
nelle sue feste e nelle sue solennità. Ma soprattutto scopritevi il
capo e chinate la testa davanti all'altare di Dio e all' immagine
della Beata Vergine; piegate le ginocchia umilmente, come se vedeste
realmente Maria dialogare con l'angelo o portare in braccio il suo
Figlio. Poi, alzando gli occhi con grande fiducia di essere salvati,
implorate con molto affetto l'aiuto misericordioso dalla Madre della
misericordia, e recitate la seguente preghiera. 15) «Clementissima
Madre di Dio, Vergine Maria, Regina del cielo, Signora del mondo, gioia
dei santi, sollievo dei peccatori, ascolta i gemiti dei peccatori
contriti; esaudisci i desideri dei devoti; soccorri le necessità degli
ammalati; conforta il cuore dei tribolati; assisti gli agonizzanti;
proteggi i supplici tuoi servi dagli assalti dei demoni; porta con te
quanti ti amano al premio dell'eterna beatitudine, dove con il tuo
amatissimo Figlio Gesù Cristo regni felicemente per sempre. Amen».
Libro Terzo
AMARE
MARIA
Capitolo I
A GESÙ CON MARIA
1) È giusto e logico, che dopo la memoria della santa
croce si abbia anche una speciale memoria per i dolori della Beatissima
sempre Vergine Maria, Madre di Dio, la quale stette fedelmente accanto
al suo diletto Figlio Gesù, che pendeva dalla croce e moriva per la
salvezza di tutto il mondo. Spettacolo straziante, quello della Madre e
del Figlio crocifisso: della Madre che piange e del Figlio che soffre
per lei; della Madre annientata dal dolore e del Figlio che le parla;
della Madre che sta sotto la croce e del Figlio che pende dalla croce;
del
la Madre
che sospira e del Figlio che spira. Abisso di immenso dolore, che non si
deve mai dimenticare, ma si deve conservare fortemente impresso nel
cuore dei fedeli. 2) Pilato, sulla tavoletta fissata alla croce,
fece scrivere: «Gesù Nazareno, re dei Giudei» (Gv 19,19). Scrivi
anche tu questo a lettere d'oro nel tuo cuore, contro le derisioni degli
uomini e il terrore dei demoni; e Gesù Cristo, Re del cielo, ti libererà
da ogni persecuzione dei malvagi. Se farai così, ti starà accanto con
le sue preghiere anche Maria,
la Madre
di Gesù, perché tu non ti disperi nelle angustie e negli ultimi
istanti della tua vita. 3)
Nessuna madre provò tanta gioia e tanta consolazione nella nascita del proprio figlio, quanta ne provò questa
Beatissima Madre, che meritò di concepire e partorire il Figlio di Dio.
Parimenti nessuna madre soffrì e sopportò tanto sconforto e tanto
lacerante dolore per la morte del proprio figlio, quanto questa
Amantissima Madre nella passione del suo Diletto Figlio, partecipando
ai suoi dolori. Restò ferma accanto alla sua croce e, trafitta dalla
spada del dolore, pianse amarissimamente. 4) Nel vedere così
grandi sofferenze nel Figlio, che amava in maniera singolare e al di
sopra di ogni cosa, fu un vero miracolo se poté continuare a vivere
ancora nel corpo, mentre la sua anima veniva trapassata dalla spada
del dolore tante volte quante vide o udì lamentarsi il Figlio,
straziato e schernito. Martirio veramente unico per
la Madre
desolata e per
la Vergine
tenera, tormentata nel cuore e sofferente con il Figlio più atrocemente
di un martire steso sul cavalletto di tortura. 5) Se amate Nostra
Signora, fratelli, e se desiderate il suo aiuto in tutte le
tribolazioni, fermatevi con lei presso la croce di Gesù, partecipando
con tutto il cuore alle sofferenze di entrambi, perché Ella, nell'ora
della vostra morte, preghi sollecitamente affinché vengano perdonati i
vostri peccati e le vostre mancanze. Infatti chi ora ricorda e medita
devotamente e spesso la passione del Signore e le lacrime della sua
addoloratissima Madre può ben sperare nella misericordia di Dio e nella
bontà del
la Madre
e del Figlio, perché siano presenti nelle sue necessità e lo
confortino nell' ora della morte. Quanto felice quell' anima che amò in
vita Gesù e Maria, e meditò ogni giorno la dolorosa presenza di lei
accanto alla croce di Gesù! Felice il religioso, che disprezza tutti
i piaceri mondani e ha eletto nostra Signora come Madre consolatrice,
custode e protettrice di tutta la sua vita. 6) Nessuno può
dubitare che la buona e misericordiosa Madre, consolatrice dei poveri
e soccorritrice degli orfani, volentieri dirà una sua parola dolce
e buona per il fedele servitore, che starà per uscire da questo mondo.
Placherà con le sue sante preghiere il volto del diletto Figlio e
nostro Redentore, dicendo: «Mio amorosissimo Figlio, abbi pietà del
tuo servo che mi ama e mi loda, come tu stesso hai visto e conosci. I
santi angeli mi annunziavano i frequenti saluti, che uscivano devotamente
dalle sue labbra, rammentando i miei gaudi; come era solito invitare
molti fratelli a lodare con lui il tuò santo nome. Egli è il nostro
segretario, e scrive libri di devozione. Passando per via e vedendo da
lontano una croce, egli si ricorda della tua passione e ti dimostra il
suo ossequio, inchinandosi davanti a essa. È lui che, vedendo in una
chiesa o altrove un' immagine che ti ritrae, mentre giaci sul mio grembo
o morto fra le mie braccia, immediatamente se ne addolorava, versava
lacrime, piangeva, pregava piegando le ginocchia e ti adorava. Egli
non si è mai allontanato da noi senza darci un bacio d'amore; e anzi
tutti i giorni e tutte le notti tenne viva nel cuore la compassione per
le tue sante piaghe e per le lacrime degli occhi miei, cercando di
compatirmi con trasporto. Perciò ricordati di tutto questo, mio
carissimo Figlio, e concedigli di trovare misericordia presso di te. Ti
supplico con forza per lui, unitamente a tutti i tuoi angeli e santi». 7)
Fate
questo, fratelli, mentre state bene e avete ancora tempo per emendarvi.
Procuratevi tali amici e avvocati, che possano dire una buona parola,
gradita a Dio, per le vostre offese e i vostri debiti; e che vi possano
accogliere nei loro eterni tabernacoli, dopo i pericoli e le faticose
lotte di questo mondo, giacché non potreste trovare amici più fedeli e
potenti in cielo e sulla terra di Gesù, Re degli angeli, e di Maria,
nostra Signora e Regina del cielo. Se amate Cristo, prendete la sua
croce, seguite la sua croce, restate accanto alla sua croce,
abbracciatela e non abbandonatela finché non giungiate a Gesù, vera
luce, che disse: «Chi segue me non cammina nelle tenebre». Se
desiderate essere consolati in ogni tribolazione, avvicinatevi a
Maria, Madre di Gesù, che sta accanto alla croce, addolorata e in
lacrime; e tutto ciò che vi opprime svanirà o diventerà più
sopportabile. Prima di morire, eleggete questa benignissima Madre di
Gesù al di sopra di tutti i parenti e di tutti gli amici, come vostra
Madre e Avvocata; e salutatela frequentemente con l'Ave Maria, che le
è molto gradita. 8) Se il nemico maligno vi tenta e vi impedisce
di invocare Dio e Maria, non vi curate e non cessate di lodarli e di
pregare; ma più ardentemente invocate Maria, salutate Maria, pensate
a Maria, nominate Maria, onorate Maria, inchinatevi a Maria,
raccomandatevi a Maria. Restate in casa con Maria; tacete con Maria,
godete con Maria; soffrite con Maria; lavorate con Maria; vigilate con
Maria; pregate con Maria; camminate con Maria; sedete con Maria; cercate
Gesù con Maria; stringete nelle braccia Gesù con Maria. Abitate a
Nazaret con Gesù e Maria; andate a Gerusalemme con Maria; state
presso la croce di Gesù con Maria; piangete con Maria; seppellite Gesù
con Maria; risorgete con Gesù e con Maria; salite al cielo con Gesù e
con Maria; desiderate di vivere con Gesù e con Maria. 9) Se
meditate bene queste cose, fratelli, e se crederete di metterle in
pratica, il diavolo fuggirà da voi e farete progressi nella vita
spirituale. Maria, nella sua clemenza, pregherà volentieri per voi; e
Gesù ben volentieri, per il rispetto che porta alla Madre, la esaudirà.
È ben poca cosa quello che facciamo. Ma se ci accostiamo al Padre per
mezzo di Maria e il suo Figlio Gesù, otterremo misericordia e grazia
in terra, nonché gloria senza fine con loro nel cielo. Amen. 10)
Felice l'anima devota, che in questa vita abbia Gesù e Maria come
intimi amici: commensali a tavola, compagni nei viaggi, premurosi nel
bisogno, consolatori nelle sofferenze, consiglieri nelle incertezze,
soccorritori nei pericoli e in punto di morte. Beato chi si ritiene
pellegrino su questa terra, e considera massima gioia avere ospiti Gesù
e Maria nel profondo del suo cuore.
