minarono nel 1601. La chiesa è consacrata
alla Vergine Immacolata, ma fu chiamata
sempre Il Gesù Nuovo dal popolo napole-
tano per distinguerla dall'altra chiesa del
Gesù, che i gesuiti avevano nell'attuale via
Paladino, a ridosso dell'Università e che ora
è denominata Gesù Vecchio.
Tra i numerosi frequentatori del Gesù
Nuovo moltissimi, entrando, si recano subi-
to nell'ultima cappella di sinistra per vene-
rare S. Ciro e baciare la sua tomba.
E qui che ora si trova il corpo del Santo
insieme a quello del suo compagno S.
       Giovanni.
.
~ La terza traslazione da Roma a Napoli è così
- descritta dal P.G. Prevete, il quale riassume
le notizie dello storico gesuita P. Saverio
Santagata: «1 °. Il P. Vincenzo Maggio nel
1594 aveva ricevuto in dono per la chiesa
della casa professa in Napoli (cioè per il Gesù Nuovo) alcune reliquie dalla prin-
cipessa di Bisignano.
2°. Consacratasi detta chiesa dal cardinale Gesualdo nel 1600, si formò in essa
un reliquiario insigne per collocarvi altre reliquie.
3°. La lodata principessa di Bisignano spedì istanze a D. Clelia Farnese, sua cugi-
na dimorante a Roma, per averne altre; e che ne ebbe una quantità notabilissi-
ma, grazie alla interposizione di suo fratello, il Cardinale Odoardo Farnese, trat-
te col consenso del Papa, dai Cimiteri e dalle Catacombe di Roma.
4°. Il P. Maggio per via di mare le portò a Napoli, e avendo incontrato una ter-
ribile tempesta, attribuiva alla presenza delle sante Reliquie la sua salvezza. In
Napoli poi il Cardinale Arcivescovo Ottavio Acquaviva, delegò Monsignor
Bernardino de Quiros, vescovo di Castellammare, a farne la ricognizione giuri-
dica; eseguita la quale nel 1611, si permise che venissero esposte in chiesa.
5°. Nell'anno seguente 1612, in autentica forma e con ricco apparato le reliquie
vennero collocate in vari altari della detta chiesa, specie all'altare maggiore; a
questa epoca rimontano le due pergamene che pendono sotto a due grandi reli-
quarii, di cui si è parlato di sopra.
6°. Non capendo le reliquie nelle urne, il P. Maggio con licenza del Generale le
dette in dono al Collegio di Massalubrense, nella cui chiesa furono solennemen-
te collocate nell'anno 1618 in altro insigne reliquiario; e vi si conservano due
cataloghi in pergamena, simili a quelli del Gesù di Napoli.
Lo storico Santagata, nel luogo citato, fa avvertire in nota, che dette notizie le
aveva estratte dalla vita del P. Vincenzo Maggio, manoscritta e non ancora stam-
pata, e dalle lettere annue della Compagnia di Gesù».
Chiesa del GesÙ Nuovo. (Foto V. Di Cesare)

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