Ornar, che, tra l'altro, incendiarono la biblioteca, unanimemente ritenuta la più
grande e la più ricca del mondo antico.
Quali notizie di S. Ciro e della sua opera conteneva questa biblioteca? Non lo
sapremo mai e perciò dobbiamo accontentarci di ciò che ci dice la tradizione
orale, formatasi e conservata per alcuni secoli. A questa tradizione, frammista a
leggende e certamente abbellita dall'ansia popolare di venerare un Santo a cui
da ogni parte si ricorreva con fiducia, attinse largamente colui che può chiamar-
si il primo biografo di S. Ciro: S. Sofronio, ultimo Patriarca di Gerusalemme ed
esule ad Alessandria a causa dell'invasione araba. S. Sofronio poté anche con-
sultare la celebre biblioteca prima che fosse distrutta.
S. Ciro medico e martire
Che S. Ciro sia stato medico e medico valente lo afferma esplicitamente S.
Sofronio, il quale riferisce anche che egli dirigeva quello che noi oggi possiamo
chiamare un ambulatorio e che sua preoccupazione era non solo curare la salu-
te fisica, ma soprattutto quella spirituale dei suoi pazienti. Molti pagani, convin-
. ti da lui, diventavano cristiani.
Sali Ciro sl'Olge la sua opera laulllalurgica
sulle rive del Nilo (Folo V. Di Cesare)
Ai tempi di S. Sofronio, ossia
verso l'inizio del VII secolo, la
fama di S. Ciro medico era anco-
ra così viva che da ogni parte si
ricorreva al suo sepolcro per otte-
nere guarigione. S. Sofronio stes-
so, anzi, da Gerusalemme era
venuto ad Alessandria per implo-
rare la Grazia della guarigione
degli occhi. Ottenutala prodigio-
samente, per gratitudine scrisse
una biografia di S. Ciro e in più ci
ha lasciato la descrizione di set-
tanta miracoli operati dal Santo.
S. Ciro era nato, aveva studiato e
poi esercitato l'arte medica ad
Alessandria nella seconda metà
del Duecento. In quel tempo,
nella città, oltre ai numerosi
medici, pullulavano gli astrologi
ed i maghi, che poco si distin-
guevano dai primi e che con la
loro arte spesso causavano disor-
dini e rivolte. Diocleziano, che da
poco aveva sedato la rivolta di

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