Capitolo Il
EFFICACIA DELL'AVE MARIA
1) Primo esempio. Un fratello aveva smarrito
nella sua
cella un libretto e,
nonostante. lunghe e accurate ricerche, non riuscì a trovano. Era assai
rattristato per tale perdita e se ne disperava, finché si rifugiò
nella preghiera e invocò
la Beata Vergine
con l'Ave Maria. Avvenne che, iniziando l'Ave Maria e continuando ad
affliggersi per quella perdita, gli venne in mente questa ispirazione:
«Cerca qui, davanti a te, sotto la pàglia del giaciglio dove ti trovi
in preghiera davanti all'immagine di Maria». Stese subito la mano per
esplorare, se si trovasse lì sotto. Ed ecco, non appena ebbe sollevato
un po' di paglia, ritrovò il libretto e lo estrasse. Commosso lo
baciava, ringraziando Dio e
la Beata Vergine
; e portò a termine l'Ave Maria, che aveva solo cominciato. Pensava: «Forse
nostra Signora desiderava ricevere alcune Ave Maria. Per questo non ho
potuto trovare subito il libretto». E bene, quindi, dire spesso l'Ave
Maria, invocando devotamente
la Madre
di Gesù. 2) Secondo esempio. Un altro fratello, mentre
stava scrivendo un libro nella sua cella, era molestato dal diavolo
con cattivi pensieri. Perciò si alzò indignato, allo scopo di uscire
dalla cella. Prima di uscire, ebbe però una ispirazione divina: guardò
l'immagine della Beata Vergine, che aveva con se ed era solito salutare
con devozione. Si inginocchiò e cominciò a ripetere l'Ave Maria a
mani giunte. Subito fu aiutato dalla grazia divina. Infatti accorsero
da lui Maria, nostra Signora, e il suo Divin Figliolo. Allora concluse
l'Ave Maria, che a causa dell'agitazione aveva solo cominciato. Quando
disse: «Gesù Cristo, amen», sentì in se' la virtù divina e
scomparve ogni tentazione. Si meravigliò di essere stato esaudito così
velocemente e comprese la grande utilità dell'Ave Maria contro
qualunque tentazione del nemico. Ringraziò, dunque, Dio e disse fra sé:
«Ora capisco che nostra Signora Santa Maria è potente, e può
aiutare tutti quelli che ricorrono a lei». La notte seguente gli
apparve in sogno questa visione: gli sembrava di camminare da solo
nell'orto del pomerio. Gli si presentò satana e cominciò a
spaventarlo, a metterlo in fuga. Il frate, impressionato dal suo
aspetto, cominciò a correre per salvarsi da lui. Non osando uscire
fuori dei confini del monastero, smise tosto di correre e cadde in un
fosso d'acqua, pieno di fango. Temeva di affogare, poiché non c’era
anima viva che gli desse una mano per aiutarlo. Allora cominciò a
recitare l'Ave Maria e a chiedere aiuto. Profondamente sollevato, quasi
liberato dal laccio della morte, rientrò in sé. Levandosi sul letto,
per la gioia cominciò a piangere e, inginocchiato, recitò molte Ave
Maria, aggiungendo anche queste parole: «Ave Maria, dolce Signora
nostra, piena di grazia, il Signore sia con te, porta della misericordia».
3) Terzo esempio. Due frati regolari andavano insieme
verso una montagna, per visitare parenti e fedeli in Cristo. Avvenne che
essi deviarono alquanto dalla via giusta. Allora il frate più anziano
disse al più giovane: «Fratello, mi sembra che abbiamo sbagliato;
perciò torniamo indietro», e cominciò a pregare e a invocare
la Beata Vergine
, affinché mandasse loro un esperto che indicasse la via giusta.
Avendo recitato alcune preghiere, inni e collette in onore della Beata
Vergine, ecco sopraggiungere un uomo dall'aspetto di pellegrino, che
portava sulle spalle un bastone e una borsa da viaggio. Questi salutò i
due frati e disse che si stava recando verso la montagna, per
l'indulgenza di san Quirino. Volentieri si unì a loro. Seguirono
speditamente la guida sulla giusta via per un lungo tratto, finché
giunsero nel luogo in cui dovevano recarsi. Allora il frate piu anziano,
comprendendo che era stato loro concesso un aiuto divino, ringraziò
la Beata Vergine
per avere inviato una guida, che li avrebbe condotti alla meta. Memore
delle parole di san Pietro: «Lasciate ogni sollecitudine vostra a Lui,
giacché è Lui che si prende cura di voi». 4) Quarto esempio.
Un frate, quando aveva tribolazioni, usava invocare Gesù e la
piissima Madre Maria. E quando era tentato da qualche viziosa passione o
tristezza, si rifugiava nella meditazione della passione di Gesù,
recitando l'Ave Maria e invocando l'aiuto di Gesù e Maria contro la
tentazione. Una notte vide in sogno il diavolo, che si avvicinava e
voleva fargli del male. Temendo di avere la peggio, senza via di scampo,
cominciò a recitare sottovoce l'Ave Maria. Quando il diavolo lo sentì
invocare Gesù, immediatamente si allontanò da lui e cominciò a
fuggire velocemente. Visto ciò, il fratello cominciò a gridargli
dietro: «Gesù, Gesù», e quanto più forte gridava quel nome, tanto
più velocemente satana si allontanava, atterrito dal dolce nome di
Gesù e di Maria sua Madre. E sparì. Di fronte al fatto sognato, il
frate si svegliò per l'improvvisa gioia e disse: «Se con un'Ave
Maria posso mettere in fuga il diavolo, che cosa ho da temere?». 5)
Quinto esempio. Nel nostro convento c'era un frate anziano di
nome Egberto. Era devoto a Dio e alla Beata Vergine, nonché fervido
amante della santa povertà. Per quanto gli consentivano le sue forze,
lavorava intensamente, zappando la terra o arando. Sudando nella sua
dura fatica, pensava ai dolori della passione di Cristo. Poi, stanco per
il lavoro e allo scopo di dare sollievo al corpo, insisteva nella
preghiera. Lungamente lo tentò il diavolo, perché abbandonasse il
monastero e se ne andasse a mendicare per il mondo, dicendogli che
questo piaceva di più a Dio e che si sarebbe spogliato delle comodità
di cui si riteneva indegno. Ma abbandonò questo progetto su consiglio
del priore e per le raccomandazioni dei confratelli, evitando così di
affrontare pericoli e di commettere errori, vagando per il mondo.
Spesso l'astuto tentatore inganna sotto le spoglie di un angelo e allontana
l'anima dalla via del bene. Comunque, poiché non era contento di
restare in convento, ma non voleva nemmeno allontanarsi senza il dovuto
permesso, si rivolse alla Beata Vergine con la preghiera. Un giorno,
stanco per il lavoro, si inginocchiò per pregare secondo il suo solito.
Mentre si trovava da solo prostrato per terra, si addormentò
dolcemente, e vide
la Venerabile Signora
che gli stava accanto e gli diceva queste parole: «Restate in questo
luogo e fate quanto vi hanno detto il priore e i confratelli». Detto
questo,
la Signora
sparì e il frate, tornato in sé, pianse abbondantemente. Si recò
subito dal priore e con gemito e pianto gli raccontò ciò che aveva
visto e aveva sentito. Il priore, da buon pastore, rispose confortando
la pecorella triste e gli disse: «Mi piace questo, caro Egberto.
Rimanete con noi, come nostra Signora vi ha testé raccomandato». Il
frate non visse ancora a lungo; ma per una breve opera avrebbe ricevuto
il premio della vita eterna. Perseverando in pazienza e in obbedienza,
si addormentò nel Signore al mattino dell'ottava di san Giovanni
apostolo ed evangelista, nell'anno 1420.
Capitolo III
EFFETTI DELLA DEVOZIONE A MARIA
1) «Il ricordo di me è più dolce del miele» (Sir 24.19). Queste parole
dell'Eterna Sapienza si applicano decorosamente e opportunamente alla
Madre della misericordia, da cui è nato Cristo, sole della giustizia.
Dolce è Gesù, dolce è Maria, perché in essi non c'è amarezza
alcuna, ma somma pietà, mansuetudine, carità e smisurata misericordia.
Beato chi segue le orme dell'umile Gesù e si rivolge devotamente a
sua Madre, per trovare grazia davanti a loro. Pertanto, fedelissimo
servo di Dio, riunisci in un fascicolo quanto fece e insegnò Gesù, e
ti gioverà più di tutti i tesori del mondo; medita frequentemente le
azioni e le parole della sua Santissima Madre, che saranno di enorme
consolazione per l'anima e più profumate di tutti gli aromi. 2)
Il corpo ama i buoni odori e si rinfranca con il nutrimento dei cibi;
l'anima invece si nutre, si irrobustisce e si allieta con salde virtù
e sante meditazioni. Perciò, più ci si dedica alla perfezione sotto
la guida e alla scuola dei maestri più nobili, tanto più
efficacemente si impara e, in breve tempo, si giunge al colmo della
felicità. Orbene, i maestri più grandi delle virtù e i più grandi
luminari di tutta la santita' sono Gesù e Maria, che devi proporre
alla tua pochezza come modelli da imitare, quasi fossero davanti a te. A
essi devi unirti, rendendoti loro familiare, dedicandoti a loro e,
dovunque ne senti parlare, fermati ad ascoltare diligentemente ogni
cosa. E poi pensaci a lungo e rifletti attentamente su quanto suscita
edificazione e dolcezza. 3) Ogni volta che stai per recitare le
lodi divine o per fare qualunque azione, da solo o con gli altri, alza
prima gli occhi al cielo e invoca teneramente Gesù e Maria, mettendoti
supplichevolmente sotto la loro vigile protezione, facendo l'offerta di
te stesso al loro beneplacito, perché la tua azione sia gradita a Dio,
utile al prossimo e meritoria per te. La tua mente sia sempre pura, la
tua volontà decisa, il tuo lavoro discreto, le tue parole
controllate, ben concluse le tue azioni. Tutto si svolga a lode di Gesù
e della sua Benedetta Madre. 4) Comincia sulla terra a lodarli, a
venerarli e ad amarli, per poter meritare di regnare con loro, di
lodarli, benedirli ed esaltarli in eterno unitamente agli angeli e ai
santi. È bello e soave lodare Gesù; è amabile e grazioso lodare
Maria. Lodali nella gioia, lodali nella tristezza, perché sono degni di
ogni lode e devono essere ugualmente invocati in ogni circostanza.
