le di un altro Santo della prima fila, meno conosciuto e venerato. Infatti il decre-
to dell'Arcivescovo di Napoli, datato 26 maggio 1693, che autorizzava il cambio
di posto, diceva: ..i popoli che vengono a visitarlo per chiedere o per rendere
grazie... degli innumerevoli benefici ricevuti, non possono vedere il loro bene-
fattore a causa dell'altezza». S. Francesco, inoltre, ottenne che la festa anzicché il
31 gennaio si celebrasse nella terza domenica di maggio sia perché le condizio-
ni metereologiche erano migliori, sia perché in tale giorno c'era la pratica della
Comunione generale. Dai documenti del tempo risulta che si costituì un fondo
per i festeggia menti annuali, consistenti in solenni funzioni (Vespri, Messe e
panegirici con cori e orchestre), in sontuosi addobbi di drappi e fiori e anche in
spari di maschi. La gente affluiva dall'alba al tramonto, proveniente sia dalla città
sia dai paesi vicini. Qualche contemporaneo afferma che S. Francesco presenta-
va S. Ciro come prodigioso risanatore di malattie e suggeriva particolari pratiche
di pietà in suo onore per ottenere la guarigione. Ovviamente il Santo si serviva
di tutto questo per ottenere la pratica della vita cristiana, a imitazione di S. Ciro
che era stato medico, eremita e martire. Come medico insegnava la carità verso
il prossimo; come eremita, la preghiera e la penitenza; come martire, la carità
verso Dio.
Oltre a presentare e fare baciare la reliquia di S. Ciro, S. Francesco operava mira-
coli e curava gli infermi con l'olio e l'acqua benedetti, chiamati appunto olio e
acqua di S. Ciro.
S.
Francesco
De Geronimo estingue
1/11
incendio con
l'olio di San Cira. (Incisione di G. d'Onofrio)
Il lavoro missionario di S. Francesco si
svolgeva prevalentemente a Napoli,
ma anche nei villaggi e nei 36 casali
circonvicini, che gli antichi biografi
dividono in quattro gruppi: i casali
situati tra la regia strada di Capua e la
strada di Benevento, quelli a nord-
ovest tra la regia strada di Capua e i
Camaldoli, quelli a sud ovest tra i
Camaldoli e Pozzuoli, quelli a sud-est
nella zona del Vesuvio. Ovunque
andava il Santo missionario diffonde-
va la devozione al suo prediletto S.
Ciro e per questo anche ora, in molte
cittadine, tra cui Portici, Vico
Equense, Casoria, Pozzuoli, Ischia,
ecc., la devozione per il Santo martire
è ancora viva e fiorente.
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