Quanto più frequentemente ti eserciterai a lodarii, tanto più
crescerai nel loro amore e ti rafforzerai nella grazia della loro
devozione. 5)
Essi
non si dimenticheranno mai di te, se tu non ti dimenticherai di loro. Ma
se sventuratamente ti sarai dimenticato o ti sarai comportato male, se
la tua devozione di una volta sarà raffreddata, dovrai punirti con
opportuni castighi, deplorare amaramente i tuoi cattivi trascorsi,
imparare a parlare più spesso con Dio e custodire con vigilanza maggiore
la grazia che ti è stata donata. Ricordati, dunque, dei benefici di
Gesù e Maria, e deplora la tua negligenza e la grave ingratitudine, in
cui stoltamente sei caduto. 6) Felice chi ascolta attentamente
gli ammonimenti
di Gesù,
perché si corregga e sia nuovamente rapito, dopo il pianto amaro,
alle felici estasi dell'anima. La pietà di Gesù è più grande di
tutti i peccati e la benignità di Maria non potrà mai esaurirsi.
Oh, se tu potessi progredire molto nell' amore di Gesù, e servire
degnamente e devotamente la benedetta sua Madre Maria! Ma che cosa
potresti fare tu, che non sei degno nemmeno di pronunziarne il nome,
poiché sei fragile, tiepido, negligente e, per di più, li offendi in
molti modi frequentemente? Come protesti lodarli, se la lode sulla
bocca di un peccatore non è accetta, poiché i santi possono essere
soltanto quelli che sono giusti e degni? Ma allora devi tacere o
parlare? Guai a te, se non loderai; ma guai a te anche se loderai con
labbra indegne. Insomma, cosa devi fare per trovare misericordia e non
incorrere in peccato? 7) Per procurarti la benevolenza del
benignissimo Gesù e della misericordiosissima sua Madre, non c'è di
meglio che umiliarti in ogni cosa, sottomettendoti a tutti, stando
sempre all'ultimo posto e ritenendoti sinceramente indegno e vile. Se
ti ritieni invece capace di fare qualcosa di buono, renditi conto della
tua nullità. Soltanto così potrai placare Dio; Gesù avrà compassione
di te e anche Maria pregherà per te. Sarai consolato nella tua umiltà,
e non rimarrai confuso davanti a loro; ma riceverai copiosi doni,
sciogliendo canti di lode. Se non sei capace di lodarli degnamente, fa
come meglio puoi, offrendo ciò che hai, poiché la buona intenzione
ti aiuterà fino a quando non sarai in grado di rendere ossequi
migliori. 8) I più grandi e i più devoti lodano magnificamente;
quelli che hanno solo un po' di olio, lo offrano volentieri al Figlio
e lo sacrifichino alla Madre della grazia. Bisognerebbe zittire
davanti all'eccellenza della gloria e della dignità del magnifico
Figlio di una Madre Vergine, ma poiché Maria non disprezza i piccoli
e i peccatori, ammetterà misericordiosamente la tua lode nel coro di
quelli che la lodano, come afferma il santo profeta: «Il povero e il
misero loderanno il suo nome». Questo si doveva dire, anche se in
breve, secondo le proprie modeste possibilità, ma con linguaggio semplice
e con sincerità. 9)
Forse
Gesù e Maria non furono i più umili sulla terra e non sono i più
grandi nel cielo? Gesù si fece servo e Maria si chiamò ancella. Ma il
mondo intero ha sperimentato la loro carità; i santi esaltano la loro
dignità; la schiera degli angeli li venera. Potessi trovare anche te
con loro, per inneggiare insieme con accenti instancabili al dolce nome
di Gesù e della dolcissima Vergine Maria. 10) È bello e dolce
mettersi al servizio di Gesù e di Maria. Essi per primi si sono messi
al nostro servizio con molta fedeltà e umiltà. Figli degli uomini,
servite il Signore, che si è degnato di servirvi così tanto; servite
la Madre
di Dio, che tanti esempi vi ha dato di santo servizio. È giusto onorare
questi sommi patroni che ci possono aiutare, visto che per loro mezzo si
conosce e si attua la volontà di Dio. 11) Implora ogni istante
Gesù e Maria, che ti difendono dai nemici dell'anima e del corpo, e
concedono i gaudi eterni a quanti li servono. Ricorri a Gesù e a Maria
in ogni necessità, manifestando loro le tue richieste, confessando
loro le tue colpe e deplorando i peccati commessi. Chiedi perdono,
abbraccia la penitenza, riprendi a sperare, prometti di emendarti e
abbi fiducia nell' aiuto della grazia. Se cadi facilmente in peccato,
sollecitamente sforzati di rialzarti. Gesù e Maria esaudiranno volentieri
le preghiere di chi li invoca, e non disprezzeranno il gemito dei
bisognosi. Faranno festa anche gli angeli, quando ti sarai convertito
con tutto il cuore da ogni peccato e avrai abbracciato una vita
migliore, come è gradito a Cristo e alla sua Benedetta Madre. Cerca
solo di non offenderli, ed essi non ti negheranno il loro aiuto; rendi
loro il dovuto onore ed essi si prenderanno la massima cura di te. 12)
Preghiera. A te, Signore Gesù, e alla tua Santissima Madre
Maria raccomando l'anima mia e il mio corpo da custodire per la vita
eterna. O unica speranza mia, Gesù e Maria, in ogni tribolazione e
angustia mi soccorra la vostra pietà. Voi siete miei padroni
potentissimi, degni di essere amati più di tutti i santi. Io, povero e
pellegrino su questa terra, non ho nessuno, fra tutti i miei amici e
conoscenti, tanto fedele e caro quanto voi, in cui confido.
Capitolo IV
RICORDO E DEVOZIONE DI MARIA
1) Maria è amica della povertà, la via dell'umiltà, il
modello della pazienza e della perfezione in tutto. Fin dalla nascita
di Gesù condusse una vita molto povera, e fino alla sua morte sulla
croce fu sempre paziente. È dolce seguirla, è giusto onorarla con
umile e devoto ossequio; si deve pensare ogni giorno a ciò che si può
offrirle più degnamente in segno di gratitudine e d'amore. 2)
Sicuramente vorresti godere in cielo con Maria, ma devi sopportare
volentieri con Maria anche la povertà e il disprezzo sulla terra.
Rifletti sui suoi umili costumi e sulla sua verginale verecondia con
le amiche; poni un freno alle tue leggerezze e rifuggi il chiasso. Non
offendere Gesù e Maria con discorsi frivoli e con azioni indegne, poiché
non è cosa da nulla offendere amici tanto cari. Essi ti sono, accanto
qualunque cosa tu faccia; e, secondo l'impegno con cui ti sforzi di
emendarti, ti verranno incontro con il loro aiuto. La loro prudenza
supera la tua malizia e la loro benignità ti guiderà alla penitenza.
3) Se riconosci i tuoi errori, cambia in meglio la tua vita;
persevera nel bene e rendi devotamente grazie a Dio per i suoi doni.
Fece altrettanto
la Beata Vergine
Maria, ripiena di Spirito Santo, quando portava in seno Gesù.
Sull'esempio della sua mansuetudine, impara a sopportare pazientemente
le croci che incontri, sottomettendoti alla volontà di Dio, come Egli
ha stabilito da tutta l'eternità. Gesù sarà la tua forza e Maria la
tua fedelissima Madre, se ti comporterai da figlio docile e da servo
devoto, sempre pronto a fare il bene. Vuoi fare ciò che piace alla
Beata Vergine? «Sii umile, paziente, sobrio, casto e verecondo;
fervoroso, mansueto, profondamente devoto; va' raramente in giro, leggi
e scrivi, ma più spesso prega». 4) Il servizio di Maria non ti
sembri mai lungo e pesante, poiché servire con il cuore e la parola una
tale Regina dona diletto e letizia. Inoltre ti procurerà una notevole
ricompensa per qualunque cosa, anche minima, che avrai fatto in suo
onore. L'umile Madre non disprezza gli umili ossequi; la pia Vergine
accetta volentieri anche i doni modesti, se offerti con spontaneità e
devozione. La dolce Regina e Signora misericordiosa sa bene che noi
non siamo capaci di offrirle grandi cose, né richiede dai suoi poveri
servi cose impossibili. Non cerca né ha bisogno dei nostri beni, Maria,
al cui cenno obbedisce il paradiso. Ella vuole il nostro bene, allorché
cerca il nostro servizio; desidera la nostra salvezza, quando ci chiede
di lodarla; cerca l'occasione di aiutarci, quando ci sollecita a
festeggiare il suo nome, poiché si compiace di ricambiare i suoi
servi. Insomma, è fedelissima nelle promesse e generosissima nei doni. 5)
Maria
è piena di delizie ed è sempre allietata dai canti degli angeli; ma
gioisce quando gli uomini la servono, perché così si diffondono
maggiormente la gloria di Dio e la salvezza per molti. Si commuove
alle lacrime dei poveretti; compatisce le sofferenze dei tribolati;
soccorre nei pericoli coloro che vengono tentati, ed esaudisce le
preghiere dei devoti. Se qualcuno si rivolge a lei senza incertezze e
con umiltà, invocando il suo nome dolce e glorioso, non si allontanerà
a mani vuote. 6) Ha numerosi alleati e le obbediscono i cori degli
angeli, che può mandare in aiuto dei derelitti. Comanda ai demoni,
perché non osino tentare nessuno di quelli che le hanno chiesto aiuto
e si sono messi sotto la sua protezione. Gli spiriti maligni hanno
terrore della Regina del cielo e fuggono via appena sentono il suo santo
nome, come si fugge dal fuoco. Hanno terrore del santo e terribile nome
di Maria, mentre esso è sommamente amabile e invocato dovunque dai
cristiani; non ardiscono apparire né esercitare il loro nefasto
potere, dove sanno che brilla il nome di Maria Santissima perché,
solo all'udire questo nome, precipitano a terra violentemente, come
precipita un fulmine dal cielo. E quanto più frequentemente tale nome
viene invocato con amore e fervore, tanto più velocemente e più
lontano essi fuggono. 7) Il nome di Maria, dunque, deve essere
venerato e amato da tutti i fedeli, prediletto dai religiosi,
raccomandato dai laici, inculcato ai peccatori, suggerito ai
sofferenti e invocato da tutti nei pericoli, poiché Maria è la più
vicina a Dio e la più cara al benedetto Figlio suo Gesù. È quindi
onnipotente per grazia a intercedere in favore dei miseri figli di
Adamo, perché Egli possa perdonare loro le colpe e soccorrerli nei
pericoli. Presentandosi l’opportunità, Maria certamente non mancherà
di dire una buona parola all'orecchio di suo Figlio e di impetrare
misericordia per i bisognosi. E viene immediatamente esaudita in ogni
causa a lei affidata per la sua singolare dignità, poiché il suo
amorevole Figlio Gesù, autore della salvezza del genere umano, la
onora non negandole nulla. 8) Perciò ogni fedele e devoto, che
desidera evitàre i naufragi del mondo e raggiungere il porto della
salvezza eterna, deve rifugiarsi presso Maria, nostra Signora, la cui
bontà incomiriensurabile viene sperimentata particolarniente e con
maggior forza dai miseri. Perciò è giusto attendersi da lei anche i
doni più grandi. In realtà la misericordia crebbe in lei fin
dall'infanzia. E non l'ha certo abbandonata, quando salì in cielo;
anzi, di sé la riempì più abbondantemente e soavemente. Perciò non
potrà mai dimenticare i suoi poverelli. Benché sia la più grande di
tutti e sia immersa in felicissimi gaudi, non si scorda mai della sùa
umiltà, per cui meritò di essere innalzata al di sopra di tutti.
Ella sa inchinarsi anche verso i più piccoli fra i suoi servitori ed è
felice di essere considerata Avvocata dei miseri e invocata come Madre
degli orfani. Amen.
Capitolo V
DOLORI E CONSOLAZIONI DI MARIA
1) Devi meditare con grande impegno gli esempi dell'
amabile Vergine Maria, che, come mirra squisita, diede frutti
profumati di pazienza e fu ripiena in modo soavissimo, in misura
sovrabbondante di consolatrici dolcezze divine. Anche tu troverai
grandissime consolazioni, se porterai nel cuore il nome di Maria. Se
starai bene con lei, trarrai molti vantaggi, poiché il suo amore
scaccia ogni ardore della concupiscenza carnale; dona il refrigerio
della castità; fa disprezzare il mondo; fa servire Cristo nell'umiltà;
fa sfuggire ogni cattiva compagnia ed educa a una vita casta e
religiosa. 2) Ama Maria, dunque, e riceverai una grazia speciale;
invoca Maria, e otterrai vittoria; onora Maria, e riceverai l'eterna
ricompensa. Due benefici speciali
comporta il vivere con lei: insegna a ringraziare Dio dal profondo del
cuore, quando le cose vanno bene; e a sopportarle con pazienza, quando
vanno male. Ella per prima ringraziò continuamente e con tutte le sue
forze Dio, per i benefici ricevuti da lui più di tutti gli altri; e
si comportò sempre con mitezza in tutte le sofferenze di questo mondo,
preferendo costantemente le cose più umili a quelle che comportano
vanto. Non visse un giorno solo senza dolori, e tuttavia nelle angustie
non fu mai senza grande consolazione, perché ogni tribolazione
abbracciata per Cristo raddolcisce e allieta: e quanto più
frequentemente uno viene bersagliato e ferito dal male, tanto più
merita di ricevere aiuti. 3)
La Beata Vergine
soffrì
moltissimo per gli errori del mondo e per le malvagità di tanti;
compatì quanti erano veramente pentiti o duramente tenta-ti. Si
afflisse per la grande ingratitudine degli uomini, per i quali Dio
Padre aveva mandato il suo Figlio unigenito, incarnato per amore,
affinché riacquistassero il paradiso, perduto un giorno per il peccato
di Adamo. Si addolorò per la dannazione dei cattivi, che in dispregio
della parola di Dio preferivano il mondo al cielo e ricercavano le
fallaci ricchezze invece delle veraci virtù. Soffrì per la
persecuzione degli innocenti e la violenza dei maligni, per il
disprezzo dei poveri e l'alterigia dei superbi, per la negligenza del
culto divino e la trasgressione dei divini comandamenti. E costituiva
per lei motivo di profonda sofferenza il fatto che il mondo intero era
immerso nel male e pochi erano disposti ad accogliere la luce eterna,
accesa nel mondo per mezzo di lei, Madre di immensa pietà. Per tutti
ebbe grandissima pazienza, conducendo una vita piena di sofferenze nonché
pregando con lacrime e singulti per la salvezza delle anime. 4) Se vuoi conoscere più a fondo quali e quante sofferenze
sostenne Maria nella persecuzione e nella passione del suo Diletto
Figlio, saprai che bevve fino all'ultima goccia il calice di tante amare
sofferenze, quante ne bevve Gesù in ogni istante della sua vita e per
tutte le ferite ricevute nel suo corpo. Quando
mai Gesù
ebbe infatti a soffrire contrarietà e disprezzo da parte degli uomini,
senza che ne soffrisse anche lei per compassione? Se ella soffrì,
quando smarrì Gesù solo per qualche giorno, quanto pianse quando lo
vide crocifisso e poi morto? Quanti amano Gesù sanno bene, che
l'affetto materno di Maria superò nella sofferenza quello di tutte le
anime pie. Perciò, se vuoi conoscere la violenza del dolore nella
Madre, pensa alla veemenza dell'amore nella Vergine. 5) Nessuno
può esprimere il gaudio di Maria; nessuno è in grado di comprendere
l'abbondanza della sua dolcezza e la grandezza della sua consolazione,
perché dove più sovrabbonda la grazia, là più sovrabbondano la
letizia e la consolazione, là Dio più frequentemente suole fare le sue
visite. Da ciò deriva, che sempre più ardentemente aumenta l'amore per
la lode di Dio e si rinnova tutta la vita interiore dell' uomo. Perciò
la grazia celeste non permette che un cristiano, amante dì Dio sopra
ogni cosa, viva senza consolazione interiore; ma lo innalza
continuamente alle cose celesti e lo illumina sapientemente sulle cose
da fare; lo infiamma nelle sante meditazioni e lo spinge al rendimento
di grazie poiché, quanto più grande è la grazia e più pura la vita,
tanto più lieta è la coscienza e più devota la preghiera. 6)
Una vita lontana dal chiasso del mondo e dai cattivi desideri ha una
sete costante e sempre più intensa di venire introdotta nei cori degli
angeli; si innalza al di sopra delle cose presenti e arde dal desiderio
di godere nell'eterna gloria
la Somma Trinità.
Gloria che nessun santo in questa vita pregustò più intensamente
della beata e gloriosa Vergine Maria, costituita mediatrice più
efficace di tutti coloro che contemplano e benedicono Dio. 7)
Dopo aver ascoltato l'elogio delle sue lodi, imita anche tu
la Madre
di Dio, per poter meritare di far parte del numero dei suoi devoti.
Studiati di seguire premurosamente Maria Santissima nelle sue
celebrate virtù e conseguirai la palma della gloria celeste.
Rattristati molto per le tue passate negligenze e per i difetti non
ancora vinti, con cui hai offeso Dio e tutte le creature. Hai agito male
su questa terra e ti sei comportato con tiepidezza nel servizio di
Cristo, per cui devi piangere innanzitutto su te stesso e poi, per carità,
sul prossimo. Perciò compatisci coloro, che nei pericoli si comportano
male e non se ne accorgono; molti, pur conoscendo le proprie
cattiverie, non se ne emendano. Per questi bisogna rattristarsi e
pregare, perché Dio conceda loro lo spirito della compunzione per
potersi salvare. 8) Prega per i tuoi amici e benefattori; prega
anche per i tuoi detrattori, perché ai buoni sia concessa una grazia
adeguata, ai nemici un equo giudizio, a tutti la pace e la misericordia
di Cristo. Prega affinché tutti gli uomini, per i quali Dio fece
tante cose meravigliose e si abbassò, sottomettendosi umilmente a Maria
e a Giuseppe, lo amino, osservino i suoi comandamenti e glorifichino
il loro Creatore. 9)
Sii
riconoscente per i benefici concessi gratuitamente da Dio a tutto il
genere umano per mezzo della sua Santissima Madre, tributandole continuamente
gratitudine e onore; poiché, se la legge naturale comanda di avere
sempre rispetto e amore per i genitori carnali, molto di più i figli
della Chiesa devono essere grati e riconoscenti verso la loro Madre
spirituale e amare al di sopra di tutti i parenti e i congiunti
la Madre
di Dio. È necessario che tu impari a salire verso Dio con Maria per
mezzo di lodi e di preghiere. È necessario che ti appoggi
fiduciosamente al suo patrocinio, senza confidare nelle tue forze, perché
la tua mente, oppressa dalle passioni, non resti irretita nelle bassezze;
ma, infiammata ogni giorno da nuovi desideri, possa tendere
liberamente verso l'alto, dove regna felicemente con Gesù, Re degli
angeli, la dolce Vergine Maria, gloriosa Regina del cielo. 10)
Purtroppo la debolezza della carne, dopo avere gustato per breve tempo
le divine consolazioni, ti spinge
ancora una volta a scendere su questa valle di lacrime. Ma allora devi
ricorrere con tutte le tue forze alla Madre delle molte misericordie,
perché suggerisca al suo Figlio misericordioso che tu non hai più
vino, e hai bisogno del sacro unguento della devozione per poterlo
degnamente lodare. È lei, infatti, che si prende cura dei poveri, di
quanti disprezzano il mondo e di quanti vengono disprezzati nel mondo
per Gesù e per il Vangelo del regno. Per cui contro il nemico è molto
utile conoscere dove trovare rifugio, al riparo dalle frecce
acuminate; e dove difendersi dal freddo e dalle tempeste delle
tribolazioni. Non vi è luogo dove rifugiarsi più sicuro del grembo
di Maria, né cavallo più veloce per sfuggire alle mani del
tentatore, di una preghiera diretta con fede alla fortezza di Maria,
Regina nostra. 11) Gesù stesso entrò in questa fortezza,
assumendo da lei le sacre membra del suo corpo, per vincere il
principe delle tenebre. Anche tu, dunque, entra a rifugiarti all'ombra
di questa fortezza, pregando giorno e notte di essere salvato per i
meriti della Santissima Vergine da tutti i mali che ti sovrastano,
tenendoti al sicuro sotto l'ampio e bellissimo manto della nostra
Signora; giacché, quando Maria prega, sparisce ogni torma maligna. Se
ti aiuta Maria, scamperai da ogni pericolo. In lei trova rifugio il
povero; trova rimedio l'infermo; trova conforto l'afflitto; riceve
consigli il dubbioso; trova vigore lo sfiduciato. Sarà un bene, anzi
un gran bene per te, se lo meriterai e se sarai pronto e docile ai
desideri di Maria, perché riceverai i suoi favori qui in terra e la
gloria con tutti gli eletti nel cielo. Tieniti stretto a Maria e non làsciarla,
finché non ti abbia benedetto e non ti abbia condotto con la sua guida
felice alla reggia del cielo. Amen.
Capitolo VI
MARIA CI MOSTRA SUO FIGLIO GESU’
1) Il figlio.
Esulta oggi, Santa Maria, perché partorisci i gaudi della nuova
alleanza; esulta, Madre Intatta, perché continua la tua verginità
fiorita di gloria; esulta, Madre Vergine, perché sei stata preservata
dalla maledizione e dall'obbrobrio delle donne. Puoi giustamente
esultare in Gesù, tuo Salvatore, perché riscaldi nel tuo seno e deponi
con le tue mani nella mangiatoia Colui che i cieli non possono
contenere. Giustamente adori Colui che nato nel tempo da te; ma, sai
bene, sopra di te ha Dio per Padre. Giustamente gli presti le cure
materne, e poiché per grazia sua sei diventata così sublime e celeste,
il tuo spirito esulta al di sopra di tutte le cose. 2) Ti lodino
il cielo e la terra; ogni loro bellezza ti renda grazie. Ti lodi l'anima
mia, o Signora Carissima, e tutto il mio intimo gioisca davanti a te
con somma riverenza. La lingua non è capace di cantare le tue lodi, né
la mente di meditare le tue grandezze. Perciò mi inginocchio umilmente
davanti a te, o Maria, Grande Madre di Dio. Accogli le mie preghiere e
ascolta con materno affetto i desideri del mio cuore. 3) L'anima
mia desidera vedere Gesù, perché so che lui è il mio bene. Mostrami
il tesoro nascosto, che riservatamente custodisci presso di te. Io credo
che Gesù è il Figlio unigenito di Dio e il primogenito della tua
feconda verginità. Confesso che è il mio Dio, il mio Creatore e
Redentore, nato per la mia salvezza. È lui che prego, per tuo mezzo,
di vedere e adorare con riverenza. Tu lo avvolgesti in fasce, per cui
non è facile per gli estranei vederlo e riconoscerlo. Perciò chi
potrebbe vederlo, se tu non ti degnassi di mostrarlo? Infatti,
soltanto per mezzo tuo abbiamo l'accesso al Figlio e per mezzo del
Figlio al Padre. 4) Mostrami dunque Gesù, e mi basta più di
ogni altra cosa. Non domando né desidero altro conforto che Gesù,
tuo Figlio, mio rifugio particolare, tuo unico gaudio. O mia Signora,
Santa Maria, desidero ardentemente vedere Gesù, che tu ami innanzitutto
e al di sopra di tutte le cose. Il mio cuore desidera Gesù; il mio
affetto invoca Gesù. 5)
La Madre. Se
vuoi vedere Gesù, devi avere occhi puri e limpidi; devi comportarti con devozione e
umiltà in tutte le tue cose; devi rinunziare a tutte le cose terrene e
disprezzare te stesso. 6) Il
figlio. Dilettissima Maria, io so di essere tanto
impuro e del tutto indegno di vedere tuo Figlio. Però non posso
assolutamente stare zitto, perché sono spinto dal grande affetto a
manifestare il mio desiderio. So che a Gesù piace essere pregato; e so
anche che a te piace aiutare chi prega: per questo non posso facilmente
smettere di pregare...
Capitolo VII
INVOCAZIONE DEI SANTI NOMI DI GESÙ E DELLA BEATA
VERGINE
1) Signore Gesù Cristo, le tue vie sono belle e sicure per camminarvi
con rettitudine e perfezione; tutte le tue vie sono pacifiche e sante,
per condurre al tuo regno celeste tutti i tuoi fedeli e gli umili di
cuore. 2) Perciò, dovunque ti dirigi, dovunque cammini o sosti o
ti stabilisci, invoca Gesù e Maria, sua Dolce Madre, ripetendo con
amore questa santa invocazione: «Signore, mio Dio, dirigi la mia via
davanti a te»; e aggiungendo quest'altra analoga: «O Buon Gesù,
rendi saldi i miei passi lungo le tue vie, affinché non se ne
allontanino, per guardare le vanità e per discorrere su cose oziose e
nocive all'anima mia». Ripeti questa dolce invocazione anche quando
stai per prendere cibo, e tienila sempre a portata di mano, come un
bastone cui appoggiarti, ripetendola spesso con devozione. 3)
Gesù e
Maria siano sempre con me nella via, in ogni luogo e in ogni momento,
come buoni custodi, perché non abbia a errare per vie pericolose, né
venga distratto da tanti fantasmi interni ed esterni. 4) Questa
santa invocazione: «Gesù e Maria», è breve da dire e da ricordare,
ma è anche dolce da meditare. È efficace protezione, fedele custodia,
amica nel cammino, dolce conforto, aiuto potente, prudenza e
perseveranza sulla retta via verso la vita eterna per ogni debole
pellegrino, che disprezzi le mondanità; possiede la forza dei guerrieri
migliori e più agguerriti, che sono al servizio dei re e dei principi
di questo mondo, nonché dei santi del cielo e della terra. Essa unisce
nel fervore spirituale tutti i cittadini del cielo, che seguono con
ogni riverenza Gesù Cristo e Maria Santissima, sua Diletta Madre,
incomparabilmente degna di ogni lode e di ogni onore da parte di
tutti. Pertanto, chi ha Gesù e Maria come compagni nel cammino di
questa vita, li avrà come amorevoli avvocati nell'ora della morte. 5)
Non
abbandonare Gesù, se desideri vivere e godere per sempre con Gesù e
Maria. Bene e con sicurezza cammina chi porta nel cuore Gesù e Maria;
li ha sempre sulle labbra e li benedice; li chiama con la voce e ne
sente giubilare il proprio cuore; li invoca con gli occhi, sospira con
il volto, li placa con baci, li abbraccia e li prega in ginocchio. Beato
chi invoca spesso e saluta devotamente Gesù e Maria; chi li ricorda
amorevolmente, li onora e canta festevolmente per loro. Quanto è dolce
Gesù e quanto è dolce Maria, sua Diletta e Santa Madre! Beato il
pellegrino, che in ogni luogo e in ogni tempo del suo esilio nel corpo
si ricorda della patria celeste, dove Gesù e Maria godono con tutti i
loro angeli e santi nella gioia più grande e nella gloria eterna. 6)
Beato il pellegrino che non chiede di restare in questo mondo, ma
desidera dissolversi ed essere con Cristo nel cielo. Beato il povero e
mendico che ogni giorno stende la mano, per ricevere il pane del cielo;
e che, finché non ne riceve almeno una briciola, non cessa di
supplicare umilmente davanti alla mensa di Dio. Beato chi viene
invitato alla cena dell'Agnello e riceve il suo sacramento, fino a
quando non giungerà al convito supremo. Infatti, ogni volta che
qualcuno si comunica con devozione o un sacerdote celebra devotamente in onore di Dio,
spiritualmente mangiano e bevono con Gesù Benedetto e con sua Madre.
Questi è discepolo di Gesù, intimo della Beata Vergine Maria, compagno
degli angeli, concittadino degli apostoli, domestico di Dio, parente
dei santi e amico del cielo. Egli fugge il chiasso e le chiacchiere,
medita le parole di Gesù e custodisce con sollecitudine il suo cuore
assieme agli altri sensi, per non offendere Gesù, Maria e gli altri
santi.
Libro Quarto
PREGARE E
CANTARE MARIA
Capitolo I
PREGHIERA PER L'AMORE E
LA LODE DELLA
BEATA VERGINE MARIA
1) Il figlio. Ti
prego, benignissima Madre di Dio, Vergine
Maria, degnati di manifestare ora e per sempre a me, tuo povero e
infermo servo, la tua pieta' e la tua dolcissima carità, di cui sei
stata sempre piena; e di istillarmi nel più profondo del cuore
quella dolcezza che rechi nel petto e serbi nascosta nel tuo sacro
seno, perché possa amare con cuore puro e integro, e lodare con grande
devozione e sopra tutte le cose te, Madre Benedetta, e il tuo
unigenito Figlio e Signor nostro Gesù Cristo. Ne riceverei un grande
bene, perché per tutti i giorni della mia vita sulla terra servirei con
amore e fervore di spirito te e il tuo unico Figlio. 2) Vergine
Maria, rosa d'oro, tutta soave e bella, prego che giungano a te le mie
preghiere elevate con insistenza. Per mezzo loro io busso alla porta
della tua dimora nella casa del Signore, fiducioso nella tua generosa
misericordia ora e in qualunque momento di tribolazione, poiché sei
Madre della misericordia e per tuo mezzo il peccatore raggiunge la più
grande speranza del perdono. Ma la tua bontà e la tua pietà sono
maggiori di quanto noi possiamo pensare in terra, perché sei al di
sopra di ogni lode e della gloria dei santi, e superi in dolcezza e
mansuetudine, Vergine Beata e Signora Veneranda, anche gli angeli. 3)
Se
ciò non fosse, come si potrebbe infondere nei miseri e nei peccatori
una così grande dolcezza di consolazione; come si potrebbe comunicare
tanta speranza di perdono? D'altra parte tu non potresti mai venire
meno, poiché portasti nel seno per nove mesi Gesù Cristo, fonte di
infinita bontà. 4) Tu sei l'ornamento del cielo, il gaudio e la
gioia di tutti i santi, l'aureo guanciale del Santo dei Santi,
il
tripudio e l'attesa dei Padri antichi. Per te, Madre Benedetta e Vergine
prescelta in modo singolare, a quanti chiedono la divina misericordia
vengono promessi e concessi il perdono dei peccati, la gloria dei figli
di Dio e la beatitudine senza fine nel regno dei cieli. 5)
Stella
luminosissima, che brilli nel cielo; Regina del cielo, Signora del
mondo, nessuna vergine piena di celeste virtù può paragonarsi alla
tua verginale bellezza poiché, dopo il tuo unico Figlio Gesù, tu sei
la prima di tutti i santi e le sante, nonché la più nobile creatura
che Dio Padre previde prima di tutti i secoli e creò nella pienezza dei
tempi, perché fossi
la Madre Vergine
del tuo unigenito Figlio, partorito con stupendo gaudio, ineffabile ed
eterno miracolo per la salvezza di tutti i credenti. 6) Tutto il
genere umano ti lodi, glorifichi, sommamente veneri e intimamente ami
con grandissimo giubilo del cuore e con purissimo affetto te, la più
bella Regina di tutte le vergini, o sempre Vergine Maria, costituita
mediatrice di tutto il mondo. E ogni creatura del cielo e della terra,
che Dio creò a lode e gloria del suo altissimo nome, innalzi a te, in
rendimento di grazie, le più dolci melodie.
Capitolo Il
PREGHIERA PER LE SOFFERENZE DI CRISTO E DELLA SUA
MADRE
1) Il figlio. Piego le ginocchia davanti a te,
Signore Gesù Cristo, che contemplo sospeso sulla croce per
me. Ti saluto, veneranda immagine del mio Signore Gesù Cristo
crocifisso, per il cui sangue fui redento dal nemico. Ti ringrazio,
Salvatore del mondo, che hai affrontato per me questa dolorosissima
morte. 2) Dolcissimo Gesù, per l'abbondanza delle tue
misericordie prego perché tu mi conceda di compatire con tutto il
cuore le tue pene nonché i dolori della tua Santissima Madre, e di
versare molte lacrime sotto la croce assieme al tuo prediletto
discepolo Giovanni, fedelissimo suo custode. Sappi che mi sarebbe di
sollievo, se davanti all'immagine della tua croce potessi versare
lacrime anche esteriormente per la grandezza della compassione per te,
che versasti tutto il tuo prezioso sangue per me. 3) Poiché da
te proviene ogni dono, accogli questo mio desiderio in tuo onore: che
da questo momento e per sempre in me si accenda, crésca e sempre più
profondamente sia sentita la memoria della tua santissima Passione,
nonché il ricordo particolare della tua Gloriosa Madre, insieme al tuo
prediletto discepolo e suo custode Giovanni; ma accogli anche il
desiderio che la mia vita diventi migliore. 4) Inoltre ti
prego, perché la tua crocifissione sia al centro della mia riflessione,
perché mio conforto sia il dolore della tua Madre e mia intercessione
il pianto di san Giovanni. Ti prego, che non rimanga senza una profonda
compassione del mio cuore l'immagine straziante della tua morte. Fa in
modo che, quando ricorderò la tua passione o vedrò un crocifisso,
senta dentro di me quanto hai concesso di sentire a molti devoti, tu che
vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Capitolo III
PREGHIERA ALLA BEATA VERGINE PER OTTENERE
CONSOLAZIONE
1) Il figlio. Misericordiosissima Maria, Madre
di Dio,
accogli il tuo servo che si rivolge a te per ogni tribolazione.
Purissima Vergine, accoglimi come l'unico che non ha chi lo conforti. O
mia Signora, vedi la mia afflizione e apri a me il seno della tua
misericordia. Ecco, io busso, grido, chiedo e adoro. 2) Non mi
allontano, né ti lascio. Ti resterò sempre vicino, finché non avrai
pietà di me. Conosco l'incomparabile tua dolcezza e l'affetto materno
del tuo cuore, così ardente per l'abbondanza del divino amore, da
rendere inconcepibile il timore che venga meno la tua consolazione. 3)
Io
vengo a te con molta frequenza e con grande speranza, per meritare
sempre di essere protetto dal tuo aiuto e di essere rincuorato dal
conforto delle tue parole, sia che le cose mi vadano bene sia che mi
vadano male. Se tu ci offri le tue consolazioni, quale tristezza ci può
essere nel cuore, come il nemico potrebbe nuocere a chi può sempre
ricorrere a te? 4) O Benignissima Madre, porgi ascolto alle mie
preghiere; offrimi, o Vergine, la tua brocca e dammi un po' da bere.
Dalla sovrabbondanza di grazia che è in te e trabocca, riversa in me
una piccola consolazione. Mi è necessaria assai in questo momento e
gradita sempre; né mi dispiacerebbe anche se fosse piccola, poiché
una sola goccia, stillata dal tuo viso alle mie labbra, è così
efficace e importante che al confronto è vile e inutile ogni cosa
piacevole in questa vita. 5) Perciò, Dilettissima Maria, ricca e
generosa di doni, mirabilmente soave nelle tue espressioni di grazia;
confortami con i tuoi ammonimenti: tu, nel cui seno verginale dimorò
la Somma Sapienza
, lo Spirito Santo fin dall'inizio ti consacrò, l'angelo ti custodì,
l'arcangelo ti istruì e la virtù dell'Altissimo ti adombrò. Dì
solo una parola e l'anima mia sarà consolata. 6)Non domando cose
difficili o impossibili, ma solo questa, mia Signora: dimmi una parola
di intimo conforto, che mi dia gaudio e letizia. Vengo a te nel bisogno;
accoglimi, dunque, con volto benigno. Il tuo servo conoscerà di aver
trovato grazia presso di te, se gli concederai amorosamente qualcosa.
Cioè se non tarderai molto a concedergli la consolazione, che da te
implora. 7) Carissima
Maria, vieni a visitare con la tua dolce presenza il mio cuore nella
sua tribolazione, giacché tu sai lenire benissimo i suoi dolori e riformarli
alla pace. Vieni, Piissima Signora, con una nuova grazia di Cristo; e
con la tua santa destra rialza il tuo servo. Vieni, eletta Madre di Dio,
e mostrami la ben nota ampiezza della tua misericordia, giacché, come
vedi, sono ridotto male, ma non mi sono dimenticato né mai mi
dimenticherò di te. Vieni, dunque; vieni mia speranza e mia gioia,
Vergine Maria, perché, se tu vieni e mi parli, verranno a me tutti i
beni; e tutti i mali staranno invece lontani. 8) Quanto
desiderabile, quanto importante e quanto gioioso sarà per me
ascoltare le parole della Madre dei mio Signore Gesù Cristo. Quali
parole? Parole pie, molto dolci e amiche, come quelle che udì
l'apostolo Giovanni dal suo amato Maestro, tuo Figlio, quando disse: «Ecco
tua Madre». Egli lo udì dal suo Signore, ma io desidero udirlo da te,
mia Signora, nel mio spirito e nella mia mente devota. Dimmi dunque:
«Ecco tua Madre: ecco sono io». Al suono di questa dolcissima tua voce
l'anima mia si conforti e si rallegri davanti a te, come suole
allietarsi un figlio, che ha trovato sua madre. 9) Entri, entri
questa voce amica nelle orecchie del mio cuore; e dalle soavi parole
della tua bocca mi venga contemporaneamente trasmessa qualche spirituale
consolazione dello Spirito Santo. Assuma il mio cuore nuova fiducia;
si allontani il timore; non mi turbi ulteriormente l'ambiguità; la disperazione
non mi tormenti con le sue diverse tentazioni, ma mi confortino le
parole, che ho pregato di ascoltare da te e di affidare più
attentamente al mio cuore. 10) Ecco tua Madre. Abbraccia dunque,
anima mia, questa raccomandazione. Abbraccia
la Dol
cissima Maria; abbraccia
la Madre
di Dio con il suo Bambino Gesù, il più bello tra i figli degli uomini;
ringraziala sempre, poiché è lei che ascolta le preghiere dei poveri,
e non lascia andar via senza consolazione nessuno di quanti davanti a
sé vide pregare con perseveranza. Questa è
la Vergine Maria
, Madre di Dio, la mistica verga che, nata da stirpe regale, partori il
mandorlo del fiore divino, Gesù Cristo, Re e Salvatore di tutti, al
quale dobbiamo rendere onore e gloria nei secoli.
Capitolo IV
PREGHIERA ALLA BEATA VERGINE MARIA NELL'INSORGERE DI
UNA TRIBOLAZIONE
1) Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te,
Vergine Serena. Ave, particolare speranza dei bisognosi. Ave, Madre
Benigna degli orfani. O Maria, quando sono chiuse tutte le porte del
cielo e mi viene negato di avvicinarmi a Dio a causa dei miei peccati;
quando mi abbandonano il conforto e la forza della mente, e in nessuna
cosa posso più trovare aiuto; quando il tedio della vita presente e
l'ansietà del cuore mi costringono talmente, che niente più mi piace
in questo mondo; quando scompare il conforto della consolazione celeste
e mi opprime la pesante desolazione; quando insorgono i venti delle
tentazioni e si levano i moti delle passioni; quando sopraggiungono
un'improvvisa malattia o altre avversità; quando tutte queste cose si
rovesciano su di me, dove fuggirò e a chi mi rivolgerò se non a te,
Benignissima Consolatrice dei poveri? A chi chiederò aiuto per
giungere al porto della salvezza, se non alla fulgidissima Stella del
mare, sempre splendente, che mai nasconde la grazia della sua luce? 2)
O Maria, dolce e cara Madre, sei la fulgidissima Stella del mare, che
consoli quanti ti guardano e ti invocano, e ci conduci speditamente al
porto della serenità. A te, dunque, oggi mi rivolgo; e supplico di
essere da te aiutato, poiché tutto quanto chiederai, l'otterrai
facilmente dal Figlio tuo. 3) Se tu, mia gloriosissima Signora,
starai con me, chi potrà stare contro di me? E se mi farai la grazia,
chi mi potrà respingere? Spalanca le tue braccia su di me, ora, e io
in esse troverò rifugio. Dì all'anima mia: «Io sono la tua
Avvocata, non temere. Come una madre consola suo figlio, così io ti
consolerò». La tua voce è questa, Dolce Maria. 4) Ma chi
aiuetrà il mio cuore ad ascoltarla sempre? Quanto sono dolci le tue
parole! Parla, mia Signora, al cuore del tuo servo, poiché il tuo servo
ti ascolta. Io sono servo tuo e servo del tuo Figlio. Ma dico di più:
tu sei mia Madre e Gesù è mio fratello. Oso aggiungere questo, perché
tu l'hai generato non solo per te, ma per tutto il mondo. 5)
Perciò non voglio chiamare nessun' altra «madre» sulla terra. Rifiuto
di averne altra all'infuori di te, Madre di Dio. Non ve n’è un' altra
che possa paragonarsi a te per virtù, per decoro, per carità e
mansuetudine, per pietà e dolcezza, per fedeltà e conforto materno,
per misericordia e per tante compassioni. 6) Oggi mi dono con
fiducia a te, e desidero che questo venga confermato in eterno per mezzo
tuo. Per vincere la mia debolezza, è sufficiente che io sia
strettamente unito a te. Perciò mi rallegrerò e mi consolerò
profondamente in te, e canterò con gioia le lodi del tuo santo nome. 7)
Quanto sei bella e amabile, mia Signora, Santa Maria, piena di ogni
grazia! Se qualcuno potesse contare le stelle del cielo, potrebbe
spiegare le tue virtù, poiché, come sono distanti i cieli dalla terra,
così la tua vita è distante dalla vita degli uomini e lo splendore
della tua gloria rifulge ben al di sopra dei cori angelici. 8)
Salga a te, dunque, la mia povera preghiera, o Nobilissima Signora; e
possa salire fino a te il mio grido, perché tu voglia patrocinare la
mia causa davanti al tuo Figlio, poiché nessuno da sé può essere
trovato giusto dal suo giudizio. O Signora Clementissima, per l'immenso
amore e la profonda confidenza che ho per te, ti ho manifestato i miei
bisogni e te li manifesterò ancora. Sento infatti che da te proviene
una grande virtù, e il ricordo del tuo nome sarà sempre il conforto
dell'anima mia. 9) O dolcissimo nome di Maria: nome di salvezza
e di grazia, che deve essere sempre ricordato, pensato, pronunziato e
venerato! Nome celestiale e veramente angelico, che dalla bocca
dell'evangelista è stato piamente rivelato ai fedeli: «E il suo nome
è Maria» (Lc I ,27). O Maria, santissima e degnissima di ogni lode, tu
sei la porta del cielo, il tempio di Dio, il sacrario dello Spirito
Santo. 10) Quanto di bello e di attraente scorgo nelle creature;
quanto di grande e di virtuoso ammiro nei santi, tutto desidero
paragonare alla tua eccelsa grandezza, perché è giusto, come anche
per tutte le altre creature insieme a me, che lo trasferisca in
perpetua lode per te, che ho eletto Madre mia singolare nonché
fedelissima Avvocata, per mentare, dopo questa vita, la gloria del
benedetto Figlio tuo Gesù Cristo. Amen.
Capitolo V
PREGHIERA ALLA BEATA VERGINE PER L'ORA DELLA MORTE
1) Amabilissima Madre di Dio, sempre Vergine Maria,
ricca oltre ogni limite di una dolcezza così grande, che mente umana
non può comprendere ed esprimere, io, tuo umile servo, mi inchino umilmente
e con tutto l'affetto del cuore davanti al tuo gloriosissimo trono,
esaltato da tutti i cori angelici nel regno dei cieli. 2) Tu
l'hai meritato, Degnissima Madre di Dio, perché sei stata trovata la più
umile tra le figlie di Gerusalemme e sei piaciuta agli occhi di Lui, Vergine
Degnissima, perché non si è trovata sulla terra nessun'altra simile
a te. Mi inchino dunque, ancora una volta, davanti ai tuoi piedi,
desiderando salutarti e lodarti doverosamente con labbra devote e
cuore puro. 3) Madre Eccelsa, so bene di non essere degno di
alzare i miei occhi impuri, spesso inquinati dalla concupiscenza della
carne e dalla superbia della vita, verso il tuo viso limpidissimo,
raggiante di luce divina, ammirato da tutta la milizia celeste. Tu sei
totalmente splendida, ornata meravigliosamente di candidi veli e rose
rosse e fiorellini d'oro. Perciò resto confuso per la mia impurità,
pensando con tristezza alla mia indegnità. 4) Per la tua
clemenza e per la tua dolcezza sento sorgere ancora in me la grande e
forte speranza di poter impetrare al più presto la grazia e il pieno
perdono, per il tuo intervento e la tua mediazione. E che altro potrei
desiderare da te, Misericordiosissima Madre e Dolcissima Vergine, se
non di sentirmi perdonato da tutti i peccati con amore e misericordia? 5)
Per tale clemenza e generosità, mi rifugio sotto il tuo presidio, dove
i deboli acquistano forza e i prigionieri acquistano libertà. Sii Madre
buona e misericordiosa per il mio cuore, affinché possa sperimentare
felicemente, che sei la consolatrice di tutti e il sollievo di quanti ti
servono. 6) Inoltre, o Maria, gloriosissima Madre di Dio, da
questo momento e fino all'ultima ora della mia vita, ti prego di non
stancarti mai di guardarmi con volto sereno e propizio nonché con
dolcissimo affetto; e di non stancarti mai di vegliare su di me.
Mettimi sotto la tua protezione e stendi le tue braccia santissime su
di me, dovunque vada. 7) Quando verrà per me l'ultimo giorno,
che io ignoro, e l'ora della mia morte, che tanto temo ma non posso
sfuggire, Signora Clementissima, mia grande fiducia in ogni difficoltà
e soprattutto nell' ora della morte, ricordati di me. E assistimi quando
terminerà la mia vita, confortando l'anima mia trepidante. 8)
Proteggi allora la mia anima dagli spiriti immondi e spaventosi, perché
non òsino avvicinarsi; e degnati di visitarla con la tua dolce
presenza, unitamente alla moltitudine degli angeli e dei san-ti. Prima
che io lasci questo mondo, impegnati anche a placare, con le tue
purissime preghiere, il tuo Figlio Divino, che tante volte e così
gravemente ho offeso con i miei peccati. 9) Poi accogli l'anima,
che si allontana da questo esilio; e introducila attraverso le porte del
cielo ai luoghi felici del paradiso. Poni la mia sede accanto a te e
parla in mio favore al Figlio tuo, Re dei secoli, con parole buone e
soavi, tu che ricevesti quel saluto santo e benedetto dalla bocca di Gabriele.
Per sua virtù degnati di proteggermi in vita e in morte, e fa che io
possa manifestare spesso, con riconoscenza e con cuore devoto, la tua
lode e la gloria del tuo dolce e benedetto nome. 10) Accetta,
dunque, la preghiera che il tuo servo recita davanti a te; e guardami,
Misericordiosissima Madre di Gesù, Dilettissima Vergine Maria.
Ricordati sempre di me poiché, se qualche volta io mi dimentico dite,
ne sono molto dispiaciuto. Non dimenticarti mai di me, tu che hai
generato la misericordia per tutti. 11) Ti saluto ora, o
Vergine Maria; ti saluto in ginocchio e con grande devozione,
ringraziandoti a mani giunte. Inoltre, perché tu accolga ed esaudisca
la mia fervida preghiera, ti saluterò ancora una volta con quel devoto
ossequio: «Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei
benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù
Cristo. Amen».
Capitolo VI
CANTI A MARIA
Chi
è Maria
Maria è
il chiarissimo vaso dello Spirito Santo Paraclito, la gloriosa città di
Dio, la donna delle virtù che schiacciò il capo al serpente. Più
splendente del sole, più incantevole della luna, più rutilante dell'
aurora, più chiara delle stelle. A lei peccatori e devoti ricorriamo
battendoci il petto, dicendo: «Santa Santa Santa Maria, nostra Signora
clemente e pia rendici partecipi per le tue preghiere della gloria del
cielo».
Carme
sulla Beata Vergine
Ave
Bellissima Regina, per grazia divina resa eccelsa dalla Trinità che né
prima né dopo fece un' altra più grande. Nella tua giovinezza per le
tue provate virtù il Re dei re, sommo ed eterno Dio, ti scelse come sposa. Un angelo ti invitò, oh meraviglia, tanto gli
piacesti. E quando disse: «Piena di Grazia», Vergine concepisti,
Vergine rimanesti. E dicest i: «Avvenga di me secondo la tua parola».
Salute e lode di Padri e di Profeti, glossa di molte Scritture, porta
attraversata e sempre chiusa di Ezechiele. Come il roveto da Mosé
osservato acceso e non consumato, così partorisci l'Emmanuele, Vergine
che non conosci uomo. Come fiori la secca verga di Aronne contro le
leggi di natura, come il vello di Gedeone mirabilmente si bagnò di
celeste rugiada, così nella salvaguardia del pudore, nell'assenza di
dolore e dell'intervento d'uomo partoristi come attesta Gabriele. Salve
Ester, per tuo mezzo il re salvò Mardocheo, uccidendo Aman reo. Tu
Giuditta mostri il capo reciso d'Oloferne, che superbo sognava di
disperdere il popolo di Giuda. Regina, madre del saggio Salomone che
regna in Sion, alla cui destra siedi nostra Avvocata. Vergine clemente e
pia, proteggici Maria. Amen.
Maria
prefigurata
Ave
Celeste Regina, mirabilmente resa augusta dalla Triplice Maestà Divina.
Il Re degli angeli e dei santi, attirato e colpito dal profumo delle tue
virtù, discese dentro di te. Tu lode di Padri e di Profeti,
~ Tu di molte scritture fulgida glossa e malia dei cuori per la
tua dolcezza. Porta chiusa mai aperta, attraversata e sempre chiusa ti
descrisse
Ezechiele come ti vi~ Il roveto ardente e intatto, ammirato dal profeta,
ti cantò
casta e partoriente. Sono tue figure la verga secca eppur fiorita, il
vello di Gedeone intriso di celeste rugiada. Per te, Ester, Mardocheo il
giusto giudeo salva il re e giustizia Aman reo del suo delitto. Con la
spada di Giuditta abbatti la superbia di Oloferne, che minaccia la
rovina di Giuda. Dal Sommo Re coronata, Madre Clemente, Dolce e Cara,
sii Avvocata nostra Vergine Pia. Benediciamo e lodiamo Gesù, che la sua
Madre Maria benedisse in Dio per l'eternità.
Il
Natale
Tutto il
mondo sia giocondo con letizia e puro cuore senza macchia e senza vizi
perché è il giorno del Signore, nato dalla Vergine. Nel parto di
Maria, Madre Pia, il popolo si allieti e ognun le renda le più sentite
lodi. Godi uomo sulla terra con tripudio e con ardore, rendi grazie al
Divin Figlio poiché per il suo soccorso sei lavato dalla colpa. Lode a
te, Felice Madre, nel cui grembo verginale, nato per opera del Paraclito
senza intervento d'uomo, il Sommo Creatore del mondo trova riposo.
I
dolori della vergine
Sotto la
croce siede in pianto
la Madre
di Dio, recando Gesù nel suo casto grembo, lacrima molto guardando il
volto del suo Figlio straziato. Bacia con la pia bocca le rosse piaghe
di Gesù, stringe con ambo le braccia le sue spalle e i fianchi. O Maria
rossa rosa, candido giglio, dolce pia amorosa, placa tuo Figlio. Lo
partoristi felice tra canti d' angeh, ora schiodato dalla croce lo
stringi con braccia dolenti. Anima pia, compiangi Cristo e sua Madre, se
desideri godere con essi nel cielo. Gesù, Figlio di Dio, pietà di me
per le preghiere della tua Pia Madre, salvami per la tua croce, portami
alla vera luce con te in cielo. Tu che al ladrone pentito promettesti il
paradiso, perdona me peccatore redento dal tuo sangue. Figlie di
Gerusalemme venite e vedete, convertitevi al Crocifisso e piangete.
Gemma
di pudicizia
Maria,
Custode Fedelissima della sua pudicizia, come tortora fuggiva, vivendo.
nellà solitudine del cuore quasi piccolo nido di pudicizia, guidando i
suoi pensieri con santa meditazione al possesso di consumata virtù e ai
frutti di contemplazione. Così
la Dolcissima Maria
era amica della quiete, amava stare in casa e non uscir per via.
L'Umilissima Maria odiava i tumulti, fuggiva gli assembramenti per non
patire detrimenti nell'anima e nel buon nome. Gemma di pudicizia, donaci
di vivere così.
Tenera
fanciulla
Quanto
sei bella, tenera fanciulla, quanto soave e quanto senza macchia, quanto
potente ed eterna regina come attestano i tuoi tanti miracoli. L inverno
è passato... Tu fosti il vello sopra l'aia, arca dell'alleanza, torre
d'avorio, sii nostra egida di salvezza, grano puro senza pula. E
vieni... Degnissima figlia di Davide, Vergine la più bella fra le
donne, città regale e torre fortissima, difendici dalla cattiva morte.
Ascoltaci...
La
bellezza di Maria
L'ho
vista bella come una colomba che saliva sugli specchi delle acque, e il
suo profumo inestimabile fluiva immenso dalle sue vesti. Come giorni di
primavera la cingevano petali di rose e gigli di convalli. Chi è Costei
che sale dal deserto come nuvola di fumo dagli aromi di mirra e di incenso? Gloria al Padre, al Figlio e allo
Spirito Santo... Come giorni di primavera la cingevano petali di rose e
gigli di convalli.
Maria
nostra salvezza Guarda
la Stella
Se
insorgono contro di te i venti delle
tentazioni, tu non temere: ricorda e guarda
la Stella
del mare, invoca Maria Madre di Dio. Se lei ti sostiene, non cadrai; se lei ti protegge, non ti nuocerà il
nemico. Guarda
la Stella
del mare, invoca Maria.
Facci
degni
Verga di
Jesse che rechi frutto e fiore, lampada in cielo fulgida e pia per
tutti, rendi per Dio fervidi i nostri cuori tiepidi nel bene. Tu fosti
giglio tra le spine e fiore di convalli, sei porto che dona conforto,
sei sempre rimedio del male. Affrettati, o Madre, mostra l'immensa
misericordia, offri al Figlio il petto e il seno e impetra per noi il
perdono. Ave, Vergine gloriosa, eccelsa sposa di Dio, lodabile, famosa e
cara a tutti gli uomini per il fior di castità con cui vincesti ogni
malia dell'impero di Satana. Facci degni d'innalzare a te il canto e di
sedare gli incendi di libidine. Tu decisa disprezzasti ogni inane vanità,
ricercando il Re dei re con sublime desiderio, per cui seco meritasti d'allegrarti
e di ornarti di ineffabili monili. Facci degni... Nel fulgor delle tue
gemme imitasti il casto Agnello, per amare con diletto quel che ancora
giovinetta portasti in te con giubilo. Facci degni... Dai suoi attesi
amplessi alfine riscaldata sei, Regina, segui il Figlio tuo diletto con
le sacre vergini, cantando con dolcezza. Facci degni...
La Madre
della
misericordia
Io sono
la Madre
della misericordia, piena d'amore e di dolcezza, sono la gioia speciale
dei santi perché sono buona. Venite a me voi che mi amate, e dal seno
delle mie consolazioni sarete saziati, perché sono buona.
L'eccellenza
di Maria
Grandissima,
molteplice è l'eccellenza della vita della Santissima Vergine Maria. La
sua persona e il conversare eccellono per profonda umiltà, per sublime
castità, per immensa carità, per generosa misericordia e pietà per
tutti. O Veneratissima Vergine, giustamente sei superbenedetta nei
secoli eterni.
Salve,
Regina dei cieli
«Salve,
Regina dei cieli, salve, Signora degli angeli, sacro germoglio e porta
felice, da cui spuntò
la Luce
del mondo». O Gloriosa, che copri i delitti del mondo, melodia della
schiera dei mesti, sei il libro della legge per il povero, il testo e il
commento: rosa e prosa, Madre del sommo Re. «Godi, Vergine Gloriosa,
bella più di tutte». Salve, Porta della speranza, profumata come rosa,
palma, fiore delle vergini, pace del reo dopo la procella, sei legge
graziosa, ai condannati rechi l'amnistia. «Salve, o Bellissima». Luce
eccelsa e verginale, fulgida come aurora, che sali verso il tempio
eterno, prega per noi, perché l'ora della morte nulla di malvagio trovi
in noi. «Prega Cristo per noi».
«Rallegrati,
o Regina del cielo»
In te la
ragione stupisce, Vergine Madre, per cui la stirpe di Adamo è
riconciliata; e per divino consiglio santificata, secondo l'annunzio di
Gabriele sei scelta per Madre. «È
risorto
come aveva detto, alleluia! Prega per noi il Signore, alleluia!». Non
tocca da contatti umani, eppure resa gravida, intatta da ogni vizio,
gradita per purezza, mirabilmente esaltata nel palazzo del cielo,
portaci, o Beata, nel grembo della pace.
Maria
Regina e Porta del cielo
Salve, o
Vergine, Speranza dei peccatori, Madre dell'eterno Re, spezza le loro
catene con la tua preghiera, o Signora. Salve, o Vergine, non tardare,
affrettati ad aprirci le porte, comanda che noi entriamo con te nella
gloria del cielo. Salve, o Vergine, amata da Dio, sii la nostra
Avvocata, tu che sei detta Stella del mare che conduce al cielo.
Regina,
Signora del mondo
Salve, o
Signora del mondo, sola senza uguali; ti preghiamo che il Signore sia placato da te, Egli che
per noi in te volle incarnarsi ed essere duramente trafitto sul legno
della croce. Salve, o Piena di grazia, Signora degli angeli,
Consolatrice di tutti e Speranza dei miseri; sei molto in alto nel regno
dei cieli. Ti preghiamo, cancella le macchie dei nostri peccati. Salve,
o Madre di Gesù, tutta graziosa, Vergine prudente e umile e tutta
virtuosa, tra le figlie di Sion sei deliziosa; portaci ai gaudi gloriosi
del cielo. Amen.
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